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FONDAMENTA. 10 - Rotary Old Books

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* * *Fra corte e palazzi: Lucia Albani AvogadroLa ricerca rivela spesso “risorse” inaspettate. Il profilo ad opera della Rizzo sullaGambara e mette in luce (o, almeno, divulga) uno spessore storico politico di Veronicain realtà ancora sconosciuto o, almeno, poco noto. Il personaggio che, nelpresente volume a lei si avvicina, è Lucia Albani Avogadro, già riscoperta alcunianni fa da Elena Cominelli che in questa sede, continua il lavoro di allora.La tipologia sociale oltre che lo stesso esercizio dell’arte poetica accostano le duedame. La vita di Lucia trascorsa nei palazzi aviti della famiglia sua e del marito,fra Bergamo e Brescia; per un periodo breve, probabilmente, a Venezia e alla cortedi Ferrara, dimostra, appunto, come il “modello” della signora della corte abbiaun notevole impatto fra le aristocratiche (e non solo). Il modello ideale apparequello (spesso stereotipo e ben diverso dalla realtà) di “bellezza, coltura, ingegno”.La misura del successo è data dalla notorietà, dagli ossequi pubblici. L’omaggioreso dal principe o da colui che rappresenta il principe (nel caso di Luciail capitano veneziano) è una consacrazione.L’entrare come entra Lucia nell’opera di qualche scrittore come «esempio di virtùe bellezza» è l’ingresso (apparente) nell’immortalità.La biografia, invece, intesa come eventi importanti nella vita di Lucia Albani Avogadro,ci porta ad un’altra considerazione: a volte il “privato” sottolinea con grandeefficacia le peculiarità di una società. La vita di queste donne apparentementeescluse dal “pubblico” è un impasto di paradossi e violenze previste o impreviste.Il padre di Lucia, autorevole uomo d’arme e raffinato intellettuale, viene messo albando con i figli per una delle solite faide che dividono le città del Domino veneziano,ma finisce l’esistenza (ovviamente per scopi politici, forse anche di politicafamiliare) come eminente uomo di chiesa.La morte prematura, invece, di Faustino Avogadro, marito di Lucia, si colora dipettegolezzo e di scandalo; egli muore per una caduta accidentale che la vox populiindica come dovuta all’ubriachezza. L’immagine della moglie che segue iltrasporto del cadavere verso l’eterno riposo nella natia Brescia, sembra mettere atacere le voci e ripristinare intatta (e poi maggiorata dalla fama di vedova virtuosa),la dignità della stirpe.Lucia in vita vide pubblicati pochi sonetti; il suo Canzoniere conservato in famigliafu edito, com’è noto, solo ai primi del Novecento.Elena Cominelli approfondisce l’analisi (iniziata in La scrittura femminile a Brescia...)e conferma quanto le sue precedenti pagine lasciavano intuire e si sottolineavaanche allora e cioè come il “petrarchismo” femminile non sia soltanto unLI

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