12L’evasione “costruita” sul mattoneOltre 1.000 controlli dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>scoperta evasione da 62 milioni di euro nel settore immobiliarePierluigiDe RosaCONTRIBUTINonostante i consistenti ricavi,che nel 2006 avevano raggiunto i6,7 milioni di euro, una società dicostruzioni del modenese si limitavaa dichiarare un reddito imponibiledi 175mila euro, “limando”i prezzi di vendita dichiarati con lacomplicità degli acquirenti. È solouno dei casi di evasione sul mattonescoperti nel 2010 dall’<strong>Agenzia</strong><strong>delle</strong> Entrate <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,grazie a un apposito filone diindagine coordinato dall’UfficioAccertamento della <strong>Direzione</strong>Regionale.Gli oltre mille controlli svolti intutta la regione hanno portato ascoprire un’evasione di 62 milionidi euro, con un ritorno perle casse dell’erario stimato in 25milioni di euro. Quasi tutti i controllisono andati a segno, comeattesta un indice di positività chesfiora il 92%: su 100 soggetticontrollati, in 92 casi è stato rilevatauna irregolarità fiscale. Per laricostruzione dei ricavi le singoleDirezioni provinciali hanno fattoricorso ad indagini finanziarie suconti correnti di società e privatie, in molti casi, convocato alcunidegli acquirenti.Come si “costruisce” l’evasionesul mattone. Secondo la ricognizionedegli 007 dell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong>Entrate, gli stratagemmi utilizzatida società di costruzione e privatierano sostanzialmente due.Uno schema classico di evasionesi reggeva sulla “limatura” delprezzo ufficiale di vendita, graziealla complicità dell’acquirente: gliscostamenti accertati tra prezzodichiarato e reale si attestavanomediamente sugli 80mila euro,con punte di 300mila euro e conun prezzo al metro quadro talvoltainverosimile, come nel caso di unappartamento nuovo nel centrodi Modena (1.400 euro al metroquadro secondo la dichiarazionedel venditore). L’altro éscamotageriguardava il profitto ricavatodall’acquisto e dalla successivavendita di uno o più immobilida parte di un privato, che taravail prezzo di vendita su quello diacquisto.La mappa dell’evasione: i dati perprovincia. A livello provinciale èModena a far segnare l’evasionepiù alta, con una maggiore impostaaccertata di 15,6 milioni dieuro; seguono Parma (10,5 milionidi euro) e Bologna (9,3), chiudeFerrara con 1,2 milioni di euro.Sono i riminesi i contribuenti piùinclini ad aderire agli accertamentidell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrate, conuna quota di maggiore impostadefinita pari al 65% dell’accertato.Alcuni casi di evasione: Bologna.Nel capoluogo di regione una societàdi costruzioni, con 24 venditeall’attivo in un solo anno, avevaincassato in nero 840mila euro.Più articolato il sistema escogitatoda un’altra società del bolognese:il rappresentante legale apriva deilibretti al portatore in coincidenzacon i rogiti, facendo confluire inessi i contanti appena prelevatidagli acquirenti. In questo modoriusciva ad appiattire gli utili, alpunto di dichiarare una perdita diesercizio nel 2006 e nel 2008, condei costi di produzione che quasipareggiavano i ricavi dichiaratidalle vendite. Nel complesso, imaggiori ricavi accertati ammontanoa 460mila euro.Modena. Un’impresa di costruzioniaveva occultato i ricavi <strong>delle</strong>vendite per quasi 2 milioni di euro:secondo la ricostruzione dei funzionaridell’<strong>Agenzia</strong> <strong>delle</strong> Entrateil prezzo al metro quadro ricavabiledalle quindici vendite effettuatesi attestava mediamente sui 1.500euro, contro un prezzo effettivo di2.500 euro. In un caso, un immobileda 260 metri quadri risultavavenduto a 370mila euro, a frontedei 640mila euro incassati.Piacenza. Prezzi di vendita “calmierati”,ma solo sulla carta, anchenel piacentino. Un immobile,ufficialmente venduto per 45milaeuro, aveva fruttato al proprietarioun ricavo di 125mila euro, con unaguadagno di 80mila euro rispettoal costo sostenuto per l’acquisto:nella dichiarazione dei redditi,però, il contribuente si era limitato
13a dichiarare una plusvalenza dipoco più di 2mila euro.Reggio <strong>Emilia</strong>. Da segnalare, senon per l’originalità quantomenoper le dimensioni, due casi scopertinel reggiano. Entrambi i soggettiavevano indicato in dichiarazioneuna plusvalenza di soli 380 eurodall’acquisto e dalla successivavendita di un immobile; in realtà,come accertato dalle indagini finanziariesu conti correnti e mutui,il guadagno effettivo superava i70mila euro.Ravenna. L’accertamento più rilevante,già chiuso con l’adesionedel contribuente, ha riguardatouna società di costruzioni cheaveva nascosto all’erario418mila euro, sempreattraverso ilsistema dellasottofatturazione.La dichiarazione del DirettoreRegionale. “I risultati raggiuntitestimoniano l’accurato lavorodi intelligence messo in atto dainostri uffici per individuare i soggettia più alto rischio di evasione– dichiara il Direttore Regionale,Antonino Gentile. Questa attivitàdi selezione consente all’amministrazionedi concentrare gli sforzisu quella fetta di contribuenti chesi sottrae deliberatamente agli obblighifiscali, evitando operazionimassive e dispendiose. D’altraparte, per arginare il fenomenodell’evasione fiscale nel settoreimmobiliare è indispensabile lacollaborazione non solo deglioperatori, ma anche dei singoli acquirenti,che in alcuni casi si sonomostrati compiacenti nei confrontidei venditori. A questo propositoricordo che dal 2008, in caso disottofatturazione della vendita,l’acquirente risponde in solido conil venditore sia per le sanzioni cheper l’imposta dovuta”.2011Comunicazione