partiti dall’elenco sistematico del volume “Conchigliedel Me<strong>di</strong>terraneo” (Repetto et al., 2005), aggiornandolocon tutte le segnalazioni <strong>di</strong> nuove specie e le variazionisistematiche pervenute fino alla data <strong>di</strong> pubblicazionedel <strong>di</strong>zionario. Per ogni voce (genere e attributo specifico)sono in<strong>di</strong>cati l’etimologia della voce in esame, la descrizioneistitutiva (sotto forma <strong>di</strong> breve riassunto e/o <strong>di</strong>citazione <strong>di</strong> alcune sue parole tradotte dalla lingua originale),l’anno <strong>di</strong> istituzione e l’autore che assegnò <strong>il</strong> nome,con alcune in<strong>di</strong>cazioni biografiche. Nel caso in cui lostesso attributo specifico sia riferito a più generi, sonotrattate tutte le relative specie.Il volume, b<strong>il</strong>ingue italiano-inglese su due colonne, ècompletato da un’estesa bibliografia <strong>di</strong> 1065 voci (conun riferimento a ciascuna voce del <strong>di</strong>zionario), da unglossario dei principali termini scientifici (comprendenteanche una raffigurazione schematica delle conchiglie<strong>di</strong> poliplacofori, gasteropo<strong>di</strong>, cefalopo<strong>di</strong>, bivalvie scafopo<strong>di</strong>), da alcune ut<strong>il</strong>i tabelle <strong>di</strong> riferimento, eda cenni introduttivi sulla formazione dei nomi scientifici.Il volume, <strong>il</strong> cui costo è <strong>di</strong> 50 €, può essere richiesto allaMostra Mon<strong>di</strong>ale <strong>Malacologia</strong> <strong>di</strong> Cupra Marittima (malacologia@fastnet.it).Bruno Dell’AngeloRepetto G., Bianco I. & Ciccimarra G., 2011. ConchiglieMe<strong>di</strong>terranee. Dizionario dei nomi scientifici (<strong>il</strong> significato <strong>di</strong>2100 nomi). L’Informatore Piceno, Ancona, 408 pp.«messanensis (Messana, antico nome romano dell’attualeMessina). • B448 Yol<strong>di</strong>ella messanensis (Jeffreys, 1879 exSeguenza G. ms.) era stata dragata sulla costa occidentaledell’Irlanda e nominata dall’autore Leda acuminata nel1870 [476]; <strong>il</strong> nome però risultò pre-occupato e perciò Jeffreysnel 1879 decise <strong>di</strong> cambiarlo con messanensis, nomegià assegnato da Seguenza a esemplari foss<strong>il</strong>i della stessaspecie raccolti nel Messinese, ma mai formalmentedescritti [480]».Nella spiegazione appena riportata, tratta dalla vocemessanensis <strong>di</strong> Conchiglie Me<strong>di</strong>terranee. Dizionario deinomi scientifici, si possono già riscontrare alcuni deglielementi che caratterizzano positivamente <strong>il</strong> Dizionario,quali stralci <strong>di</strong> storia della malacologia corroborati da riman<strong>di</strong>([476] e [480]) a citazioni bibliografiche e inquadramentosistematico della specie con una sigla, B448,che in pratica significa “Bivalve collocato nel 448° genereriportato nell’Elenco Sistematico”, che precede la parte <strong>di</strong>Dizionario vero e proprio.Occorre precisare che le ricerche effettuate dagli autorihanno consentito la revisione ortografica e la corretta attribuzionedell’anno <strong>di</strong> descrizione dei generi e dellespecie dei molluschi me<strong>di</strong>terranei provvisti <strong>di</strong> conchiglia,cosicché l’Elenco Sistematico è aggiornato al 31 agosto2011.Analizzando la struttura <strong>di</strong> questo lavoro, ci si accorgeche si tratta <strong>di</strong> un’opera veramente fuori dagli schemi eche non risulta avere eguali a livello internazionale:l’unica <strong>di</strong> cui sono a conoscenza, e che la ricorda, è <strong>il</strong>“Diccionario Etimológico de Malacología” (Muñiz Solis),e<strong>di</strong>tato dalla Sociedad Española de Malacología nel2002, che ha però caratteristiche eminentemente <strong>di</strong>vulgative.Il Dizionario si basa sull’attenta lettura delle descrizionioriginali dei generi e delle specie, e quin<strong>di</strong> fornisce laragione della scelta del nome fatta dal naturalista oun’interpretazione che tiene