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Gulli Marzo2018 completo_Low

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COPIA OMAGGIO<br />

GI<br />

O<br />

La rivista dei supermercati<br />

MARZO 2018/ n°12 - ANNO II<br />

VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />

PASQUA<br />

COME APPARECCHIARE<br />

LA TAVOLA PER LA FESTA<br />

NUTRIZIONE<br />

ASPARAGI E CARCIOFI<br />

CARBURANTE VERDE<br />

COLOMBA & CO<br />

DA NORD A SUD<br />

TUTTI I DOLCI<br />

DELLA TRADIZIONE<br />

VIAGGI<br />

VIENNA: LA CITTÀ<br />

DEI SOGNI<br />

PASSATEMPO DESIGN LIBRI MOSTREMODAVIAGGIOROSCOPO<br />

Primavera<br />

nell’aria


20<br />

SOMMARIO<br />

7 EDITORIALE<br />

Sulla copertina di questo numero abbiamo scritto in<br />

bella evidenza Primavera nell’aria. A giudicare ...<br />

10 IN TRENTA GIORNI<br />

Il razzo della SpaceX parte per Marte. Creato il primo<br />

embrione uomo-pecora. Italiani sempre più vecchi.<br />

Apre la Milano Fashion Week.<br />

15 UN UNIVERSO AL FEMMINILE<br />

L’8 marzo è la festa della donna. Ma che cosa si<br />

festeggia? Quali sono le origini di questa ricorrenza?<br />

75<br />

20 COVER STORY / PASQUA<br />

Pasqua annuncia la rinascita, fisica e simbolica.<br />

Celebratela ponendo attenzione a tutto. Anche ai<br />

dettagli della tavola. Ecco come apparecchiarla.<br />

27 DOLCI TRADIZIONI<br />

Nord e Sud hanno diverse tradizioni per i dolci<br />

pasquali: la colomba e la pastiera.<br />

31 SPECIALE VINI<br />

Il panorama enologico italiano è molto ricco,<br />

soprattutto in primavera. Alla scoperta dei migliori<br />

vini rossi, bianchi e rosé.<br />

35 NUTRIZIONE / ASPARAGI E CARCIOFI<br />

Sono due alimenti che andrebbero sempre integrati<br />

nel piano alimentare. Sono diuretici, hanno funzioni<br />

prebiotiche e ci aiutano a prevenire molte patologie.<br />

39 FOOD & DRINK<br />

Esiste il sale spray? Sì, e l’ha inventato un giovane<br />

imprenditore italiano che si è aggiudicato il premio<br />

per l’innovazione Oscar Green.<br />

15<br />

41 RICETTE DI PRIMAVERA<br />

Quattro piatti che esaltano il profumo<br />

e i sapori della nuova stagione, una rinascita<br />

anche in cucina con colori e sapori nuovi.<br />

41<br />

3


SOMMARIO<br />

50 GASTRONOMIA MADE IN OLTREPÒ<br />

Da oltre 60 anni, la gastronomia Savignoni di Voghera<br />

sforna gustosi piatti. E dal 2015 il laboratorio artigianale<br />

segue tutta la gastronomia dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver.<br />

59<br />

54 GENOVA, PATRIA DELLA FOCACCIA<br />

La focaccia croccante è un prodotto della tradizione<br />

ligure riproposto con una ricetta tutta speciale dalla<br />

Drago Forneria Genovese.<br />

59 VIAGGI / VIENNA<br />

Con un fascino senza tempo e una magica atmosfera<br />

che da sempre richiama numerosi visitatori, Vienna è<br />

una delle mete più gettonate d’Europa e non solo.<br />

67 BENESSERE / ORA LEGALE<br />

Domenica 25 marzo scatta l’ora legale e le lancette<br />

dell’orologio vanno spostate in avanti per risparmiare<br />

energia. Che cosa comporta?<br />

71 BELLEZZA<br />

Tra l’olio di cocco e quello di mandorle, c’è chi<br />

preferisce l’acqua micellare e chi il tradizionale<br />

detergente viso. L’importante è struccarsi bene.<br />

75 STILE DI VITA<br />

Pulizie di primavera? Perché non mettere allora in atto<br />

il metodo giapponese Konmari?<br />

Le rubriche<br />

09 POSTA DEI LETTORI<br />

57 HOME DESIGN<br />

79 SALUTE<br />

83 FITNESS<br />

87 AMICI ANIMALI<br />

89 MODA<br />

92 PASSATEMPO<br />

95 MOSTRE<br />

97 LIBRI<br />

98 OROSCOPO<br />

89<br />

Hanno collaborato a questo numero<br />

Evelin Eugenia Bruno, Daniele Colombo, Gaia Cortese,<br />

Maurizio Ferrari, Davide Grilli, Lily, Nunzia Picariello.<br />

VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />

www.supergulliver.it<br />

Numero verde: 800753346<br />

Magazine dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver - Copia omaggio<br />

Anno II - numero 12 - 2018 - marzo<br />

Editore<br />

Alfi S.r.l. , Via Voghera, 59<br />

15052 Casalnoceto (AL)<br />

Direttore responsabile<br />

Alessandro Barbieri<br />

Redazione: MY DIGITAL PASSION S.r.l.<br />

www.mydigitalpassion.it<br />

P.zza Giovine Italia, 5 - 20123 MILANO;<br />

redazione-gulli@mydigitalpassion.it<br />

Grafica e impaginazione<br />

Lucia Lena<br />

Marketing e pubblicità<br />

Enrico Lanfranchi<br />

Foto<br />

istokphoto<br />

Stampa<br />

Tiber S.p.A.<br />

Via della Volta, 179 - 25124 Brescia<br />

tel. +39 030.354.34.39 - P.iva 02828600987<br />

Pubblicazione mensile<br />

Iscrizione al Tribunale Ordinario di Alessandria n° 509/2017 -<br />

Reg.Stampa 44 del 15/03/2017.<br />

LE NOSTRE PROMOZIONI SONO SFOGLIABILI ANCHE SU DOVECONVIENE:<br />

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EDITORIALE<br />

Cari lettori,<br />

sulla copertina di questo numero abbiamo scritto in bella<br />

evidenza Primavera nell’aria. A giudicare dagli ultimi<br />

giorni di febbraio, quando ancora stiamo ultimando la<br />

preparazione del fascicolo di marzo, nell’aria c’è tutto<br />

fuorché la primavera. Ma, si sa, la natura è un po’ folle e ci<br />

ha abituato a cambiamenti repentini, talvolta in peggio<br />

altre volte in meglio. Ma a noi piace guardare al futuro<br />

sempre con grande ottimismo. D’altro canto le lancette<br />

dell’orologio biologico di Madre Terra corrono veloci e<br />

il 20 marzo, giorno dell’equinozio di primavera, è<br />

proprio dietro l’angolo. La parola stessa, che deriva dal<br />

latino æquinoctium, significa “notte uguale”, ovvero il<br />

dì, o meglio la parte del giorno in cui c’è luce, dura<br />

quanto la notte. Insomma, la bella stagione è alle<br />

porte e noi siamo pronti a accoglierla nel migliore<br />

dei modi, tanto più che il suo arrivo annuncia la<br />

Pasqua. Quest’anno, la più importante festa della<br />

religione cristiana, cade bassa, ovvero domenica 1°<br />

aprile. Pasqua è infatti una festa mobile, il che significa che<br />

la sua data varia a seconda del ciclo lunare e la si fissa la domenica successiva alla prima luna piena<br />

di primavera che, in questo caso è il 31 marzo. Proprio perché è bassa, siamo stati costretti a giocare<br />

d’anticipo affrontando i temi pasquali sul numero di marzo. Ma tant’è, avrete tutto il tempo per<br />

organizzarla al meglio. Con la cover story di questo numero, che ha un taglio decisamente pratico,<br />

vi diamo qualche utile consiglio per apparecchiare la tavola in occasione del pranzo di Pasqua in<br />

modo da renderla assolutamente speciale. L’occhio vuole, anzi, esige la sua parte, e dovrete quindi<br />

porre la massima attenzione anche ai dettagli, per esempio nella preparazione del centrotavola o<br />

dei segnaposti, con la stessa cura che porrete per la preparazione del menù. Con un po’ di fantasia<br />

e i nostri consigli, riuscirete ad organizzare anche la parte estetica, cioè la “scena”, in cui si svolgerà il<br />

pranzo pasquale. Se poi amate sperimentare ai fornelli, troverete quattro ricette che ben si addicono<br />

al periodo pasquale e, più in generale, alla nuova stagione che bussa alle porte. Non mancano le<br />

idee per i dolci della tradizione e qualche dritta utile per scegliere il vino giusto da abbinare alle varie<br />

portate.<br />

Prima di raggiungere l’equinozio e quindi la Pasqua, il mese porta con sé un’altra ricorrenza. L’otto<br />

marzo si celebra infatti la Giornata internazionale della donna, un evento che tutti conoscono e di<br />

cui tutti, o quasi, rispettano le tradizioni. Ma cosa si festeggia esattamente? La domanda può sembrare<br />

banale ma non lo è affatto: anni di consuetudine con questa ricorrenza, molto sfruttata dal punto di<br />

vista commerciale, ne hanno fatto perdere di vista le origini e il significato, che invece vale la pena di<br />

conoscere o di ricordare. A pagina 15 troverete tutte le informazioni e, come sempre, un po’ di storia.<br />

Prima di lasciarvi alla lettura, concedeteci un’ultima nota che riguarda sempre marzo. Nella notte tra<br />

il 24 e il 25 scatta l’ora legale. Certo, nell’era degli smartphone è impossibile sbagliare, visto che si<br />

sincronizzano da soli. Ma, alla fine, ci si dimentica sempre di sistemare gli orologi, quelli veri, che tutti<br />

noi abbiamo in casa. Ricordatevi quindi di regolarli per tempo, spostando le lancette un’ora avanti, per<br />

l’esattezza alle 2:00 di notte le lancette andranno spostate sulle 3:00.<br />

7


Le vostre lettere<br />

EXPO CINOFILA<br />

A GAVI<br />

Gentilissima redazione, volevo<br />

segnalarvi che il prossimo 25<br />

aprile 2018 si svolgerà a Gavi<br />

la 3° Expo Cinofila Amatoriale<br />

Città di Gavi, manifestazione<br />

che è sponsorizzata dal punto<br />

vendita <strong>Gulli</strong>ver di Gavi presso<br />

il centro commerciale Il Forte<br />

che ringraziamo moltissimo.<br />

Ivano Bernini, presidente<br />

Gruppo Cinofilo Gaviese<br />

Ringraziamo il signor Ivano<br />

Bernini, presidente del Gruppo<br />

Cinofilo Gaviese, per il suo impegno.<br />

Su sua gentile richiesta,<br />

siamo molto felici di pubblicare<br />

la locandina dell’evento. Inoltre<br />

ci uniamo ai suoi ringraziamenti<br />

rivolti a tutte le persone, alle<br />

aziende e alle istituzioni che collaborano<br />

e partecipano attivamente<br />

all’organizzazione e alle<br />

attività della manifestazione.<br />

FIOCCO ROSA<br />

Gentile redazione di <strong>Gulli</strong>, mi<br />

chiamo Nicole sono di Genova<br />

e sono incinta di una<br />

femminuccia che nascerà ad<br />

agosto, sono felicissima ma<br />

anche molto in ansia perché<br />

spero di fare le cose in modo<br />

corretto. Già ora compro i vostri<br />

prodotti di gastronomia e<br />

ortofrutta perché so che sono<br />

buoni, freschissimi e controllati.<br />

So che è presto ma non vedo<br />

l’ora di poter preparare alla<br />

mia piccola tante pappine con<br />

le vostre buonissime verdure!!!<br />

Per lei voglio il meglio e sono<br />

sicura che <strong>Gulli</strong>ver possa offrirle<br />

quello che cerco. Grazie!<br />

Nicole,Genova<br />

Carissima Nicole, siamo felici<br />

che lei ci abbia scritto e le facciamo<br />

i migliori auguri per la<br />

sua gravidanza. I nostri prodotti<br />

sono sempre ultra controllati<br />

per cercare di offrire genuinità e<br />

qualità, sotto l’occhio vigile del<br />

nostro esperto Marco Derizio<br />

che controlla personalmente<br />

tutti i prodotti dell’ortofrutta<br />

(veda anche <strong>Gulli</strong> di giugno<br />

2017). Lei, la sua piccola e tutti<br />

i clienti di <strong>Gulli</strong>ver, sono in buone,<br />

anzi, buonissime mani.<br />

UN GIGANTE<br />

PER AMICO ONLUS<br />

Anche per la denuncia dei redditi<br />

2017 è possibile destinare<br />

il 5 per mille alla ONLUS “Un<br />

gigante per amico”, un’associazione<br />

senza scopo di lucro<br />

che ha come missione quella di<br />

aiutare le famiglie dei colleghi<br />

più sfortunati<br />

Destinare il 5 per mille non<br />

ha nessun costo e rappresenta<br />

un gesto altruistico. Basta<br />

compilare il riquadro sul 730<br />

UNICO-CU con la firma e il codice<br />

fiscale dell’associazione<br />

(94022760063). Si può contribuire<br />

anche con bonifico bancario<br />

alle coordinate bancarie<br />

riportate più sotto.<br />

Un Gigante per amico Onlus<br />

Codice fiscale: 94022760063<br />

Via Voghera, 59<br />

15052 Casalnoceto (Al)<br />

IBAN IT44 I 083 2456 4000<br />

0000 0614 016.<br />

Come contattarci<br />

Per inviare le lettere alla redazione di <strong>Gulli</strong> potete utilizzare<br />

la posta elettronica redazione-gulli@mydigitalpassion.it,<br />

oppure la posta tradizionale, inviando le lettere ad Alfi s.r.l,<br />

via Voghera 59, 15052 Casalnoceto (AL). In alternativa potete<br />

lasciare le vostre lettere al box informazioni del negozio<br />

<strong>Gulli</strong>ver presso il quale vi servite. Basterà indirizzarle senza<br />

