You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Digitale e lettura, un luogo non comune<br />
di Edoardo Montenegro<br />
©Robert and Shana Parke Harrison<br />
Gli Italiani leggono? Se è ai libri che<br />
pensiamo, la risposta è no. Secondo il<br />
rapporto Istat sulla lettura in Italia 1 , nel<br />
2015 solo il 42% delle persone di età<br />
superiore ai cinque anni ha letto almeno<br />
un libro per motivi non professionali o<br />
scolastici. I dati sono in proporzione<br />
ancora più preoccupanti se osserviamo<br />
la propensione alla lettura della classe<br />
dirigente del Paese; secondo i dati AIE<br />
2015, infatti, il 39,1% fra manager, dirigenti<br />
e professionisti non legge per svago<br />
nemmeno un libro all’anno.<br />
Eppure questi dati, che rappresentano<br />
anche un trend di progressiva caduta 2 ,<br />
descrivono solo una parte della realtà.<br />
Paradossalmente, il fenomeno si manifesta<br />
in un’era in cui gli italiani leggono<br />
più di quanto non fosse mai avvenuto<br />
prima: a marzo 2016, secondo Audiweb<br />
3 , 28,3 milioni di cittadini si sono<br />
connessi a internet per una media di 50<br />
ore e 48 minuti a persona. Molto di questo<br />
tempo è stato, evidentemente, dedicato<br />
alla lettura, sebbene non si tratti di<br />
libri o testi letterari.<br />
Quale rischio corriamo, dunque? E perché<br />
dovremmo preoccuparci se, media-<br />
1 ISTAT, La lettura in Italia, gennaio 2016.<br />
2 Nel 2010, il 46,8% delle persone di età superiore ai cinque anni dichiarava di avere letto almeno un libro<br />
per motivi non professionali o didattici (ISTAT, ibidem).<br />
3 AUDIWEB, Database, Sintesi dei dati, marzo 2016.<br />
FUOR ASSE 34<br />
Redazione Diffusa