Ch<strong>il</strong>ostoma achates achates (Rossmässler, 1835)Dimensioni: (ø) 17-29 mm; (h) 7-12 mmConchiglia <strong>di</strong> color giallastro chiaro con una banda <strong>di</strong>color marrone e un’altra sottostante più pallida, possiede5 giri convessi con sutura non troppo marcata e l’ultimogiro, prima dell’apertura, molto più allargato mostrandol’ombelico che è ampio (1/7-1/6 del <strong>di</strong>ametro) eleggermente eccentrico. Apertura obliqua con peristomabianco, riflesso e <strong>di</strong>sgiunto (Figg. 2 e 3).Ch<strong>il</strong>ostoma achates è presente sul territorio italiano nellaregione dell’Alto A<strong>di</strong>ge e nelle Alpi Carniche. In letteratura(Rossmässler, 1835-1837) questa specie si trova sotto<strong>il</strong> sinonimo <strong>di</strong> Helix foetens var. achates (Rossmässler,1835) e foetens era <strong>il</strong> nome con cui molti autori dell’ottocentochiamavano le popolazioni riconducib<strong>il</strong>i oggi atutto <strong>il</strong> “gruppo” che comprende Ch<strong>il</strong>ostoma zonatum,Ch<strong>il</strong>ostoma achates e Ch<strong>il</strong>ostoma adelozona.Nel 1933 Forcart ritenne giusto inserire Ch<strong>il</strong>ostoma achates(Rossmässler, 1835) in Ch<strong>il</strong>ostoma zonatum achates(Forcart, 1933) e successivamente fu separata come specie<strong>di</strong>stinta (Alzona, 1971) mantenendo tutt’ora questaposizione sistematica.Personalmente non credo <strong>di</strong> aver mai trovato questaspecie ma mio padre trovò un esemplare nel 1988 in zonaAlonte (VI) che io attribuii inizialmente a Ch<strong>il</strong>ostomaachates achates (Rossmässler, 1835) (Fig. 4H). La localitàvicentina è molto lontana dall’areale conosciuto per questaspecie, questa località dovrebbe essere classica per <strong>il</strong>Ch<strong>il</strong>ostoma <strong>il</strong>lyricum che escludo per <strong>di</strong>fferenze moltomarcate del nicchio. Mio padre trovò questo esemplarenei pressi <strong>di</strong> una cava ed è molto probab<strong>il</strong>e che possaCh<strong>il</strong>ostoma zonatum flavovirensCh<strong>il</strong>ostoma zonatum zonatumCh<strong>il</strong>ostoma zonatum foetensCh<strong>il</strong>ostoma adelozona adelozonaCh<strong>il</strong>ostoma adelozona rhaeticumCh<strong>il</strong>ostoma achates achatesCh<strong>il</strong>ostoma m<strong>il</strong>lieriFig. 1. Areali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle specie appartenenti al “gruppo” achates, adelozona e zonatum sull’Arco Alpino.trattarsi <strong>di</strong> una popolazione alloctona arrivata per trasportoantropico, <strong>il</strong> nicchio è molto sim<strong>il</strong>e a quello <strong>di</strong> Ch<strong>il</strong>ostomaadelozona e non è da escludere che possa trattarsiproprio <strong>di</strong> quest’ultima specie. Dopo questa segnalazionefurono fatte ricerche in loco per riconfermare la presenza<strong>di</strong> questa specie ma in quel territorio fu accertatasolo la presenza <strong>di</strong> Ch<strong>il</strong>ostoma <strong>il</strong>lyricum con forme delnicchio molto variab<strong>il</strong>i ma lontane dall’assomigliareall’esemplare trovato da mio padre.Ch<strong>il</strong>ostoma adelozona (Stab<strong>il</strong>e, 1864) e non C. adelozona(Strobel, 1857)Dimensioni: (ø) 16-29 mm; (h) 14 mmConchiglia molto variab<strong>il</strong>e sia per forma che per <strong>di</strong>mensione,<strong>di</strong> colore giallastro corneo con una fascia leggera<strong>di</strong> color marrone a volte poco marcata o assente e sotto<strong>di</strong> essa una zona più chiara. Possiede 4-5 giri leggermenteconvessi con sutura marcata e l’ultimo giro molto piùallargato mostrando l’ombelico che è ampio e leggermenteeccentrico. Apertura obliqua con una fascia scuraappena <strong>di</strong>etro <strong>il</strong> peristoma che è bianco, riflesso e <strong>di</strong>sgiunto.In letteratura ottocentesca questa specie viene spesso citatacon <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> Helix cisalpina (Stab<strong>il</strong>e, 1864), nomeattribuito dall’autore per in<strong>di</strong>care una varietà lombarda<strong>di</strong> Helix foetens (Studer, 1820), la Helix foetens var. cisalpina(Stab<strong>il</strong>e, 1864), entità originariamente descritta per lavalle <strong>di</strong> Gressoney (AO) (Stab<strong>il</strong>e G., 1864). Per <strong>di</strong>stinguerele popolazioni <strong>di</strong> Gressoney da quelle lombarde, questeultime presero <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> Helix cisalpina var. adelozona(Strobel, 1857) ma questo nome fu ut<strong>il</strong>izzato solo comeConsiderazioni tassonomiche su alcune specie italiane del genere Ch<strong>il</strong>ostoma17
