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il ritorno di - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori25Oltre <strong>il</strong> nich<strong>il</strong>ismobola e si conclude nell’unico modo in cui sipoteva concludere viste le premesse:abbracciando <strong>il</strong> più profondo e irrime<strong>di</strong>ab<strong>il</strong>enich<strong>il</strong>ismo. Del resto, la lettura attentadella sua f<strong>il</strong>osofia non lascia spazio allasperanza. La morte, per Heidegger, costituiscel’orizzonte ultimo entro <strong>il</strong> quale sisnoda, realizza e cessa l’esistenza.Esistenza <strong>il</strong> cui senso èricavab<strong>il</strong>e interamente al <strong>di</strong> quacome possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> progettarsi.Questa conclusione cruda esenza speranza, rappresenta <strong>il</strong>punto più basso della parabolache ha preso avvio con Kant. Ilf<strong>il</strong>osofo <strong>di</strong> Konigsberg, purammettendo che anima,mondo e Dio, sono tre ideedella ragione, conclude che ne<strong>il</strong>oro contenuti non sono conoscib<strong>il</strong>idalla ragione. Ma poichénon sono conoscib<strong>il</strong>i razionalmente,non ci si deve neppure preoccupare<strong>di</strong> porle. E’ un modo elegante per <strong>di</strong>re:“poiché non possiamo conoscere razionalmenteDio, tanto vale non parlarne. E conDio vengono messi fuori della coscienza lafede, la teologia e persino la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>ragionare intorno all’anima, se non attraverso<strong>il</strong> metodo razionale che altro non èche un paradossale empirismo (paradossalevisto l’argomento). Altro modo per<strong>di</strong>re, anzi, per non <strong>di</strong>re, che cosa è l’anima.La vicenda dei romantici, che contrapponendosial razionalismo hanno sv<strong>il</strong>uppatoi germi del nich<strong>il</strong>ismo nietzschiano, si èrisolta in un razionalismo asfittico, che hafinito per togliere quel poco <strong>di</strong> ossigenoche l’idealismo tedesco aveva tentato <strong>di</strong>ridare ad una coscienza morente, coscienzasenza coscienza e senza segni in<strong>di</strong>catodelProf.Massimo MarsicolaMartin Heideggernon è che un esistenzialistamascherato.In realtàè un epigono <strong>di</strong>quel razionalismoche ha preso lemosse con laCritica della ragionpura <strong>di</strong> EmanueleKant. Con lui siconclude la para-Buone Feste daVasto assortimento <strong>di</strong> vini pregiatiri. Si ricor<strong>di</strong> l’espressione <strong>di</strong> Holderlin: “unsegno noi siamo, che nulla in<strong>di</strong>ca”. Ora ciaspetta una ripartenza della f<strong>il</strong>osofia cheprenda le mosse dalla stesura <strong>di</strong> un quadroantropologico nuovo basato sullanuova identità dell’uomo che è stata dame <strong>di</strong>segnata nell’Egologia. EdmundHusserl e Giovanni Paolo II ne sono gliin<strong>di</strong>catori. Chi scrive ne è <strong>il</strong> prosecutore dalmomento che sulle ceneri della AllgemeinePsicologie, ha ri<strong>di</strong>segnato quello chepotremmo chiamare un nuovo quadroantropologico. Tassello necessario pertratteggiare l’unica f<strong>il</strong>osofia al momentopossib<strong>il</strong>e: la metafisica della storia.Discorso che si può intraprendere oggi inconsiderazione dei risultati prodotti dellatrasformazione del mondo ad opera dellascienza e della tecnica. Del fatto che lafede nonsolo non hamai cessato<strong>di</strong> vivereaccanto allaragione ma<strong>di</strong> essereessa stessaquell’interoche laragione nonpoteva, dasola, rappresentareMartin Heideggere conchiudere.Consapevoli che empirismo, razionalismo,positivismo, materialismo…, sonoaltrettante prospettive, punti <strong>di</strong> vista, cheattendono <strong>di</strong> essere assunti e fatti valerein un nuovo punto focale, in grado <strong>di</strong>mostrare, secondo la nuova ottica, sia l’interoche la parte: la sostanza e la funzione.La necessità <strong>di</strong> recuperare e <strong>di</strong> farvalere sempre, nella vita della persona,quella “parte” che è stata estromessa econsiderata, <strong>di</strong> fatto, poco <strong>di</strong>gnitosa, allastregua <strong>di</strong> una superstizione: la fede. Lametafisica viene a riprendere <strong>il</strong> suo postonella vita <strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> ciascuno e può finalmenteservire l’uomo <strong>di</strong> ogni latitu<strong>di</strong>ne, lingua,razza e cultura, perché ne contiene ene esplicita i tratti universali che richiamano<strong>il</strong> suo essere. All’alba del terzo m<strong>il</strong>lennio,come era solito esprimersi GiovanniPaolo II, noi siamo protagonisti <strong>di</strong> unarinascita, quella definitiva dello spirito. Eper grazia <strong>di</strong> Dio possiamo partecipare allasua affermazione. Un giorno sono comem<strong>il</strong>le anni, si legge nella Bibbia e m<strong>il</strong>le annisono come un giorno. Prima del terzo giorno<strong>il</strong> Cristo è risorto. Così la Chiesa, in questoprimo albeggiare del terzo m<strong>il</strong>lennio(terzo giorno), rinascerà. L’era dello spiritoè iniziata. La f<strong>il</strong>osofia, smascherate le nonf<strong>il</strong>osofie, accompagnerà l’era dello spirito,l’era della ricerca e dell’affermazione dellaverità. Anzi, attraverso <strong>di</strong> essa, consideratada L. Pareyson custode della verità,molte verità saranno rivelate agli uomini.Dall’era dei padri (Padre – Legge) si è passatiall’era del Figlio (tolto dal mondo per <strong>il</strong>suo sacrificio); adesso si passa all’era delloSpirito: manifestazione della verità achiunque la ricerca e l’attende.BuoneFeste

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