di Barbara OdettoEVENTINew lookper il Museo EgizioTradizione e innovazione sono le keywords del nuovo allestimentoLa clessidra alta 3,50 metri composta da 400 kg di mais e 200 kg di sabbiaposizionata nella centrale piazza San Carlo ha scandito il countdown che haportato all’inaugurazione del nuovo Museo Egizio di Torino, voluta dal DirettoreChristian Greco.In cinque anni di lavori le sale museali non sono mai state chiuse e i visitatorihanno potuto così assaporare il fascino dei tanti reperti esposti. La strategia siè dimostrata vincente, come dimostrano le oltre cinquecentomila presenze registratesolo nel 2014. Quello che si è svelato al pubblico lo scorso primo aprileè uno splendido spazio espositivo rinnovato negli ambienti e nell’allestimento:una location che si ispira ai più moderni canoni internazionali, che segue unpercorso cronologico definito e che si snoda su quattro piani “raccontando” lastoria di questa civiltà antica dal 4000 a.C. al 700 d.C. Al secondo piano sonocollocati i reperti dell’Epoca Predinastica e dell’Antico Regno, quelli del MedioRegno e del Nuovo Regno, la Tomba degli Ignoti e la Tomba di Iti e Neferu.Il primo piano ospita i ritrovamenti di Deir El Medina, della Valle delle Reginee quelli di epoca Tarda, Tolemaica, Romana e Tardoantica, oltre che la Tombadi Kha e la Papiroteca. Qui sorge anche la splendida Galleria dei Sarcofagi, chepresenta reperti del Terzo Periodo Intermedio e dell’epoca tarda (1100 – 600a.C.); molti di questi sono stati restaurati nel Centro di Restauro della VenariaReale con il contributo dell’associazione Gli Scarabei che da anni supporta leattività del Museo Egizio di Torino.La visita si conclude al piano terra dove si trovano la Galleria dei Re, il Tempio diEllesjia e la Sala Nubiana, mentre al piano ipogeo è possibile conoscere la storiadi questo spazio espositivo che accolse il suo primo oggetto nel 1630 per mezzodi Carlo Emanuele I di Savoia.Dal Museo della Regia Università di Torino fondato nel 1724 da Vittorio AmedeoII di Savoia presso il palazzo dell’Università in via Po al Museo delle AntichitàEgizie, questo il suo nome esteso, sono trascorsi secoli di storia e di innovazioneche hanno reso il polo museale torinese il più importante al mondo dopoquello del Cairo.I visitatori oggi possono rivivere il passato di questa importante civiltà graziealle ricostruzioni virtuali di alcuni contesti archeologici realizzate dalla collaborazionescientifica tra il Museo Egizio e l’Istituto IBAM del CNR. I video 3D,basandosi sui documenti di scavo e sulle fotografie, ridanno così vita alla tombadi Kha, alla tomba di Nefertari e alla cappella di Maia, tutte scoperte da ErnestoSchiaparelli che fu tra i primi direttori del Museo Egizio di Torino, agli inizi delsecolo scorso. Il progetto scientifico elaborato dal Direttore Christian Greco eda otto curatori è stato realizzato con precisione e puntualità in ogni aspetto.Il risultato? Il museo attuale conduce il pubblico in un viaggio nel tempo, tra repertimillenari e innovazione tecnologica, e soddisfa il desiderio di sapere tantodegli egittologi più esperti quanto dei visitatori più curiosi.34
EVENTIdi Barbara OdettoBiennale di VeneziaDa 120 anni il punto di riferimento per l’arteTra i ponti e le calle, nello splendido scenario veneziano che di per sé è giàun’opera di architettura senza pari, puntuale come sempre si svolge quello cheè considerato uno dei più prestigiosi appuntamenti del panorama artistico internazionale:la Biennale. L’edizione numero 56, che terminerà il prossimo 22novembre, ha come fil rouge un argomento tanto ampio quanto specifico: All theworld’s futures ovvero Tutti i Futuri del Mondo.Con questo tema il cinquantaduenne curatore di origine nigeriana Okwui Enwezor,considerato a pieno titolo un punto di riferimento internazionale dell’artecontemporanea, intende gettare un ponte tra l’espressione creativa e la realtàintesa come panorama umano, sociale e politico. Il concept lascia ampio spazioall’indagine e alla creatività personale dei centotrentasei artisti presenti, deiquali ottantanove alla prima esperienza in Laguna, e provenienti da cinquantatrénazioni. Tra queste, cinque sono le new entry: Repubblica delle Seychelles,Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico e Grenada. Ciascun Paese harealizzato il proprio padiglione, il personale progetto e ha un direttore artisticoindividuale. Dallo spazio espositivo firmato da Israele a quello cileno, dalla locationdegli Emirati Arabi Uniti a quella della Santa Sede passando per i padiglionidi Francia, Olanda, Belgio, Grecia, Svezia, Germania, Inghilterra e ancora Cina,Uruguay, Venezuela e Kosovo – per citarne alcuni – ciascun Paese ha saputodare spazio e respiro all’espressione artistica contemporanea in maniera nuovae mai banale.Naturalmente anche l’Italia traduce in opere il tema proposto dalla Biennaled’Arte di Venezia e il curatore del padiglione “tricolore”, Vincenzo Trione, haselezionato quindici artisti tra i quali uno dei massimi esponenti della Transavanguardia,Mimmo Paladino, e il celebre fotografo Paolo Gioli. Accanto ai tantipadiglioni si inserisce anche quello di Venezia che ospita la mostra Guardandoavanti. L’evoluzione dell’arte del fare. 9 storie del Veneto: Digitale - non solo digitale.Curata dal designer italiano Aldo Cibic, l’esposizione pone l’accento sulle artiapplicate e sul rapporto sempre più stretto tra queste e l’alta tecnologia.Dalla prima edizione del 1895 ad oggi la kermesse ha saputo dimostrare il valorepregnante del pensiero artistico contemporaneo, declinato in tutte le sueforme. Non stupisce dunque che la Biennale di Venezia sia una delle istituzioniculturali più autorevoli al mondo e che ad ogni edizione i Giardini, locationtanto perfetta quanto suggestiva, accolgano migliaia di visitatori provenienti daicinque continenti.Presieduto da Paolo Baratta sin dal 2008, il merito di questo evento internazionaleè la capacità di porre all’attenzione di pubblico e critica ogni forma diespressione creativa. E a proposito di pluralità artistica, ricordiamo che accantoalla Biennale di Arte che prese il via oltre un secolo fa, nel lungo cammino sisono aggiunte la Musica (la prima esposizione fu nel 1930), il Cinema che debuttòdel 1932, il Teatro nel 1934, l’Architettura (la prima kermesse nel 1980) ela Danza nel 1999. Appuntamenti che si svolgono in Laguna in date e locationdiverse e che sono ognuno una finestra di approfondimento e di innovazionesenza pari.Ad essi si affiancano infine numerose attività di ricerca e si inseriscono diversieventi collaterali altrettanto interessanti, per offrire agli esperti e agli amanti delgenere un panorama sempre più completo e articolato.giugno 2015 | Plus <strong>Magazine</strong> | EVENTI 35