affrancatura alla Redazione di <strong>Gulli</strong>.<br />

9


ATTUALITÀ<br />

IN TRENTA GIORNI<br />

Il razzo della SpaceX parte per Marte. Creato il primo<br />

embrione uomo-pecora. Italiani sempre più vecchi. Apre<br />

la Milano Fashion Week. In pillole, i fatti dell’ultimo mese.<br />

MARTE - Il viaggio del<br />

razzo spaziale Falcon<br />

Heavy della SpaceX è<br />

iniziato nella serata del 6<br />

febbraio. Un primo passo<br />

verso la “conquista” del<br />

Pianeta rosso?<br />

1<br />

2 CHIMERA Per la prima volta è stato creato in<br />

laboratorio un embrione ibrido uomo-pecora,<br />

in cui una cellula su 10.000 è umana. La notizia<br />

arriva dagli scienziati dell’università della<br />

California Davis. L’ibrido, dicono i ricercatori,<br />

è un passo verso la possibilità di far crescere<br />

organi umani negli animali. L’embrione è<br />

stato ottenuto introducendo cellule staminali<br />

adulte riprogrammate nell’embrione di una<br />

pecora, che poi è stato lasciato crescere per<br />

28 giorni. Anche se c’è molto da lavorare -<br />

sottolineano i ricercatori - gli organi prodotti<br />

in queste chimere interspecie potrebbero un<br />

giorno costituire un modo per soddisfare la<br />

domanda di organi, trapiantando ad esempio<br />

un pancreas ibridizzato in un paziente-<br />

2


ATTUALITÀ<br />

3<br />

11<br />

3 VECCHIA ITALIA - L’Istat ha diffuso gli indicatori<br />

demografici del Paese rilevando come al primo gennaio<br />

2018 la popolazione italiana sia di 60 milioni 494 mila<br />

persone, quasi 100 mila in meno sull’anno precedente.<br />

Nel 2017 le nascite sono state 464 mila, nuovo minimo<br />

storico, il 2% in meno rispetto al 2016 (473 mila). I<br />

decessi sono 647 mila, 31mila in più del 2016 (+5,1%). Il<br />

saldo naturale nel 2017 è negativo (-183 mila) e registra<br />

un minimo storico. Il saldo migratorio con l’estero,<br />

positivo per 184 mila unità, registra un consistente<br />

incremento sull’anno precedente, quando risultò pari<br />

a +144 mila. Aumentano le immigrazioni, pari a 337<br />

mila (+12%) mentre diminuiscono le emigrazioni, 153<br />

mila (-2,6%). Le iscrizioni dall’estero di individui di<br />

nazionalità straniera sono 292 mila (+10,9% sul 2016)<br />

mentre 45 mila italiani sono rientrati in patria (+19,9%).<br />

Rimane invariata la speranza di vita alla nascita: 80,6<br />

anni per gli uomini e 84,9 anni per le donne.<br />

4 GREEN - Torino si candida a diventare<br />

la Capitale verde europea del 2021,<br />

riconoscimento della Commissione Europea<br />

per città di almeno 100 mila abitanti con<br />

standard ambientali di qualità certificati,<br />

impegnate in ambiziosi obiettivi di sviluppo<br />

sostenibile e pianificazione territoriale. Per<br />

questo la giunta comunale ha aperto un<br />

tavolo di lavoro per avviare la candidatura al<br />

titolo che, finora non ha mai visto una città<br />

italiana sul podio. Diventare Capitale Verde,<br />

significa aumento dei turisti e della visibilità<br />

sui media internazionali oltre a investimenti<br />

esteri e maggiori risorse per i progetti<br />

ambientali. Per la candidatura saranno<br />

coinvolte le aree e servizi Ambiente, Mobilità,<br />

Verde e Urbanistica, Sistema informativo,<br />

Energy management.<br />

4<br />

11


ATTUALITÀ<br />

5 FASHION - 64 sfilate<br />

e 18 eventi hanno<br />

caratterizzato il fitto<br />

calendario della<br />

settimana della moda<br />

milanese che ha<br />

tenuto a battesimo<br />

le collezioni Autunno<br />

Inverno 2018-2019<br />

delle principali maison<br />

mondiali. Moncler ha<br />

aperto i lavori con un<br />

evento speciale per<br />

il quale ha coinvolto<br />

otto stilisti d’eccezione.<br />

Tra questi il designer<br />

Pierpaolo Piccioli,<br />

direttore creativo<br />

di Valentino che ha<br />

interpretato l’iconico<br />

piumino in versione<br />

couture, realizzando<br />

dei veri e propri abiti.<br />

Lunghi, minimalisti,<br />

elegantissimi e<br />

naturalmente<br />

imbottiti.<br />

6<br />

7 Sono in tutto undici le tombe di origine longobarda<br />

trovate a Belcreda, una frazione nei pressi di Gambolò in<br />

provincia di Pavia. Secondo la Sovrintendenza alle belle<br />

arti il sito risale al VI secolo dopo Cristo, periodo in cui il<br />

popolo Longobardo si stanziò in Italia. Il ritrovamento<br />

lo scorso 12 febbraio, mentre le ruspe dell’Eni stavano<br />

lavorando per la realizzazione di un nuovo metanodotto.<br />

Lungo il canale sono state rinvenute profonde fosse<br />

orientate da Est a Ovest nelle quali sono emersi i primi<br />

reperti. Per ora solo vasi, ma c’è chi spera di trovare<br />

oggetti simili a quelli esposti nei musei civici di Pavia (a<br />

destra uno scudo da parata).<br />

6 STOP - Quest’anno i rubinetti<br />

delle “magiche”acque curative<br />

delle Terme di Salice rimarranno<br />

chiusi. La proprietà, la romana<br />

Dionisi & Partner Broker Srl, che<br />

aveva rilevato la struttura nel<br />

2015 ha alzato bandiera bianca.<br />

Oltre dieci milioni di debiti<br />

pesano sui bilanci della società,<br />

un “rosso” che ha letteralmente<br />

mandato in fumo i progetti di<br />

rilancio previsti per la struttura.<br />

Per Salice Terme è l’ennesimo<br />

colpo: dopo i fasti del secolo<br />

scorso, da una decina di anni il<br />

piccolo borgo è infatti entrato in<br />

una fase di declino.<br />

5<br />

7<br />

12


ATTUALITÀ<br />

8<br />

8 CANE ROBOT - Si chiama<br />

Spot Mini, è un robot a<br />

quattro zampe costruito<br />

negli Stati Uniti dal colosso<br />

Boston Dynamics. Si tratta<br />

di un cane robot al quale è<br />

stata innestata una pinza al<br />

posto della testa. L’abilità di<br />

Spot Mini, dicono i creatori,<br />

è quella di aprire le porte.<br />

Infatti i suoi progettisti lo<br />

hanno ideato per aiutare gli<br />

esseri umani in situazioni di<br />

emergenza.<br />

9<br />

9 CANZONETTE - Sono Ermal<br />

Meta e Fabrizio Moro, con Non<br />

mi avete fatto niente, i vincitori<br />

della 68.ma edizione del Festival<br />

di Sanremo, la prima diretta da<br />

Claudio Baglioni e condotta da<br />

Michelle Hunziker e Pier Francesco<br />

Favino. Al secondo posto si<br />

piazzano Lo Stato Sociale con Una<br />

vita in vacanza e al terzo Annalisa<br />

con Il mondo prima di te. Ron, con<br />

il brano Almeno pensami, scritta<br />

da Lucio Dalla, ha vinto il premio<br />

della critica Mia Martini.<br />

13


FOCUS<br />

di Francesco Orsenigo<br />

UNA DATA DA RICORDARE<br />

Quella che confidenzialmente si chiama Festa<br />

delle donne è in realtà la Giornata internaziona-<br />

UN UNIVERSO<br />

al femminile<br />

L’8 marzo è la giornata internazionale della donna<br />

e tutti, o quasi, rispettano la tradizione. Ma che cosa<br />

si festeggia? Quali sono le origini di questa ricorrenza?<br />

L<br />

L’otto marzo è il giorno dedicato alle donne:<br />

un evento che tutti conoscono e di cui tutti, o<br />

quasi, rispettano le tradizioni. Guai allora, per i<br />

maschi, arrivare a casa senza il dovuto omaggio<br />

floreale (mimose, naturalmente), accompagnato<br />

dagli auguri per la “festa delle donne”. Le donne,<br />

invece, si godono una giornata fatta di attenzioni<br />

particolari da parte di media e istituzioni, da<br />

concludere magari con un’uscita serale con le<br />

amiche, per festeggiare. Già, ma cosa si festeggia?<br />

La domanda non è né retorica né provocatoria:<br />

anni di consuetudine con questa ricorrenza, molto<br />

sfruttata anche dal punto di vista commerciale,<br />

ne hanno fatto perdere di vista le origini e il<br />

significato, che invece vale la pena di conoscere.<br />

le della donna, ufficializzata dalle Nazioni Unite<br />

nel 1977: ricorda le conquiste sociali, economiche<br />

e politiche del genere femminile, ma anche le<br />

discriminazioni e le violenze di cui le donne sono<br />

state e sono ancora oggetto in tutto il mondo. A<br />

ben vedere, quindi, non c’è solo da festeggiare.<br />

Anche se l’Onu l’ha fatta sua solo alla fine degli<br />

anni Settanta del secolo scorso, la festa della<br />

donna ha una tradizione molto più antica: in<br />

Italia si celebra dal 1922, in alcuni Paesi europei<br />

L’ONU ha ufficializzato<br />

la festa nel 1977<br />

15


FOCUS<br />

dal 1911 e negli Stati Uniti, dove la ricorrenza è<br />

nata, addirittura dal 1909. Sulle motivazioni che<br />

hanno spinto a istituirla circolano molte voci:<br />

cominciamo a sgomberare il campo da quelle<br />

prive di fondamento.<br />

LEGGENDE METROPOLITANE<br />

Una spiegazione molto popolare vuole che la<br />

festa della donna sia stata istituita dopo che<br />

decine di operaie americane, l’8 marzo 1908,<br />

persero la vita nell’incendio della loro fabbrica<br />

a New York, dove erano state rinchiuse perché<br />

non partecipassero a uno sciopero. Ma, ahimè,<br />

per quanto la storia sia suggestiva è anche completamente<br />

falsa: l’incendio a cui fa riferimento<br />

non è mai avvenuto. Un rogo simile si verificò<br />

effettivamente tre anni dopo, nel 1911, ma a<br />

quella data la Giornata della donna si celebra-<br />

Le manifestazioni agli<br />

inizi del 900 in favore del<br />

diritto di voto femminile<br />

va già da due anni e quindi quell’episodio non<br />

può esserne all’origine.<br />

Altrettanto infondato il collegamento<br />

che alcuni fanno con la memoria di una<br />

violenta repressione della polizia, in occasione di<br />

una manifestazione sindacale che si era tenuta<br />

a New York (ma alcuni dicono a Chicago) nel<br />

1857. Anche in questo caso, non c’è nulla di vero.<br />

DIRITTO DI VOTO<br />

L’origine della festività è forse più prosaica di<br />

quanto raccontato fin qui, ma non per questo<br />

meno densa di significati. L’iniziativa fu presa<br />

dal Partito socialista americano, che nel 1909<br />

raccomandò a tutte le sezioni di “riservare l’ultima<br />

domenica di febbraio a una manifestazione<br />

in favore del diritto di voto femminile”. La prima<br />

vera Giornata della donna, dunque, si tenne negli<br />

Stati Uniti, il 23 febbraio di quell’anno. L’anno<br />

successivo l’idea fu ripresa dalla Conferenza internazionale<br />

delle donne socialiste, che si era<br />

tenuta a Copenhaghen. La ricorrenza iniziò poi<br />

a diffondersi in tutta Europa, dove però ognuno<br />

17


MA ESISTE ANCHE<br />

QUELLA DELL’UOMO<br />

Non sarà altrettanto conosciuta né<br />

ugualmente celebrata, ma anche<br />

gli uomini hanno la loro Giornata<br />

internazionale: si festeggia il 19<br />

novembre e ha lo scopo di promuovere<br />

l’attenzione alla salute dell’uomo e del<br />

ragazzo, il miglioramento delle relazioni<br />

di genere, l’uguaglianza di genere e<br />

la proposta di modelli positivi di ruoli<br />

maschili. Istituita nel 1999, la Giornata<br />

internazionale dell’uomo gode del<br />

patrocinio dell’Onu ed è celebrata in<br />

circa 60 Paesi.<br />

la festeggiava un po’ quando voleva: il 18 marzo<br />

in Francia; il 19 in Germania, Austria, Svizzera e<br />

Danimarca; il 1° maggio in Svezia.<br />

QUESTIONI DI CALENDARIO<br />

Per arrivare a definire la data ufficiale della Giornata<br />

internazionale della donna bisogna aspettare<br />

gli ultimi atti della Prima guerra mondiale<br />

e spostarsi a San Pietroburgo, in Russia, dove le<br />

donne della capitale organizzarono una grande<br />

manifestazione per chiedere la fine del conflitto.<br />

L’impatto della protesta fu tale che quell’episodio<br />

è considerato l’inizio della prima fase della<br />

rivoluzione russa, detta Rivoluzione di febbraio.<br />

Ma non va dimenticato che a quel tempo la<br />

Russia non aveva ancora attuato la riforma del<br />

calendario e quel giorno, che nelle cronache<br />

russe venne catalogato come 23 febbraio, era,<br />

per il resto del mondo, l’8 marzo!<br />

La ricorrenza venne dichiarata prima Giornata<br />

internazionale dell’operaia e poi Giornata internazionale<br />

della donna e celebrata in via ufficiale<br />

nei Paesi comunisti: altrove le celebrazioni avvenivano<br />

lo stesso, ma più che altro per impulso<br />

di partiti e associazioni. In Italia si festeggia per<br />

la prima volta il 12 marzo 1922 (era la prima<br />

domenica successiva all’8 marzo), su iniziativa<br />

del Partito comunista italiano. Finché, come abbiamo<br />

visto, nel 1977 la festa della donna viene<br />

istituzionalizzata dall’Onu.<br />

FOCUS<br />

DITELO CON UN FIORE<br />

Bene, se per quanto riguarda la storia della ricorrenza<br />

ora è tutto chiaro, resta da spiegare il perché<br />

della mimosa, il fiore profumato che puntualmente<br />

tinge di giallo le giornate dedicate alle donne.<br />

Ma non dappertutto: se ricordare l’8 marzo con<br />

un omaggio floreale è infatti una consuetudine<br />

diffusa in molti Paesi, l’uso esclusivo della mimosa<br />

sembra essere tutto italiano.<br />

Inutile cercare risposte nell’origine della pianta, in<br />

qualche recondita simbologia o antica usanza. La<br />

mimosa (Acacia dealbata il suo nome scientifico)<br />

non fa parte delle nostra tradizioni più genuine: è<br />

originaria della Tasmania (Australia) e si è diffusa<br />

in Europa come pianta ornamentale solo a partire<br />

dall’Ottocento.<br />

La ragione della sua scelta come simbolo dell’8<br />

marzo è molto più semplice: fu proposta nel 1946<br />

da Teresa Mattei, giovane partigiana e deputata del<br />

partito comunista alla Costituente, perché fiorisce<br />

nei primi giorni di marzo e a quel tempo era facile<br />

trovarla nei campi, dove si poteva raccogliere a<br />

mazzi. Insomma, era un fiore per tutti. G<br />

L’8 marzo è l’occasione per riflettere<br />

sul passato ma, soprattutto, sulle<br />

condizioni future delle donne<br />

