L O G I S T I C S F O R U MCrisi congiunturaleo crisi di sistema?Una relazione del professor Innocenzo Cipolletta ha esaminato leattuali difficoltà della nostra economia nel contesto mondiale.Il professor Innocenzo Cipolletta, già direttoregenerale di Confindustria e presidentedel Gruppo Fs, è presidente dell’Universitàdi TrentoPunto centraleè la ripresadella domandainternaitaliana ha vissutouna fase fortementenegativa nel corso del“L’economia2009. In seguito, nei primimesi del 2010, si è avviata verso unalenta ripresa per poi frenare in manieraprogressiva e cadere, infine, in quellarecessione dalla quale ancora non èuscita e trova enormi difficoltà a uscire”,ha sottolineato Innocenzo Cipollettanella relazione svolta nel corsodell’assemblea plenaria che ha avutoluogo nella primagiornata del LogisticsForum. Analizzandole ragionidi fondo di questa“caduta” verticale,che ha fattosegnare, mese dopomese, quasiper un anno consecutivoun calodella produzioneindustriale, ha aggiunto:“Il risultatonegativo è tuttoda ascrivere al forte,progressivo rallentamento della domandainterna. Diversi settori dellanostra industria riescono ancora acompetere sui mercati esteri, sia europeisia extraeuropei, facendoaumentare in manierasignificativa leesportazioni, ma questodato positivo viene cancellatoda quanto l’industriaperde sul mercatointerno. Una crisi, quest’ultima,che travolge le attività produttiveche hanno come target esclusivamenteil mercato italiano. I numerisono impietosi: nel secondo trimestredi quest’anno rispetto allo stesso periododel 2011, i consumi privati sonocalati del 3,1%, i consumi delle famiglieresidenti del 3,6%, i consumi pubblicidello 0,9%, gli investimenti lordidel 16,3%”. Inoltre, ha aggiunto Cipolletta,la domanda interna cala ancheperché cresce la disoccupazione el’<strong>Italia</strong> “è l’unico paese che non haun’indennità di disoccupazione, maha solo lo strumento della cassa integrazione”.Uno strumento che non tutela,che non copre in primo luogo igiovani assunti a tempo determinato.C’è anche da evitare un atteggiamentoche si sta manifestando: “ricercarel’aumento della produttività, tenendoferma la quantità di prodotto e diminuendola manodopera”. L’unicoobiettivo da inseguire non può che esserequello di far crescere, di stimolarela domanda interna. “Per raggiungerlouna delle possibilità, utilizzata neglianni scorsi dai tedeschi, è di utilizzarela leva fiscale, riducendo la tassazionediretta e spostando le tassesu quella indiretta”, hadetto ancora Cipolletta.Il problema centrale è cheil paese deve fare i conticon il suo enorme debitopubblico: per fronteggiarlola tassazione, sia diretta siaindiretta (basti pensare al costo delcarburante), ha continuato a cresceree con questi proventi si è fronteggiato44
Le banchedevono darepiù creditoalle impreseMarina Carnevale,Events Conference DirectorRichmond <strong>Italia</strong>il costo degli interessi sui titoli di Stato,in costante aumento. Le imprese, daun lato, hanno subito questi costi e,dall’altro, hanno trovato sempre maggioridifficoltà per ottenere crediti dalsistema bancario. Le banche sono stateun altro tema toccato da Cipolletta:“I nostri istituti di credito, quando si èiniziata a manifestare la crisi finanziaria,non erano così compromessi con i‘fondi spazzatura’ come, ad esempio,quelli anglosassoni.Avendo unastruttura più tradizionalehannoscelto di correremeno rischi. Poi,quando è entratoin crisi l’euro, hannoavuto paura per le perdite di patrimonio,causate dalla recessione, daicali delle azioni, dal possesso di titolidi Stato deboli e sotto attacco da partedella speculazione. Da qui una restrizionedel credito. Nella fase attuale enella situazione in cui versano le imprese,hanno responsabilità in più: laBanca Centrale Europea ha immessonel sistema una forte liquidità che deveessere utilizzata per aumentare il livellodei crediti”.Cipolletta ha quindi inquadrato