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FONDAMENTA. 10 - Rotary Old Books

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caso come tale viene proposta, nel ’700, a quelle donne bresciane che del fenomeno“salotto” rappresentavano talvolta la parte più frivola e moralmente “audace”.Il lutto perenne e diffuso, quindi ricco d’impatto visivo, che ella adotta, la allinea,da una parte alle “sante vedove” così care circa un secolo dopo al cardinale AgostinoValier e a tutta una letteratura “controriformista”, dall’altra, è un modo perricordare nello splendore della corte quel “sogno”, comune a lei e a Giberto, diuna Correggio importante e splendida, che la sola Veronica ha in sorte di potercompitamente realizzare.Nella realizzazione del progetto (suo e di Giberto) di trasformare la piccola Correggioin un punto di riferimento importante fra le corti dell’Italia centro-settentrionale,accortamente (ma anche spinta dagli affetti) Veronica può giovarsi della famigliad’origine. Un punto centrale per il progredire della sua fama è il soggiorno aBologna, dalla fine del 1528, per assistere all’incontro fra papa e imperatore e all’incoronazionedi quest’ultimo. A Bologna Veronica gode di un appoggio notevole:governatore della città è, infatti, suo fratello Uberto. Entrambi avevano già un’esperienzadi corte. Non va dimenticato, infatti, che la famiglia Gambara viveva soprattuttonel feudo di Pralboino piccolo centro diffusore (e impregnato) di cultura umanisticagià dai tempi di Ginevra Nogarola, la nonna, che aveva trasmesso al figlioLeonardo, al padre cioè di Uberto e di Veronica, l’amore per la cultura.Certamente nelle dimore paterne Veronica si era accostata a quei grandi temi esistenzialiche attraversano i saperi del Rinascimento (soprattutto, appunto, nellacultura di corte) e la cui discussione ella approfondì durante tutta la vita ( e cheappaiono nella sua poesia). Anche il circolo che si raduna attorno a lei a Bolognae che supera quello della ben più nota e famosa Isabella d’Este dovette parte delsuo successo, non solo alla capacità di Veronica (pure attraverso l’opera di poetessa)di attirare gli ingegni più famosi del tempo, ma anche all’attualità di certe discussioni:dall’influsso di Saturno all’arte della memoria, alla fortuna («sempre aisuoi desii contraria») e, naturalmente, come appare ad esempio dalla sua corrispondenzacon l’Aretino, alla ricerca della fama (e della gloria). Fama per Veronicaè, probabilmente, la diffusione della sua poesia, ma anche incidere nella memoriacollettiva dei posteri (e quindi nella storia) col ricordo del suo cenacolo. Unconfronto fra la piccola corte e il modo di “reggerla” di Veronica e i dettami delCortegiano andrebbe fatto, anche attraverso i documenti d’archivio, l’epistolario(e lo stesso canzoniere). Bisognerebbe compiere uno “scandaglio” sui giovani talentiche circondano Veronica e che ella cerca di “lanciare”. Eloquente mi sembraun cenno in una lettera al Bembo: «Messer Michele [...] giovane accorto e gentile[...] mia creatura [...] sentendolo lodare da persona tanto lodata [...] me ne vadoun poco altera».XLIX

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