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La formazione sul campo: metodologie, esperienze ... - Psychomedia

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conduzione di iniziative ed azioni per aiutare le persone a fronteggiare il rapporto con l’emergenzaquotidiana; fino al sostegno della possibilità, per uomini e donne, di intrecciare rinnovati legami tra laloro vita ed il loro lavoro, accettando il confronto con la realtà e le sue incertezze, i suoi imprevisti, lerappresentazioni che su di essa hanno costruito. Una leadership e dei capi intermedi in grado cioè diautorizzare e autorizzarsi ad entrare in un rapporto altro con il proprio lavoro, con l’organizzazione diappartenenza, con i compiti e gli obiettivi assegnati, facilitando l’espressione di soggettività attive,capaci di confrontare e contrattare tra progetti individuali, progetti di struttura ed unità organizzativadi riferimento e progetti dell’organizzazione complessiva.<strong>La</strong> terza e conseguente prospettiva per l’assunzione di logiche formative efficaci e sensate nei contestisanitari riguarda la necessità di rivisitare le concezioni di integrazione (cioè le modalità ed i processidel comporre, regolare e gestire le differenze in rapporto al raggiungimento degli obiettivi), alla basedel modo di concepire l’organizzazione ed i suoi processi di funzionamento. Possiamo individuare duetipologie prevalenti, cui corrispondono ipotesi ricorrenti, pratiche sedimentate e prospettive su cuilavorare per un loro impiego più diffuso e radicato, come richiamato nella seguente tabella:Tab. 1. Ipotesi di integrazione organizzativaspecialisticatrasversalespontaneaPrincipio dell’affinitàsperi tecniciaree di lavoro privilegiateamori/investimentiFedeltà e appartenenzalegamiritualiroutinesostenutaPrincipio dell’ordine razionalegoverno degli incarichi di lavoroorganizzazione del lavoroAccompagnamento dei processimomenti di sensemakinggestione della conoscenzacura degli aspetti micro-organizzativiEsiste una visione di integrazione che potremmo definire “spontanea”, che funziona per aggregazionidi cose simili e ritenute convenzionalmente convergenti. Nell’articolazione specialistica di tale visione,eventi, persone, risorse, ruoli e funzioni stanno e si tengono insieme secondo un principio di “affinità”,diversamente declinato: a volte è il contenuto specifico legato a particolari saperi tecnico-operativi aconnettere e collegare, e chi li detiene in grado più elevato occupa conseguenti posizioni di potere e diresponsabilità; altre volte sono aree privilegiate e tradizionalmente consolidate di lavoro a configurareaspettative, processi operativi e veri e propri modelli di rappresentazione sociale su come devonoandare le cose in un determinato contesto: l’accesso alle posizioni core di tali aree consentel’attribuzione di dominanza e legittimazione; l’integrazione per affinità passa anche attraverso mozionidegli affetti, legati ad amori, investimenti, disinvestimenti reciprocamente orditi e consumati tra idiversi attori organizzativi in relazione ad oggetti, ruoli, obiettivi ed interessi, secondo storie edaspettative recitate secondo l’ordito della vicinanza/lontananza, appartenenza/separazione,amicizia/inimicizia, fedeltà/tradimento, bontà/perversione, secondo la variegata e plurale “drammatica”delle relazioni umane ed organizzative. Alla modalità specialistica dell’integrazione spontanea siaccompagna una versione “trasversale”, che prevede tipici e ricorrenti modi in uso per avvicinare etenere insieme: essi fanno leva sui legami antichi tra persone e gruppi, <strong>sul</strong>la celebrazione ricorrente diriti e cerimonie organizzative (feste e cene, momenti di ritrovo e socializzazione, memorie comuni,ricorrenze importanti), riunioni formalizzate e istituzionalizzate nella routine incorporata nel sistemad’azione.Esiste un’ulteriore tipologia ricorrente di integrazione, che possiamo descrivere come “sostenuta”, asignificare l’affidamento dei processi e delle istanze ad essa inerenti a particolari dispositivi estrumentazioni intenzionalmente assunte ed impiegate: il principio aggregante è quello dell’ordine edella razionalità. Anche in questo caso possiamo rilevare un’articolazione specialistica ed unatrasversale della concezione di integrazione in tal modo rappresentata: nella versione specialisticaritroviamo le modalità legate ad approcci manageriali, riconducibili a riferimenti di teoriadell’organizzazione, nelle loro evoluzioni storiche e congiunturali, dal modello taylorista-fordista aquello post-industriale, in grado di valorizzare sequenze operative, tecnologie, sistemi dicoordinamento, che hanno visto il succedersi e l’intrecciarsi di plurali e variegate metaforeorganizzative e di altrettante fisionomie di funzionamento,legate a modi di concepire la leadership, leforme di controllo, il governo e la divisione del lavoro, la struttura e l’articolazione dei sistemi di azione37

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