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06_giugno - Porto & diporto

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cantieristica / porto&<strong>diporto</strong>Il futuro è più vicino per i riparatori genovesimentre i big conquistano MarsigliaMentre infuria la polemicasulla mancata concessione,nel disegno di legge sullariforma dell’84/94, alle Autorità Portualidell’autonomiafinanziaria, il presidentedell’ente genoveseLuigi Merlo, chedi suddetta battagliaè uno degli maggioriprotagonisti, nellescorse settimane, inoccasione della presentazionedel pianodelle opere per l’areadelle riparazioni navaligenovesi, ha ribaditocome i finanziamentia tal fine siano invececerti e ben indirizzati,segno che il comparto,che negli ultimi anniha assistito a tensionie querelles crescenti,rappresenta per l’Authorityun patrimonioda difendere.“Con la riconferma,attraverso decreto, delfinanziamento ministeriale, i fondi adisposizione, fra risorse dell’Authoritye contributi della Regione, ammontanoa 125 milioni di euro. Unaparte consistente, 50 milioni, serviràper l’opera principale, il sesto bacino,il resto per interventi di ristrutturazione,adeguamento e potenziamentoin parte già cominciati” ha spiegatoMerlo, mettendo l’accento, insieme aFerdinando Garrè (AD San Giorgio del <strong>Porto</strong>)Jean-Claude Terrier (Port de Marseille)Luigi Aligata, nuovo amministratoredelegato di Ente Bacini (la societàpartecipata dall’Authority che gestiscei bacini pubblici del capoluogo ligure),su una ritrovata armonia all’internodel comparto: “Siamo riusciti acostruire con i riparatori un rapportocostruttivo, tanto che non cominceremoa lavorare alla sesta vasca primache la loro commissione tecnica abbiaesposto eventuali rilievi sulla nostraproposta”.L’Autorità Portuale, infatti, ha sottopostoai riparatori un progetto che,condotta un’indagine sullo sviluppodimensionale della flotta mondialee sulle possibilità tecniche, prevedel’acquisizione di un bacino galleggianteda 360x79metri (lunghezza elarghezza fuori tutto,340x65 come dimensionidella platea),da posizionarsi doveera stato posizionatoall’epoca il vecchiobacino galleggiante,poi frettolosamente esconvenientementevenduto in Turchia.La soluzione, peraltro,è secondo Merlol’unica tecnicamentepossibile, ma si èdeciso di ascoltareeventuali rilievi deglioperatori, nella consapevolezzadella varietàdelle esigenzedelle diverse societàdel settore. É lo stessoMerlo ad aver riconosciutoche qualcheparere contrario, in particolare sullacollocazione, è già emerso, a partiredai cantieri Amico, specializzati nellelavorazioni ai grandi yacht, la cuiarea è proprio a ridosso di quella individuataper la sesta vasca, con ciòche ne deriva in termini di invasivitàdei lavori che vi si condurranno.“Siamo però ottimisti - ha aggiuntoLuigi Aligata - perché nessuno ha4 - <strong>giugno</strong> 2010

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