12.07.2015 Views

pprofondisci - Associazione Luca Coscioni

pprofondisci - Associazione Luca Coscioni

pprofondisci - Associazione Luca Coscioni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

12SOCCORSOCIVILE,ILDIBATTITOATTACCO A “SOCCORSO CIVILE”La nuova inquisizione di coscienzaAlimentando il dibattito sulla“moratoria” dell’aborto, Il Fogliodi Giuliano Ferrara puntail dito su “Soccorso Civile”, unadelle ultime iniziative dell’<strong>Associazione</strong><strong>Coscioni</strong>, ed iniziacosì un suo editoriale:“Carissimiradicali, non vi riconosciamopiù”. Al quotidiano di Ferraranon va giù che si mettano icittadini in condizione di far rispettarele leggi che li riguardanoin prima persona. Noi, daparte nostra,non vogliamo chel’obiezione di coscienza – o meglio,inquesto caso,l’imposizionedi coscienza - si traduca nelboicottaggio strisciante di unalegge.Vi riproponiamo in questepagine l’editoriale di Ferrara,lerisposte del Segretario dell’<strong>Associazione</strong>Marco Cappato,di Rocco Berardo e di MarcoPerduca,della Segretaria di RadicaliItaliani Rita Bernardini,oltre ad una importante precisazionedel ginecologo SilvioViale, Consigliere generale dell’<strong>Associazione</strong>.Carissimi radicali,non vi riconosciamo piùEDITORIALE DEL FOGLIO15 gennaio 2008Carissimi radicali, non vi riconosciamopiù. Ma è proprio la vostra bella e battaglieraradio, quella che invita a scaricare dal sitodell’<strong>Associazione</strong> <strong>Coscioni</strong> i moduli perdenunciare-querelare i farmacisti che siappellano all’obiezione di coscienza pernon vendere la pillola del giorno dopo,nonché i medici ospedalieri che per lostesso motivo si rifiutano di prescriverla?Ma come vi è saltato in mente? Denunce?E magari processi? E peccato che non siapossibile mandarli in galera? Tutto ciò invocatoe promosso da voi? Proprio da voiche dell’obiezione di coscienza siete gli inventori?[...]Non si finisce maidi imparare dal FoglioMARCO CAPPATONon si finisce mai di imparare, dal Foglio.Noi Radicali - quelli che “non ci riconoscetepiù” - credevamo che la “grande moratoria”fosse quella votata all’ONU sulla penadi morte, e che l'aborto avessimo iniziatoa sconfiggerlo trent’anni fa, control’aborto selvaggio benedetto dal Vaticano.Credevamo, egocentrici come siamo, chela censura fosse per esempio quella che ciannienta e ci toglie perfino il nome. Impariamoinvece, dal Foglio e dai suoi firmatarilaici veri, che la (grande?) censura sarebbequella contro il Papa, invitato a parlarealla Sapienza su - ma guarda un po’ - la penadi morte! Già, poverino il Papa, che nonlo lasciano mai parlare.Ieri, l’ultima lezione. Credevamo chel’obiezione di coscienza consistesse nel rifiutopalese di una legge, assumendosenetutte le responsabilità anche penali, non ilboicottaggio strisciante di una legge, facendonepagare le conseguenze agli altri.Credevamo cioè che l’obiezione nonviolentafosse quella che fece passare qualcheannetto in carcere ai Radicali Olivier Dupuise Roberto Cicciomessere contro la levamilitare obbligatoria. Impariamo invecedalle vostre pagine che la (grande?) obiezionedi coscienza la farebbe il farmacistadel turno di notte sbattendo la porta in facciaa una coppia che ha rotto il preservativo.Dunque, secondo il Foglio, la coscienzadel farmacista dovrebbe consentirgli diimporre a una donna il rischio di una gravidanzamai voluta, e magari di un aborto.Se volete, chiamatela pure “libertà di coscienza”.Ma non stupitevi se non ci riconoscetepiù, perché noi la chiamiamo “imposizionedi coscienza”, illegale e violenta.Ecco perché l’<strong>Associazione</strong> <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>ha deciso di pubblicare sul sito le istruzioniper