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Valentino Chiarparin GSE Italia - Euromerci

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E C O N O M I ALa Svimez sottolinea l’esigenza chenel Sud s’investa in innovazione, ricerca,sviluppo delle reti digitali edelle energie alternativeNel 2011, i pendolari di “lungo raggio” da sud a nord sonostati 140 mila: di questi quasi 40 mila sono laureati. Così iltessuto economico-culturale continua a impoverirsimaschi del Sud sia con le donne nel resto del paese. Seda un lato la quota di donne meridionali occupate con uncontratto a tempo parziale (27,3%) è inferiore di quasi trepunti rispetto a quella del centro-nord (29,9%), dall’altrol’aspetto più allarmante è che il 67,6% di queste donnelavora part-time perché non ha trovato un lavoro a tempopieno”. Il dato forse più rilevante è testimoniato dall’inattività,che riguarda ormai due donne meridionali su tre.Mentre nel corso degli ultimi dieci anni il centro-nord hacolmato in parte la distanza del suo tasso di attività femminiledalla media europea (recuperando oltre un puntoe mezzo, da meno 7% a meno 5,4%), nel Sud il divario èaumentato del 4% (passando dal meno 24,5% del 2000 almeno 28,2% del 2011). L’inattività femminile cresce alSud perché, da un lato, le donne scoraggiate pensano dinon trovare un’occupazione e non si mettono quindi neppurea cercarla e, dall’altro, perché i canali di intermediazioneformali sono carenti e insufficienti. Secondo laSvimez, nel Mezzogiorno, l'82% delle donne inattive noncerca lavoro perché lo ritiene un esercizio inutile, al massimopuò avere la prospettiva di un’occupazione con unaretribuzione bassa e discontinua. Vince la rassegnazione.Le misure per la crescita. Secondo la Svimezserve un progetto per il paese insettori chiave: infrastrutture, offerta diservizi adeguati a cittadini e imprese,politica per l’innovazione e la ricerca.L’Associazione per lo sviluppo dell’industrianel Mezzogiorno propone, inoltre,una modifica delle regole europee checonsenta di escludere la spesa per investimentidal Patto di Stabilità, come hachiesto lo stesso presidente del consiglioMario Monti a sostegno della cosiddetta golden rule.Si tratta di una politica che permetterebbe nel medio periododi rendere il processo di risanamento compatibilecon l’esigenza di non aggravare la recessione in corso.Secondo la Svimez, in particolare, occorrono “politicheindustriali immediate” per attivare processi di internazionalizzazionee innovazione, consolidando e rafforzandol’industria manifatturiera, ma anche favorendo la penetrazionedi “settori nuovi”. La Svimez le cita: puntaresulla crescita dimensionale e sull’innovazione tecnologica;incentivare le produzioni sostenibili (a partire dallamobilità); investire sulle reti digitali; riqualificare le areeurbane; orientare sull’efficienza energetica l’edilizia esviluppare in modo diffuso le energie rinnovabili; metterein campo una vasta opera di difesa e valorizzazionedell’ambiente e del territorio; sviluppare filiere agroalimentaridi qualità nella prospettiva dell’integrazione mediterranea;avviare una moderna industria culturale nonsolo turistica; favorire i servizi avanzati e l’impresa sociale.In altri termini incominciare a fare tutto ciò che negliultimi trent’anni non è stato fatto, nella speranza chenon sia troppo tardi.■10

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