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I Giovani e il volontariato nelle Marche - CSV Marche

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Mappa e caratteristiche strutturali ed evolutive del <strong>volontariato</strong> <strong>nelle</strong> <strong>Marche</strong>8. Fare rete per <strong>il</strong> <strong>volontariato</strong>L’attività di rete, con una partecipazione ad almeno un organismo rappresentativo e consultivo, è attuatada circa <strong>il</strong> 50% delle organizzazioni marchigiane «e probab<strong>il</strong>mente in maniera un po’ debole», comeosserva un intervistato per <strong>il</strong> quale poi«Essa deve essere più efficace ed individuare modalità operative comuni, collaborazioni perpercorsi formativi, collaborazioni con istituzioni, collaborazione nei progetti, attività di stimolodelle istituzioni. Spesso anche le associazioni che desiderano profondamente collaborare trovanodifficoltà ad innescare un percorso di coordinamento, perché l’attività di rete richiede molteenergie per mettersi d’accordo, incontrarsi e progettare».Quando nella r<strong>il</strong>evazione è stato chiesto ai responsab<strong>il</strong>i delle 825 OdV marchigiane se è realizzab<strong>il</strong>e unamaggiore collaborazione tra le loro organizzazioni, è prevalso <strong>il</strong> dubbio (“andrebbero superate moltedifficoltà legate alla diffidenza di alcune di esse”, 47,4%) rispetto alla scontata “buona predisposizione alavorare insieme da parte delle OdV marchigiane” (31,5%). Cosa significa tale diffidenza, vizioendemico del <strong>volontariato</strong>?«E’ vero che talvolta esistono ancora gelosie e paure di apparire subalterni ad altre associazioni.Credo che dobbiamo liberarci di questi atteggiamenti infant<strong>il</strong>i che ci impediscono di crescere, perabbracciare la dimensione della collaborazione e dell’attività totalmente gratuita che non cercaelogi e prime pagine, ma solo entusiasmi, vicinanze e risultati»«Esiste ancora troppa diffidenza tra organizzazioni e una certa gelosia dettata dall’orgoglio edalla consapevolezza di svolgere nel proprio settore un ruolo importante e insostituib<strong>il</strong>e»«L’autoreferenzialità delle OdV è molto alta e questo non fac<strong>il</strong>ita la collaborazione tra le stesse,tra esigenza di coordinamento e valorizzazione delle caratteristiche e delle specificità diciascuno».Cosa fac<strong>il</strong>ita o determina <strong>il</strong> coordinamento tra le associazioni di <strong>volontariato</strong>? La difesa di alcuniinteressi o la prospettiva «politica» della propria azione?«Il collante delle alleanze è di solito riferito alla difesa di alcuni interessi. La difficoltà dicoordinamento è rinvenib<strong>il</strong>e nella difficoltà di arrivare alla definizione di obiettivi condivisi.Ritorna <strong>il</strong> problema della prospettiva»«Sono le idealità che sorreggono <strong>il</strong> <strong>volontariato</strong> e a queste idealità debbono partecipare tutti»«Altra attività importantissima che a mio parere un’associazione deve svolgere è quella«politica». Dal rapporto risulta che solo per <strong>il</strong> 38% delle associazioni è importante superare lalogica dell’assistenza per sv<strong>il</strong>uppare la dimensione politica. In questa attività <strong>il</strong> coordinamento divarie associazioni gioca un ruolo determinante perché la capacità riflessiva di progettazione ed <strong>il</strong>confrontarci e se c’è bisogno denunciare alcune situazioni di ingiustizia ci rende consapevoli dipoter essere protagonisti di cambiamenti»Però <strong>il</strong> futuro del <strong>volontariato</strong> è sempre più orientato al coordinamento, alla comune elaborazione diproposte e alla partecipazione rappresentativa ai tavoli della elaborazione delle politiche locali e quindialla realizzazione di progetti comuni (tra unità dello stesso ambito di intervento). E’ un obiettivo cheforse richiede tempo « è necessario un salto generazionale» e che va «reso produttivo» con lapromozione di una «metodologia e cultura del lavoro di rete». Ad esempio, «aiutando le OdV ad entrarenell’ottica della riforma sociale che mette questo aspetto tra gli obiettivi strategici».E’ questa forse la più importante sfida per <strong>il</strong> <strong>volontariato</strong> nel prossimo futuro:«solo se unito e facendo squadra, <strong>il</strong> <strong>volontariato</strong> può diventare più maturo, più adulto e,soprattutto potrebbe contare di più. Il valore dell’unità e della sinergia tra organizzazioni diverseè ancora tutto da costruire».61

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