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REGIONE MOLISE POR FESR 2007 – 2013 CCI ... - Ufficio Europa

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Il quadro illustrato in materia di trasporti e viabilità ha evidenziato infatti un significativo gap nelladotazione infrastrutturale e una certa inadeguatezza ed obsolescenza delle reti esistenti; ciò è in grado diaccrescere le problematiche in termini di isolamento del territorio molisano.Specificità territoriali: la dimensione urbana e le zone con svantaggi geografici e naturaliLa regione Molise presenta un modello insediativo fortemente orientato alla distribuzione dellapopolazione in “piccoli comuni”.In confronto con le altre regioni, il Molise raggiunge i vertici della graduatoria nazionale in riferimentoalla percentuale di popolazione residente sia in comuni con un numero di abitanti non superiore a mille(terzo posto, dopo Valle d’Aosta e Piemonte), sia a quella residente in comuni con popolazione nonsuperiore ai 5.000 (subito dietro la Valle d’Aosta).La regione inoltre non presenta agglomerati urbani superiori a 100.000 abitanti e solo quattro sono icomuni con popolazione superiore ai 10.000, tra i quali, peraltro, il solo capoluogo di Regione si collocanella classe 50.000 – 100.000.Il Molise è pertanto una regione caratterizzata da realtà comunali di piccole e piccolissime dimensioni conuna dispersione sul territorio che non trova riscontro nelle altre regioni meridionali. Nelle uniche quattrocittà (Campobasso, Isernia, Venafro, Termoli) con oltre 10.000 abitanti risiede il 35,8 % dellapopolazione; 64 comuni su 136, ovvero il 47,1%, non hanno più di mille abitanti e contano unapopolazione pari a circa il 12,5 % del totale regionale.La superficie urbanizzata e occupata da infrastrutture di comunicazione è quantificata in 172 kmq pari al3,9 % della superficie regionale, rispetto ad una media nazionale del 6,0 %.Il quadro insediativo regionale evidenzia, dunque, una bassa densità demografica, una scarsa presenza diterritorio urbanizzato e zone rurali che coprono la quasi totalità della superficie regionale. Si deve poiconsiderare che la regione presenta oltre il 55% del territorio con caratteristiche montane (il restante 45%evidenzia caratteristiche collinari); circa il 90% (122 su 136) dei Comuni fa parte delle 10 ComunitàMontane presenti.La parcellizzazione del modello insediativo rende consistente il rischio di fallimento del mercato,precludendo la fruizione di servizi costosi da parte di larghe fasce della popolazione residenti nelle areemarginali. Le politiche di investimento pubblico non sono riuscite a riorientare sufficientemente il sistemadi prestazione dei servizi verso un più sostenibile modello di erogazione “policentrica”; tale circostanzaconcretizza rischi di squilibrio nell’impiego delle risorse pubbliche verso le spese di parte corrente ecomunque verso impieghi anti-economici. Importanti, in tal senso, potranno risultare gli esitidell'attuazione del Piano Sistema Telematico, attraverso il quale la PA potrà essere in grado didematerializzare taluni servizi, rendendoli erogabili in remoto e fruibili a distanza, anche da parte dallepopolazioni residenti nelle aree marginali,.Stanti le ridotte dimensioni demografiche degli agglomerati urbani principali, il Molise non mostrarilevanti fenomeni di criticità sociale; in relazione agli “Indici di microcriminalità nelle città", la regioneregistra, infatti, i valori più bassi in assoluto, distanti dalla media Italia e dalla media del Mezzogiorno.Ciò nondimeno, le città della regione presentano talune problematiche tipicamente “urbane”, e talunecriticità comuni alle città del Mezzogiorno. Più in particolare, trattasi di (i) congestione dei trasporti; (ii)aree degradate dal punto di vista urbanistico; (iii) carenza di infrastrutture di servizio al cittadino, inclusequelle dedicate allo sport ed al tempo libero. A tali problematiche concernenti la vivibilità dei luoghi e laqualità della vita, si affiancano carenze riscontrabili in riferimento ai possibili scenari di sviluppoeconomico delle singole aree considerate, quali ad esempio la presenza di “pesanti detrattori” per lo16

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