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ATTIVITA’ E TERAPIE ASSISTITE DAGLI ANIMALI, R. MARCHESINI-L.CORONA<br />

69<br />

ginnastica funzionale, sicurezza affettiva, diminuzione dello stress, attivazione<br />

cognitiva, organizzazione del Sé, rafforzamento dell’autostima,<br />

diminuzione dello stato ossessivo e dell’angoscia, piacere sensoriale,<br />

migliore competenza nell’interattività con il mondo, attribuzione di significato<br />

alla propria condizione; 2) la promozione dell’integrazione della<br />

persona = intesa come facilitazione relazionale, sicurezza relazionale,<br />

potenziamento delle capacità dialogiche e interattive, radicamento nelle<br />

situazioni, aumento delle opportunità sociali, arricchimento dei processi<br />

di condivisione, valorizzazione degli altri, decentramento, acquisizione di<br />

alleanze, ibridazione; 3) la promozione di processi riabilitativi = intesi<br />

come aumento delle capacità, facilitazione nel raggiungimento dei propri<br />

fini, incremento della percezione e della competenza di autonomia,<br />

emendazione degli impedimenti o degli ostacoli, esercizio fisico reintegrativo,<br />

diminuzione del deficit, strutturazione di vicarianze alle funzioni<br />

compromesse, espansione della percezione del Sé, diminuzione della sofferenza,<br />

aumento delle conoscenze-competenze; 4) la coadiuvanza ai processi<br />

terapeutici = intesa come implementazione della compliance, induzione<br />

motivazionale nella accettazione della terapia, mobilitazione delle<br />

risorse della persona utili al cambiamento, azione sinergica sul processo<br />

terapeutico in termini di efficacia (raggiungimento dell’obiettivo) e di<br />

efficienza (risparmio delle risorse utili), accettazione della situazione terapeutica<br />

sia ambientale (ospedale, struttura, residenza) che condizionale<br />

(stare a letto, immobilità, esercizio fisico). Questi quattro capitoli indicano<br />

nelle attività di pet-therapy un inquadramento co-terapeutico, vale a<br />

dire un ruolo di “facilitatore del processo terapeutico”, e non di alternativa<br />

terapeutica. In particolare è possibile vedere nei quattro capitoli due<br />

ambiti di base: a) le attività capaci di rafforzare la persona e di dargli maggiori<br />

opportunità-risorse per affrontare il proprio problema, la cui intersezione<br />

tuttavia rimane fuori dagli obiettivi del progetto, definite dalla tradizione<br />

come “Attività Assistite dagli Animali” o AAA; b) le attività che si<br />

riferiscono in modo specifico al problema della persona o al percorso<br />

terapeutico che sta facendo, che quindi sono maggiormente riferibili al<br />

concetto di terapia e che, per tale motivo, sono definite dalla tradizione<br />

come “Terapie Assistite dagli Animali” o TAA. Sulla base di questi riscontri<br />

di beneficialità possiamo dividere le attività di zooantropologia assistenziale<br />

in due macroaree: 1) le AAA che intervengono nell’area del<br />

benessere e dell’integrazione; 2) le TAA che intervengono nelle aree assistenziali,<br />

riabilitative e nella coadiuvanza terapeutica.<br />

4.2.1 Attività Assistite dagli Animali<br />

Le AAA rappresentano progetti di relazione che rafforzano le risorse<br />

del fruitore, cioè lo mettono nelle migliori condizioni per affrontare il

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