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per riportare in primo piano la questione dell’effettività delle garanzie pre<strong>di</strong>sposte dall’or<strong>di</strong>namento<br />
a tutela del risparmiatore–investitore.<br />
Quanto alle amministrazioni in<strong>di</strong>pendenti - Consob e Banca d’Italia - va rilevato che la loro<br />
azione (o supposta inazione) non sembra essere il primum movens della crisi, anche se può aver<br />
contribuito, quale concausa nella <strong>di</strong>ffusione e nel raggiungimento <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione globale della<br />
stessa, il poco efficiente intreccio <strong>di</strong> competenze esistente fra le medesime autorità in or<strong>di</strong>ne<br />
all’emissione e al collocamento dei titoli obbligazionari.<br />
Il punto più dolente – identificabile nell’accountability gap - è costituito senz’altro dalle<br />
società <strong>di</strong> revisione e <strong>di</strong> rating 6 . Le stesse vivono avendo rapporti contrattuali rilevanti con il tessuto<br />
delle società controllate, sono spesso figlie <strong>di</strong> banche d’investimento, che possono avere evidenti<br />
conflitti <strong>di</strong> interesse quali collocatori dei titoli e prestatori <strong>di</strong> danaro alle società che emissione<br />
controllate. Si tratta del terreno d’elezione <strong>di</strong> quello che è ormai definito il “conflitto epidemico”,<br />
ossia il conflitto d’interessi che imbozzola e avvolge tutta intera l’economia capitalistica e il mondo<br />
finanziario, anche quello più modernamente organizzato, e determina una crescente sfiducia e paura<br />
<strong>degli</strong> investitori, prima ragione psicologica delle future trappole della liqui<strong>di</strong>tà.<br />
Da ciò può dedursi che crisi finanziarie <strong>di</strong> stampo globale si sviluppano in presenza <strong>di</strong> fattori<br />
<strong>di</strong> debolezza strutturale nel sistema economico, sia a livello macro che micro. Entrambi i fattori<br />
erano presenti nel nostro sistema nel momento del verificarsi delle crisi Cirio e Parmalat (sul piano<br />
macro, ad esempio, l’elevato stock del debito pubblico, l’incidenza dell’indebitamento netto della<br />
P.A. sul Prodotto, l’inefficienza della pubblica amministrazione, le <strong>di</strong>mensioni del welfare, le<br />
incertezze sulle riforme strutturali, ecc.). Debolezze strutturali micro e macro si sono rafforzate a<br />
vicenda, anche tramite il clima <strong>di</strong> fiducia e la percezione <strong>di</strong> rischio sul sistema-paese che si<br />
andavano <strong>di</strong>ffondendo presso gli operatori. All’inizio del 2004, si registrava una notevole crisi <strong>di</strong><br />
fiducia delle famiglie 7 su cui aveva influito l’incertezza creata dalla crisi Parmalat, tradottasi in un<br />
deterioramento dei giu<strong>di</strong>zi sul quadro economico generale e sulle con<strong>di</strong>zioni del risparmio.<br />
2.c. Raters e rating. Com’è noto, oltre che sul piano micro, il rating viene espresso anche<br />
nei confronti <strong>degli</strong> Stati. Il debito pubblico è sottoposto al vaglio dei mercati finanziari e i meriti <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to del paese valutati come nel caso <strong>di</strong> un’impresa quotata. Per inciso - osserva Cassese (2002) -<br />
questo è uno dei tanti esempi in cui si registra una funzionalità invertita fra Stato e mercati, nel<br />
senso che progressivamente il primo si assoggetta ai mercati che, a loro volta, scrutinano, guardano<br />
con attenzione le decisioni del Governo, scelgono, si decontestualizzano dai confini e dal potere<br />
statale. Ancora, con la liberalizzazione dei movimenti <strong>di</strong> capitale, è il mercato interno – le imprese -<br />
a decidere se contrarre prestiti con banche straniere, ma è poi il governo <strong>di</strong> quel paese a doversi<br />
adeguare, incrementando le proprie riserve se vuole mantenere una gestione prudenziale ed evitare<br />
un suo declassamento in termini <strong>di</strong> rischio-paese.<br />
6 I casi Cirio e Parmalat hanno sollevato con maggior enfasi il <strong>di</strong>battito sulle società <strong>di</strong> rating, sia riguardo al loro ruolo <strong>di</strong><br />
regolamentatori che sull’affidabilità del loro giu<strong>di</strong>zio. Entrambi gli aspetti sono contestualizzabili nella cd. organisational regulation,<br />
in base alla quale l’Autorità <strong>di</strong> vigilanza dei mercati finanziari conferisce rilievo pubblico a tali agenzie, un tempo operanti<br />
esclusivamente nella sfera privata. Un’analisi è in Linciano-Piatti (2004).<br />
7 Cfr. Rapporto ISAE, febbraio 2004.