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EVENTIAl PalaRuffini di Torino dal 12 al 15 giugnoLA SCHERMACOME NON L’AVETE MAI VISTAI Campionati Italiani rappresentano un appuntamentodi altissimo livello qualitativo e vedranno sfidarsi in pedanatutti gli atleti medagliati alle Olimpiadi, più di 25 medaglie,di cui una dozzina d’oro.diM A R I A N G E L A S A L V A L A G G I OF O T O D I A U G U S T O B I Z Z IIl Campionato Italiano di scherma è l’unico che riuniscediscipline olimpiche e paralimpiche in un solo evento.Impegno, determinazione, correttezza, energia, stile, prestigio e internazionalità.Secondo una recente ricerca di Immagine & Sport, tra le disciplinesportive quella che rappresenta positivamente l’Italia all’estero è proprio lascherma, considerata una disciplina “pulita”, un modello da seguire.Il meglio della scherma italiana, che poi corrisponde in gran parte agli atletipiù titolati in Europa e nel mondo, sarà nel capoluogo piemontese per iCampionati nazionali nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport, conquattro giorni di gare – dal 12 al 15 giugno prossimi – 600 atleti, tre specialità(fioretto, spada e sciabola). Agli Assoluti di Torino prenderà parte ancheil Dream Team azzurro, capitanato dalla mitica Valentina Vezzali.La scherma azzurra si è sempre contraddistinta, in Italia e nel mondo, nonsolo per gli straordinari risultati, ma anche per la classe, l’eleganza ed uninsieme di valori incentrati sul rispetto dell’avversario e delle regole.Su questa scia, l’edizione torinese registra vari primati, a partire dalla contemporaneitàdelle gare per atleti normodotati e disabili. Verrà disputatoanche, per la prima volta, il Campionato Italiano per atleti ciechi.La Federazione Italiana è la prima ad aver accoltoal suo interno l’attività paralimpica. Ed è cosìche, ancora per la prima volta, un testimonialparalimpico rappresenta e promuove la massimacompetizione italiana.Si tratta di Andrea Macrì, il ragazzo sopravvissutoal disastro del liceo Darwin di Rivoli. L’atletaè “reduce” da un mezzogiorno di crollo. Era sabato22 novembre 2008 quando il cedimento diun soffitto soffocò una vita. Morì Vito Scafidi, 17anni. Fortuna e polvere spedirono invece Andreaall’ospedale CTO di Torino, dove rimase novelunghi mesi per dare al suo corpo la possibilitàdi ricorrere in appello contro la sentenza di unalesione midollare bassa e incompleta. Nel percorsodi riabilitazione al CTO gli fecero fare sport incarrozzina. Andrea sprigionò agonismo e vitalità.Trovò nella scherma la miccia da accendere. Oggicammina con una stampella e porta in giro per ilmondo una barba incolta, più da intellettuale cheda guerriero, e un metro e 86 centimetri di vitapura. La sua seconda vita. Oggi è uno dei miglioritalenti della nazionale italiana e delle Lame Rotantidi Torino, il primo club italiano per disabilinato nel dicembre 2010. Ed è stato protagonistaazzurro alle Paralimpiadi di Londra 2012, con ilquarto posto nella spada individuale.Adattabilità, scelta del tempo, reattività, velocitàe precisione sono le peculiarità del gesto sportivodella scherma che rimanda alla nobiltà deiduelli, al fascino della storia e di molte narrazioniromanzate in letteratura e sullo schermo.Chi pratica e segue la scherma, ancora secondoquanto emerso dalla ricerca condotta da Immagine& Sport, sono prevalentemente donne, unacaratteristica che distingue la scherma in modo28

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