19


COVER STORY<br />

di Evelin Eugenia Bruno<br />

Colori e<br />

creatività<br />

Il periodo della<br />

Pasqua coincide<br />

con l’arrivo della<br />

primavera. Entrambe<br />

annunciano<br />

la rinascita, fisica<br />

e simbolica.<br />

Celebratele ponendo<br />

attenzione a tutto.<br />

Anche ai dettagli<br />

della tavola.<br />

20


COVER STORY<br />

Se le ricette e la preparazione dei dolci di<br />

Pasqua vi vedranno impegnati ai fornelli e in<br />

cucina, dove potrete dare libero sfogo alla<br />

vostra fantasia, dedicate un po’ di tempo ad<br />

organizzare anche la parte estetica, la “scena”<br />

dove si svolgerà il vostro pranzo pasquale.<br />

Come per tutte le ricorrenze che prevedano<br />

un pranzo, apparecchiare la tavola di Pasqua<br />

in modo da renderla assolutamente speciale<br />

alla vista, è importante almeno quanto studiare<br />

ricette adatte e gradite a tutti gli invitati.<br />

L’occhio vuole, anzi, esige la sua parte, e il<br />

concetto va applicato sia alle portate che<br />

allieteranno i commensali sia per la predisposizione<br />

della tavola. Apparecchiare con un<br />

tocco di raffinatezza il luogo dove celebrerete<br />

la ricorrenza non è, però, un’operazione difficile.<br />

Al contrario sarà sufficiente utilizzare in<br />

modo armonioso i colori che caratterizzano<br />

il periodo e arricchire il tutto con qualche<br />

simbolo tipicamente pasquale. Magari frutto<br />

della vostra creatività.<br />

21


Vibrazioni luminose<br />

e molto intense<br />

CENTROTAVOLA Tra marzo e aprile la natura<br />

ci regala una varietà eccezionale di fiori con<br />

cui creare centrotavola di sicuro effetto. Potete<br />

decidere se scegliere fiori molto gentili e dalle<br />

sfumature tenui, o qualcosa di più intenso<br />

e luminoso. Per esempio i tulipani: i colori<br />

abbondano e possono esservi d’aiuto per<br />

trasformare l’atmosfera di casa. Divertitevi ad<br />

abbinare tovaglia e accessori.<br />

COVER STORY<br />

Mazzolini diversi<br />

pertutti gli ospiti<br />

SEGNAPOSTO I fiori<br />

freschi possiedono<br />

una magia rara. Oltre<br />

al centrotavola potete<br />

creare un piccolo<br />

pensiero per ogni<br />

ospite preparando<br />

mazzolini di fiori,<br />

anche diversi, che<br />

potranno servire<br />

come segnaposto e<br />

una volta terminato il<br />

pranzo sarà un dono<br />

gentile da lasciare agli<br />

amici.<br />

COLORE Ogni anno<br />

si finisce per lasciare<br />

nella credenza servizi<br />

inutilizzati da anni: perché<br />

non cogliere l’occasione<br />

per creare un’atmosfera<br />

speciale? Scegli un colore<br />

e prova a giocare con<br />

tutte le sue sfumature:<br />

puoi dipingere tante uova<br />

in tinte simili e cercare<br />

elementi di decoro grezzi,<br />

più rustici, come la iuta.<br />

Andate alla ricerca di materiali<br />

che stacchino con il servizio<br />

23


COVER STORY<br />

Un tocco d’arte<br />

sulle uova<br />

Bianco<br />

candido<br />

UOVA D’ARTISTA Mettete a bollire alcune<br />

uova, lasciatele raffreddare, poi dipingete<br />

con colori naturali e tanta fantasia: potrete<br />

scrivere il nome dell’invitato in modo che l’uovo<br />

faccia anche da segnaposto o aggiungere<br />

una semplice decorazione. In base ai colori<br />

che avete scelto potete divertirvi con gli<br />

abbinamenti. Per esempio, potreste creare un<br />

centrotavola stracolmo di uova multicolore.<br />

NATURALI Se volete usare colori naturali al 100%<br />

aggiungete 2 cucchiai di aceto bianco in 250 cl<br />

d’acqua in un pentolino. Portate ad ebollizione, e<br />

aggiungete il colorante desiderato, e fate cuocere<br />

per 30 minuti. Per il giallo usate lo zafferano, per il<br />

rosa le rape rosse, per l’arancione le bucce di cipolla<br />

dorata e per il blu il cavolo rosso o viola e per il<br />

verde gli spinaci.<br />

ANCORA FIORI Se non volete<br />

colorare le uova, fate bollire<br />

quelle bianche e unitele a fiori e<br />

nastri colorati. Secondo le regole<br />

della cromoterapia il giallo vince<br />

depressione e apatia, stimola<br />

l’umore, favorisce l’allegria e la<br />

fiducia. Insomma l’ideale per un<br />

pranzo pasquale da condividere<br />

con i vostri cari.<br />

Colori<br />

naturali<br />

25


NUTRIZIONE<br />

di Nunzia Picariello<br />

La colomba è il dolce<br />

più consumato dagli italiani<br />

durante la Pasqua<br />

I DOLCI<br />

DELLA TRADIZIONE<br />

Nord e Sud hanno due diverse tradizioni per i dolci pasquali,<br />

ma entrambe meritano di finire sulle nostre tavole<br />

L<br />

Le giornate si allungano, il sole inizia a scaldare e<br />

ci dice che la primavera ormai bussa alle porte. La<br />

natura rifiorisce e fin dall’antichità, gli uomini ne<br />

celebrano il ritorno. La Pasqua, oggi legata al rito<br />

cattolico della resurrezione di Cristo, ha origine pagane<br />

antichissime collegate al culto della rinascita.<br />

La Pasqua si celebra anche e soprattutto a tavola<br />

e le cucine si riempiono dei profumi dei piatti tradizionali.<br />

Il pranzo pasquale, come quello natalizio,<br />

non può che chiudersi in bellezza, con la pasticceria,<br />

legata anch’essa ai simboli della festa: l’uovo di<br />

cioccolato, per esempio, è il simbolo per eccellenza<br />

della nuova nascita e la colomba, immancabile<br />

protagonista, è leggendaria ambasciatrice di pace<br />

e di un nuovo inizio.<br />

Oggi ne esistono varianti infinite: classica con copertura<br />

di glassa e mandorle, con copertura di cioc-<br />

colato, con ripieni diversi. Che sia di fabbricazione<br />

artigianale o industriale, la Colomba resta il dolce<br />

pasquale più consumato da Nord a Sud e presente<br />

in sei tavole italiane su dieci.<br />

COLOMBA: LE ORIGINI<br />

Ma qual è l’origine della Colomba? Mentre si pensa<br />

quasi certa l’origine lombarda, si fatica invece a<br />

stabilire l’esatto periodo di nascita, perché le leggende<br />

al riguardo sono diverse. Una di queste fa<br />

riferimento al re longobardo Alboino che assediò<br />

Pavia per tre anni. Alla vigilia della Pasqua, Alboino<br />

riuscì finalmente a venire a capo della città. Prima di<br />

metterla a ferro e fuoco, decise di accettare i doni<br />

dei suoi abitanti, che speravano di portarlo a più<br />

ragionevoli decisioni. I pavesi gli regalarono così<br />

dei pani dolci, a forma di colomba, per celebrare<br />

27


NUTRIZIONE<br />

la pace. Si racconta che questi pani deliziarono<br />

così tanto il palato del re, che finì per promettere<br />

clemenza per la città.<br />

L’altra leggenda vuole che le colombe ricordino la<br />

battaglia di Legnano, vinta dai comuni lombardi<br />

contro Federico Barba Rossa. Pare che, durante la<br />

battaglia, tre colombe si posarono sugli stendardi<br />

dei comuni. Questo evento fu visto come un buon<br />

auspicio e un guerriero del Carroccio ebbe l’idea di<br />

confezionare dei pani a forma di Colomba proprio<br />

per celebrare la vittoria.<br />

Leggende a parte, la diffusione a livello industriale<br />

della colomba si deve alla geniale idea, nel 1930,<br />

del direttore pubblicità della Motta, Dino Villani che,<br />

per sfruttare le macchine dell’azienda produttrice di<br />

panettoni, propose di fare un dolce simile a forma<br />

di Colomba da mangiare per la festa della Pasqua.<br />

Riconoscerete la sua bontà già dall’aspetto: gonfia,<br />

ben lievitata, netta, anche nella forma.<br />

LA PASTIERA: IL DOLCE DIVINO<br />

Un dolce tipico della tradizione partenopea sta però<br />

insidiando il primato di questo lievitato: parliamo<br />

della pastiera che, con il suo inconfondibile aroma<br />

di fiori d’arancio, sta conquistando la penisola da<br />

Napoli, dov’è regina, fino a Milano.<br />

La sua origine è molto antica e, come nel caso<br />

della colomba. Si narra che la sirena Partenope, a<br />

primavera, allietasse le genti del golfo di Napoli con<br />

canti meravigliosi e che questi, per ringraziare di<br />

tanta bellezza, le offrissero sette doni: farina, ricotta,<br />

grano cotto, uova, fiori d’arancio, spezie e zucchero.<br />

Con questi regali, gli dei del mare realizzarono un<br />

dolce dal profumo e dalla bontà divini.<br />

Più probabile la storia che vuole questo dolce come<br />

invenzione delle mani sapienti delle monache del<br />

La pastiera napoletana<br />

è sempre più diffusa in Italia<br />

I DOLCI DI PASQUA<br />

PER REGIONE<br />

Regione che vai, usanza che trovi: in<br />

veneto si mangia la Fugassa, un lievitato<br />

simile alla Colomba; in Toscana, troviamo<br />

un dolce molto simile, la schiacciata di<br />

Pasqua; in Abruzzo è possibile degustare<br />

il Fiadone (anche salato); mentre in Puglia<br />

troviamo le Scarcelle, variante regionale<br />

degli impasti (molto semplici, simili a<br />

pane) contenenti uova soda diffusi un<br />

po’ in tutto il sud Italia. Le Pardulas sarde<br />

sono invece delle tortine ripiene di ricotta,<br />

uvetta e aromatizzate con limone o<br />

arancia.<br />

Le scarcelle sono dolci<br />

della tradizione pugliese<br />

molto simili al pane.<br />

convento di San Gregorio Armeno. Pare che queste<br />

fossero delle vere maestre pasticciere che solevano<br />

deliziare i palati più ricchi durante le feste della Pasqua.<br />

Il gusto deciso, il sapore intenso della Pastiera<br />

si dice abbia stregato perfino la regina Maria Teresa<br />

d’Austria. Soprannominata la “regina che non ride<br />

mai”, proprio a lei scappò un sorriso all’assaggio di<br />

questa prelibatezza.<br />

La realizzazione in casa di questo dolce è impegnativa,<br />

ma non difficile. La parte più faticosa consiste nel<br />

mettere a bagno il grano per alcuni giorni nell’acqua,<br />

avendo cura di cambiarla giornalmente. Oggi<br />

però questa parte può essere omessa in quanto<br />

esistono in commercio praticissimi composti di<br />

grano già cotto. La pastiera va preparata qualche<br />

giorno prima (la tradizione campana vuole che<br />

si prepari il giovedì santo), perché deve “addà riposà”<br />

ossia occorre lasciarla riposare affinché tutti<br />

gli ingredienti si assestino in modo da sprigionare<br />

al meglio le essenze.<br />

G<br />

29


BIANCO,<br />

ROSSO<br />

O ROSÉ?<br />

Il panorama enologico italiano<br />

è molto ricco, in particolare nei<br />

periodi di transizione<br />

come la primavera. Ecco come<br />

rendere il cambio di stagione<br />

interessante e scoprire qualcosa<br />

di diverso.<br />

SPECIALE VINI<br />

di Maurizio Ferrari<br />

Le stagioni di transizione sono sempre affascinanti.<br />

La natura si trasforma, cambia, si percepisce il fermento<br />

nell’aria e questo cambiamento lo si può<br />

ritrovare anche in tavola. La primavera è uno dei<br />

periodi in cui ci si può sbizzarrire trovando tanti prodotti<br />

che si accavallano e rendono i mesi coinvolti<br />

delle cornucopie per quanto riguarda gli ingredienti.<br />

A tanta abbondanza corrisponde un’altrettante<br />

ricchezza a tavola con ricette che pescano praticamente<br />

in tre stagioni. Nelle battute iniziali della<br />

primavera si avrà ancora il ricordo dell’inverno, poi<br />

ci sarà il boom di questa stagione e, infine, i prodotti<br />

dell’estate inizieranno a contaminare i piatti.<br />

Scegliere il vino giusto può essere difficile o, forse,<br />

divertente. Come la natura si diverte nel ricominciare,<br />

a tavola si può provare a fare qualche cosa di<br />

diverso dal solito e proporre nuovi abbinamenti.<br />

A primavera quali vini bere? Certamente dipende<br />

da quello che si porta in tavola, ma come l’aria si<br />

fa più calda la voglia di vini impegnativi, capaci di<br />

scaldare, sciama. Come sciamano brasati, arrosti,<br />

stracotti e cacciagione, i piatti che richiedono rossi<br />

corposi, con affinamenti importanti, capaci di contrastare<br />

in bocca i sapori forti delle ricette invernali.<br />

Ora si cerca qualcosa di più leggero, più adatto alla<br />

nuova stagione.<br />

INIZIA LA STAGIONE DEI BIANCHI<br />

Di certo i vini del momento sono i bianchi. La primavera<br />

(e più il là l’estate) è il loro regno: freschi,<br />

acidi, aromatici, leggeri, di corpo. Ce n’è per tutti i<br />

gusti, dall’aperitivo in poi. C’è veramente l’imbarazzo<br />

della scelta. Visto che si sta proponendo qualcosa<br />

di diverso dal solito, il primo che consigliamo è il<br />

31


SPECIALE VINI<br />

Vallée d’Aoste Muscat de Chambave Doc. Anche<br />

se è fatto con uve moscato non è un vino dolce:<br />

è secco. Da provare con piatti di pesce, crostacei<br />

e ostriche, oppure come vino da meditazione per<br />

apprezzarne l’aroma unico.<br />

Arriva dalla Sicilia la Malvasia Secca, è anch’essa<br />

un vino con una caratteristica impronta aromatica,<br />

ma non essendo dolce, si sposa con piatti a base<br />

di pesce, crostacei e molluschi. Risalendo lungo lo<br />

stivale si incontra il Greco di Tufo Docg, un vino<br />

bianco che può essere invecchiato. Dal profumo<br />

caratteristico, si percepisce al naso la mineralità dei<br />

terreni, si abbina a piatti di pesce importanti, ma<br />

anche a un risotto con funghi. Una buona bottiglia è<br />

perfetta per pranzi o cene dove si vuol fare una bella<br />

figura. Più immediato, ricco di profumi e piacevole<br />

da bere è il vino ottenuto da uve Passerina, questo<br />

vitigno è diffuso nel Centro Italia, specialmente nelle<br />

Marche, Abruzzo e una parte del Lazio. È un vino che<br />

al naso ricorda la frutta tropicale, i fiori bianchi ed è<br />

caratterizzato da una spiccata acidità, per questo<br />

si può anche trovare in versione spumantizzata.<br />

AL TRAMONTO UN ROSÉ<br />

La bella stagione oltre a celebrare i vini bianchi è<br />

anche il momento del rosé: un vino che sta trovando<br />

