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Valentino Chiarparin GSE Italia - Euromerci

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NEWSLa Confindustria italianae quella tedescasi sono incontrate a Bolzano“Nell’attuale scenario globale, nel quale la crisi finanziaria haindebolito le posizioni economiche e commerciali dell’Europanei confronti degli altri partner mondiali, è cruciale assicurareche l’Europa diventi il cuore del settore manifatturieroa livello internazionale. Dal momento che l’Europa è in ritardonell’innovazione e nello sviluppo tecnologico, solo con unsettore industriale manifatturiero forte, competitivo e diversificatoessa avrà l’opportunità di giocare un ruolo significativo.Oggi, l’industria ha bisogno di maggiore produttività e innovazione,e queste sono le aree nelle quali noi abbiamo bisognodi investire”, sottolinea la “dichiarazione finale” sottoscrittadalla nostra Confindustria e dalla BDI, ossia l’associazionedegli industriali tedeschi, al termine dell’incontro tra ledue organizzazioni, tenutosi a Bolzano il 18 e 19 ottobre.La “dichiarazione” parte dalla constatazione che i due paesi,grazie al loro “dinamismo imprenditoriale”, sono i primi dueper produzione manifatturiera in Europa e due dei maggioriesportatori dell’eurozona. Per tali ragioni, sono in grado di offrireun contributo sostanziale sia per una ripresa economicasia per la crezione di posti di lavoro, due elementi chiave peruna maggiore integrazione all’internodell’eurozona. Il tema“dell’integrazione” è ripresocon forza nel documento delledue organizzazioni: “Gli imprenditoriitaliani e tedeschicondividono l’idea che, senzauna moneta comune, la crisiavrebbe avuto un impatto ancorapiù devastante sulle nostreeconomie. Senza un euroforte, non può esistere un’Europaforte … Le istituzioni europeedevono velocizzare e darecarattere d’urgenza ad azioniche possano salvaguardare il progetto europeo ristabilendola fiducia nell’unione monetaria”. Nel breve periodo, inparticolare, occorre affrontare il problema per l’accesso alcredito delle piccole e medie imprese, rafforzando la fiduciatra gli operatori finanziari. “Il ripristino della fiducia - aggiungela “dichiarazione” - richiede una strategia della crescitafondata su tre pilastri: un consolidamento di bilancio intelligente,una rapida implementazione di riforme strutturali cosìcome di politiche fiscali orientate alla crescita. Le riformeRispetto al periodo pre-crisi, l’Unione europea ha perso nel2012 tre milioni di posti di lavorostrutturali, incluse quelle del mercato del lavoro e del potenziamentodella concorrenza all’interno del mercato dell’energia,dovrebbero essere promosse, in larga misura, con l’adozionedi raccomandazioni-paese specifiche maggiormentevincolanti. Una ‘capacità fiscale per l’Unione europea monetaria’dovrebbe essere gradualmente sviluppata, includendoun supporto mirato a quelle riforme in grado di promuovere lacompetitività. Progressi su queste riforme cardine per il futurodell’Europa non dovrebbero essere frenati da posizioni divergentisull’Unione Bancaria. Un meccanismo efficace disupervisione dovrebbe essere realizzato il prima possibile. Diquesto ha bisogno l’Europa”.Dopo aver sottolineato le difficoltà del momento (alla fine digiugno la produzione industriale dell’Unione era del 10% piùbassa del periodo pre-crisi epiù di tre milioni di posti di lavorosono andati persi), le due associazionihanno espresso apprezzamentoper la recente comunicazionedella commissioneeuropea dedicata alla competitivitàdell’industria europea:“Ha il merito - è stato scrittonel documento finale - di riconoscereche tutte le politichecomunitarie aventi un impatto,diretto o indiretto, sullacompetitività devono esserecoordinate e sincronizzate inmaniera appropriata e in stretta collaborazione con le necessitàdel settore industriale”. Un coordinamento che Confindustriae BDI ritengono indispensabile: “Il successo di unanuova politica industriale europea dipenderà in larga misurada come le politiche energetiche, ambientali, commerciali,della concorrenza, della ricerca e innovazione, e le altre politichesaranno sviluppate a livello europeo alla luce delle sfideindustriali e avendo in mente un unico obiettivo primario: il rilanciodella crescita sul continente europeo”.12

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