PISTACCHIO
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La raccolta.<br />
Abbiamo fatto cenno ai due diversi tipi di raccolta: manuale ed automatica.<br />
Raccolta manuale<br />
Raccolta non utilizzata in Califonia ma in Medio Oriente. La raccolta<br />
viene fatta a mano: i grappoli di pistacchi vengono colpiti con lunghi<br />
bastoni e fatti cadere su apposite reti o teloni; sempre con processi a<br />
bassa automazione viene rimosso il mallo che ricopre il guscio e quindi<br />
i pistacchi vengono fatti seccare al sole. Questo tipo di raccolta porta a<br />
problemi di igiene: i pistacchi sono infatti a contatto con il suolo. Il mallo<br />
si sporca e porta con sé corpi estranei, senza contare che l’umidità del<br />
terreno può portare ad avere macchie sui gusci.<br />
Raccolta automatica<br />
In California la raccolta viene effettuata meccanicamente tramite l’utilizzo<br />
di appositi scuotitori che fanno cadere i frutti (vedi figura 7); meccanica<br />
è anche la rimozione dei malli, mentre l’essiccazione avviene ad<br />
aria calda. Dopo l’essiccazione il tasso di umidità dei pistacchi passa<br />
dal 45-50% al 5%.<br />
Quando si acquista pistacchio iraniano è generalmente previsto che vi<br />
possa essere il 5% di prodotto con il guscio chiuso; tale percentuale<br />
scende al 2% nel pistacchio californiano.<br />
La raccolta meccanica tramite gli scuotitori consente di evitare il contatto<br />
del prodotto col terreno. Il mallo dei pistacchi, al contrario di quello<br />
delle mandorle o delle noci, è ancora umido in questa fase e, se dovesse<br />
giacere a terra, porterebbero poi a problemi di colorazione del<br />
guscio.<br />
I frutti raccolti devono essere smallati ed essiccati entro 24 ore per prevenire<br />
le macchie del guscio e la contaminazione da aflatossine. Il raccolto<br />
viene poi trasportato in azienda con autoarticolati (figura 8).<br />
Figura 7 Figura 8<br />
Le prime lavorazioni.<br />
Smallatura<br />
Esistono diversi metodi per la smallatura: il più utilizzato è una rimozione<br />
tramite getti d’acqua, questi, grazie alla loro pressione, puliscono<br />
il guscio dal mallo.<br />
Un altro metodo molto diffuso è il passaggio dei frutti in una macchina<br />
dotata di due nastri paralleli che ruotano a differenti velocità o a spin<br />
inversi che provocano una frizione sul mallo.<br />
Il prodotto viene poi diretto in un separatore ad acqua. Questa fase<br />
risulta fondamentale in quanto il prodotto smallato viene immesso in<br />
una vasca dove una corrente di acqua tende a separare il prodotto in<br />
base al galleggiamento: i frutti maturi vanno a fondo, mentre i verdi,<br />
immaturi, chiusi o con residui di mallo galleggiano.<br />
Apertura con acqua<br />
I pistacchi raccolti non a completa maturità, e quindi “chiusi”, sono<br />
aperti con acqua. Ci sono due tipi diversi di apertura con acqua:<br />
1) i pistacchi vengono immersi in acqua per 2-3 ore, successivamente<br />
i gusci sono aperti meccanicamente con schiaccianoci. Tradizionalmente<br />
erano fatti asciugare all’aria aperta, ora sono asciugati<br />
ad aria calda.<br />
2) i pistacchi vengono immersi in acqua per 12 ore o più, per favorire<br />
la germogliazione. I pistacchi sono quindi asciugati con aria calda<br />
e a seguito di ciò i gusci si aprono automaticamente.<br />
I frutti sono trasportati in essiccatori ad aria forzata per abbassare il<br />
livello di umidità fino al 5%, mentre i malli ed i frutti con residui di mallo<br />
sono raccolti a parte ed utilizzati come fertilizzante.<br />
Cernita meccanica<br />
I pistacchi devono poi essere separati dai frutti che, nonostante tutte<br />
le accortezze utilizzate, sono rimasti chiusi: per questa operazione si<br />
utilizza un cilindro provvisto di uncini atti ad intercettare e trattenere i<br />
pistacchi aperti.<br />
I pistacchi vincolati agli uncini sono staccati nella parte superiore del<br />
cilindro da spazzole e vengono fatti cadere su un nastro trasportatore.<br />
I pistacchi chiusi, che quindi non sono catturati dagli uncini, percorrono<br />
tutta la lunghezza del cilindro e vengono raccolti separatamente<br />
dai pistacchi aperti.<br />
Si passa poi ad una fase di calibratura e di cernita dei pistacchi: il tutto<br />
è svolto primariamente con una selezione elettronica e poi manualmente.<br />
Il prodotto viene stoccato in silos e, una volta ricevuto l’ordine,<br />
vengono riempiti big bag che saranno trasportati in container con navi<br />
fino ai porti europei.<br />
Le lavorazioni in azienda.<br />
Tostatura e salatura<br />
Esistono diversi metodi di tostatura, ma il più utilizzato è il metodo<br />
ad aria forzata. Il pistacchio viene tostato all’interno di un forno tostatore<br />
a nastro orizzontale che permette una cottura in continuo. La<br />
tostatura del pistacchio richiede un processo più complesso di quello<br />
di tutta l’altra frutta a guscio, come arachidi, mandorle o nocciole: il<br />
pistacchio, nella maggior parte dei casi, deve essere salato.<br />
La salatura può avvenire con due sistemi differenti:<br />
• salatura in linea continua;<br />
• salatura discontinua in bassina.<br />
La salatura più utilizzata è di tipo continuo, in linea: il pistacchio è fatto<br />
passare in un cilindro di aromatizzazione dove è addizionata la salamoia<br />
a concentrazione nota di sale. Il pistacchio entra così a contatto<br />
con la salamoia e si amalgama di sale. Per poter avere una salatura<br />
omogenea della intera massa si deve prestare attenzione a tutti i diversi<br />
parametri fisici e merceologici della materia prima. Lo stesso<br />
vale per la salatura con la bassina. Tramite il monitoraggio continuo<br />
di tutti i parametri di tostatura si riesce ad ottenere un prodotto con<br />
un contenuto di acqua residua predeterminato, tale da conferire al<br />
pistacchio la caratteristica di croccantezza che lo caratterizza.<br />
Confezionamento<br />
Il confezionamento è la lavorazione finale del pistacchio: spesso si<br />
crede che la qualità del prodotto consumato dipenda solo dalla materia<br />
prima utilizzata. Non è invece da sottovalutare il contributo positivo<br />
che un corretto confezionamento dà alla conservazione della qualità<br />
del prodotto. Sempre più spesso le aziende e la grande distribuzione<br />
organizzata si preoccupano del materiale con cui si confeziona e delle<br />
sue possibili interazioni con il prodotto.<br />
Se l’imballaggio primario (imballaggio a contatto diretto con l’alimento)<br />
garantisce una “buona protezione” contro l’ingresso di umidità e<br />
di ossigeno all’interno della confezione, il prodotto manterrà le sue<br />
caratteristiche organolettiche più a lungo rispetto allo stesso prodotto<br />
meno “protetto”, portando vantaggi e benefici sia a consumatori che<br />
a produttori e distributori.<br />
Conservazione<br />
Alle seguenti condizioni il pistacchio può tranquillamente essere conservato<br />
per due anni senza inconvenienti:<br />
Temperatura: < 14 °C<br />
Umidità relativa: < 60%<br />
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