il “caso<strong>Italia</strong>” nel contesto mondiale:“L’economia sta rallentando ovunque.A livello globale il Pil passa dal più5,3% del 2010 al 3,9% del 2011, allo stimato3,5% di quest’anno. Da questodecremento sono toccati anche i paesiemergenti. Sugli Stati Uniti pesa il debitopubblico che nel 2012 raggiungeràil 100% del Pil, per probabilmentesuperarlo entro il 2013. Nel 2012 scenderàdello 0,5% anche il Pil dell’Unioneeuropea a 27. Le sorti dell’area euro sonomolto legate a quanto farà in concretola Banca CentraleEuropea: finoraha solo fatto dichiarazionid’intenti,senza concretamenteintervenire. Regnamolta incertezza. LaCina, ‘campione’ deipaesi definiti emergenti,sta frenando lasua crescita essendoalle prese conmolti problemiGUBBIO COME UNA NAVELa Richmond <strong>Italia</strong>, “costola” della Richmond che opera aLondra e a New York, è nata nel 1994. Allora iniziòorganizzando un evento dedicato al mondo dell’IT, portandogli operatori a Londra. Così feceanche per altre iniziative come ilMarketing Forum che per dieci annisi è svolto a bordo di una nave, nelbel mezzo del mare, secondo ilmetodo usato dalla Richmondinglese. “Questa è stata unascelta che abbiamo ritenuta la piùgiusta per favorire incontri tra idiversi operatori, tra clienti efornitori. A bordo di una nave sista comodi, ci si diverte, ma,dato che non si può ‘scendere’, i tempidi lavoro sono rispettati al minuto, alla fine con lasoddisfazione di tutti”, dice Marina Carnevale, EventsConference Director della società. Nel 2004, la societàdecise di sperimentare un’altra iniziativa e varò il LogisticsForum, già nel calendario della società inglese. Ciò perchéla logistica venne ritenuta una materia per la sua naturamolto adatta a meeting tra operatori di diversi settori dellafiliera, dalla produzione alla distribuzione, al trasporto. Nel2007, il Forum per la prima volta “sbarca”, è il caso di dirlo,a Gubbio. “Questa cittadina umbra è splendida, altrettantobella è la sede che abbiamo scelto per svolgere l’evento,l’Hotel dei Cappuccini. Poi possiamo dire che assomiglia auna nave: come la nave ha contorni molto limitati, ci si vivebene dentro, ma è complicato varcarne i confini”,sottolinea con unfilo d’ironia ladottoressaCarnevale. Anchel’edizione diquest’anno si è rilevata un successo: oltre trenta i fornitoripresenti e novanta i clienti, che si sono incontrati grazie aun’agenda d’incontri già predisposta, e gestita in manieraperfetta per tempi, per ciascun partecipante sulla basedelle richieste rivolte in precedenza all’organizzazionedell’evento. “Un lavoro complesso, molto articolato, ma cheha dato ottimi risultati vista la soddisfazione espressa daipartecipanti”. Il Forum, oltre agli incontri tra gli operatori,ha dato vita a seminari e workshop su diversi temi, oltre ariunioni in assemblea plenaria su temi economici generali.In queste pagine ne diamo un esempio.che vanno dalrialzo dell’inflazionealla bollai m m o b i l i a r e ,dalle grandi speseinfrastrutturaliall’inquinamento,alla gestione di circa120 milioni di contadiniemigrati ‘clandestinamente’nelle areeurbane, alle rivendicazionisalariali nellearee a forte vocazioneindustriale. Negli anni2000, la crescita a livelloglobale è statadel 3%, con i paesiemergenti, quelli delBrics (originariamenteBrasile, Russia, Cinae India ai quali si èaggiunto recentementeil Sud Africa) edel Next 11, mediamenteal 6%. Quindi, chi era povero ècresciuto di più di chi era ricco. Si puòdire che sia stata vinta la scommessache sembrava impossibile negli anni‘60, ossia migliorare l’economia deipaesi poveri. Una vittoria che però haportato tutta un’altra serie di problematiche,da quelle energetiche a quelleambientali. Oggi stiamo vivendouna fase di transizione alla ricerca diun assetto globale migliore”.Resta una domanda: come sarà tale assetto?Ritornando alle questioni italianee in particolare alla forte flessione>OTTOBRE 45