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come Medea, che uccide i suoi figli, o<br />
come Didone, che si toglie la vita. Sono,<br />
di Pier Paolo un po’ come fosse un corteo<br />
bacchico, e mi sono trovata dunque<br />
davanti ad una serie di problemi culturamente<br />
stratificati. Problemi che hanno<br />
a che fare con duemila anni di repressione<br />
del femminile da parte del cristianesimo,<br />
ma che in realtà sono anche<br />
più antichi. Un paradosso inquietante<br />
si disvela nella scoperta che le divinità<br />
che scacciarono Priapo dall’Olimpo per<br />
la sua deformità e per la sua esuberanza,<br />
furono in realtà divinità femminili:<br />
Era, moglie leggittima di Zeus, lo trasforma<br />
e rende deforme mentre è ancora<br />
nella pancia di sua madre Afrodite, perchè<br />
è gelosa di lei e del suo rapporto<br />
adulterino con il marito. Sotto<br />
quel-l’incantesimo, la stessa Afrodite<br />
ripudia Priapo. E tutti gli dei, in seguito,<br />
si schierano con Estia molestata da<br />
Pria- po, e lo bandiscono. Allora forse,<br />
con lo stile dei miei disegni, ho cercato<br />
inconsciamente, una via civile, una via<br />
greca all’integrazione fra la dee normative<br />
e quel mondo che Priapo richiama,<br />
quello di Dioniso, il dio delle donne.<br />
Eva<br />
©Veronica Leffe<br />
FUOR ASSE<br />
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Redazione Diffusa