sempre più estimatori. I rosati sono vini con una<br />

duplice anima, portano con sé caratteristiche tipiche<br />

dei bianchi e dei rossi, cosa che li rende adatti ad<br />

accompagnare quasi tutti i piatti, spaziando dai<br />

primi al pesce, passando anche per la carne. Un<br />

Bardolino Chiaretto Doc è adatto come vino<br />

da aperitivo o da abbinare al sushi o piatti delicati<br />

a base di pesce. Un rosé ottenuto da uve Negramaro,<br />

invece, si presta ad accompagnare piatti più<br />

strutturati come le zuppe di pesce. Se si cerca un<br />

vino a tutto pasto, allora la scelta giusta è il Cerasuolo<br />

d’Abruzzo, ottenuto da uve Montepulciano.<br />

Il vino bianco è il re della<br />

bella stagione. Ma crescono<br />

gli estimatori del rosé<br />

ROSSI GIOVANI O DI CORPO?<br />

E per chi ama qualcosa di più deciso ma pur sempre<br />

delicato c’è spazio per i rossi giovani, caratterizzati<br />

da una buona acidità e da tannini non troppo aggressivi.<br />

Da provare una Lacrima di Morro d’Alba<br />

Doc, vino tipico delle Marche, caratterizzato da<br />

profumi fruttati e delicati, tanto che questo vino si<br />

può abbinare anche a zuppe di pesce. Un altro vino<br />

da scoprire è il Monica di Sardegna Doc. Si tratta<br />

di un antico vitigno, arrivato in Sardegna intorno<br />

all’anno Mille, che dà un vino dai tannini morbidi<br />

e dai profumi fruttati. È un vino molto versatile,<br />

può essere raffreddato e usato come aperitivo o<br />

per accompagnare un piatto di pasta con un ragù<br />

di carne.<br />

BOLLICINE PER TUTTE LE STAGIONI<br />

Gli spumanti sono dei veri e propri passepartout.<br />

Ormai hanno perso la loro aurea di vino del-le feste<br />

e sono consumati tutto l’anno. Con l’avvicinarsi della<br />

bella stagione, con giornate sempre più calde, si<br />

può iniziare a gustare un aperitivo all’aperto e qui<br />

si possono mettere in fresco diversi tipi di bollicina.<br />

In questo caso si può scegliere un Prosecco Docg,<br />

di Asolo se lo si preferisce secco o di Conegliano-<br />

Valdobbiadene se si gradisce un po’ più abboccato<br />

(dolce). Questo è il classico, si può provare a fare un<br />

salto in Centro Italia, enologicamente parlando, e<br />

provare uno spumante a base di Cococciola: sarà<br />

una piacevole scoperta.<br />

G<br />

33


NUTRIZIONE<br />

di Daniele Colombo<br />

Carciofi e asparagi<br />

fanno bene alla salute<br />

e sono molto versatili in cucina<br />

CARCIOFI&ASPARAGI,<br />

CARBURANTE VERDE<br />

PER UN PIENO DI SALUTE<br />

Sono due alimenti che andrebbero sempre integrati<br />

nel piano alimentare. Sono diuretici, hanno funzioni<br />

prebiotiche e ci aiutano a prevenire molte patologie.<br />

Rispettare la stagionalità nel consumo di ortofrutta<br />

è uno dei principi basilari della dieta mediterranea,<br />

riconosciuta, non a caso, patrimonio culturale immateriale<br />

dell’umanità. Uno stile di vita, questo<br />

è il vero significato del termine dieta (di origine<br />

greca) che il mondo ci invidia. L’Oms, del resto,<br />

suggerisce un consumo di almeno 400 grammi<br />

al giorno di frutta e verdura (e non andrebbero<br />

dimenticati gli 80 grammi giornalieri di vegetali a<br />

foglia verde!) in modo da garantire l’assunzione di<br />

circa 1,5 grammi di fitocomponenti nutraceutici. Se<br />

vogliamo essere da modello, pertanto, dobbiamo<br />

dare il buon esempio.<br />

PASSAGGIO DI TESTIMONE<br />

Nel cambio di stagione, dall’inverno alla primavera,<br />

guardando all’immenso patrimonio ortofrutticolo<br />

del nostro Paese, c’è quasi un passaggio di testimone<br />

tra due alimenti molto importanti, che andrebbero<br />

sempre integrati nel nostro piano alimentare:<br />

carciofi e asparagi. Due cibi per alcuni versi difficili<br />

da un punto di vista gustativo: mettono a dura<br />

prova i sommelier, per esempio, quando si tratta<br />

di fare abbinamenti con i vini. Ma proprio dietro<br />

quei sapori particolari si nascondono preziose virtù.<br />

Entrambi, va, detto, sono accomunati da una caratteristica:<br />

la proprietà diuretica grazie, per esempio,<br />

35


NUTRIZIONE<br />

Ricchi di ferro, di acido<br />

folico e di vitamina K, gli<br />

asparagi sono un potente detox<br />

all’elevata quantità d’acqua. Con l’avvicinarsi della<br />

bella stagione abbiamo sempre più bisogno di cibi<br />

detox per rimetterci in piena forma dopo qualche<br />

eccesso invernale. Dunque, approfittiamone. L’asparago,<br />

in particolare, è ricco di asparagina, amminoacido<br />

dall’odore acre che aiuta i reni a innescare<br />

questa funzione «spazzina» che mantiene in salute<br />

l’organismo. Lo stesso accade con la cinarina, di cui<br />

è ricco il carciofo, e che gli conferisce il caratteristico<br />

sapore amarognolo. Essendo però termolabile, per<br />

trarne i massimi benefici, sarebbe più opportuno<br />

consumare i carciofi crudi.<br />

Entrambi poi sono ricchi di fibra e possono definirsi<br />

alimenti prebiotici (da non confondere con il termine<br />

probiotici che si riferisce ad alimenti fermentati,<br />

come lo yogurt). Questi alimenti nutrono i miliardi<br />

di batteri che costituiscono la nostra flora intestinale<br />

e che sono al centro delle attenzioni degli studi<br />

più all’avanguardia, dopo che si è scoperto che<br />

potrebbero rivestire un ruolo chiave nell’innescare<br />

o disinnescare diverse patologie, comprese l’obesità<br />

e la depressione.<br />

CARBURANTE “VERDE”<br />

Nello specifico, il «carburante» contenuto nei carciofi,<br />

e che piace ai nostri amici batteri, si chiama inulina.<br />

I carciofi sono, poi, al centro degli esperimenti più<br />

innovativi. Ricercatori del Consiglio nazionale delle<br />

ricerche (Ispa-Cnr) di Bari sono riusciti a dimostrare<br />

che possono fungere dei veicoli per particolari<br />

ceppi batterici con funzionalità prebiotica (ovvero<br />

in grado di alimentare la flora batterica «buona»).<br />

Un successo destinato a portare sul mercato nuovi<br />

alimenti detti «funzionali», orientati in chiave salutistica.<br />

Il cuore di carciofo contiene, infine, sostanze<br />

protettrici a livello cardiovascolare e antiossidanti.<br />

Anche l’asparago è ricco di fibra, sostanza per cui<br />

oggi si consiglia l’aumento del consumo, fino a 25<br />

grammi al giorno. Ma ha anche altre peculiarità.<br />

Una, molto importante, è la ricchezza di glutatione<br />

e quercetina, due molecole oggi al centro di diversi<br />

studi. La prima, come ricorda il National Cancer<br />

Institute, per il ruolo di prevenzione contro diverse<br />

forme di cancro. La seconda, che appartiene alla<br />

categoria dei flavonoidi (polifenoli), come molecola<br />

antinvecchiamento. Ma i benefici dell’asparago non<br />

si esauriscono qui. Sono ricchi di ferro, non a caso<br />

crescono in terreni ferrosi. E anche di acido folico<br />

e vitamina K, che contrasta l’osteoporosi. C’è poi<br />

una curiosità, che cela aspetti ancora misteriosi.<br />

Tutti sanno che, dopo il consumo di asparagi, la<br />

pipì assume un odore sgradevole. Nulla di preoccupante:<br />

la cosa è semplicemente dovuta ad alcune<br />

sostanze solforose, come quelle che si trovano per<br />

esempio nel cavolfiore.<br />

SFIDA A COLPI DI DOP E IGP<br />

Anche la sfida tra carciofo e asparago, sul piano dei<br />

prodotti a marchio tutelati dall’Unione europea, è<br />

sostanzialmente in pareggio. Sono intorno a cinque<br />

i prodotti Dop/Igp vantati da entrambi. Tra questi i<br />

più noti sono il Carciofo Spinoso Dop di Sardegna<br />

e l’Asparago Bianco Dop di Bassano, senza contare<br />

poi le decine di prodotti tradizionali o quelli ancora<br />

più di nicchia, come i presidi Slow Food.<br />

E IN CUCINA?<br />

Venendo agIi utilizzi in cucina, chi vuole sfruttare al<br />

massimo le qualità nutrizionali dell’asparago può<br />

ricorrere alla marinatura con succo di limone, che<br />

potenzia tra l’altro l’assunzione del ferro. La tradizione<br />

gioca naturalmente nell’abbinamento con<br />

le uova o in risotti a base di riso Carnaroli (che dà<br />

morbidezza, grazie all’elevato contenuto di amido).<br />

Alcuni chef stellati accostano l’asparago con le alici<br />

marinate. Il carciofo è uno degli alimenti che più<br />

stimolano i grandi cuochi, grazie alla sua duttilità.<br />

Anche qui si può ricorrere alle classiche preparazioni<br />

con il riso o ai celeberrimi carciofi alla giudia,<br />

antico piatto romano nato nel ghetto ebraico della<br />

Capitale. O farsi tentare dalle nuove strade che<br />

portano a pensarlo in diverse declinazioni, in un<br />

brodo, caramellato, come gelato o dessert. Non<br />

resta che sperimentare. Entrambi sono sempre un<br />

pieno di salute.<br />

G<br />

37


CAFFÈ SOSTENIBILE<br />

La sostenibilità per Lavazza parte dalla tazzina. La miscela ¡Tierra!,<br />

100 per cento arabica, viene prodotta solo con caffè proveniente<br />

da aziende agricole del Brasile certificate Rainforest Alliance, una<br />

associazione che dal 1987 lavora per conservare la biodiversità<br />

e garantire uno stile di vita sostenibile. Le miscele del progetto<br />

¡Tierra! provengono solo da aree dove si coniugano il rispetto per<br />

l’ambiente, per il sociale e l’eccellenza del prodotto. L’obiettivo di<br />

Lavazza è di riuscire a ottenere un caffè di qualità, migliorando al<br />

contempo le condizioni di vita dei contadini.<br />

PESCAMARA<br />

Si chiama Pescamara, ed è la<br />

nuova bevanda per la bella<br />

stagione realizzata da Tassoni.<br />

Si tratta di una bibita che si<br />

ispira a un dolce tipico della<br />

tradizione piemontese: le<br />

pesche ripiene all’amaretto.<br />

Tassoni ha voluto così creare<br />

una bevanda al gusto<br />

di pesca con una nota<br />

particolare data dalle<br />

mandorle amare.<br />

Naturalmente, come<br />

è nella tradizione<br />

Tassoni, tutti gli<br />

ingredienti sono di<br />

origine naturale e<br />

non di sintesi: succo<br />

di pesca, estratto di<br />

mandorle amare,<br />

estratto da carota<br />

nera e cartamo<br />

(una pianta che ha<br />

fiori gialli simili ai<br />

girasoli). Pescamara<br />

arriverà sugli scaffali<br />

per l’estate 2018.<br />

Info: web: www.<br />

tassoni.it<br />

SALE SPRAY<br />

FOOD NEWS<br />

di Maurizio Ferrari<br />

SUPER<br />

SPECK<br />

Lo speck non è tutto tt uguale,<br />

in Alto Adige lo sanno bene.<br />

In quel lembo di Italia al<br />

confine con l’Austria, oltre al<br />

tradizionale speck dall’aroma<br />

affumicato, ne producono una<br />

variante caratterizzata da un<br />

maggior contento di grasso.<br />

Si tratta del Bauernspeck Alto<br />

Adige che viene realizzato con<br />

metodi tradizionali e diversi<br />

tagli di maiale, non solo la<br />

coscia, cosa che ne caratterizza<br />

il gusto e lo rende unico. Sono<br />

solo sei i produttori, una vera<br />

chicca da provare almeno una<br />

volta.<br />

Tra i vincitori del premio per l’innovazione<br />

Oscar Green, sostenuto da Campagna Amica di<br />

Coldiretti, c’è Emanuele Grima. Questo giovane<br />

imprenditore ha creato un sale spray aromatizzato.<br />

Un’ idea che gli ha permesso di vincere il premio<br />

nella categoria Impresa 2.Terra. Attraverso un<br />

processo di distillazione si crea un liquido salato che<br />

può essere nebulizzato sui piatti. Questo prodotto<br />

presenta notevoli vantaggi: prima di tutto ha un basso<br />

contenuto di sodio e poi, grazie al metodo di estrazione degli<br />

aromi, permette di dare profumo ai piatti in modo semplice. Più<br />

gusto e meno sodio, un passo in avanti verso un’alimentazione<br />

più sana e consapevole.<br />

39


RICETTE<br />

Testi e ricette Maurizio Ferrari<br />

A Pasqua<br />

PORTA LA PRIMAVERA<br />

A TAVOLA<br />

Quattro ricette che portano il profumo e i sapori della<br />

nuova stagione, una rinascita che parte anche dal piatto<br />

con colori e sapori capaci di sorprendere<br />

Tutti a tavola, Pasqua e la primavera stanno arrivando e con loro il menù si può<br />

rinnovare, come la natura che ci circonda. L’inizio della bella stagione fa venir voglia<br />

di giocare, come un gioco è la prima ricetta: le zeppole. La tradizione vuole che<br />

siano dolci e preparate in occasione di San Giuseppe (19 marzo), ma qui vogliamo<br />

scherzare un po’ e le abbiamo trasformate in un antipasto. Esatto, sono salate e<br />

con una doppia farcitura, per soddisfare tutti i palati.<br />

Primavera significa anche asparagi e allora perché non renderli protagonisti del<br />

primo piatto? Un ingrediente dalle interessanti proprietà nutrizionali anche se con<br />

qualche piccola controindicazione sulla quale si può soprassedere: sono buoni<br />

e fanno bene. La domenica e durante le feste la pasta al forno è una ricetta che<br />

piace, qui la proponiamo in versione vegetariana dove i protagonisti principali<br />

sono proprio gli asparagi.<br />

A Pasqua l’uovo è un simbolo religioso e laico insieme, l’abbiamo inserito in una<br />

ricetta che, anch’essa, affonda nella tradizione della cucina italiana: il polpettone.<br />

Al mix di carne trita abbiamo aggiunto un cuore verde e le uova sode. In tavola<br />

la fetta, o le fette, di polpettone saranno accompagnate da una verdura che sta<br />

andando verso il termine della sua stagione: il carciofo. Abbiamo creato una<br />

staffetta ideale tra il nuovo e il vecchio, con un occhio particolare agli effetti che<br />

questi ortaggi hanno sul nostro organismo.<br />

Alla fine arriva il momento del dolce. Rimanendo sempre in tema pasquale<br />

abbiamo voluto creare delle mezze uova di cioccolato (simpatico il trucco per<br />

realizzare, ma per ora non sveliamo niente ) ripiene di zabaione e guarnite con<br />

una gelatina alla pesca. Per completarlo useremo fragole ricoperte di cioccolato<br />