conto del suo contesto storicoe scientifico; i numeri posti fra parentesi quadre neltesto rimandano al lavoro nel quale è stato descritto <strong>il</strong>genere o la specie <strong>di</strong> cui viene fornita la spiegazione delnome; la Bibliografia <strong>di</strong> riferimento, prende in considerazioneben 1.065 titoli e pertanto costituisce un potentequanto ut<strong>il</strong>e strumento <strong>di</strong> ricerca.La spiegazione delle voci (2.100 in totale) mette in luce sial’etimologia <strong>di</strong> ognuna <strong>di</strong> esse, sia le parole medesime che<strong>il</strong> naturalista usò quando descrisse <strong>il</strong> taxon. Questo abbinamentofornisce una spiegazione completa, inaspettatamenteaccattivante e go<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e anche dal punto <strong>di</strong> vista intellettuale.Infatti, i naturalisti scelsero i loro nomi seguendole vie più varie: ricordando la forma della conchiglia,oppure ricorrendo a nomi della geografia o a personaggidella mitologia, della letteratura, della scienza, oppure alnome dei propri fam<strong>il</strong>iari o dei collaboratori, giocandocon le parole, esprimendo un proprio giu<strong>di</strong>zio, e così via.Per spiegare meglio quanto ora espresso, riporto <strong>di</strong> seguitoun altro esempio.«Finella (Fenella, personaggio letterario): gasteropo<strong>di</strong>de<strong>di</strong>cati all’eroina della novella del 1823 “Pever<strong>il</strong> of thePeak” dell’inglese sir Walter Scott (1771–1832); nell’articoloscientifico in cui fu pubblicato <strong>il</strong> genere, un errore <strong>di</strong>stampa trasformò <strong>il</strong> nome in Finella [30] e la successivaemendatio dell’autore nel 1864 non ebbe effetto [35]. GenereG126 istituito nel 1860 da Arthur Adams (1820–1878), me<strong>di</strong>co e malacologo inglese».La spiegazione <strong>di</strong> questa voce, che mette in luce la strettarelazione tra la cultura umanistica e quella scientificanell’800, colloca, seppure timidamente, <strong>il</strong> Dizionario inun percorso <strong>di</strong> ricucitura dello strappo tra cultura scientificae cultura umanistica che si è consumato in Italiacirca un secolo fa.All’e<strong>di</strong>tore va <strong>il</strong> plauso per aver coraggiosamente pubblicatoun’opera che per sua natura non ha evidente appetib<strong>il</strong>itàiconografica, infatti, pur essendo ricca <strong>di</strong> spuntiintellettuali, è priva <strong>di</strong> immagini a colori.Il Dizionario è corredato da altre “informazioni aggiuntive”:un Glossario delle parole ut<strong>il</strong>izzate nel testo chesono tipiche per la malacologia, con tabelle e <strong>di</strong>segniesplicativi, e una breve introduzione al Greco e al Latinout<strong>il</strong>e a comprendere la Formazione dei nomi scientifici.Il volume si presta evidentemente a essere ut<strong>il</strong>izzato peruna “lettura <strong>di</strong> consultazione”, in base all’organizzazionedegli argomenti nel testo ma, in alternativa, anche aduna “lettura <strong>di</strong> piacere”, dove è possib<strong>il</strong>e seguire specificipercorsi particolari in modo che ogni lettore sia libero<strong>di</strong> scegliere quello più vicino ai suoi gusti personali.Auguro a questo libro <strong>il</strong> successo che merita tra tutti icultori <strong>di</strong> malacologia me<strong>di</strong>terranea, anche in considerazionedella sua leggib<strong>il</strong>ità, perché <strong>il</strong> testo oltre che initaliano, madrelingua degli autori, è scritto anche in inglese.Riccardo Giannuzzi SavelliPresentazione libri e recensioni15
