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IL libbro su Padre ADELIO

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Ambasciatore di due cultureGianni SpartàE’ custodito in un falcione dell'Archivio di Stato di Torino l'originaledel più famoso telegramma della storia d'Italia. Una parolasoltanto <strong>su</strong> carta giallina: "Obbedisco". L'inchiostro si è smarritofino a diventare color seppia, ma la firma di Giuseppe Garibaldi èleggibilissima, al pari del luogo dal quale il messaggio partì perdiventare il motto di un' epoca: Bezzecca, 9 agosto 1866.Novantanove anni dopo, il 26 luglio del 1965, un altro telegrammaentra nella storia, forse più piccola, dell'impegno religioso nelmondo. Espressione analoga e probabilmente la stessa enfasi:"Obbedisco, e magnifico'. Lo spedisce da Velate, borgo montano<strong>su</strong>lle colline di Varese, Lombardia, il missionario AdelioLambertoni, fresco di ordinazione sacerdotale, ed è la risposta alladestinazione che i <strong>su</strong>periori gli hanno appena indicato: non l'Africa,da lui sognata, ma Hong Kong, colonia britannica ai margini dellaCina che sta per essere abbagliata dal libretto rosso di un nuovoConfucio chiamato Mao Zedong. Il documento è conservato negliarchivi del Pontificio istituto missioni estere, a Milano. Paragonarloal celebre messaggio del Generale sarebbe pre<strong>su</strong>nzione, oltretuttofuori luogo. Ma additarlo a icona della sottomissione totale di unuomo a volontà altrui, serve a comprendere il significato di questastoria in cui la parola "volontà" è scritta con le iniziali maiuscole.Giuseppe Garibaldi eroe dei due mondi, padre Adelio Lambertoniambasciatore di due culture: l'occidentale e la cinese. Amava dire,facendo il bilancio di quarant'anni vis<strong>su</strong>ti in Oriente nella trinceadei diritti umani vilipesi e di quelli religiosi maltrattati: "Homangiato più riso che spaghetti . E quella frase, di cui molti si sonoricordati il giorno dei <strong>su</strong>oi funerali nella chiesina di Velate, un caldopomeriggio di luglio del 2006, ha24

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