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Condizione dell'infanzia nel mondo - Unicef

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Focus<br />

Adattare i servizi per la maternità alle culture del Perù rurale<br />

Il Perù, un paese a reddito medio-basso in cui il 73% della<br />

popolazione vive in aree urbane, ha compiuto enormi<br />

progressi <strong>nel</strong>la riduzione dei decessi infantili da 1 su 6<br />

bambini <strong>nel</strong> 1970 a 1 su 50 <strong>nel</strong> 2006. Tra il 1990 e il 2007, il<br />

tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni del paese è<br />

calato del 74%, che rappresenta il tasso di diminuzione più<br />

rapido di tutta la regione dell’America latina e dei Caraibi per<br />

quel periodo. Ha avuto meno successo, però, <strong>nel</strong>l’ambito<br />

della salute materna. Il suo tasso di mortalità materna,<br />

stimato a 240 decessi materni per 100.000 nati vivi <strong>nel</strong> 2005,<br />

è tra i più alti della regione. Inoltre, le donne peruviane<br />

corrono, <strong>nel</strong> corso della vita, un rischio di mortalità materna<br />

stimato, <strong>nel</strong> 2005, a 1 su 140, pari al doppio della media<br />

regionale di 1 su 280.<br />

La relativa mancanza di progressi del paese, per quanto<br />

riguarda la riduzione dei decessi materni, ne ha determinato<br />

l’inclusione <strong>nel</strong>la lista allargata dei paesi prioritari per<br />

l’iniziativa Countdown to 2015, i cui criteri sono stati ampliati<br />

in modo da comprendere anche delle soglie di mortalità<br />

materna, oltre a quelle di mortalità infantile stabilite <strong>nel</strong> 2005.<br />

Secondo il Ministero della Sanità, le donne delle zone rurali<br />

hanno probabilità doppie, rispetto a quelle residenti <strong>nel</strong>le<br />

aree urbane, di morire per cause collegate alla gravidanza.<br />

Un assistente qualificato era presente soltanto al 20% dei<br />

parti <strong>nel</strong>le comunità rurali <strong>nel</strong> 2000, rispetto al 69% <strong>nel</strong>le aree<br />

urbane.<br />

Come per altri paesi dell’America latina e dei Caraibi, la sfida<br />

del Perù per migliorare la salute delle madri e dei neonati,<br />

nonché il maggiore potenziale di progressi, consiste<br />

<strong>nel</strong>l’affrontare le disparità dovute all’etnia, alla posizione<br />

geografica e alla povertà estrema. Questo richiederà, però, la<br />

fornitura di servizi di qualità a donne e bambini nei loro<br />

luoghi di residenza o nei dintorni di essi, nonché di una<br />

routine integrata e di un’assistenza d’emergenza per le madri<br />

e i neonati.<br />

Parte della sfida consiste <strong>nel</strong>l’adattare gli attuali servizi<br />

sanitari, spesso basati su infrastrutture proprie o estesi, ai<br />

costumi delle comunità attualmente servite in misura<br />

insufficiente dal sistema sanitario. Per esempio, seguendo la<br />

tradizione e la pratica culturale, le donne di campagna<br />

possono preferire partorire in casa in posizione verticale,<br />

sotto la guida di assistenti al parto tradizionali, piuttosto che<br />

<strong>nel</strong>la sala parto di un centro sanitario. Inoltre, anche se<br />

queste madri decidessero di cercare un’assistenza formale, la<br />

distanza da una struttura sanitaria, il costo dei servizi, le<br />

barriere linguistiche e altri impedimenti potrebbero fungere<br />

da deterrente.<br />

Garantire che le madri possano scegliere di partorire in casa,<br />

con l’aiuto di assistenti al parto qualificati e con un forte<br />

sistema di rimando all’assistenza ostetrica d’emergenza, se<br />

necessaria, può essere un modo appropriato di integrare i<br />

servizi sanitari ufficiali con le pratiche tradizionali. A tale<br />

scopo, il Ministero della Sanità, insieme all’UNICEF Perù, ha<br />

sviluppato un progetto per la salute delle madri<br />

comprendente quattro strategie chiave:<br />

42 LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA NEL MONDO 2009<br />

• Istituire delle waiting house, o “case d’attesa”, per le madri,<br />

al fine di risolvere la difficoltà posta dalla distanza<br />

geografica dai servizi sanitari.<br />

• Favorire il sostegno della famiglia e della comunità per<br />

dare la priorità alla maternità e alle condizioni delle madri.<br />

• Aumentare l’accesso al Servizio sanitario completo, che<br />

copre il costo dell’assistenza prenatale, intrapartum e<br />

postpartum per le famiglie povere.<br />

• Adattare i servizi maternità in modo da eliminare le barriere<br />

tra il personale delle strutture sanitarie e le madri con<br />

tradizioni culturali profondamente radicate rispetto al parto.<br />

Le “case d’attesa” per le madri, soprannominate ‘Mamawasi’,<br />

sono costruite in modo da incoraggiare le donne delle zone<br />

rurali a scegliere di partorire in un centro sanitario invece che<br />

a casa. Attualmente, sono circa 400 queste case situate su<br />

terreni appartenenti a centri sanitari od ospedali; altre si<br />

trovano in edifici affittati <strong>nel</strong>le regioni di ApurÍmac, Ayacucho<br />

e Cuzco. Le donne incinte, provenienti da comunità vicine e<br />

lontane, possono rimanere <strong>nel</strong>le sale d’attesa finché non<br />

partoriscono. Le donne provenienti dai villaggi più distanti,<br />

invece, possono restarvi per settimane o mesi. Le Mamawasi<br />

sono fatte in modo da assomigliare alla casa tipica di una<br />

famiglia indigena di un villaggio agricolo. Alle madri in attesa<br />

viene consentito portare con sé <strong>nel</strong>le case dei familiari, cosa<br />

che permette loro di utilizzare il servizio con una fiducia e un<br />

senso di sicurezza maggiori.<br />

Anche i centri sanitari hanno modificato le loro pratiche. Per<br />

esempio, viene consentita la posizione verticale per il parto, a<br />

un familiare o a una levatrice tradizionale viene permesso di<br />

accompagnare le donne durante il parto, e i centri vengono<br />

tenuti a una temperatura più calda.<br />

Questo programma ha trasformato i servizi sanitari<br />

quotidiani, promuovendo la sensibilità culturale<br />

<strong>nel</strong>l’assistenza sanitaria. Il distretto Huancarani, situato <strong>nel</strong>la<br />

provincia andina di Paucartambo, <strong>nel</strong>la regione di Cuzco, è<br />

stato quello che ha avuto maggior successo <strong>nel</strong>l’attuazione<br />

della nuova strategia. Nel complesso, ora quasi tre su quattro<br />

donne incinte visitano dei centri sanitari <strong>nel</strong>le regioni<br />

raggiunte dal servizio, soprattutto per il parto, mentre prima<br />

il rapporto era di una su quattro. Il programma è stato<br />

integrato <strong>nel</strong>le politiche sanitarie distrettuali e provinciali ed<br />

è stato adottato <strong>nel</strong> 2004 dal Ministero della Sanità come<br />

standard nazionale da attuare in tutto il paese. Il Ministero<br />

della Sanità ha anche creato dei moduli di formazione per<br />

insegnare al personale sanitario come rendere i servizi<br />

culturalmente appropriati.<br />

Vedi Note, pagina 108.

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