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Numero 2 - IPASVI - Roma

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Tema 1Tema 2mentre i benefici consistono nella comprensione,da parte dei professionisti,della loro modalità di relazionarsi conquesto tipo di paziente.Per avere accesso alla struttura e intervistaregli infermieri, è stato necessariopresentare presso il Ditro (DipartimentoInfermieristico Tecnico Riabilitativo eOstetrico) del San Camillo l’autorizzazionea eseguire lo studio, accompagnata dalprotocollo di ricerca, la lettera per glioperatori che si volevano coinvolgere, ledomande dell’intervista e il modulo per ilconsenso informato per gli operatori.Inoltre, prima di iniziare l’intervista, aogni infermiere è stata fornita una brevedescrizione dell’argomento.ANALISI DATI E DISCUSSIONEIl materiale risultante dalle interviste èstato analizzato secondo il metodo Giorgiche prevede la lettura ripetuta di tutte leinterviste, l’analisi dei dati e l’estrazionedi tutte le affermazioni significative, dellecategorie e dei principali temi emersi,poi organizzati in tre tabelle.Tabella 1 - Le conoscenze degli infermieriGli infermieri non conoscono la Triade Rogersiana ed hanno una erratapercezione del concetto di “empatia”Gli infermieri hanno una giusta percezione del termine “autenticità”ed una giusta interpretazione del termine “accettazione incondizionata”Tabella 2 - Considerazione dei pazienti ed il vissuto degli infermieriTema 3Tema 4Tema 5Tema 6Tema 7Tema 3Solitudine, sofferenza e paura di non essere accettatiGli infermieri non hanno nessuna difficoltà a relazionarsi a questo tipodi pazienteChiusura dei pazienti dopo l’intervento ed avancesL’infermiere si trova di fronte a pazienti con caratteristiche particolarie molto fragiliImportanza del primo approccio al momento del ricovero; maggiorattenzione sia alla componente psicologica che alla tecnica chirurgicaper migliorare e razionalizzare l’assistenzaTabella 3 - la necessità di inserire questo argomentonella formazione di baseNecessità di approfondire nella formazione di base e training miratoper gli infermieri assegnati alla UoDopo un’attenta e lunga riflessione dellecategorie emerse, si è cercato di identificaredei “temi” che rispecchiassero ilsentire degli infermieri rispetto a ognunadelle domande poste.La prima domanda mirava a capire se gliinfermieri conoscono la Triade Rogersiana;mentre nella seconda, si volevaindagare la conoscenza e il significatodei tre termini che la compongono:“empatia”, “autenticità” e “accettazioneincondizionata”.Tutto, nella realtà lavorativa degli intervistati,cioè persone che assistono altredesiderose di riconvertire l’identità digenere chirurgicamente.Anzitutto, è emerso che il concetto di“empatia” posseduto dagli infermieri èerrato: cioé, la intendono come unrapporto positivo che si instaura tra duepersone, come si suol dire “a pelle”.Al contrario, la percezione di “autenticità”e “accettazione incondizionata” ègiusta, ed è applicata allo svolgimentodella professione.Poi, però, nel comportamento (quindispesso inconsapevolmente) gli infermierisono empatici secondo il giusto significatodel termine e cioè: “mettersi neipanni dell’altro per sentire ciò che luisente come se lo sentissimo noi”.Quest’approccio è fondamentale nellaprofessione infermieristica perché l’infermieresi prende cura della persona.Quindi, ogni infermiere, a prescinderedall’Unità Operativa in cui presta servizio,dovrebbe chiedersi: “Come mi sentirei semi trovassi io in questa condizione? Comemi sentirei se questa cosa la facessero aimiei figli? Ai miei genitori? A mio marito?Alla mia fidanzata? Al mio miglioramico?”. (Tabella 1)È questa la domanda che ogni infermieredovrebbe porsi prima di un qualunque tipodi approccio, il perno dell’assistenza, perfar sì che essa venga erogata sempre conqualità relazionale.Solo in un secondo momento, si possono –e si devono – mettere in campo tutte leconoscenze tecniche di cui si dispone eagire in maniera razionale ed oggettiva.Fondamentale è tenere sempre presenteil “come se lo sentissimo noi” per nonfarsi coinvolgere e travolgere dalleemozioni proprie e delle persone che siassistono.Le domande 3, 4, 5, 6 e 7 sono state posteper evidenziare il lato umano degli infermieriche assistono queste persone, percapire quali siano i sentimenti che suscitanoin loro, quali i loro punti deboli equelli di forza.È emerso che sono tutti molto coinvolti: laloro è una partecipazione attiva e sinceraalle difficoltà dei pazienti; li sostengono,li aiutano, li incoraggiano, li ascoltano(probabilmente, qualcuno con più attenzionedi altri, ma lo fanno tutti).Gli infermieri non fanno distinzionirilevanti tra generi di pazienti, perloro: “È come se fosse un altro pazienteche si opera agli occhi o che ha un tumoremaligno”; “Per me non è importante lapatologia, per me è una persona che stalì e ha bisogno di aiuto”.Tutte risposte simbolo di professionalità.Va, tuttavia, sottolineato che, rispetto apazienti che desiderano cambiare sesso,il loro approccio è più discreto, fannoancora più attenzione a rispettarne laprivacy e la dignità, tenendo in grossoconto questa scelta così definitiva, spesso17

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