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La formazione sul campo: metodologie, esperienze ... - Psychomedia

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A questo livello possiamo parlare di iniziative strutturate e, più in generale, di interventi per lo sviluppodi cultura della FSC in un’Azienda Sanitaria.In primo luogo va preventivato come già accennato, e non è un paradosso, un ingente impegno nellarealizzazione di diverse opportunità formative d’aula in tema di FSC.In sintesi si tratta di realizzare iniziative formative, di “ base”, finalizzate a sviluppare:- conoscenza diffusa in merito ai vari aspetti caratterizzanti i diversi contesti di apprendimento della<strong>formazione</strong> <strong>sul</strong> <strong>campo</strong> (definizioni, ruoli operativi e gestionali, formativi e tecnici, peculiarità dellefasi del processo formativo, competenze di base e metodologiche relative ai contesti di tutoring,audit clinico, ricerca, ecc.);- sviluppo delle competenze relazionali, gestionali, metodologiche e tecniche dei “facilitatoridell’apprendimento” impegnati nei suddetti contesti (padronanza di <strong>metodologie</strong>, tecniche estrumenti particolari, leadership, capacità di conduzione di gruppi e team building, competenzenella relazione di tutoring, competenze per la conduzione di ricerche-intervento, competenzecentrate <strong>sul</strong>la narrazione e l’ascolto, <strong>sul</strong> metodo degli auto-casi, <strong>sul</strong>la messa in gioco emotiva deipartecipanti, capacità di stimolare opportune meta-riflessioni manutentive del-<strong>sul</strong> gruppo circa lasua pratica conversazionale, ecc..)Inoltre, va sottolineato che dette iniziative formative, dovranno necessariamente avere in comune,come loro tratto distintivo o prospettiva di fondo a cui ispirarsi, una certa propensione alla“trasversalità” (rispetto ai livelli gerarchici e funzionali, alle qualifiche e competenze, ecc.), capace difavorire ascolto e non giudizio, valorizzazione dei diversi contributi, ecc. (in coerenza con il concetto dilaboratorio riflessivo appena richiamato).Ancora una volta, si tratterà di prestare parimenti attenzione ai modi di operare, agli stili e regolerelazionali di questi contesti, oltre che ai temi e contenuti delle iniziative formative.Altre azioni, oltre a quelle tipicamente formative, potranno (e dovranno se si intende davvero farcrescere una cultura della FSC) essere poi presidiate dai Servizi Formazione e, più in generale, dafunzioni e attori aziendali diversi impegnati <strong>sul</strong> fronte dello sviluppo delle risorse umane.Nel primo caso, parlando di azioni di competenza dei servizi <strong>formazione</strong>, dobbiamo preventivare unattento e maturo presidio della imprescindibile fase di sperimentazione di tali pratiche. Ciò concerne,ovviamente, i contesti regionali, come quello piemontese, che si accingono a varare un proprio sistemadi accreditamento ECM della FSC (ma un discorso analogo può forse valere anche per le altre realtà).Presidiare la sperimentazione significa, in primo luogo, assicurarsi che si possa procedere secondoprincipi di sostenibilità, tenendo cioè conto delle risorse esistenti, dei vincoli e delle opportunitàpresenti allo stato dell’arte nei Servizi.Presidiare la sperimentazione significa, in particolare, essere coinvolti e partecipi nella messa a punto eattuazione di un sistema di valutazione capace di restituire informazioni di ritorno sui diversi piani diinteresse (verifica dell’adeguatezza da un punto di vista andragogico, impatto organizzativo,definizione e sviluppo dei profili professionali e delle competenze degli operatori dei Servizi Formazioneimpegnati sui fronti della FSC, ecc.).Quindi, per essere molto chiari, vale la pena ribadire che l’implementazione di un sistema diaccreditamento della FSC dovrà, necessariamente, vedere i Servizi Formazione in prima fila, nellevalutazioni e decisioni, in una posizione di assoluto impegno e “voce in capitolo”, capaci di porsiattivamente in gioco ma anche determinati a non subire “onde anomale” che metterebbero a duraprova Servizi ancora poco attrezzati in termini di risorse umane e competenze.Un’altra traiettoria d’azione concerne poi l’attuazione di forme di sostegno, con<strong>sul</strong>enza esupervisione in favore di “capi” e responsabili, particolarmente sensibili e disponibili asperimentare <strong>esperienze</strong> paradigmatiche di FSC, a cimentarsi nella definizione dei piani di sviluppoindividuale delle loro risorse umane, ecc., ma anche la cura della documentazione e diffusione diqueste buone pratiche nei diversi contesti organizzativi.Altre possibili azioni, discenderebbero da un opportuno orientamento degli altri sistemi di sviluppo egestione delle risorse umane e potrebbero sostanziarsi, ad esempio, nell’implementazione di sistemi divalutazione delle competenze espresse comprendenti capacità e conoscenze di rilievo nella prospettivadella FSC, di sistemi premianti orientati su aspetti operativi, ri<strong>sul</strong>tati, ecc., sempre di rilievo in talsenso, di assetti e dispositivi organizzativi particolarmente orientati al miglioramento dellacomunicazione interna (piani di comunicazione, ottimizzazione di riunioni periodiche di team, ecc.), ealtro ancora.19

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