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Le grandi sfide tra Coppi e Bartali - Romagna Podismo

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lasciar andare <strong>Bartali</strong>, reagendo solo agli attacchi degliavversari in classifica. Invece aveva provato a starglidietro, ma la gamba non girava, anzi più saliva e menogirava. <strong>Bartali</strong> era un paio di tornanti più in alto e lacrisi era ormai imminente. Ecco come Beppe Pegolotti,inviato de “La Nazione”, che era su un’auto che seguivai due fuggitivi descrive la scena:“<strong>Coppi</strong> non andava, proprio non andava più. Erauna pena vedere quel ragazzo così s<strong>tra</strong>volto, soffrire aquel modo su quella tremenda salita. Ma un paio ditornanti più su un corridore si era fermato e aspettava:era <strong>Bartali</strong>. Gino prese a gridare:”Coraggio, vieni su,vieni su!”. Intirizzito dal freddo, cianotico, finalmente<strong>Coppi</strong> gli fu a rutota. Allora <strong>Bartali</strong> cominciò a farglis<strong>tra</strong>da, con pazienza, direi anche con amore. Pedalandorotondo, a lieve andatura, aumentava gradatamente ilritmo della scalata. L’impresa pareva disperata perchèFausto non rispondeva adeguatamente alle accelerate.“Forza Fausto. Bravo, così! Dai, dai...”: questosussurrava <strong>Bartali</strong> voltandosi ogni poco a guardare.Ma <strong>Coppi</strong> non era affatto guarito. Ci fu un attimo anzinel quale tutto sembrò perduto. Addiritura barcollando,la maglia rosa stava per mettere piede a terra. Eraproprio sull’orlo della rinuncia. Anche <strong>Bartali</strong> se neaccorse. Allora Gino balzò giù di sella, si chinò sulbordo della s<strong>tra</strong>da, raccolse una manciata di neve econ quella frizionò la fronte di <strong>Coppi</strong>.Poi, infilandoglila mano nella maglia, lasciò scivolare un pò di nevelungo il collo. Fu come una frustata. Fausto reagì. Pianpiano, rinfrancandosi, tenne la ruota di Gino.”Si riprese così bene che, dopo il Falzarego,all’inizio del Sella, approfittando di una dis<strong>tra</strong>zione di<strong>Bartali</strong> che a un bivio stava sbagliando s<strong>tra</strong>da, cercòpure di piantarlo in asso. Ne nacque un aspro diverbio15

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