1. valutare la fonte;2. leggere l’articolo orig<strong>in</strong>ale (non limitarsi all’abstract);3. <strong>in</strong> caso di notizie riportate da terzi, risalire alla fonteorig<strong>in</strong>ale;4. se si conosce un esperto del settore, chiedere un parere;5. valutare l’impatto della notizia sul target: aumenta ilpotere delle persone <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di scelte consapevoli?Fare ricerca scientifica nel campo della salute pubblica serve a poco se irisultati non hanno ricadute pratiche sulla salute delle persone, e questericadute dipendono anche dalla qualità dell’<strong>in</strong>formazione prodotta. Comericorda Diane Wiess<strong>in</strong>ger, “l’allattamento è un processo normale, non unprodotto perfetto”. È un’esperienza straord<strong>in</strong>aria, divertente, estremamentepregnante e gratificante, <strong>in</strong> certi momenti faticosa ed estenuante. Non ènell’<strong>in</strong>teresse di nessuno idealizzare l’allattamento, ma fare buona scienzae buona <strong>in</strong>formazione sì.RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI1 Cattaneo A. The benefits of breastfeed<strong>in</strong>g or the harm of formula feed<strong>in</strong>g? J Paediatr Child Health.2008 Jan;44(1-2):1-2.2 Smith JP, Dunstone MD, Elliott-Rudder ME. ‘Voldemort’ and health professional knowledge ofbreastfeed<strong>in</strong>g: do journal titles and abstracts accurately convey f<strong>in</strong>d<strong>in</strong>gs on differential health outcomesfor formula fed <strong>in</strong>fants? ACERH Work<strong>in</strong>g Paper Number 4. Australian Centre for Economic Research onHealth. December 20083 Diane Wiess<strong>in</strong>ger, “Watch Your Language!” Journal of Human Lactation 12 (1996): 1–44 Enciclopedia <strong>Italia</strong>na Treccani5 Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Indag<strong>in</strong>e conoscitiva sul percorso nascita, 2002. Aspetti metodologicie risultati nazionali. Istituto Superiore di Sanità6 http://www.salute.gov.it/stiliVita/pag<strong>in</strong>aInternaMenuStiliVita.jsp?id=659&menu= programma7 http://www.salute.gov.it/stiliVita/pag<strong>in</strong>aInternaMenuStiliVita.jsp?id=451&menu= alimentazione8 McNiel ME, Labbok MH, Abrahams SW. What are the risks associated with formula feed<strong>in</strong>g? A reanalysisand review. Birth. 2010 Mar;37(1):50-8.9 Stuebe A. The risks of not breastfeed<strong>in</strong>g for mothers and <strong>in</strong>fants. Rev Obstet Gynecol. 2009;2:222–3110American Academy of Pediatrics. Breastfeed<strong>in</strong>g and the use of human milk. Pediatrics.2005;115:496-50611 Sterken E. Risks of formula feed<strong>in</strong>g. A brief annotated bibliography. INFACT Canada. 200612 Kramer MS, Kakuma R. Optimal duration of exclusive breastfeed<strong>in</strong>g. Cochrane Database ofSystematic Reviews 200213 Ip S, Chung M, Raman G, Chew P, Magula N, DeV<strong>in</strong>e D, Trikal<strong>in</strong>os T, Lau J. Breastfeed<strong>in</strong>g andMaternal and Infant Health Outcomes <strong>in</strong> Developed Countries. Evidence Report/TechnologyAssessment No. 153. Agency for Healthcare Research and Quality. April 2007.14 Horta BL, Bahl R, Mart<strong>in</strong>es JC, et al. Evidence on the long-term effects of breastfeed<strong>in</strong>g: systematicreview and meta-analysis. Geneva: World Health Organization, Development Department of Child andAdolescent Health and Development, 2007.15 EU Project on Promotion of Breastfeed<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Europe. Protection, promotion and support ofbreastfeed<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Europe: a bluepr<strong>in</strong>t for action (revised). European Commission, Directorate PublicHealth and Risk Assessment, Luxembourg, 2008.16 UNICEF/WHO. Innocenti Declaration on Infant and Young Child Feed<strong>in</strong>g. UNICEF, Florence, 2005
Come non far sentire <strong>in</strong> colpale madri Antonella Sagone - Psicologa - Roma«Certo, so bene che la cosa ottimale è allattare al seno, e che ilmancato allattamento, o l’uso della formula artificiale, comportano dei rischisia per la mamma che per il bamb<strong>in</strong>o. Ma preferisco non <strong>in</strong>sistere troppo suquesto punto, altrimenti la mamma che poi non riuscirà ad allattare,potrebbe sentirsi <strong>in</strong> colpa per aver privato suo figlio di questi benefici…»Quante volte abbiamo sentito fare questa considerazione, o l’abbiamo fattanoi stessi?Sicuramente dietro questo approccio protettivo c’è un’<strong>in</strong>tenzione positiva:quella di far sì che l’esperienza di maternità di ogni donna sia vissuta nelmigliore dei modi possibili. Tuttavia, se proviamo a trasferire questoapproccio ad un ambito di salute diverso dall’allattamento, esso ci apparedel tutto <strong>in</strong>congruo e <strong>in</strong>appropriato.Ad esempio, sappiamo che la salubrità dell’aria è molto importante per lasalute del bamb<strong>in</strong>o, e che l’aria degli ambienti chiusi, magari dove qualcunofuma, non fa per niente bene. Eppure non ci sogneremmo mai di dire cheportare i bamb<strong>in</strong>i all’aria aperta riduce il rischio di asma; un’aria sana non è“l’ideale” per la salute del bamb<strong>in</strong>o: è necessaria per questa salute. Nondiremmo nemmeno che non fumare <strong>in</strong> casa è preferibile, ma che se non siriesce ad evitarlo un buon condizionatore produce un’aria ugualmentebuona, e che tanti bamb<strong>in</strong>i sono sani nonostante abbiano passatopochissimo tempo all’aperto.Cosa c’è di diverso nella percezione che abbiamo dell’aria pulita edell’allattamento? Dare al bamb<strong>in</strong>o il latte della mamma lo protegge dallemalattie respiratorie <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente più di qualche passeggiata all’ariaaperta, eppure ci riesce più difficile parlare dei rischi della formula,piuttosto di quelli dell’aria viziata. Perché?Nel momento <strong>in</strong> cui l’<strong>in</strong>tento di proteggere la donna da un’eventualerimpianto o delusione porta a nascondere o m<strong>in</strong>imizzare <strong>in</strong>formazionirilevanti, come quelle relative ai rischi dell’alimentazione artificiale, bisognasospettare che stia operando <strong>in</strong> noi qualche forma di distorsione percettiva:la nostra visione della realtà è cioè alterata od offuscata <strong>in</strong> qualche modo.