difendersi, eventualmente ricorrendoanche alla denuncia, che non è un attodi teppismo, ma lo strumento previsto dallalegge per vedere rispettati i propri diritti.Non ci riconoscete più, mi dispiace. Se nonvi foste ultimamente un po’ distratti dallaguerra di civiltà per dedicarvi alle guerrenel nome del feticcio dell’embrione, credonon fatichereste a riconoscere quanto devastantepuò diventare l’arma dell’“imposizionedi coscienza” se consegnata nellemani di fondamentalisti di ogni credo. Sarebberocosì più forti per prescrivere, dallaMecca come dal Vaticano, di interromperepubblici servizi, negare assistenza sanitariain base ai rispettivi dogmi sul corpo, sulladonna, sull’alcol, sulla libertà. E, naturalmentepretendere di farlo impunemente,nel nome della tolleranza laica, della nuova,sana (grande?) laicità che ci si vuole orainsegnare.Oppure non vi siete distratti, e avete scelto,come già Giovanni Paolo II, che il (grande?)nemico, insieme all'illuminismo, è illiberalismo, che va battuto in tutti i modi. Econ qualsiasi alleato.Non riconoscesolo chi non conosceROCCO BERARDOMARCO PERDUCALo spot sulla pillola del giorno dopo dell'<strong>Associazione</strong><strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> in onda suRadio radicale non è in contrasto con quelloche i radicali hanno sempre professato.Anzi, in linea con le lotte per affermare ilprincipio di legalità, vuol far conoscere aicittadini un loro diritto affinché essi, informati,possano esercitarlo appieno.I radicali non sono mai stati per il diritto all'obiezionedi coscienza per qualsiasi legge.Come da ordinamento, l'obiezione dicoscienza non può essere estesa ad ogninormativa, essa può valere solo ed esclusivamenteper quelle materie definite precisamentedal legislatore. Il medico può fareobiezione di coscienza quando gli venisserichiesta un'interruzione di gravidanza,come previsto con tutta una serie di bilanciamenti,dalla 194. Ma l'obiezione di coscienzaè un istituto che rappresentaun'eccezione precisa e non la si può prevederecome diritto assoluto per qualsiasilegge dello Stato. Questa non sarebbe piùobiezione di coscienza, al contrario ci troveremmodi fronte ad un'interruzione dipubblico servizio.Visto che la pillola del giorno dopo non èun farmaco abortivo, ma è scientificamentericonosciuta come contraccezioned'emergenza, non vi sarebbe quindi perlegge la possibilità di obiezione, così comenon vi è possibilità di farla sugli altri contraccettivi,preservativo incluso.Se questo avvenisse, se un farmacista dovesseimporre la propria coscienza alla richiestadi un farmaco da parte di una personacome ci dovremmo comportare? Lasciandocorrere? E se domani un medico,per motivi di coscienza o fede, decidessedi non praticare una trasfusione, o di nontoccare una donna o un uomo in gravissimecondizioni come ci dovremmo comportare?I Radicali, da attivatori di democrazia, sonoconvinti di dover continuare a fare, oggie domani, quello che hanno fatto fino aieri: rispettare, e far rispettare le leggi, oppuredisobbedirle quando liberticide, assumendosenetutte le responsabilità, anchequella di andare in galera.Lo spot sulla pillola del giorno dopo, propriocome gli altri in onda dovrebbero esseredivulgati dal servizio pubblico di informazioneradio-televisiva, perché fornisconoun vero e proprio "soccorso civile"in risposta a leggi che utilizzano la proibizionecome metodo di controllo di fenomeniin atto. La moratoria necessaria all'Italiadel terzo millennio è quella relativaall'illegalità delle istituzioni e del potere costituito;essa è possibile solo attivando glistrumenti concreti che appartengono aqualsiasi democrazia liberale che si basisullo stato di diritto: il rispetto della leggeanche tramite