Presentazione libri e recensioni16Cecalupo A. & Perugia I. Fam<strong>il</strong>y Cerithiopsidae H. Adams& A. Adams, 1853 in the Central Ph<strong>il</strong>ippines (Caenogastropoda:Triphoroidea) Quaderni della Civica Stazione Idrobiologica<strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano. Vol. 30, 262 pp.Gli autori presentano in questo volume <strong>il</strong> frutto <strong>di</strong> una decinad’anni <strong>di</strong> ricerche, condotte personalmente in occasionedei loro viaggi malacologici nelle F<strong>il</strong>ippine centrali.Il risultato delle loro fatiche è un nuovo e importante tasselloche amplia le nostre conoscenze su questa famigliacosì negletta, in un’area geografica sì ricchissima <strong>di</strong> speciemalacologiche, ma dove non solo i Cerithiopsidae,ma tutti i micromolluschi sono tutt’ora quasi totalmentesconosciuti, da ricercare e stu<strong>di</strong>are; come esempio, neirecenti volumi <strong>di</strong> Poppe de<strong>di</strong>cati ai molluschi conchigliatidelle F<strong>il</strong>ippine , si possono contare sulle <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> unamano i Cerithiopsidae <strong>il</strong>lustrati.Nel presente lavoro vengono presentate 175 specie <strong>di</strong>microconchiglie della famiglia Cerithiopsidae raccolte sullecoste delle F<strong>il</strong>ippine centrali <strong>di</strong> cui 171 nuove specie e4 identificate per confronto; sono istituiti 2 nuovi generi(Marshallopsis e Ondulopsis) mentre <strong>il</strong> genere CallisteumaTomlin, 1929, risultando ononimo <strong>di</strong> un genere <strong>di</strong> Geometridae(Lepidoptera), è stato sostituito con <strong>il</strong> nuovo genereGranulopsis.Le specie trovate sono così sud<strong>di</strong>vise: 1 Certhiopsidella, 9Clathropsis, 1 Granulopsis, 21 Horologica, 53 Joculator, 14Marshallopsis, 7 Ondulopsis, 3 Prolixodens, 1 Ret<strong>il</strong>askeya, 10Se<strong>il</strong>a, 7 Specula, 39 Synthopsis, 9 Tubercliopsis.Tutte le specie sono state descritte e <strong>il</strong>lustrate con fotoottenute sia con fotocamera <strong>di</strong>gitale sia con microscopioelettronico (SEM); particolare risalto è stato dato alleprotoconche.Delle specie identificate per confronto, Granulopsis thelcterium(Tomlin, 1929), Se<strong>il</strong>a (Notose<strong>il</strong>a) morichimai (Habe,1970) e Se<strong>il</strong>a (Parase<strong>il</strong>a) cf. ampulla (Laseron, 1956), vengono<strong>il</strong>lustrate e descritte le protoconche, mentre l’identificazione<strong>di</strong> Se<strong>il</strong>a (Parase<strong>il</strong>a) cf. japonica (Habe, 1970), restadubbia, mancando al momento in tutti gli esemplari raccolti,la protoconca.Prima delle descrizioni e <strong>il</strong>lustrazioni delle specie trattate,gli autori riportano i meto<strong>di</strong> e le località <strong>di</strong> raccoltadei detriti, dove sono state isolate le conchiglie stu<strong>di</strong>ate,seguono i parametri morfologici analizzati e <strong>il</strong> testo <strong>di</strong>riferimento per le attribuzioni generiche (Marshall,1978); completano l’introduzione, una bibliografia storicasui Cerithiopsidae dell’area geografica , un’elenco deigeneri descritti per l’Indopacifico, Australia e Nuova Zelanda,una chiave <strong>di</strong> determinazione per i generi presentinello stu<strong>di</strong>o e una serie <strong>di</strong> grafici con la <strong>di</strong>stribuzionenumerica dei generi e delle specie rinvenute.Seguono le descrizioni, succinte, ma chiare e le eccellentitavole <strong>il</strong>lustrate (136 !!!!) che permettono <strong>di</strong> riconoscere lavarie specie lasciando ben poco spazio all’immaginazione.Nel primo gruppo <strong>di</strong> tavole sono presentate le specie confoto a colori, in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i in alcuni casi per una correttaclassificazione, seguono le tavole con le foto eseguiteal microscopio elettronico, dove oltre alla conchiglia intera,sono presentati quei particolari, quali protoconca eperistoma che permettono <strong>di</strong> separare con sicurezza lespecie presentate.Per concludere, un ottimo lavoro, de<strong>di</strong>cato a un gruppo<strong>di</strong> molluschi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e reperimento e stu<strong>di</strong>o, che contribuiscealla loro conoscenza in un’area geografica, percerti aspetti della ricerca risultata ancora vergine.Ermanno Quaggiotto
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