e lamponi, così per finire un pasto in modo goloso. Buon appetito. G<br />

PER REALIZZARE<br />

LE RICETTE<br />

PROPOSTE<br />

ABBIAMO FATTO<br />

LA SPESA IN UN<br />

SUPERMERCATO<br />

GULLIVER, COME<br />

NORMALI CLIENTI.<br />

L’OBIETTIVO È<br />

QUELLO DI RENDERE<br />

FACILMENTE<br />

RIPRODUCIBILI<br />

I PIATTI PROPOSTI<br />

41


RICETTE<br />

ZEPPOLE SALATE<br />

INGREDIENTI: 100 g latte fresco<br />

microfiltrato Consilia 150 g di acqua <br />

100 g di burro Consilia 150 g farina 00 Bio<br />

Consilia 260 g di uova Consilia allevate<br />

a terra (circa 6-7) 150 g ricotta Consilia<br />

50 g pecorino dolce grattugiato 30 g<br />

bottarga 20 g capperi Consilia sottaceto <br />

50 g di fagiolini ½ finocchio 120 g yogurt<br />

greco 1 confezione di salmone affumicato<br />

scozzese Consilia Sale Pepe<br />

PREPARAZIONE: Far bollire l’acqua con il<br />

latte, un pizzico di sale e il burro. Gettare in una<br />

sola volta tutta la farina e continuare a cuocere<br />

mescolando finché non si stacca dalle pareti. Far<br />

raffreddare e incorporare le uova fino a ottenere<br />

un impasto liscio. Con il sac-à-poche formare<br />

le zeppole direttamente sulla teglia, cuocere in<br />

forno a 190°C per 20-25 minuti, finché non sono<br />

dorate e asciutte. In alternativa, crearle sulla carta<br />

da forno e friggerle in olio bollente.<br />

Cuocere i fagiolini, lasciandoli croccanti e tagliarli<br />

a pezzetti. Mescolare ricotta, pecorino e bottarga<br />

grattugiati, qualche cappero tritato e pepe.<br />

Tritare finemente il finocchio e un cetriolino,<br />

mescolare con lo yogurt e con il salmone tritato<br />

grossolanamente, qualche goccia di tabasco<br />

verde e poco pepe. Tagliare a metà parte delle<br />

ciambelline, riempirle con la crema al salmone e<br />

guarnire con una fettina di salmone e di cetriolino.<br />

Ripetere con le altre, usando con la crema di<br />

ricotta e guarnire con i capperi rimasti, i fagiolini<br />

a pezzetti e qualche scaglia di bottarga.<br />

MEDIA<br />

40’<br />

25’<br />

Vino consigliato: un piatto che può essere accompagnato<br />

con una bollicina o, meglio ancora,<br />

con un Gavi Docg, un bianco piemontese capace<br />

di sorprendere per i suoi profumi.<br />

43


RICETTE<br />

LASAGNE VEGETARIANE<br />

INGREDIENTI: 1 confezione di pasta per<br />

lasagne Consilia 500 g latte intero Consilia<br />

50 g di farina 00 bio Consilia 50 g di burro<br />

Consilia 2 uova fresche da allevamento<br />

a terra Consilia (solo tuorlo) 300 g di<br />

asparagi 300 g zucchine 200 g pisellini<br />

surgelati Consilia 20 g arachidi Consilia <br />

100 g di parmigiano grattugiato Consilia <br />

200 g stracchino light Consilia 3 cucchiai di<br />

olio extra vergine bio Consilia Sale Pepe <br />

Noce moscata<br />

PREPARAZIONE: Per la besciamella, tostare<br />

la farina nel burro sciolto e, fuori dal fuoco, versare<br />

il latte tutto in una volta, continuando a<br />

mescolare, in modo da evitare grumi. Rimettere<br />

sul fuoco e cuocere fino a ottenere una salsa<br />

densa: eventualmente, passarla con il frullatore<br />

a immersione. Fuori dal fuoco incorporare 80<br />

g di formaggio e i tuorli d’uovo. Insaporire con<br />

sale, pepe e noce moscata.<br />

Tagliare a pezzi le verdure, rosolarle 5 minuti in<br />

poco olio, in modo che restino croccanti. Salare<br />

e pepare. Cuocere la sfoglia per un minuto in<br />

acqua bollente salata e scolarla.<br />

Preparare le lasagne: mettere uno strato di<br />

sfoglia, velare con la salsa, quindi farcire con<br />

le verdure, qualche pezzetto di stracchino e il<br />

parmigiano. Esaurire gli ingredienti e terminare<br />

con qualche punta di asparago e le arachidi<br />

tritate. Cuocere in forno a 180°C per 15 minuti.<br />

FACILE<br />

30’<br />

25’<br />

Vino consigliato: con questo piatto,<br />

vista la presenza degli asparagi,<br />

si può ò puntare a un buon Prosecco Docg<br />

45


RICETTE<br />

POLPETTONE CON ERBETTE,<br />

UOVA SODE E CARCIOFI<br />

FACILE<br />

30’<br />

1H<br />

INGREDIENTI: 400 g di carne trita scelta<br />

di manzo 200 g di carne trita di manzo<br />

da sugo 200 g di salamella 100 g di<br />

ricotta Consilia 100 g di erbette o spinaci<br />

già puliti 8 fette di pancarrè 5 uova da<br />

allevamento a terra Consilia 6 carciofi <br />

60 g di parmigiano grattugiato 40 g di<br />

pecorino grattugiato 30 cl olio Sale Pepe<br />

Prezzemolo Mezzo bicchiere di latte<br />

PREPARAZIONE: Far lessare 3 uova (5 minuti).<br />

Preparare un impasto con la carne trita e la<br />

salsiccia sbriciolata, 2 fette di pancarrè ammorbidite<br />

nel latte, il formaggio grattugiato, le uova<br />

rimanenti, poco sale e pepe. Lessare le erbette<br />

al dente.<br />

Stendere l’impasto di carne su carta forno, quindi<br />

ricoprire con uno strato molto sottile di erbette<br />

e poi mettere al centro le uova sode sgusciate.<br />

Arrotolare nel foglio di carta forno. Far rosolare<br />

il polpettone, in 4-5 cucchiai di olio, da tutti i lati<br />

in una teglia adatta al forno, quindi cuocere a<br />

180°C per 30 minuti.<br />

Pulire i carciofi, togliere le foglie più dure e la barba<br />

centrale e tagliare i gambi a pezzetti. Lasciarli<br />

in acqua acidulata. Preparare il ripieno tritando<br />

le fette rimanenti di pancarrè, aggiungere il pecorino<br />

grattugiato, sale, pepe, prezzemolo tritato<br />

finemente, e 4-5 cucchiai di olio.<br />

Farcire con questo impasto i carciofi, quindi cuocerli<br />

con 5-6 cucchiai di olio, i gambi a pezzetti<br />

e poco sale, per 30 minuti circa, aggiungendo<br />

mezzo bicchiere di acqua dopo averli rosolati.<br />

Vino consigliato: per questo piatto rimaniamo<br />

in Piemonte eproponiamo un rosso:<br />

un Dolcetto l di Ovada Doc è perfetto<br />

47


INGREDIENTI: 200 g di cioccolato<br />

fondente Consilia 100 g di cioccolato<br />

bianco Consilia 120 g tuorli di uova<br />

allevate a terra Consilia (6-7) 250 g di<br />

Marsala 20 g di amido di mais 250 g<br />

panna fresca 130 g Zucchero 6 savoiardi<br />

1 cucchiaino di estratto di vaniglia Scorza<br />

di 1 limone 250 g di fragole 100 g di<br />

lamponi 1 bottiglietta di succo di pesca<br />

Consilia 2 fogli di gelatina alimentare<br />

RICETTE<br />

MEZZE UOVA DI CIOCCOLATO<br />

CON ZABAIONE E FRAGOLE<br />

PREPARAZIONE: Sciogliere a bagnomaria 150<br />

g di cioccolato fondente, aggiungere fuori dal<br />

fuoco 50 g di cioccolato tritato, farlo sciogliere e<br />

riportare qualche istante sul bagnomaria: così il<br />

cioccolato risulterà più lucido e resistente.<br />

Preparare i mezzi gusci, con gli appositi stampi o<br />

intingendo nel cioccolato dei palloncini, da scoppiare<br />

una volta che si è solidificato. Con quello<br />

avanzato, ricoprire qualche fragola. Sciogliere<br />

il cioccolato bianco e ricoprire le altre fragole.<br />

Mettere a bagno i fogli di gelatina in acqua, scaldare<br />

il succo, unire la gelatina strizzata e versare<br />

in uno stampo di silicone a forma di mezza sfera.<br />

Far raffreddare in frigo.<br />

Per la crema allo zabaione, montare i tuorli con<br />

zucchero e amido di mais, aggiungere il Marsala<br />

fatto scaldare con la vaniglia e la scorza di<br />

limone. Quando la crema è fredda, aggiungere<br />

la panna montata.<br />

Mettere sul fondo del mezzo guscio di cioccolato<br />

il savoiardo a pezzetti, riempire con la crema<br />

allo zabaione.<br />

Sformare una mezza sfera di gelatina e adagiarla<br />

al centro. Guarnire con le fragole ricoperte di<br />

cioccolato e i lamponi.<br />

MEDIA<br />

20’<br />

10’<br />

Vino consigliato: essendo lo zabaione fatto<br />

con il Marsala, lo si può accompagnare<br />

con un bicchiere di quello usato nella preparazione<br />

49


GULLIVER<br />

di Xxxxx Alessandro XxxxxBarbieri<br />

GASTRONOMIA<br />

MADE IN OLTREPÒ<br />

Da oltre 60 anni, la<br />

gastronomia Savignoni<br />

di Voghera sforna<br />

gustosi piatti tipici<br />

della tradizione. E dal<br />

2015 il laboratorio<br />

artigianale segue tutta<br />

la gastronomia dei<br />

Supermercati <strong>Gulli</strong>ver.<br />

50<br />

è un vero e proprio giacimento<br />

inesauribile di specialità che ne fanno<br />

una delle nazioni più ricche dal punto di<br />

L’Italia<br />

vista enogastronomico. Specialità legate<br />

spesso al territorio e alle tradizioni più profonde.<br />

Come quelle di Alessandro Savignoni, al timone<br />

dell’omonima azienda creata a Voghera da sua<br />

nonna oltre sessant’anni fa.<br />

«Il nostro cognome è legato al cibo e alla gastronomia<br />

da svariate generazioni, con mio trisnonno<br />

che ha fatto da apripista nella seconda metà<br />

dell’ottocento avviando una macelleria a Voghera»,<br />

inizia a raccontare Alessandro Savignoni. “Ma<br />

per arrivare alla pasta fresca e alla gastronomia è<br />

dovuta arrivare mia nonna, bolognese doc che ha<br />

portato all’interno della famiglia le tradizioni della


GULLIVER<br />

sua generosa terra. Nel 1954 nonna Carla decide<br />

infatti di aprire il primo negozio in città, 32 metri<br />

quadrati nella centrale via Bidone, creando di<br />

fatto un mix straordinario e unico di competenze<br />

e conoscenze. Da Bologna mia nonna portò le<br />

ricette per fare la pasta fresca, mio nonno i tagli<br />

migliori di carne destinati ai ripieni», racconta<br />

Alessandro. «L’attività prende subito piede, tanto<br />

che alla nonna si sono aggiunti ben presto i tre<br />

figli e le rispettive famiglie: mio padre, mio zio e<br />

mia zia Bruna che, purtroppo, è venuta a mancare<br />

pochi giorni fa.<br />

Quali erano i prodotti dell’epoca?<br />

Inizialmente si produceva solo pasta fresca: i<br />

classici tortellini, gli agnolotti e gli gnocchi. E<br />

fu subito un successo. Erano gli anni del dopoguerra,<br />

in cui l’Italia, dopo decenni di sofferenze,<br />

iniziava a cambiare pelle. C’era tanta voglia di fare<br />

e c’era spazio per tutti. Siamo negli anni del boom<br />

economico, anni in cui le persone potevano<br />

permettersi qualche svago in più, anche solo le<br />

classiche gite fuori porta alla ricerca di prodotti<br />

locali che all’epoca faticavano a raggiungere la<br />

città. Insomma l’attività si consolida negli anni e,<br />

di conseguenza, cresce il ventaglio dell’offerta. E<br />

dal laboratorio iniziano ad arrivare i primi piatti<br />

della gastronomia».<br />

In che anni decolla la gastronomia ?<br />

«Se la pasta fresca ha rappresentato per Savignoni<br />

il primo motore a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, le<br />

attività della gastronomia hanno caratterizzato<br />

il secondo periodo importante della nostra<br />

storia. Anche in questo caso siamo riusciti ad<br />

intercettare le nuove tendenze, i nuovi gusti dei<br />

consumatori che iniziavano a prendere piede<br />

verso la fine degli anni Settanta. Diciamo che la<br />

nostra espansione delle attività ha seguito sempre<br />

i cambiamenti economici ma anche culturali<br />

della società e della nostra città. Il Paese entra in<br />

una sorta di secondo boom economico negli<br />

anni ’80: l’economia va a gonfie vele, c’è lavoro<br />

per tutti e le persone si possono permettere un<br />

tenore di vita decisamente più agiato rispetto<br />

ai decenni precedenti. Sul fronte dei consumi<br />

si cercano piatti diversi, più sfiziosi ed elaborati,<br />

soprattutto piatti della tradizione che nessuno<br />

ha più il tempo di cucinare, o le competenze<br />

per prepararli. Anche le donne lavorano, più per<br />

emanciparsi che per una reale necessità, l’esatto<br />

contrario di quanto accade oggi.<br />

Cresce il lavoro e la dimensione della vostra<br />

azienda, giusto?<br />

Esattamente, nel 1982 la famiglia Savignoni trova<br />

una nuova sede più spaziosa per far fronte alle<br />

crescenti attività e apre un nuovo negozio in<br />

via Depretis, sempre nel centro di Voghera. Non<br />

più solo agnolotti e ravioli ma tanti altri primi<br />

già pronti ai quali si aggiungono sughi e condimenti<br />

di prima qualità. I piatti della gastronomia<br />

si arricchiscono e si diversificano con l’aggiunta<br />

dei secondi di carne e poi anche quelli a base<br />

di pesce. Insomma nel giro di pochi anni siamo<br />

passati da una decina di referenze alle oltre 100<br />

attuali.<br />

Anche il negozio di via De Pretis diventa presto<br />

stretto, o sbaglio?<br />

Nel secondo negozio siamo rimasti fino al 2009,<br />

anno in cui mia moglie ed io decidiamo di spostare<br />

l’attività in via Gabetta, a pochi metri da piazza<br />

Il nuovo laboratorio<br />

alle porte di Voghera<br />

aperto nel 2015<br />

51


GULLIVER<br />

le conoscenze e le competenze specifiche dei<br />

banconieri sulle decine di nuove referenze della<br />

gastronomia che si andavano ad affiancare a<br />

quelle dei salumi e dei formaggi. A ben vedere<br />

è un’attività quella della formazione che non<br />

si esaurisce mai, che richiede aggiornamenti<br />

continui e costanti.<br />

Agli inizi dell’attività.<br />

Nonna Carla e i due figli<br />

Tino e Franco Savignoni<br />

del Duomo. Non solo il negozio è più grande,<br />

ma il laboratorio che si estende alle sue spalle<br />

ci permette di ampliare l’offerta e di migliorare<br />

la produzione. Oggi per esempio abbiamo aggiunto<br />

anche una nuova linea di dolci tradizionali<br />

come il tiramisù, la torta di mele, lo strudel.<br />

Quando la svolta con la grande distribuzione?<br />

Tre anni fa circa ho incontrato per la prima volta<br />

Gilberto Maioli, responsabile commerciale dei<br />

Supermercati <strong>Gulli</strong>ver. Stava lavorando ad un<br />

interessante progetto per aumentare ulteriormente<br />

la qualità dei prodotti da banco e per<br />

diversificare l’offerta al consumatore. Ci propose<br />

una collaborazione per le attività della gastronomia.<br />

Proposta che abbiamo accettato con molto<br />

entusiasmo. Abbiamo iniziato a servire alcuni<br />

punti vendita pilota per verificare sul campo il<br />

progetto e, nel giro di pochi mesi, visti i risultati<br />

positivi siamo partiti con il servizio vero e proprio<br />

estendendolo progressivamente a tutti i negozi<br />

della catena <strong>Gulli</strong>ver.<br />

Si riferisce al progetto Gusto?<br />

Sì, il progetto è partito in concomitanza con<br />

la nostra collaborazione e prevedeva un cambiamento<br />

radicale dell’allestimento dei banchi<br />

gastronomia, più efficienti e completi rispetto a<br />

quelli precedenti. Il progetto prevedeva anche<br />

un’importante attività di formazione e di coinvolgimento<br />

degli addetti alle vendite, per aumentare<br />

52<br />

Come siete riusciti a trasferire la qualità della<br />

produzione artigianale alla GDO?<br />

Da un certo punto di vista è semplice: il prodotto<br />

venduto nei negozi <strong>Gulli</strong>ver viene cucinato con<br />

la stessa cura e la stessa attenzione che poniamo<br />

nei prodotti che vendiamo nel nostro negozio. Le<br />

ricette vengono preparate tutte con il medesimo<br />

procedimento, come se fossero fatte in casa.<br />

Non solo, utilizziamo le stesse materie prime<br />

per tutta la nostra produzione, non facciamo<br />

distinzione. Dal formaggio, ai prosciutti, alla carne,<br />

fino alle farine, tutto è stato scelto in base<br />

a rigidi criteri di qualità. Per esempio la carne<br />

che utilizziamo per i nostri ripieni e per i sughi<br />

proviene da allevamenti piemontesi e francesi<br />

selezionati, in cui i controlli, giustamente, sono<br />

quasi maniacali.<br />

Verso la qualità totale, dunque?<br />

Il lavoro degli addetti alla vendita è fondamentale<br />

perché oltre a servire adeguatamente i clienti,<br />

devono essere in grado di trasferire ai consumatori<br />

informazioni dettagliate su ciò che stanno<br />

acquistando e che porteranno a tavola di lì a<br />

poche ore. La filosofia di <strong>Gulli</strong>ver sembrava ritagliata<br />

su misura per i nostri prodotti. In particolare<br />

il rapporto tra banconiere e consumatore che si<br />

è creato negli anni è raro nella grande distribuzione<br />

che si muove secondo logiche e schemi<br />

totalmente diversi. Per aziende come la nostra<br />

questo approccio è di fondamentale importanza.<br />

Il nostro marchio è conosciuto a Voghera e nelle<br />

zone limitrofe, ma a Genova, giusto per fare un<br />

esempio, nessuno conosce la nostra realtà e il<br />

nostro modo di lavorare. Un assaggio al banco<br />

piuttosto che un consiglio, significa far conoscere<br />

i nostri prodotti al di là della realtà locale. E questo<br />

alla lunga premia tutti.<br />

E dal punto di vista logistico?<br />

All’inizio ci siamo basati sul laboratorio che abbiamo<br />

avviato nel 2009, ma per far fronte agli ordini


GULLIVER<br />

crescenti abbiano dovuto creare una struttura<br />