denunce civili e penali.Chi ora parla di sospendere gli aborti, nondovrebbe forse far di tutto per diffonderequanto più possibile tutti i mezzi contraccettivivolti a scongiurarli? E se anche si volessedifendere a tutti i costi il diritto all'obiezionedi coscienza per i medici sullapillola del giorno dopo, non sarebbe opportunooperare per abolire la ricetta, oggiinutilmente obbligatoria, per questo farmaco?Obiezione èresponsabilitàRITA BERNARDINISul Foglio del 15 gennaio scorso ho lettouna frase che periodicamente, nel corsodegli oltre trent’anni della mia storia radicale,ho sentito ripetere più volte, seppurepronunciata in modi diversi. Questa voltaè “carissimi radicali, non vi riconosco più”,altre volte è stato “una volta sì che eravatebravi, oggi siete cambiati”. Io credo chequello che non si sopporti siano i radicalinel vivo della propria azione politica, salvopoi dar loro ragione a distanza di cinque,dieci o vent’anni. A chi oggi afferma di“non riconoscerci più” mi permetto dichiedere se ci abbia mai conosciuti.Prendiamo l’obiezione di coscienza: quandoera vietata, l’abbiamo praticata in violazionedelle leggi che ne proibivano il suoesercizio, ci siamo autodenunciati, fatti arrestare,subito processi e condanne, riuscendoquasi sempre ad ottenere leggi chene consentissero l’affermazione. Lo hannofatto Roberto Cicciomessere e OlivierDupuis sull’obbligo del servizio militare,Adele Faccio, Emma Bonino e GianfrancoSpadaccia sull’immondo flagello dell’abortoclandestino e di massa, il Dott.Luigi Del Gatto che finì sotto inchiesta perchésomministrava morfina ai tossicodipendentimalati di eroina, Marco Pannellaquando nel 1977 fumò in pubblico unospinello per tirare fuori dalle galere migliaiadi giovani “incolpevoli” che rischiavanoin carcere di divenire veramente dei delinquenti.L’ha fatto chi vi scrive, con lo stessoPannella, Sergio Stanzani, Benedetto dellaVedova (sì, proprio lui!), cedendo pubblicamentehashish e marijuana per denunciarel’irragionevolezza della legge suglistupefacenti e il proibizionismo che,senza alcuna forma di controllo, fa aumentarea dismisura il consumo di droghee riempie le tasche dei narcotrafficanti.Non abbiamo mai agito di nascosto, abbiamosempre avvisato le forze dell’ordine:“venite ad arrestarci - dicevamo - perchéstiamo violando una legge come fannoin clandestinità milioni di italiani”, e sele forze dell’ordine chiudevano un occhiole denunciavamo per omissione d’attid’ufficio. Ma che razza di obiezione di coscienzaè, oggi, quella dei medici che nonprescrivono la pillola del giorno dopo? Perlegge devono rilasciare la ricetta, per “coscienza”non lo fanno, costringendo così ladonna al pellegrinaggio da un consultorioall’altro, a vagare tra i pronto soccorso, finoa trovare il medico non obiettore cheprescriva il contraccettivo (perché di questosi tratta, non di un abortivo) d’emergenza.Sì, d’emergenza perché per risultareveramente efficace, deve essere assuntoimmediatamente dopo il rapporto a rischio.Si assumano, questi medici obiettoridella pillola, la responsabilità di violareuna legge dello Stato e siano pronti a subirnele conseguenze! Che dovrebbero fare,secondo il Foglio, le donne? Rischiare unagravidanza indesiderata, vedendo negatoun loro diritto?Concludendo, desidero comunque ringraziareIl Foglio perché questo editoriale miha fatto ricordare che il sito www.radicali.itnon ha ancora pubblicato il link che rimandaal sito dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Coscioni</strong>(www.lucacoscioni.it), dove ci sono tutte le“istruzioni per l’uso” necessarie a tutelare ipropri diritti e – perché no? – a difendersidagli obiettori dell’ultima ora.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!