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gua. Nello sviluppo di questo progetto la soddisfazione<br />

è percepire e sentire cosa ho fatto prima<br />

e dove sto andando. So che sto crescendo, sto migliorando<br />

la dizione inglese, gli arrangiamenti delle<br />

canzoni e così via”. Perché secondo te in Italia a<br />

differenza dei paesi europei non c’è la tendenza a<br />

cantare in inglese e permettere un maggior accesso<br />

ai mercati globali? “Penso che in Italia ci siano<br />

tantissimi talenti pronti e preparati per lavorare ai<br />

livelli dei colleghi europei, ne conosco tanti. L’Italia<br />

supporta poco i cantanti italiani soprattutto<br />

se provano ad esprimersi in situazioni diverse<br />

dal clasico e dallo standard, la modalità<br />

pop. Ed è certamente un peccato.<br />

Talvolta invece di sentirmi dire che sto<br />

migliorando ricevo una lamentela con<br />

queste parole: perché ti ostini a portare<br />

avanti questo tipo di progetto, fai<br />

un’altra cosa... A che serve cercare di<br />

smontare uno che sta osando qualcosa<br />

di nuovo?”. Significherebbe rinnegare<br />

la tua cifra stilistica. “E qualcosa alla<br />

quale non ti abitui. Sei italiano? Allora<br />

dovresti supportarmi. Non c’è solo<br />

Mario Biondi, dagli anni ottanta c’è<br />

stata Spagna, Raf, Zucchero e tanti<br />

altri”. Anche quanco hai cercato –<br />

con risultati sorprendenti – di fare<br />

un brano crossover rielaborando “Ci<br />

penserò domani” insieme ai Pooh le<br />

radio sono state abbastanza freddine…<br />

“Le radio mi fanno impazzire!<br />

Pensa che ci sono cresciuto dentro,<br />

ho iniziato a fare il Dj a 13 anni!<br />

Mi accorgo che stiamo adottando<br />

una politica nettamente contraria a<br />

quelle europee, ad esempio in Francia.<br />

Trasmettono in radio più del<br />

settanta per centro di musica nazionale<br />

obbligatoriamente. Noi facciamo<br />

esattamente il contrario. Ho<br />

detto – ovviamente scherzando – ai dj<br />

di RadioItalia: ehi sono Mario Biondi<br />

e sono italiano!” Potresti spiazzare tutti<br />

con un disco interamente in italiano… “È<br />

qualcosa che è nelle mie corde e che potrebbe<br />

succedere presto. Io penso alla musica bella, non<br />

divido le cose in serie A o serie B o i generi pop,<br />

jazz, rock in una speciale classifica. Bisogna vedere<br />

se riuscirò a fare un disco intero in italiano<br />

rappresentativo del percorso che ho fatto sino ad<br />

oggi, quella è la chiave. Capire se è all’altezza l’album<br />

e capire se lo sono anche io per fare un progetto<br />

in italiano oppure farmi supportare da altri<br />

artisti. Magari oltre a un disco di inediti anche<br />

ITA EVENTI 59

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