ContributiFig. 2. Ch<strong>il</strong>ostoma achates achates,loc. Gesause, Austria. (Foto GiuseppePocaterra)18citazione dall’autore che non descrisse mai ufficialmenteuna nuova entità (Strobel, 1857).Il nome adelozona (Strobel, 1857) è dunque da considerarsiun nomen nudum come giustamente ci fa notare FranciscoWelter-Schultes, autore del progetto AnimalBasedell’Istituto Zoologico dell’Università <strong>di</strong> Gottinghen,che attribuisce la specie Ch<strong>il</strong>ostoma adelozona forse a Stab<strong>il</strong>e,1864. Il nome adelozona infatti fu riut<strong>il</strong>izzato nel 1864da Stab<strong>il</strong>e per sostituire <strong>il</strong> vecchio sinonimo <strong>di</strong> Helix foetensvar. cisalpina (Stab<strong>il</strong>e, 1864) descrivendone la specie.Il nome cisalpina (Stab<strong>il</strong>e, 1864) non era più ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>eperchè in tassonomia era già presente una Helix cisalpina(nomen nudum Helix cisalpina sensu De Cristofori & Jan,1832 e descritta successivamente da Rossmässler) (Rossmässler,1837) <strong>di</strong>ventata oggi Cernuella cisalpina (Rossmässler,1837). Il nome valido dovrebbe dunque essereCh<strong>il</strong>ostoma adelozona (Stab<strong>il</strong>e, 1864) come ritiene FranciscoWelter-Schultes e non Ch<strong>il</strong>ostoma adelozona (Strobel,1857) come troviamo scritto nella Checklist <strong>di</strong> Bank. Unfatto importante che voglio far notare è che se adelozona èsinonimo <strong>di</strong> cisalpina, allora anche le popolazioni <strong>di</strong>Gressoney dovrebbero essere considerate dei Ch<strong>il</strong>ostomaadelozona (Stab<strong>il</strong>e, 1864), ma sembra che nessuno ne abbiatenuto conto e che queste entità siano rimaste fuoridalla revisione.In letteratura, per questa specie furono descritte numerosevarietà tra cui alcune ritenute tutt’ora valide sottospecie.Helix cisalpina (Stab<strong>il</strong>e, 1864) = Ch<strong>il</strong>ostoma adelozona(Stab<strong>il</strong>e, 1864):– Varietà adelozona (Strobel, 1857)Dimensioni: (ø) 24-25 mm - ombel. 4,3 mmEntità non descritta ufficialmente da Strobel che la menzionavasolo come una varietà della Valle S. Martino(LC) e Valbrembana (BG) (Strobel, 1857).Questa forma, <strong>di</strong>venuta poi sottospecie nominotipica,corrisponde a tutte quelle popolazioni presenti tra <strong>il</strong> lago<strong>di</strong> Lugano e la provincia <strong>di</strong> Brescia. Sulla vetta del monteGeneroso (Svizzera), su parete calcarea, ho personalmenteraccolto alcuni nicchi piatti con apertura obliqua,ombelico molto largo e riferib<strong>il</strong>i a questa varietà (Fig.4A) e questa località sembra essere l’estremità occidentaledel suo areale. Altre popolazioni le trovai anche nellezone cacuminali delle montagne intorno alla Valsassina(LC), sulla Grigna Meri<strong>di</strong>onale (LC) (Figg. 4B, 5), <strong>il</strong> monteResegone (LC), sul gruppo montuoso dello Zucconedei Campelli (LC) (Fig. 4C) e in alcune località della provincia<strong>di</strong> Bergamo ai pie<strong>di</strong> del Pizzo della Presolana (Fig.4D) a quote comprese fra i 1500 m e i 1800 m s.l.m. esempre su pareti calcaree. In queste ultime località, a <strong>di</strong>fferenza<strong>di</strong> quelle del monte Generoso, riscontrai un nicchiopiuttosto elevato e ombelico più stretto ma con labocca anch’essa molto obliqua. A quote molto inferiori esu parete non calcarea, ho invece trovato in Val Brembana,tra Piazza Brembana (BG) e Barni (BG), degli esemplaridal nicchio più piccolo, lucido, me<strong>di</strong>amente elevatoe bocca meno obliqua, quasi a essere una forma interme<strong>di</strong>acon Ch<strong>il</strong>ostoma zonatum (Figg. 4I, 6).Fig. 3. Esemplare vivo <strong>di</strong> Ch<strong>il</strong>ostoma achates achates, loc. SalzachofenGola, Golling, Austria. (Foto Giuseppe Pocaterra)
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