però certo che seppe affascinare Adelio, al punto da indirizzarlooltre confine. Fondato il 31 luglio 1850 da monsignor AngeloRamazzotti, con la casa madre a Milano, fin dai primi anni l'Istitutoebbe uno sviluppo prodigioso. Dopo tre anni la prima missione inOceania, dopo cinque il primo martire e altre due missioni in India enel Bengala; dopo dieci anche le missioni in Cina. Quando Adelioentra nel seminario del Pime, ad oltre cento anni dal seme gettato damonsignor Ramazzotti, l'Istituto opera in venti campi missionari.Dodici missioni sono già state consegnate al clero indigeno. Circa900.000 i cristiani, battezzati dai missionari del Pime, e si fastringente l'urgenza di sostituire gli anziani missionari della primaora con sacerdoti giovani. Adelio da Velate è fra questi settecento,pronto a studiare, desideroso di partire. Studio teologico, studiodelle lingue e anche una Scuola di Medicina e Chirurgia missionaria,con tirocinio pratico e diploma triennale, conseguito l'8 dicembre1962 presso l'Università di Milano, scuola diretta dal professorAntonio Cazzaniga. Adelio sa che la scelta missionaria lo porterà adover rinunciare a molto: a una sposa, ai figli, ad una carrieraprofessionale ricca di soddisfazioni, ma anche a quelle gioie chenascono da passioni, da predilezioni. La montagna, ad esempio. Ilgiovane Adelio è un grande amante delle cime, delle lunghepasseggiate fra boschi e rocce.La <strong>su</strong>a meta futura spartirà ben poco con il Monte Rosa o ilCervino, o più modestamente con il Campo dei Fiori, il Monte SanFrancesco, la Madonna del Monte, che fanno da corona alla <strong>su</strong>aVelate. Forse anche per un saluto ai <strong>su</strong>oi monti, nel 1962, in vacanzanell'alta Valtellina con altri diaconi missionari, sarà il protagonista diuna piccola-grande impresa: porterà, insieme ai <strong>su</strong>oi amici, unacroce metallica <strong>su</strong>lla Cima Viola, a quota 3.660 metri, a ricordodell'inizio del Concilio ecumenico Vaticano Secondo.48
La primavera del 1963 è alle porte, e con essa l'ordinazionesacerdotale di don Adelio.E' sempre il <strong>su</strong>o parroco, don Luigi Tenti, a dare l'annuncio diquesta grande gioia:“Miei carissimi ‘Velatesi’ si legge <strong>su</strong> 'La Prealpina, in data 22 marzo1963, "le nostre meravigliose campane, pur nell'austerità della SantaQuaresima, <strong>su</strong>onano a festa, annunciano a tutti la nostra grande gioia: padreAdelio Lambertoni, uno di noi, sabato 30 marzo, nel Duomo di Milano, saràconsacrato Sacerdote e celebrerà la <strong>su</strong>a prima Santa Messa tra noi il 31 marzo,Domenica di Passione …”E ancora, <strong>su</strong> uno stampato distribuito ai fedeli di Velate, così scrive donTenti:"Miei carissimi figliuoli, vi do, come gli Angeli a Betlemme, l'annuncio di unagioia grande: padre Adelio Lambertoni sarà consacrato sacerdote... E' motivo die<strong>su</strong>ltanza per tutti, perché il dono di una Vocazione Sacerdotale è così grande chenon può limitarsi alla Famiglia dell'Eletto da Dio - la quale deve e<strong>su</strong>ltare in unmodo particolare- ma si estende a tutti i componenti di una Famiglia più grande,la Famiglia Parrocchiale, la nostra famiglia comune. E noi Velatesi sentiamotutti quanto sia nostro il Novello Sacerdote padre Adelio Lambertoni: visse connoi gli anni della <strong>su</strong>a fanciullezza, e negli anni della <strong>su</strong>a giovinezza e<strong>su</strong>beranteha sempre passato le vacanze scolastiche in mezzo a noi, prodigando il <strong>su</strong>oentusiasmo per Gesù e per il bene dei nostri ragazzi"