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I Giovani e il volontariato nelle Marche - CSV Marche

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Mappa e caratteristiche strutturali ed evolutive del <strong>volontariato</strong> <strong>nelle</strong> <strong>Marche</strong>Tav. 50. Strumenti per lo sv<strong>il</strong>uppo dell’operatività in nuove aree di intervento (in % su 276 OdV, erano possib<strong>il</strong>i max 4 risposte)Tipologia %trovare nuovi finanziamenti 55,1avviare forme di collaborazione specifiche con gli EE.LL. 53,6avere a disposizione un maggior numero di volontari 50,0fare formazione specifica e approfondita ai volontari 49,3avviare forme di collaborazione specifiche con altre odv 37,7dedicare un congruo periodo allo studio dei bisogni e alla progettazionedell'intervento29,0rendere più complessa e articolata la struttura organizzativadellì'associazione19,2altre 5,8totale 299,7Ma cosa orienta la scelta dei servizi e dei campi di intervento del <strong>volontariato</strong> regionale? Quanto dellescelte operative delle OdV nasce dalla valutazione dei bisogni e quanto invece dalla sensib<strong>il</strong>ità ecompetenza dei suoi operatori o dalla richiesta dei committenti locali o, ancora, dalle occasioni che sipresentano di volta in volta? E quindi fino a che punto rispecchia la mission e non le circostanze e leopportunità?Emergono al riguardo sostanzialmente tre vie, nell’ordine (Tav. 51):- anzitutto vi sono le riflessioni che vengono compiute all’interno delle assemblee dei soci e deivolontari a ispirare e determinare le scelte operative. Ciò dà conto anche della sostanzialedemocraticità interna che riguarda sicuramente 37 OdV su 100.- incidono poi le indicazioni e le richieste che provengono dai soggetti pubblici responsab<strong>il</strong>i dellepolitiche socio-sanitarie locali e dalle strutture ecclesiali, costantemente propulsive del <strong>volontariato</strong>cattolico; insieme i due diversi committenti ispirano <strong>il</strong> 36,2% delle unità esaminate;- in terza istanza incide “la valutazione dei bisogni sociali più gravi sul territorio” che è la sceltaprioritaria maggiormente condivisa. Tuttavia non più di un terzo fa propria complessivamentequesta pratica di “ascolto” sistematico dei bisogni, pur costituendo per <strong>il</strong> <strong>volontariato</strong> lo strumentoprimo di legittimazione del suo operato: rispondere ai bisogni che emergono, rappresentarli e dareprime risposte o sperimentare percorsi possib<strong>il</strong>i di soluzione.Seguono poi, per un quinto delle OdV, “le occasioni che si presentano di volta in volta” e precedono, “lecompetenze dei volontari e le risorse a disposizione sul momento”. Entrambi questi fattori di spinta sonoconnotab<strong>il</strong>i per un atteggiamento di opportunismo e autoreferenzialità dell’organizzazione e sono staticomplessivamente indicati dal 37,6% delle OdV.40

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