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nito come un cammeo.<br />
L’orizzonte è la misura dello sguardo e<br />
il suo abisso, perché non sono solo i<br />
nostri occhi a cogliere qualcosa, ma<br />
anche le cose a guardarci, proiettando<br />
dentro di noi il loro sguardo.<br />
A me pare che la visione di Gaetano sia<br />
tonda, che le linee si prolunghino, girino<br />
intorno all’osservatore e finiscano per<br />
congiungersi alle spalle.<br />
A dominare non è certo la prospettiva. I<br />
suoi lavori inducono a pensare lo spazio<br />
e i segni a trecentosessanta gradi, in<br />
una contemporaneità latente di sfondi,<br />
ma siccome il foglio resta bidimensionale,<br />
l’impressione è che sia l’immagine a<br />
contemplarci e non il contrario.<br />
Due note biografiche<br />
«Quando mi sento, faccio» è la massima<br />
stoica che guida la mano di Bevilacqua,<br />
incisore e disegnatore senza curriculum<br />
artistici, licei o accademie, tranne un<br />
corso civico di incisione, frequentato a<br />
Milano insieme a Luciano Ragozzino,<br />
futuro editore de Il ragazzo innocuo.<br />
Il corso era diretto da Francesca Fornerone<br />
per la parte calcografica e da Lucio<br />
Passerini per quan -<br />
to riguardava la<br />
xilografia e la tipografia.<br />
Anche lui editore<br />
privato all’insegna<br />
de Il Buon Tempo.<br />
«Preparai con Passerini il saggio di fine<br />
corso – racconta Bevilacqua – stampando<br />
cinque incisioni per cinque poesie di<br />
Bartolo Cataffi che furono esposte nel<br />
1990, insieme ai lavori degli altri allievi,<br />
in una mostra alla Biblioteca Sormani.<br />
Fu lui il primo a mettermi i caratteri<br />
mobili in mano, mentre Alberto Casiraghi,<br />
il Pulcinoelefante, mi regalò il tirabozze<br />
da banco su cui lavoro ancora,<br />
insieme a un cassetto di caratteri Bodoni,<br />
corpo 18».<br />
Da borghese, Gaetano Bevilacqua insegna<br />
inglese al Liceo scientifico Da Procida<br />
di Salerno, usa preferibilmente carta<br />
Hahnemühle, Fabriano e l’amalfitana<br />
Amatruda. I suoi titoli non superano<br />
mai o rarissimamente i trenta esemplari.<br />
Ha partecipato con l’acquaforte e acquatinta<br />
Bisogna lasciarli andare (2014) al<br />
premio internazionale, biennale, Leonardo<br />
Sciascia amateurs d’estampes<br />
2015-2016 e ha inciso due linoleum:<br />
Testamento per centomila morti e Vivi a<br />
difendere, tutti e due del 2011, ispirati a<br />
testi di Piero Calamandrei.<br />
Alla fine della chiacchierata, ci siamo<br />
salutati con un’osservazione su i cieli<br />
delle Orcadi che, secondo lui, sono più<br />
«visitati e vigili» di quelli irlandesi.<br />
Ecco alcuni degli autori, poeti e incisori,<br />
stampati dalle Edizioni del’Ombra: Aleksandr<br />
Block, Anna Cascella Luciani,<br />
Leonardo da Vinci, Simonetta Melani,<br />
Leonardo Sinisgalli, Delio Tessa, Marco<br />
Vitale, Ibico, Robert Frost, Valeria Brancaforte,<br />
Elio Pecora, Giacomo Noventa…<br />
FUOR ASSE<br />
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Piombi e Rami