completamente nuova alle porte di Voghera in<br />

cui, secondo logiche produttive all’avanguardia,<br />

abbiamo serializzato il lavoro del laboratorio tradizionale<br />

che, ci tengo a sottolineare, è rimasto<br />

sempre lo stesso. Gli ordini dai vari punti vendita<br />

arrivano nelle prime ore della mattina e i prodotti<br />

escono dal nostro laboratorio pronti per essere<br />

spediti alla centrale di Casalnoceto la mattina<br />

successiva. Nel giro di 24/36 ore si passa dall’ordine<br />

al prodotto esposto nei banchi gastronomia.<br />

Le portate della gastronomia<br />

seguono le stagioni. Tra poco<br />

sarà pronto il menù di primavera<br />

Parliamo di menù<br />

Con <strong>Gulli</strong>ver abbiamo iniziato con una decina di<br />

referenze, verdure ripiene, grigliate, insalata russa<br />

con tonno, lasagne, gnocchi alla romana, vitello<br />

tonnato fino a raggiungere un totale di circa 100<br />

referenze che si alternano a rotazione. Nel giro di<br />

tre anni non solo abbiamo ampliato l’offerta, ma<br />

abbiamo diversificato i menù in base alle stagioni.<br />

Oltre a un buon numero di piatti che vengono<br />

preparati tutto l’anno, ne cuciniamo un discreto<br />

numero a seconda dei periodi dell’anno. D’estate,<br />

per esempio abbiamo introdotto l’insalata di riso,<br />

il cus cus, insalata di farro, la paella, tutti qui piatti<br />

insomma che seguono la stagionalità.<br />

E per la prossima primavera?<br />

Per la nuova stagione abbiamo in serbo molti<br />

nuovi piatti che affiancheranno le portate già<br />

nel menù della bella stagione, come l’insalata<br />

di mare, gamberi d’argentina con i pomodorini<br />

secchi, polpo e patate. Poi prepariamo sempre<br />

un piatto speciale tutte le settimane che diamo<br />

ai punti vendita per differenziare e arricchire la<br />

vetrina, in modo che i consumatori possano<br />

sperimentare sapori e gusti diversi.<br />

Chi decide le ricette?<br />

Da anni ci avvaliamo di uno chef con il quale<br />

insieme stabiliamo e studiamo le ricette nuove.<br />

Da questo punto di vista siamo sempre in fase di<br />

test, perché continuiamo a sperimentare. Ciclicamente<br />

realizziamo una sorta di panel composto<br />

anche da specialisti, che assaggiano tutti i nuovi<br />

piatti prima di mandarli in produzione.<br />

Per il futuro che cosa vede?<br />

Dico subito che non seguiremo, almeno nell’immediato,<br />

linee di prodotto free from. Mi riferisco<br />

in particolare ai piatti senza glutine. Per realizzarli<br />

seriamente secondo quanto stabilito dai protocolli<br />

vigenti, occorre creare di fatto un laboratorio<br />

totalmente separato che tratti solo ed esclusivamente<br />

certi prodotti in modo da evitare le contaminazioni.<br />

Un fattore fondamentale per chi soffre<br />

realmente di certe patologie. La mia impressione<br />

è che molti stiano seguendo mode, per altro tutte<br />

da verificare dal punto di vista nutrizionale, che<br />

domani potrebbero ridimensionarsi in modo<br />

drastico. Noi facciamo prodotti in linea con la<br />

dieta mediterranea, l’unica oggi che consenta<br />

agli individui sani una corretta alimentazione.<br />

Ma il futuro è delle nuove generazioni e io sono<br />

in una botte di ferro, visto che i miei giovani figli,<br />

Riccardo e Aurora, lavorano già con me. G<br />

53


GULLIVER<br />

di Xxxxx Alessandro Xxxxx Barbieri<br />

GENOVA,<br />

PATRIA DELLA FOCACCIA…<br />

La focaccia croccante è un<br />

prodotto della tradizione<br />

ligure riproposto con una<br />

ricetta tutta speciale dalla<br />

Drago Forneria Genovese.<br />

ll segreto? Materie prime<br />

di qualità, lavorazione<br />

speciale e tempo.<br />

Genova e un po’ tutta la Liguria è un vero e<br />

proprio crogiolo di specialità culinarie divenute<br />

famose in tutto il mondo. In particolare<br />

stupisce, ovviamente in positivo, la capacità<br />

di molte aziende del territorio ligure di reinventarsi<br />

e di proporre in chiave moderna gusti e sapori della<br />

tradizione. È il caso della Drago Forneria Genovese,<br />

un’azienda nata da un’esperienza artigianale che<br />

nell’arco degli anni ha saputo trasformarsi assumendo<br />

dimensioni industriali. Con un unico obiettivo:<br />

difendere la “territorialità culinaria”. Artefice di questo<br />

piccolo sogno è Vincenzo Drago, savonese di nascita<br />

ma genovese fin nel midollo. «Amo Genova e tutto<br />

ciò che riguarda la mia città, che sta crescendo e<br />

54<br />

CROCCANTE<br />

migliorando a vista d’occhio. Insomma, Genova è<br />

nel mio cuore».<br />

A differenza di molti, Vincenzo non ha alle spalle una<br />

tradizione votata al gusto. Tutt’altro. «Nasco come<br />

elettrotecnico e riparavo frigoriferi e elettrodomestici<br />

- racconta a <strong>Gulli</strong> – una competenza che più<br />

tardi ho sfruttato nella mia seconda vita». Già, una<br />

seconda vita, che si costruisce caparbiamente agli<br />

inizi degli anni ’90. Tutto inizia dall’incontro di tre<br />

persone: la sua fidanzata, che diventerà sua moglie,<br />

lo zio di quest’ultima, proprietario di una frequentata<br />

panetteria a Genova Sestri, e un vecchio pasticcere.<br />

Ma andiamo con ordine: lo zio panettiere è conosciuto<br />

in zona per la sua focaccia croccante e vede<br />

in Vincenzo la persona giusta alla quale trasferire<br />

tutti i segreti del suo forno: ricette, procedimento<br />

di lavorazione, metodo di cottura. Tutto quello che<br />

serve per prendere in mano una panetteria già ben<br />

avviata. Drago apprende tutto in poco tempo ma<br />

è giovane e ha idee diverse da quelle dello zio. Per<br />

questo decide insieme alla sua compagna di aprire<br />

un nuovo forno e trova un’occasione da non perdere<br />

in un vecchia struttura da rilevare. Il proprietario cede<br />

l’attività in seguito ad un grave lutto che ha colpito la<br />

sua famiglia e Vincenzo si fa avanti per rilevarla. Tra i<br />

due scocca la scintilla, nel vero senso della parola. Il<br />

giovane Drago ha tanta passione e voglia di fare e il<br />

vecchio fornaio, così come lo zio, si affeziona a lui a


GULLIVER<br />

tal punto da cedergli non<br />

solo il negozio, ma tutta<br />

la sua arte di pasticcere<br />

maturata in anni di lavoro<br />

sulle navi da crociera.<br />

«Facendo tesoro degli<br />

insegnamenti di due veri<br />

mastri fornai, apro la mia<br />

nuova attività commerciale<br />

nel 1994», racconta<br />

Vincenzo Drago. «In breve<br />

il lavora aumenta, anche<br />

perché prendo contatti<br />

con la grande distribuzione<br />

locale che inizio a seguire. Ma il vecchio laboratorio<br />

non è più sufficiente a seguire i miei ritmi e quindi mi<br />

trasferisco per ben due volte nel giro di pochi anni.<br />

Nel 2005, infatti, rilevo una parte di un’importante<br />

area industriale a Genova Pegli in cui costruisco un<br />

laboratorio all’avanguardia per dedicarmi solo alla<br />

produzione per conto terzi».<br />

Qual è la sua specializzazione?<br />

«Negli anni mi sono specializzato nella produzione<br />

della schiacciata, un prodotto della tradizione<br />

genovese che negli anni ho affinato e modificato<br />

realizzando un prodotto oggi, che non ha uguali<br />

sul mercato, la focaccia croccante».<br />

Che cos’ha di particolare la sua focaccia?<br />

«Seguiamo l’antica ricetta che oltre a richiedere una<br />

lavorazione particolare e materie prime di qualità,<br />

La linea Le Genovine<br />

è stata studiata appositamente<br />

per i supermercati <strong>Gulli</strong>ver<br />

prevede tempi lunghi. Il risultato è che quando la<br />

si mangia, tutti i sapori e i profumi della Liguria si<br />

sprigionano in bocca».<br />

Ingredienti speciali?<br />

«Nulla di segreto, utilizziamo solo cinque ingredienti<br />

di qualità: olio di oliva, sale, farina, un po’ di malto e<br />

lievito. Il resto sta nel lento procedimento di lievitazione<br />

alle giuste temperature, la cottura e la successiva<br />

asciugatura».<br />

Prima accennava ai tempi, ci spieghi meglio<br />

Per fare la focaccia croccante occorrono cinque<br />

ore, da quando iniziamo la lavorazione a quando<br />

il prodotto è finito. La pasta lievita una prima volta,<br />

passa in macchina e poi viene stesa sulle teglie<br />

dove lievita una seconda volta. Nella fase successiva<br />

viene “stampata” per creare i classici buchi sulla<br />

superficie, sulla quale viene poi spruzzata con un<br />

emulsionatore la miscela cremosa di acqua, olio e<br />

sale. La pasta riposa ancora una volta per ultimare<br />

la lievitazione e passa quindi in forno per la cottura.<br />

Terminata la cottura la focaccia deve asciugare in<br />

modo naturale così che non perda i profumi e i<br />

sentori caratteristici. A procedimento terminato<br />

alla focaccia rimane solo un 3% di acqua, il che le<br />

consente di raggiungere i 150 giorni di durata del<br />

prodotto. Non aggiungiamo nulla, né conservanti,<br />

né additivi. Non c’è nemmeno bisogno di utilizzare<br />

l’atmosfera modificata o l’abbattimento della temperatura<br />

per mantenerla».<br />

Che cosa sono le Genovine?<br />

«È un marchio che abbiamo studiato insieme a <strong>Gulli</strong>ver<br />

e che comprende la schiacciata tradizionale,<br />

venduta anche a tocchetti, la focaccia croccante<br />

all’olio d’oliva e i grissini nelle varianti olio, acqua e<br />

integrali».<br />

State lavorando a prodotti nuovi?<br />

«La focaccia croccante è diventata il fulcro della<br />

nostra attività. Certamente prevediamo di produrla<br />

in più varianti: pizzata, con le olive taggiasche,<br />

e con la polenta. Tenga conto che per la focaccia<br />

croccante stiamo ampliando l’azienda.<br />

Entro giugno sarà attiva una linea di produzione<br />

tecnologicamente avanzata che migliorerà<br />

la fase produttiva e al tempo stesso ridurrà<br />

l’impatto ambientale del nostro stabilimento.<br />

Le ho detto che ho Genova nel cuore?». G<br />

55


DESIGN<br />

di Maurizio Ferrari<br />

DOCCIA MINIMALISTA<br />

Niente di meglio di una<br />

piacevole doccia calda la<br />

sera al ritorno dal lavoro o<br />

dall’attività sportiva. Per<br />

rendere questa esperienza<br />

ancora più gratificante ecco le<br />

nuove cabine doccia firmate<br />

da Arblu. Sei New è il restyling<br />

della collezione di cabine<br />

doccia che si contraddistingue<br />

per il cristallo temperato<br />

dallo spessore di 6 mm, i<br />

profili sono ridotti al minimo<br />

e l’assenza del telaio fa sì che<br />

queste cabine abbiano forme<br />

essenziali, ma senza perdere<br />

di vista la praticità: pulirle<br />

è molto agevole. Vengono<br />

installate tramite un profilo in<br />

alluminio e una guarnizione<br />

ancorata direttamente al<br />

muro. Il vetro temperato può<br />

essere trasparente o con delle<br />

serigrafie.<br />

www.arblu.it<br />

DAL MARE<br />

LA LUCE<br />

DI NIWA<br />

L’ispirazione al designer Christophe<br />

Pillet è arrivata direttamente dal<br />

mare e dalle barche. Niwa nasce<br />

dalle lampade di bordo ed è stata<br />

progettata e realizzata per essere<br />

usata indifferentemente all’interno<br />

o all’esterno. Questa lampada si<br />

contraddistingue per le forme pulite e<br />

lineari, con finiture ricercate. Il bulbo<br />

luminoso è protetto da una campana di<br />

vetro ed entrambi sono fissati a un cono<br />

metallico, declinato di volta in volta in<br />

modi diversi in base alla tipologia della<br />

lampada: sospesa con un cavo nella<br />

versione a sospensione da interni e con<br />

cavo libero nella versione da esterno.<br />

www.oluce.com<br />

57


48 ore<br />

Con un fascino<br />

senza tempo e una<br />

magica atmosfera<br />

che da sempre<br />

richiama numerosi<br />

visitatori, Vienna<br />

è una delle mete<br />

più gettonate<br />

d’Europa e non<br />

solo.<br />

VIAGGI<br />

di Davide Grilli<br />

A VIENNA<br />

La cattedrale di Santo Stefano<br />

ha origini romaniche e ha assunto<br />

la conformazione gotica nel XIV secolo<br />

Affacciata sul Danubio, Vienna è stata rinominata<br />

la “Città dei sogni”. Un giro in carrozza nel centro<br />

storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità<br />

dell’Unesco, una visita ai tanti musei o una sosta<br />

all’Hotel Sacher per assaggiare una fetta della<br />

mitica torta, sono tutti motivi che la rendono<br />

una delle mete perfette per un weekend all’insegna<br />

del romanticismo, ma non solo. La capitale<br />

austriaca è una città con un’anima antica ma, allo<br />

stesso tempo, è una metropoli multiculturale<br />

e moderna che non ha perso il fascino del suo<br />

passato imperiale che rivive nella storia e nel<br />

mito della Principessa Sissi come anche nelle<br />

opere dei tanti compositori nati o vissuti in<br />

questa città. Qualche nome? Mozart, Beethoven,<br />

Schubert e Strauss, il re del valzer. Ecco un<br />

percorso per scoprire le principali attrazioni di<br />

Vienna in solo due giorni.<br />

Giorno<br />

Ore 9.00: La visita della capitale austriaca<br />

parte dal Palazzo Hofburg, ex<br />

residenza invernale dei monarchi asburgici.<br />

Al suo interno è possibile visitare il<br />

Museo di Sissi (www.hofburg-wien.at 12,50<br />

euro, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17.30),<br />

dedicato alla malinconica e solitaria impera-<br />

59


VIAGGI<br />

Sopra: palazzo Hofburg<br />

Sotto: il Museo ALbertina<br />

A lato una giostra del Prater<br />

trice Elisabeth “Sissi” d’Austria e a suo marito<br />

Francesco Giuseppe I, che regnò per quasi 68<br />

anni. All’interno delle mura del palazzo si trova<br />

anche la Scuola di Equitazione Spagnola (www.<br />

srs.at) una tradizionale scuola di equitazione per<br />

cavalli lipizzani, che con i suoi 450 anni di storia<br />

è l’accademia equestre più antica del mondo.<br />

Da non perdere le esibizioni della Scuola in cui<br />

cavalli e fantini riproducono con esattezza le<br />

manovre di guerra medievale. A briglia sciolta, i<br />

cavalli eseguono salti, cambi di passo e andatura<br />

agili e spettacolari.<br />

Ore 10.00: Si prosegue con la visita del museo<br />

Albertina (www.albertina.at, 11,90 euro, tutti<br />

i giorni 10:00-6:00), il più visitato di Vienna e<br />

uno dei più importanti del mondo, è una tappa<br />

obbligata soprattutto per la sua celebre collezione<br />

d’arte grafica. L’esposizione permanente,<br />

recentemente riallestita, “Capolavori del Modernismo”<br />

traccia un arco su oltre 100 anni di storia<br />

artistica – dal modernismo classico al passato<br />

più recente. Sono esposte circa 80 delle opere<br />

più famose di Edvard Munch, tra cui le litografie<br />

“L’urlo” (1895) e “Angoscia” (1896).<br />

Ore 11.00: Superato l’Hotel Sacher, sede della<br />

torta al cioccolato Sacher (che si può acquistare<br />

a 5,60 euro), si arriva all’Opera di Stato,<br />

uno dei più importanti teatri lirici del mondo<br />

in cui si sono esibiti artisti del calibro di Gustav<br />

Mahler (www.wiener-staatsoper.at, 7,50 euro;<br />

orari variano). La visita guidata, della durata<br />

di 40 minuti, comprende il foyer d’ingresso, lo<br />

scalone, il Salone del tè, la Sala di marmo, il foyer<br />

Schwind, la Sala Gustav Mahler e l’auditorio con<br />

vista sul palco.<br />

Ore 12.30: Per il pranzo una bella (e lunga)<br />

passeggiata al Naschmarkt, risalente al 1786,<br />

uno dei mercati più antichi e popolari di Vienna<br />

(dalle 9 del mattino fino alle 18 e 30), una tappa<br />

imperdibile per chi vuole vivere e capire l’anima<br />

della Vienna odierna. Con quasi 120 bancarelle<br />

e locali, rappresenta un’offerta alimentare<br />

variegata che spazia dalla cucina viennese a<br />

quella indiana, vietnamita e italiana. Il sabato<br />

c’è anche il Flohmarkt un coloratissimo mercato<br />

delle pulci.<br />

Ore 15.00: Usciti dal mercato si prosegue nel<br />

quartiere Neubau per un po’ di shopping lungo<br />

la Kirchengasse con i suoi piccoli negozi di<br />

design e abbigliamento alla moda come per<br />

esempio Sight, una boutique al numero 24<br />

(www.sight.at), che propone uno stile giovane<br />

con linee di abbigliamento disegnate in Austria,<br />

Germania, Italia e Ungheria. Le Shop è un originale<br />

negozio di articoli da regalo con oggetti di<br />

design sostenibili e prodotti in modo equo e solidale.<br />

Nel negozio Bilderboxvienna gli amanti<br />

dei fumetti troveranno manga e graphic novel<br />

speciali, anche in lingua originale, provenienti<br />

dagli USA e dalla Francia. Gli amanti dell’arte<br />

potranno fare anche una capatina nella Galerie<br />

Zeitvertrieb, dove si avvicendano numerose<br />

esposizioni di giovani artisti.<br />

61


VIAGGI<br />

Ore 18.00: Tuffatevi nella vita notturna di Leopoldstadt<br />

