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conta Jonas Carpignano - nel 2011
dopo il furto di una Fiat Panda con l’attrezzatura
tecnica della nostra troupe.
Eravamo a Gioia Tauro e stavamo girando
A Chjana, il corto che poi sarebbe
diventato Mediterranea. Quando a
Gioia una macchina sparisce, la prima
cosa che fai è “andare dagli zingari”. E
così sono stato alla Ciambra per la prima
volta e mi sono subito innamorato
dell’energia che quel luogo emanava.
Tutte le volte che racconto questa
storia Pio dice di ricordarsi di avermi visto
ma io, all’epoca, non l’avevo notato:
troppe altre cose avevano attirato la
mia attenzione. Abbiamo dovuto aspettare
tre giorni prima che ci fosse restituita
la macchina perché era appena
morto il nonno di Pio, il personaggio
di nonno Emilian è ispirato a lui, e le
trattative non potevano iniziare fino alla
fine del funerale. Tutta la situazione ha
avuto un enorme effetto su di me e subito
dopo ho iniziato a scrivere la prima
stesura del corto A Ciambra. Per il
film sono importanti sia il ruolo che i
Rom della Ciambra svolgono a Gioia
Tauro, sia la loro relazione con gli immigrati
africani della zona. In ogni caso
non avevo intenzione di fare un’analisi
sociologica della situazione, ma raccontare
il rapporto tra Pio e Ayiva, il suo
amico africano, con le sue potenzialità
e i suoi limiti».
Come è cambiata l’idea che aveva del
film dopo essere stato alla Ciambra?
Sono andato alla Ciambra con una vaga
storia in mente e poi, una volta conosciuto
Pio, ho adattato la sceneggiatura
e ho inserito elementi biografici della
famiglia Amato, esattamente come
avevo fatto con la storia di Koudous Seihoun,
il protagonista di Mediterranea.
In entrambi i casi, dopo aver incontrato
i protagonisti, ho cercato di adattare i
film avvicinandoli il più possibile alla
loro vita reale, mantenendo tuttavia la
struttura drammatica del racconto.
Nel caso del corto A Ciambra, volevo
raccontare la storia di due fratelli.
Nell’inverno del 2013 ho iniziato le mie
visite regolari alla Ciambra per sviluppare
il casting. La prima persona che
ha attirato la mia attenzione è stato il
fratello maggiore di Pio che era assolutamente
contrario all’idea di partecipare
al film. Era talmente riluttante
che uno dei produttori ha cercato di
convincermi a trovare qualcun altro al
suo posto. Io invece l’ho rincorso per
mesi perché ero assolutamente convinto
che fosse perfetto per quel ruolo.
A Ciambra è stato
girato interamente
nella zona di cui
parla il film,
a Gioia Tauro.
Le riprese sono
durate 91 giorni
consecutivi
ITA EVENTI 69