la <strong>su</strong>a azione pastorale curata ed incisiva, gli interventi tesi ad alleviare situazionimolto pesanti sotto vari aspetti, la <strong>su</strong>a ampiezza di vedute e, ancora, la grandecapacità di stabilire con le persone rapporti ricchi di umanità. La <strong>su</strong>a grandedelicatezza era emersa anche nell'ospitalità semplice e familiare con la quale avevacercato di nascondere le difficoltà logistiche derivanti dalla nostra presenza. Negliultimi anni, quando la notizia della <strong>su</strong>a malattia era ormai diffida, dovettiancora una volta notare la <strong>su</strong>a reticenza nel parlare del male che lo aveva colpito,che ritengo derivasse dalla volontà di non far pesare agli altri i <strong>su</strong>oi problemipersonali. In un temperamento così solare ed aperto solo una grande disciplinainteriore poteva portarlo ad as<strong>su</strong>mere atteggiamenti così attenti agli altri. Eccoperché non finirò di ringraziare il Signore per la bellezza dell'incontro con Adelio.Il prevosto di Varese, Monsignor Gilberto Donnini, ha un ricordo preciso dei <strong>su</strong>oiincontri con padre Adelio.L’ho conosciuto personalmente nel 1989. Ero ad Hong Kong con il professorCarlo Brusa e con l'architetto Baj. Ho incontrato un uomo pieno di spirito, unprete di compagnia, attento a valorizzare l'uomo nella <strong>su</strong>a interezza, con tutti i<strong>su</strong>oi bisogni. Ci ha portato in giro per Hong Kong con il <strong>su</strong>o pulmino, abbiamovisto quei miniappartamenti di 25 metriquadri, standard, uguali per ognifamiglia, pochi o tanti figli non importa. Ho mantenuto i contatti, e poi sonotornato in Cina nel 1998, insieme a monsignor Peppino Maffi, il miopredecessore alla basilica di San Vittore. <strong>Padre</strong> Adelio è stato molto provatodalla malattia, ha sofferto per anni, ma posso testimoniare che ha lottato come unleone, tante volte appariva sfinito e altrettante volte si è ripreso, l sino alla fine.Con padre Giuseppe Fumagalli, missionario del Pime da quarantanni in GuineaBissau, torniamo agli anni giovanili di padre Adelio.Sono stato insieme a lui negli anni del seminario del Pime. Era un trascinatore,un animatore in tutto, feste, sport, musica. Ricordo quando andavamo adIsolaccia, in Val di Dentro. Preparavamo spettacoli per bambini e168
appresentazioni teatrali per gli adulti. Adelio era abile nel rapportarsi con lagente, la metteva a proprio agio. Ti lasciava sempre qualcosa. Ho un solorammarico: da quegli anni lontani, non l'ho mai più rivisto.Il notaio Guglielmo Piatti, presidente del Circolo Culturale di Velate.A pensarci resto ancora strabiliato. Mi pare impossibile che da un paese cosìpiccolo come Velate, mille anime, sia nato un personaggio capace di fare ciò che hafatto in una nazione tanto vasta come la Cina. <strong>Padre</strong> Adelio era una persona cheaveva nel dna la capacità di comunicare entusiasmo per la vita, aveva unagenerosità innata".Il notaio Piatti porta qui la testimonianza che sarebbe anche quelladi molti <strong>su</strong>oi coetanei, che in quegli anni Sessanta frequentavanol'oratorio estivo di Velate."L'oratorio estivo era portato avanti da Adelio. Ci faceva cantare, camminare alSacro Monte e al Campo dei Fiori, ci trasmetteva la <strong>su</strong>a voglia di vivere. Un verocapo carismatico. "Per l'avvocato Alberto Piatti, presidente della scuola materna 'Peri-Piatti' di Velate, l'incontrocon il missionario è stato invece, per certi versi, traumatico.Avevo otto, nove anni, stavo imparando ad andare in motorino, versomezzogiorno, in via Pontida, mi vado a scontrare con una Vespa, guidata propriodall'Adelio".Dopo il primo incontro, Alberto Piatti avrà modo di ritrovarsispesso con il velatese di casa ad Hong Kong."Di Adelio ricordo anche la <strong>su</strong>a grande capacità di comunicatore nelle prediche,teneva delle omelie stupende. Era molto affezionato al <strong>su</strong>ono delle nostre campane.In merito alla Madonna di San Cassiano, la venerava più di ogni altra, ed erafelice perché i pellegrini andavano a Lourdes o a Fatima, mentre lui, la Madonna,l'aveva così vicina a casa".