prendendo l’ascensore fino al 18esimo<br />

piano del Sofitel. Nella parte superiore si<br />

raggiunge Das Loft (www.dasloftwien.at), un<br />

elegante bar panoramico contemporaneo che<br />

offre una panoramica indimenticabile sul centro<br />

storico e anche un affascinante variopinto<br />

soffitto ideato dall’artista svizzera Pipilotti Rist.<br />

I cocktail partono da 10,50 euro.<br />

Ore 21.00: Dopo l’aperitivo, per la cena si può<br />

optare per due ristoranti etnici molto frequentati<br />

dai viennesi che si trovano lungo Praterstrasse,<br />

proprio dietro l’hotel. L’Ansari (www.cafeansari.<br />

at) che propone pietanze della cucina orientale<br />

e georgiana, un ristorante i cui interni sono stati<br />

allestiti dall’architetto viennese Gregor Eichinger.<br />

Oppure il Mochi (www.mochi.at), il locale<br />

adiacente, rinomato per i suoi eccellenti piatti<br />

giapponesi tra cui nigiri sushi e tempura. Il minilocale<br />

porta la firma degli architetti Kohlmayr<br />

Lutter Knapp. La prenotazione è obbligatoria.<br />

Ore 23.00: Se avete ancora energia da spendere<br />

e volete tuffarvi nella animata nightlife viennese,<br />

il famoso Prater ospita la discoteca Pratersauna<br />

(www.pratersauna.tv), una vera e propria sauna<br />

trasformata in uno dei club più “cool” di Vienna.<br />

Oppure si può andare al Fluc (www.fluc.at),<br />

un locale molto apprezzato soprattutto dаl<br />

pubblico giovane е alla moda dove si acolta<br />

prevalentemente musica di genere elettronico.<br />

Ore 10.00: La domenica mattina si va in<br />

Chiesa. La Cattedrale di Santo Stefano<br />

(www.stephanskirche.at) a Stephansplatz<br />

3 è davvero una meta da non<br />

perdere. Parte romanica, parte gotica,<br />

risale al 14esimo secolo e sorge sui resti<br />

di due chiese precedenti. Il suo tetto è ricoperto<br />

da un mosaico di piastrelle colorate. È<br />

possibile e vivamente consigliato salire sui 137<br />

metri della Torre Sud per ammirare il panorama<br />

della città (4,40 euro; dalle 9 alle 17.30) oppure<br />

fare una visita guidata delle catacombe (5,50<br />

euro; dalle 13.30 alle 16.30).<br />

Ore 12.00: Provate la specialità locale, la Wiener<br />

schnitzel, l’originale dalla quale discende<br />

la nostra cotoletta alla milanese, da Plachuttas<br />

Gasthaus zur Oper su Walfischgasse 5-7 (www.<br />

plachutta-oper.at). In questo elegante e moderno<br />

ristorante la cotoletta è servita con insalata<br />

Giorno<br />

Il Castello di Belvedere<br />

ospita il museo di arte moderna<br />

con centinaia di capolavori<br />

di patate e valeriana sul lato. Costa 19,20 euro<br />

ma è abbastanza grande per due persone. Il<br />

vino austriaco ha prezzi che partono da 4.70<br />

euro a bicchiere.<br />

Ore 15.00: La maggior parte dei negozi sono<br />

chiusi la domenica, quindi dirigetevi verso il<br />

quartiere dei musei. Il Leopold Museum (www.<br />

leopoldmuseum.org, 12 euro; aperto tutti i giorni<br />

dalle 10 alle 18) situato a Museumsplatz 1,<br />

ospita diverse opere, tra cui alcuni dipinti di<br />

Egon Schiele accumulati da Rudolf Leopold nel<br />

corso di cinque decenni.<br />

Ore 16.00: Per concludere non può mancare<br />

una visita al Castello di Belvedere, un bellissimo<br />

palazzo barocco formato da due castelli<br />

indipendenti: il Belvedere Superiore e il Belvedere<br />

Inferiore, collegati tra di loro da una lunga<br />

e ampia salita trasformata in giardini. Nella parte<br />

superiore del castello si può ammirare l’arte<br />

moderna del periodo intorno al 1900, tra cui la<br />

più grande collezione di quadri di Gustav Klimt<br />

(la galleria possiede ben 28, tra cui i celebri<br />

quadri “Il bacio” e “Judith 1”).<br />

Nelle altre sale ci sono anche dei capolavori di<br />

Egon Schiele, Oskar Kokoschka, Manet, Monet,<br />

Renoir, Van Gogh, Cezanne. Belvedere superiore,<br />

tutti i giorni dalle 10 alle 18. Nella Orangerie del<br />

Belvedere inferiore si trova il Museo dell’arte<br />

medievale austriaca che raccoglie i capolavori<br />

di scultura e pittura su tavola a soggetto religioso<br />

principalmente realizzati tra la fine del XII<br />

e l’inizio del XVI secolo.<br />

63


Via S.S. 18 Km80 Contrada Cioffi snc<br />

84025 Eboli (SALERNO) - Italia<br />

Tel. 0828 347356<br />

info@caseificiotrestelle.com


VIAGGI<br />

dove dormire<br />

Per chi vuole passare una notte “storica”<br />

l’Hotel Imperial a Kärntner Ring 16<br />

(www.imperialvienna.com) è l’ideale.<br />

Costruito per i sovrani, fu la residenza<br />

viennese del Principe di Württemberg fino<br />

al 1873. Nel corso degli anni ha accolto<br />

ospiti come Richard Wagner, Sigmund<br />

Freud e Charlie Chaplin. Se invece<br />

cercate un hotel un po’ fuori dal comune<br />

l’indirizzo perfetto è l’Hotel Daniel a<br />

Landstrasser Gürtel 5 (www.hoteldaniel.<br />

com), che si trova a soli 15 minuti a piedi<br />

dal centro di Vienna. Nel giardino ospita<br />

una roulotte american style in cui è<br />

possibile pernottare. I 16 metri quadrati di<br />

spazio che offre al suo interno sono stati<br />

allestiti da professionisti dell’arredamento<br />

per interni di barche, che ne hanno fatto<br />

un piacevolissimo rifugio. La roulotte è<br />

dotata di isolamento termico e acustico,<br />

inoltre dispone di aria condizionata,<br />

riscaldamento, flat TV, connessione wi-fi<br />

e di una vasca da bagno libera. Ancora<br />

più stravagante la formula di Urbanauts<br />

Street Lofts: trasformare vecchi negozi<br />

in camere da hotel. Il risultato sono<br />

spazi commerciali in disuso convertiti in<br />

alloggi per turisti che hanno mantenuto<br />

la storia di questi vecchi negozi, officine<br />

e atelier. Ormai esistono ben cinque<br />

Street Lofts (www.urbanauts.at), che<br />

portano nomi come “La sarta”, “L’artista”<br />

o “Il gallerista” e ricordano così l’utilizzo<br />

a cui un tempo erano adibiti i locali. Le<br />

camere, che sono situate nel quarto<br />

distretto nei pressi della nuova Stazione<br />

centrale, si possono prenotare online, il<br />

check-in si fa direttamente in loco con<br />

una chiave elettronica. Per qualcosa di<br />

più intimo, si può optare per il This is not<br />

a hotel, in Obere Donaustrasse 9 (www.<br />

thisisnotahotel.at), un hotel ricavato in<br />

ex locali commerciali che risalgono ad<br />

inizio Novecento nei pressi del Canale<br />

del Danubio con prezzi decisamente più<br />

accessibili.<br />

SACHER TORTE<br />

Vienna è legata a un dolce conosciuto in tutto<br />

il mondo: la Sacher torte, un soffice dolce al<br />

cioccolato con ripieno di marmellata alle albicocche<br />

e una raffinata glassa.<br />

Un’autentica gioia per occhi e palato, la cui<br />

paternità è stata oggetto di una diatriba finita<br />

addirittura in tribunale e conclusa nel 1962 con<br />

un decreto della Corte Suprema Austriaca che<br />

attribuì il diritto AOC (Appellation d’Origine<br />

Controlèe) all’Hotel Sacher dove assaggiare<br />

ancora oggi la ricetta originale, servita con al<br />

centro un medaglione di cioccolato dove è<br />

inciso il nome Hotel Sacher.<br />

Una tappa alla pasticceria Demel (Kohlmarkt<br />

14), storica rivale è doveroso. Si tratta di una<br />

delle migliori e più antiche caffetterie di Vienna,<br />

il caffè preferito della principessa Sissi e dalla<br />

famiglia imperiale degli Asburgo. Qui la superficie<br />

della torta è decorata con un triangolo di<br />

cioccolata dove è scritto Eduard-Sacher-Torte,<br />

il nipote del creatore Franz che lavorò nella<br />

pasticceria concorrente.<br />

Un altro posto dove gustare un’ottima Sacher<br />

è l’Hofburg Café (Innerer Burghof 1). Si trova<br />

all’interno del palazzo imperiale della Hofburg,<br />

dove sono ospitati gli appartamenti e il museo<br />

di Sissi. Un altro celebre caffè storico di Vienna<br />

assolutamente da provare è il Dommayer<br />

(Dommayergasse 1), un caffè elegante, con<br />

grandi lampadari a candeliere, che conserva il<br />

classico stile dei caffè viennesi. Situato vicino<br />

al Castello di Schönbrunn, in questo caffé si<br />

possono degustare i dolci più buoni della città<br />

e una Sacher molto fedele all’originale. G<br />

65


Il salumificio Valverde è situato nel cuore dell’Oltrepo<br />

Pavese, zona di antica tradizione nella produzione di ottimi<br />

insaccati, grazie anche al particolare microclima che ne<br />

favorisce la stagionatura e la maturazione.<br />

Dotato di moderne tecnologie per la lavorazione delle<br />

materie prime accuratamente selezionate, garantisce<br />

una produzione di salumi tipici di elevata qualità nel<br />

rispetto delle ricette originali e delle antiche usanze.<br />

IL SALAME DI<br />

VARZI DOP è una<br />

È garantito dal:<br />

È certificato da:<br />

Il consumatore deve sapere che<br />

il Salame di Varzi DOP<br />

è solo quello accompagnato<br />

dal seguente marchio<br />

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE<br />

ALIMENTARI E FORESTALI<br />

Denominazione di Origine Protetta<br />

ai sensi del Regolamento (CE) n° 1107/96<br />

ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (CE) n° 510/06<br />

ISTITUTO PARMA QUALITA’<br />

perchè ottenuto secondo quanto<br />

stabilito dall’antico e rigido<br />

disciplinare di produzione<br />

Per tutti i prodotti garantisce:<br />

• ASSENZA DI GLUTINE E SUOI DERIVATI<br />

• ASSENZA DI PROTEINE DEL LATTE<br />

• ASSENZA DI LATTOSIO<br />

SALUMIFICIO VALVERDE SRL<br />

Loc. Casa Balestrieri<br />

27050 VALVERDE (PV)<br />

Tel. 0383-589901<br />

Fax 0383-586735<br />

www.salumificio-valverde.it


I<br />

Il dilemma è sempre lo stesso: spostare le lancette<br />

dell’orologio indietro o in avanti? Nella notte<br />

tra sabato 24 e domenica 25 marzo avrà inizio<br />

l’ora legale e l’orologio sarà da spostare un’ora<br />

avanti, per l’esattezza alle 2:00 di notte le lancette<br />

si sposteranno sulle ore 3:00. Addio ora solare<br />

quindi, almeno fino al prossimo 28 ottobre! E<br />

se da un lato quella notte dormiremo un’ora in<br />

meno, tutto sommato beneficeremo di qualche<br />

ora di luce solare in più.<br />

Lo scopo dell’ora legale, infatti, è quello di consentire<br />

un risparmio energetico grazie al minore<br />

utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale<br />

non aumenta ovviamente le ore di luce disponibili,<br />

ma porta a un maggior sfruttamento delle ore<br />

di luce “naturale” che sono solitamente sprecate<br />

a causa delle abitudini di orario (scuola, lavoro).<br />

Ipotizziamo per esempio che una persona dorma<br />

BENESSERE<br />

ORA LEGALE:<br />

di Gaia Cortese<br />

Domenica 25 marzo scatterà<br />

l’ora legale e le lancette<br />

dell’orologio andranno<br />

spostate in avanti. Oltre al<br />

risparmio energetico che cosa<br />

comporta? Vi spieghiamo<br />

tutto in questo articolo.<br />

È TEMPO<br />

DI SPOSTARE<br />

LE LANCETTE<br />

Lo spostamento delle lancette<br />

provoca un’alterazione<br />

del ciclo sonno-veglia<br />

67


Pastificio Ligure Artigianale dal 1988<br />

Tutta la bontà della più ghiotta e attenta tradizione culinaria e gastronomica ligure<br />

la potete ritrovare nelle specialità del pastificio artigianale Stemarpast, a Genova.<br />

Stemarpast produce pasta fresca, pasta ripiena e le tipiche salse liguri: pesto genovese e salsa di noci.<br />

STEMARPAST srl<br />

3/H Lungo Torrente Secca - 16163 GENOVA<br />

www.stemarpast.it - info@stemarpast.com<br />

Tel. 010.723111


BENESSERE<br />

ogni giorno dalle 23 alle 7. In estate il sole sorge<br />

ben prima delle 7, pertanto, utilizzando l’ora legale,<br />

è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e<br />

ritardare di un’ora l’utilizzo della luce elettrica di<br />

sera. Proprio per avere quell’ora di luce in più di<br />

sera, la maggior parte delle persone attende con<br />

entusiasmo il cambio dell’ora a inizio primavera,<br />

ma siamo sicuri che l’ora legale non porti con sé<br />

qualche fastidio?<br />

EFFETTO JET LAG<br />

Nei giorni immediatamente successivi al cambio<br />

dell’ora, alcune persone lamentano disturbi<br />

dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si<br />

tratta dello stesso fenomeno del jet lag, quando<br />

ci si sposta in aereo tra paesi con diversi fusi orari;<br />

nel caso di passaggio da ora solare a legale tuttavia,<br />

l’effetto è minore perché il cambiamento<br />

di orario è di una sola ora e molte persone non<br />

avvertono alcun disturbo. Secondo una ricerca<br />

del Codacons (Coordinamento delle associazioni<br />

per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti<br />

e dei consumatori ), il cambio dell’ora avrà effetti<br />

su 9 milioni di italiani, pari al 15% della popolazione.<br />

Sembra infatti che lo sfasamento di un’ora<br />

determini conseguenze sia a livello di umore,<br />

sia a livello fisico. Risintonizzare i ritmi biologici<br />

provoca un disagio per l’organismo, sia nei bambini<br />

che negli adulti. È stato infatti dimostrato<br />

come il passaggio dall’ora solare all’ora legale<br />

(e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza,<br />

apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi,<br />

addirittura stati depressivi. Non è certo un caso<br />

se in farmacia, a seguito del cambio ora solare/<br />

Il cambio dell’ora genera<br />

in molti di noi stanchezza<br />

e molto nervosismo<br />

E SE ABOLISSIMO<br />

L’ORA LEGALE?<br />

Cosa comporterebbe l’abolizione dell’ora<br />

legale? Non c’è da stupirsi che qualcuno si<br />

sia fatto questa domanda e che, sempre da<br />

un sondaggio condotto dal Codacons, risulti<br />

che gli italiani sono per il 50% a favore e per<br />

il 50% contrari all’ora legale. Una soluzione<br />

di questo tipo comporterebbe l’utilizzo<br />

dell’ora solare tutto l’anno, eliminando i fastidi<br />

legati al cambio di ora. Intanto, lo scorso 8<br />

febbraio, all’Europarlamento di Strasburgo<br />

è stata approvata una risoluzione che invita<br />

la Commissione a condurre una valutazione<br />

approfondita della direttiva che dal 2001<br />

disciplina il cambio dell’ora e, se necessario, a<br />

formulare una proposta di revisione.<br />

ora legale, si impennino puntualmente anche le<br />

vendite di prodotti contro il jet lag.<br />

CAMBIO DELL’ORA:<br />

AFFRONTALO COSÌ<br />

Senza dover ricorrere necessariamente acquistare<br />

in farmacia prodotti contro il jet lag, tra i suggerimenti<br />

per superare al meglio il passaggio da ora<br />

solare a ora legale c’è quello di provare ad andare<br />

a letto presto nei giorni immediatamente prima<br />

del cambio dell’ora e alzarsi di buon ora nello<br />

stesso weekend, abituandosi così gradualmente<br />

al cambiamento. Praticare poi attività fisica è<br />

sempre una buona abitudine, anche perché il<br />

movimento aiuta a superare gli effetti dei malesseri<br />

stagionali, attenua gli effetti ormonali causati<br />

dal cambio dell’ora e ci permette di mantenere<br />

un pizzico di buon umore.<br />

G<br />

69


BELLEZZA<br />

di Gaia Cortese<br />

BUONANOTTE<br />

make up!<br />

Tra l’olio di cocco e quello di mandorle, c’è<br />

chi preferisce l’acqua micellare e chi il tradizionale<br />

detergente viso. Quel che è importante è struccarsi<br />

nella maniera più corretta e delicata possibile.<br />

Struccarsi a fine giornata è un’abitudine fondamentale<br />

per la salute e il benessere della pelle,<br />

e la regola è: “Mai andare a letto truccate”. Una<br />

regola semplice, che è anche il dogma della ormai<br />

famosa truccatrice Clio Zammatteo, divenuta<br />

celebre attraverso il proprio canale YouTube e il<br />

proprio blog. Per molte di noi, struccarsi di sera è<br />

un rituale noioso, soprattutto quando non si vede<br />

l’ora di sprofondare tra le braccia di Morfeo, perché<br />

reduci da una giornata troppo impegnativa<br />

o da una serata fuori con gli amici che ci ha fatto<br />

fare le ore piccole. La verità è che non c’è scusa<br />

che tenga: prima di andare a dormire, il make up<br />

deve sempre essere rimosso. Data per certa (e<br />

condivisa da tutte!) questa regola, la questione<br />

si sposta inevitabilmente su come rimuovere il<br />

make up correttamente. Quali prodotti usare? E<br />

quali sarebbe meglio evitare? Un errore comune<br />

riguarda la scelta dei prodotti. Esistono pelli<br />

secche, grasse, miste o particolarmente sensibili;<br />

è chiaro che le esigenze di una pelle secca siano<br />

diverse da quelle di una pelle mista o grassa e<br />

che, l’attenzione non debba essere rivolta solo<br />

alla crema idratante da usare, ma anche al de-<br />

71


<strong>Gulli</strong>ver presenta la nuova linea di prodotti a marchio Consilia,<br />

selezionati per darti la qualità delle migliori marche ad un prezzo conveniente ogni giorno.<br />

