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I percorsi dell'affidamento in Toscana - Centro regionale di ...

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DOCUMENTI, STRUMENTI ED ESPERIENZE19povertà che comporta il lavoro remunerato della moglie-madre,non <strong>di</strong>pende solo né dalla domanda <strong>di</strong> lavoro né dall’offerta <strong>di</strong> servizi(che pure <strong>in</strong> Italia è largamente <strong>in</strong>sufficiente sia per la primissima<strong>in</strong>fanzia che per gli anziani fragili). Dipende anche dalla <strong>di</strong>visionedel lavoro familiare <strong>in</strong> base al genere. Diverse ricerche, anchecomparate, hanno segnalato come nelle famiglie italiane, se esistonoimportanti aiuti da parte dei genitori nella cura dei figli piccoli,i mariti/padri aiutano molto poco le donne nel lavoro domestico enella cura dei figli (Saraceno, 2003a), ma anche nella cura delle personeparzialmente o totalmente non autosufficienti (anziani fragili,<strong>in</strong>vali<strong>di</strong>). Ciò si riflette sulle <strong>di</strong>fferenze nel carico <strong>di</strong> lavoro complessivosostenuto da madri e padri, mariti e mogli, anche, se nonsoprattutto, quando le donne sono occupate. In particolare, glistu<strong>di</strong> sull’uso del tempo effettuati <strong>in</strong> Italia a partire dagli anni Novantadall’ISTAT e recentemente anche dalla Banca d’Italia, <strong>in</strong><strong>di</strong>canoche le donne occupate con carichi familiari lavorano complessivamente– nel lavoro remunerato e <strong>in</strong> quello familiare – dalle 9 alle11 ore <strong>in</strong> più alla settimana degli uom<strong>in</strong>i, nonostante abbiano <strong>in</strong>me<strong>di</strong>a orari <strong>di</strong> lavoro remunerato più corti e tempi <strong>di</strong> trasporto piùbrevi. In particolare, le <strong>di</strong>fferenze nell’impegno nel lavoro remuneratotra mariti <strong>di</strong> donna occupata e mariti <strong>di</strong> donna casal<strong>in</strong>ga sono<strong>in</strong>feriori all’ora giornaliera (Saraceno, 2003b).6. Famiglie “miste” e famiglie “straniere”I flussi migratori che hanno <strong>in</strong>teressato l’Italia negli ultimi annihanno fatto aumentare due tipi <strong>di</strong> famiglia prima del tutto marg<strong>in</strong>al<strong>in</strong>el nostro Paese: quelle costituite da coniugi entrambi stranierie quelle costituite da un coniuge italiano e un coniuge straniero.In entrambi i casi l’aumento è dovuto alla presenza <strong>di</strong> migranti provenientida Paesi <strong>in</strong> via <strong>di</strong> sviluppo.Entrambi i fenomeni sono l’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore <strong>di</strong> complessi processi <strong>di</strong><strong>in</strong>tegrazione dei migranti nella società italiana, un segnale <strong>in</strong>sieme<strong>di</strong> stabilizzazione e <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong> nuove problematiche (Balsamo,2003).Le famiglie straniere, esito per lo più <strong>di</strong> ricongiungimenti familiari,spesso vedono appunto il ricongiungimento <strong>in</strong> Italia <strong>di</strong> famigliegià formate, prima, altrove. Si tratta <strong>di</strong> ricongiungimenti <strong>di</strong> coniu-

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