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BELLEZZA<br />

tergente viso per rimuovere il trucco. Capire che<br />

tipo di pelle abbiamo e orientarsi all’acquisto di<br />

un prodotto adatto è la prima cosa giusta da fare.<br />

ACQUA MICELLARE,<br />

TUTTO IN UNO!<br />

Un prodotto per la pelle che pulisce il viso delicatamente<br />

e rimuove in maniera completa il<br />

make up è l’acqua micellare, utilizzata in un’unica<br />

soluzione come struccante, idratante e tonico<br />

per il viso. Come funziona? L’acqua micellare è<br />

composta da micelle, ossia minuscole particelle<br />

che galleggiano in una soluzione d’acqua dolce<br />

e che hanno la capacità di pulire perché sono<br />

attratte dalle impurità prodotte dalla pelle stessa.<br />

Quando l’acqua micellare viene applicata sulla<br />

pelle del viso, le micelle si legano con i residui<br />

di sporco del viso, in superficie ma anche in<br />

profondità, per poi dissolversi e lasciare la pelle<br />

pulita, fresca e idratata.<br />

SALVIETTINE STRUCCANTI<br />

(IL MENO POSSIBILE)<br />

Le più pigre opteranno anche per l’utilizzo delle<br />

salviettine struccanti, facili e veloci da usare.<br />

Il problema delle salviettine struccanti è che<br />

contengono ingredienti aggressivi, tra cui i tensioattivi<br />

che sciolgono il trucco e lo sporco. L’aggressività<br />

degli ingredienti nonché l’azione di<br />

sfregamento continuo sulla pelle durante il loro<br />

utilizzo, possono rendere la pelle ipersensibile e<br />

quindi arrossarla. Le salviettine quindi sono da<br />

usare in casi eccezionali, senza mai diventare<br />

un’abitudine quotidiana.<br />

Per rimuovere il make up,<br />

l’olio di cocco rappresenta<br />

una valida soluzione<br />

La zona degli occhi<br />

è molto delicata. Fate molta<br />

attenzione ai prodotti<br />

ATTENZIONE AGLI OCCHI!<br />

Un errore da evitare assolutamente è provare<br />

a rimuovere il trucco degli occhi con prodotti<br />

formulati appositamente per il viso. La zona degli<br />

occhi è infatti molto delicata e troppo sensibile<br />

per essere trattata con prodotti pensati per zone<br />

diverse, perché di regola sono troppo aggressivi<br />

e irritanti. La zona degli occhi e il loro contorno<br />

rappresentano una delle zone più delicate<br />

del corpo umano, dunque sono da trattare con<br />

cautela estrema. La regola è utilizzare prodotti<br />

oftalmologicamente testati e, nel rimuovere il<br />

trucco, fare attenzione a non stressare o sfregare<br />

la zona.<br />

SCRUB, OLI & CO.<br />

Molti detergenti per il viso hanno anche la funzione<br />

di scrub: contengono particelle esfolianti con<br />

cui si riesce a realizzare una pulizia estremamente<br />

profonda. Usare questi prodotti tutti i giorni non<br />

è una buona abitudine però; anche lo scrub vero<br />

e proprio, infatti, viene consigliato solo una volta<br />

ogni settimana, per non stressare troppo la cute.<br />

Le ultime tendenze mettono poi al primo posto<br />

gli oli naturali per rimuovere il make up. Tra questi<br />

il più versatile sembra essere l’olio di cocco, in<br />

grado di idratare, ammorbidire la pelle e rimuovere<br />

con estrema facilità anche il trucco waterproof.<br />

C’è poi anche l’olio di mandorle dolci che vanta<br />

proprietà idratanti per la pelle del viso e del corpo.<br />

Utilizzato per struccarsi, non provoca alcun effetto<br />

collaterale e, abbinato all’olio di ricino, è un mix<br />

perfetto per pulire a fondo e in modo naturale<br />

ciglia e sopracciglia.<br />

G<br />

73


STILE DI VITA<br />

di Gaia Cortese<br />

Marie Kondo ha inventato<br />

un sistema per ordinare<br />

la propria casa e la vita<br />

RIORDINARE CASA<br />

Pulizie di primavera? Ormai<br />

la stagione dei fiori bussa<br />

alle porte e il desiderio<br />

di rinnovamento si fa<br />

sentire. Perché non mettere<br />

allora in atto il metodo<br />

giapponese Konmari?<br />

E LA PROPRIA VITA<br />

Alzi la mano chi ancora non ha letto il libro “Il magico<br />

potere del riordino” della scrittrice giapponese<br />

Marie Kondo, un vero e proprio vademecum<br />

per chi ambisce a riordinare definitivamente la<br />

propria casa e a liberarsi una volta per tutte delle<br />

cose superflue. Scettici? Eppure Marie Kondo<br />

è ormai considerata un’esperta internazionale<br />

dell’arte del riordino ed è ormai riconosciuta sia<br />

in Giappone sia a livello internazionale, grazie ai<br />

libri che ha scritto e ai programmi televisivi a cui<br />

ha partecipato. Nel libro che l’ha resa famosa,<br />

Marie Kondo spiega come sia possibile mettere<br />

in pratica un’operazione eccezionale di riordino<br />

seguendo il suo metodo, il metodo Konmari, ossia<br />

La scrittrice giapponese<br />

è considerata un’esperta<br />

dell’arte del riordino<br />

75


STILE DI VITA<br />

una serie di semplici consigli per riordinare non<br />

solo la casa, ma anche la propria vita. Un metodo<br />

che, pur basandosi molto sull’aspetto emotivo,<br />

permette di scegliere senza troppe titubanze quali<br />

sono gli oggetti di cui abbiamo davvero bisogno e<br />

quali, invece, non ci occorrono più. Se ormai abbiamo<br />

stuzzicato la vostra curiosità, eccovi spiegato<br />

in soli 10 punti il metodo Konmari.<br />

G<br />

Il riordino va<br />

effettuato tutto in<br />

una volta (sei mesi<br />

circa è l’arco di tempo<br />

necessario).<br />

Non riordinate stanza<br />

per stanza ma una<br />

categoria per volta. Vi<br />

accorgerete, infatti,<br />

che spesso anche la<br />

stessa tipologia di<br />

oggetti (libri, riviste,<br />

accessori tecnologici...)<br />

è sparsa in più punti della casa e<br />

questo genera disordine.<br />

Mai buttare via le<br />

cose degli altri: è una<br />

grave mancanza di<br />

rispetto.<br />

Radunate tutte le cose<br />

che appartengono alla<br />

stessa categoria sul<br />

pavimento e poi decidete<br />

da dove iniziare. È l’unica<br />

maniera per avere<br />

un quadro di insieme<br />

della quantità di cose<br />

che possediamo e per<br />

scegliere cosa conservare<br />

(e quindi riporre<br />

ordinatamente in armadi<br />

e cassetti).<br />

Pensare solo<br />

alle cose da<br />

eliminare ci rende<br />

infelici. Meglio<br />

scegliere che<br />

cosa conservare.<br />

È un po’ come<br />

la questione<br />

del mezzo bicchiere pieno<br />

o mezzo bicchiere vuoto.<br />

Dipende tutto da che<br />

prospettiva guardiamo<br />

la cosa. Eliminare può<br />

sembrare una privazione,<br />

conservare ha sicuramente<br />

una definizione di per sé più<br />

positiva.<br />

Prima di<br />

buttare via le<br />

cose pensate<br />

all’ideale<br />

di vita a cui<br />

aspirate.<br />

Questo<br />

consiglio è<br />

utilissimo<br />

per un efficace cambio<br />

dell’armadio, solitamente<br />

uno degli spazi più<br />

affollati in casa. E pensate<br />

soprattutto a quanto<br />

tempo libero avreste in<br />

più se smetteste una volta<br />

per tutte di riordinare casa<br />

ogni tre per due. Il metodo<br />

Konmari sostiene poi che<br />

un eccezionale riordino<br />

attuato in casa, non può<br />

che portare a uno stile di<br />

vita migliore. Vale la pena<br />

provare.<br />

Conservate solo<br />

le cose che vi<br />

emozionano e<br />

buttate via il<br />

resto. Capitolo<br />

a parte per le<br />

foto e le lettere<br />

conservate che<br />

generano sempre<br />

tanti ricordi e di<br />

cui è sempre difficile sbarazzarsi.<br />

Eliminate però tutti quegli oggetti<br />

che non vi trasmettono sensazioni<br />

positive: ne farete a meno o li<br />

sostituirete con qualcosa che<br />

sceglierete meglio.<br />

Riordinare deve<br />

essere un evento<br />

speciale non una<br />

cosa da fare tutti i<br />

giorni.<br />

Svuotate la borsa<br />

ogni giorno.<br />

Eliminate scontrini<br />

della spesa, volantini,<br />

fazzoletti usati e tutta la<br />

cianfrusaglia che finisce<br />

inevitabilmente nella<br />

borsa. E datemi retta,<br />

fatelo ogni giorno.<br />

Contenitori<br />

e divisori non servono:<br />

destinate uno spazio ad<br />

ogni categoria di cose. E<br />

soprattutto ricordatevi<br />

che più contenitori<br />

avete, più troverete<br />

una scusa per riempirli,<br />

mentre la regola base è<br />

“Less is more”.<br />

77


SALUTE<br />

di Gaia Cortese<br />

Allergia<br />

O INTOLLERANZA<br />

ALIMENTARE?<br />

Indicano entrambe una reazione indesiderata<br />

dell’organismo al contatto con una determinata sostanza,<br />

ma non sono la stessa cosa. Facciamo un po’ di chiarezza<br />

sfatando anche alcuni falsi miti che spopolano su Internet<br />

S<br />

Sempre più spesso si sente parlare di allergie e<br />

di intolleranze alimentari. Nell’ultimo periodo,<br />

grazie al proliferare sui social network di campagne<br />

pro o contro qualcosa, la confusione sul<br />

significato di questi due termini regna sovrana.<br />

Eppure sono due manifestazioni di “fastidio” ad<br />

una determinata sostanza, che nascono da due<br />

sistemi del corpo e presentano sintomi completamenti<br />

diversi. Nelle allergie, infatti entra in gioco il<br />

sistema immunitario, mentre nelle intolleranze è<br />

il sistema digerente ad essere chiamato in causa.<br />

LE ALLERGIE<br />

Le allergie rappresentano di fatto una risposta<br />

eccessiva da parte del nostro sistema immunitario<br />

Per scoprire se siamo<br />

allergici, dobbiamo sottoporci<br />

a specifici test cutanei<br />

79


SALUTE<br />

Per le intolleranze<br />

occorrono test approfonditi<br />

eseguiti in laboratorio<br />

ad alcuni agenti estranei, che prendono così il<br />

nome di allergeni. Quando per esempio ingeriamo<br />

alcuni cibi ai quali siamo allergici oppure<br />

entriamo in contatto con determinate sostanze,<br />

il nostro corpo manda un segnale di allarme,<br />

ovvero la reazione allergica, al nostro sistema di<br />

difesa. Da cosa dipendono le allergie?<br />

Le reazione allergiche sono determinate dalla<br />

presenza di anticorpi specifici (detti immunoglobuline<br />

IgE), che reagiscono in modo molto<br />

deciso e forte al contatto con queste sostanze.<br />

La loro reazione scatena quindi la produzione di<br />

istamina, una sostanza che a sua volta innesca<br />

una cascata di eventi: per esempio il manifestarsi<br />

di liquido nei tessuti, prurito, arrossamento,<br />

orticaria, vasodilatazione, infiammazione delle<br />

mucose, arrossamento. Tutti eventi che possono<br />

raggiungere una gravità tale tanto da portare al<br />

cosiddetto shock anafilattico.<br />

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI<br />

Le intolleranze alimentari dipendono dal fatto<br />

che il nostro metabolismo ha una sorta di “buco”,<br />

ovvero non riesce a metabolizzare la sostanza,<br />

per esempio il lattosio e il glucosio, alla quale si<br />

è intolleranti. Quindi le intolleranze non sono<br />

allergie e non coinvolgono il sistema immunitario.<br />

Tanto che la reazione che abbiamo descritto<br />

poco sopra non si innesca. Cosa succede dunque,<br />

quando assumiamo un alimento al quale<br />

siamo intolleranti? Di fatto il nostro organismo<br />

è incapace di assorbirlo correttamente e non<br />

riesce né a digerirlo né a metabolizzato. Per cui<br />

nel nostro corpo si manifestano i classici fastidi<br />

classificati in gonfiore, meteorismo, diarrea e<br />

dolore addominale.<br />

ALLERGICI O INTOLLERANTI?<br />

Essendo due manifestazioni totalmente diverse,<br />

anche per la diagnosi sono necessari test e esami<br />

differenti. Per le allergie è necessario cercare gli<br />

anticorpi specifici per un determinato alimento,<br />

cioè quelli che fanno scattare la reazione esagerata.<br />

Questa ricerca può essere effettuata sia “in<br />

vivo” (mediante test cutanei a lettura immediata<br />

da effettuare con estratti commerciali purificati<br />

di alimenti o con il cibo fresco) che “in vitro”<br />

mediante un test di laboratorio effettuato sul<br />

sangue del paziente capace di individuarli.<br />

Nel caso delle intolleranze alimentari, invece,<br />

bisogna evidenziare la carenza di un determinato<br />

enzima attraverso test specifici. Quello più comune<br />

è relativo alla sospetta intolleranza al lattosio.<br />

Si tratta del Breath Test con cui si riscontra un<br />

deficit della lattasi, ovvero l’enzima preposto alla<br />

digestione del latte.<br />

L’Unione europea effettua<br />

controlli costanti sulla sicurezza<br />

degli additivi alimentari<br />

I FALSI MITI<br />

Una delle leggende metropolitane che impazzano<br />

erroneamente sul web nell’ultimo periodo<br />

sostiene che a causare le allergie sarebbero gli<br />

additivi, presenti nei nostri alimenti. Per chiarezza,<br />

gli additivi alimentari sono sostanze che vengono<br />

aggiunte ai cibi per migliorarne la conservabilità<br />

e ostacolare la proliferazione batterica. Il loro<br />

uso è regolamentato e autorizzato dall’Unione<br />

Europea. L’elenco di queste sostanze viene<br />

periodicamente revisionato dall’EFSA, l’organo<br />

tecnico incaricato di verificarne la sicurezza. Tutti<br />

gli additivi presenti oggi in commercio hanno<br />

ricevuto un’approvazione iniziale e sono periodicamente<br />

sottoposti a severi e costanti controlli<br />

e per questo motivo sono sicuri. Eliminare gli<br />

additivi dagli alimenti non solo è sconsigliabile<br />

ma potrebbe anche pericoloso. Ricordiamo l’uso<br />

dei nitrati nei salumi, indispensabili per diminuire<br />

il rischio mortale del botulino.<br />

G<br />

81


FITNESS<br />

di Davide Grilli<br />

Le macchine permettono<br />

al corpo di lavorare<br />

in scarico di peso<br />

GYRO GYRO…<br />

Si chiama gyrotonic<br />

ed è un allenamento<br />

che prende spunto<br />

dagli esercizi isometrici<br />

di altre attività fisiche<br />

come danza, yoga e arti<br />

marziali, sfruttando lenti<br />

movimenti circolari.<br />

S<br />

Se avete visto i video di Lady Gaga o di Madonna<br />

alle prese con macchinari particolari, o vi è capitato<br />

di navigare sul blog di Elena Santarelli, vi<br />

chiederete che (strano) tipo di attività sportiva<br />

stiano praticando? Si tratta del gyrotonic un<br />

metodo di allenamento effettuato con appositi<br />

macchinari in grado di potenziare mobilità,<br />

capacità di allungamento ed elasticità delle articolazioni<br />

e dell’apparato muscolo-scheletrico.<br />

A cosa servono questi macchinari? Le macchine,<br />

TONIC<br />

basate su cinghie e tiranti, permettono al corpo<br />

di lavorare “in scarico di peso”, rendendo l’attività<br />

idonea a persone di ogni età e con ogni tipo di<br />

preparazione fisica.<br />

Nella sua variante a corpo libero si parla di invece<br />

di gyrokinesis. Entrambi si basano su movimenti<br />

lenti e rotatori che coinvolgono articolazioni,<br />

muscoli, tendini e legamenti, una nuova moda<br />

che sta conquistando un gran numero di vip:<br />

Ornella Muti, Paola Perego, Elena Santarelli, Luca<br />

Zingaretti, Luisa Ranieri e Serena Autieri, solo per<br />

fare alcuni nomi.<br />

Le tecniche e i macchinari del gyrotonic sono<br />

state inventate negli anni ’80 del secolo scorso<br />

dall’ungherese Juliu Horvath, un ballerino solista<br />

del Romanian State Opera. Negli anni ’70<br />

si rifugiò negli stati Uniti dove proseguì la sua<br />

carriera artistica fino alla drammatica rottura del<br />

tendine d’Achille. L’infortunio lo spinse a creare<br />

una disciplina per il potenziamento delle funzioni<br />

83


FITNESS<br />

Gli esercizi lavorano<br />

delicatamente sui muscoli<br />

e sulle articolazioni<br />

I PRINCIPALI BENEFICI<br />

Ecco i benefici di queste discipline, che vanno<br />

praticate con l’aiuto di un personal trainer in<br />

sessioni da un’ora.<br />

Tonificano la muscolatura<br />

Aumentano la flessibilità<br />

Migliorano la postura<br />

Contrastano dolori articolari e mal di<br />

schiena<br />

Aiutano il sistema circolatorio, sanguigno e<br />

linfatico<br />

Agiscono sul sistema respiratorio in quanto<br />

ogni movimento, come nello yoga, deve<br />

essere all’unisono con il respiro<br />

Migliorano la capacità polmonare e<br />

cardiovascolare<br />

Favoriscono la coordinazione e la<br />

propriocettività, ossia il senso di sé nello<br />

spazio<br />

Favoriscono il recupero dopo infortuni a<br />

spalle o ginocchia<br />

Aiutano a rilassarsi e a combattere stress,<br />

ansia e tensioni<br />

L'attività è idonea a persone<br />

di ogni età e con ogni tipo<br />

di preparazione fisica<br />

muscolari, alla quale dette il nome di “Yoga for<br />

dancers” e che costituì la base per lo sviluppo<br />

del gyrotonic, un concentrato di stretching, di<br />

ginnastica posturale, di educazione al respiro, di<br />

potenziamento e controllo muscolare, di forza e<br />

flessibilità. La disciplina da lui inventata utilizza<br />

infatti gli esercizi isometrici di altre attività posturali<br />

come la danza, lo yoga, le arti marziali, il<br />

nuoto sfruttando i movimenti tridimensionali e<br />

circolari. Ogni movimento è accompagnato poi<br />

dalla respirazione per favorire un uso corretto del<br />

diaframma, donando così maggiore efficacia e<br />

fluidità agli esercizi.<br />

Gli esercizi permettono di lavorare in modo sistematico<br />

e delicato sulle articolazioni e sui muscoli.<br />

Nessuna parte del corpo rimane esclusa: muscoli<br />

e organi vengono coinvolti dai movimenti ondulatori<br />

e ritmici, permettendo loro di allungarsi<br />

e potenziarsi con il minimo sforzo. Il tutto con<br />

variazioni di intensità e velocità di esecuzione<br />

sincronizzate di volta in volta con il respiro. Trat-<br />

tandosi di movimenti dolci e a bassa intensità,<br />

possono essere praticati da tutti, senza limita-<br />

zioni di età. ll Gyrotonic si svolge con particolari<br />

macchinari che si adattano ad ogni corpo e ad<br />

ogni condizione in modo dolce, così da evitare<br />

micro fratture o infortuni: i movimenti vengono<br />

infatti eseguiti in fase di scarico del peso che si<br />

avvale di tiranti e cinghie per essere mantenuto.<br />

Su internet all’indirizzo www.gyrotonic.com<br />

si possono trovare gli indirizzi di studi<br />

qualificati di tutto il mondo dove<br />

provare questa disciplina. G<br />

85


AMICI ANIMALI<br />

di Evelin Eugenia Bruno<br />

L’ARCA DEGLI<br />

animali<br />

La rubrica di questo mese dedicata<br />

ai nostri amici animali<br />

è un po’ più ricca del solito. A<br />

darci un importante contributo<br />

è Luciana Zucchi, presidente<br />

dell’associazione L’Arca degli animali<br />

Onlus di Voghera. «Le attività<br />

dell’Arca degli animali partono<br />

nel 2007, ma la Onlus vera e propria<br />

è stata costituita nel giugno<br />

del 2011», ha detto il presidente.<br />

Quali sono le attività?<br />

«Siamo un gruppo di 30 volontarie.<br />

Proveniamo da associazioni<br />

diverse e abbiamo deciso<br />

di riunire le forze per salvare gli<br />

animali che, senza di noi, non<br />

avrebbero visibilità e possibilità<br />

di essere adottati. Ciascuna di noi<br />

ha i propri impegni di lavoro e<br />

personali e spesso per far fronte<br />

alle necessità dell’associazione ci<br />

autotassiamo, per esempio per<br />

far sterilizzare cani e gatti. I nostri<br />

“pelosetti” sono vaccinati, sverminati<br />

e chippati, provengono<br />

a volte da situazioni disagiate e<br />

altre da cucciolate indesiderate».<br />

Che cosa significa vivere con<br />

un animale domestico?<br />

«È una delle esperienze più belle<br />

che si possono provare nella vita.<br />

Solo chi ha la fortuna di avere un<br />

animale domestico può sperimentare<br />

l’allegria e la compagnia<br />

che ci regala. È stato scientificamente<br />

dimostrato che la loro<br />

presenza nelle nostre case faccia<br />

respirare un clima più tranquillo e<br />

sereno e abbia un effetto positivo<br />

sulla nostra salute e sulle nostre<br />

emozioni. Molti studi hanno evidenziato<br />

questi benefici ed è per<br />

questo che molti animali vengono<br />

utilizzati nella pet terapy per<br />

diverse patologie e, addirittura,<br />

vengono ammessi negli ospedali.<br />

Loro, i nostri amici a quattro<br />

zampe, non si scoraggiano mai,<br />

sono una compagnia preziosa,<br />

silenziosa e costante, specie nei<br />

momenti tristi: percepiscono il<br />

nostro stato d’animo e vogliono<br />

starci vicino per rassicurarci».<br />

Un ruolo sociale ben preciso?<br />

«Sì, per le persone anziane e sole<br />

gli animali sono un aiuto per affrontare<br />

la solitudine e la depressione.<br />

E i loro effetti benefici ri-<br />

guardano anche i bambini. Quelli<br />

che crescono con un animale al<br />

loro fianco sviluppano senso di<br />

responsabilità e amore».<br />

Non tutti la pensano come noi<br />

«Alcuni sostengono che gli animali<br />

debbano vivere liberi e non<br />

dipendere da alcun padrone, altri<br />

ritengono che possiamo farli<br />

soffrire lasciandoli a casa da soli<br />

per diverse ore. Certe persone, a<br />

causa dei divieti, all’avvicinarsi del<br />

periodo delle vacanze, pensano<br />

addirittura che sia lecito abbandonarli.<br />

Un animale domestico è<br />

un membro della famiglia e come<br />

tale deve ricevere un pasto<br />

sicuro due volte al giorno, una<br />

cuccia calda, cure mediche e<br />

amore, amore, amore.<br />

Lo stesso amore che loro ci danno<br />

in modo incondizionato. G<br />

87


MODA<br />

di Evelin Eugenia Bruno<br />

Design affusolato quello di<br />

Gianvito Rossi sulle pumps in<br />

suede: la nuance celeste si abbina<br />

ad abiti chiari o jeans cropped.<br />

AZZURRO<br />

Cielo<br />

Little Boy Blue e Pink Lavender, sono<br />

due delle nuance della primavera 2018<br />

proposte da Pantone. Qui interpretate<br />

dalle più quotate fashion house.<br />

Borsa a spalla Dionysus in<br />

pelle celeste by Gucci: un<br />

tocco giovane per il giorno<br />

come per la sera.<br />

Un tacco<br />

multicolore<br />

a forma di<br />

accendino<br />

sostiene il<br />

design dei<br />

tronchetti<br />

avveniristici<br />

in jersey di<br />

Vetements.<br />

Azzurro cielo per la<br />

nuova Kan I di Fendi<br />

con profili ondulati<br />

e fiori in nappa<br />

multicolore.<br />

Effetto sicuro<br />

con lo borsa a<br />

spalla Dolce &<br />

Gabbana. La<br />

tinta celeste<br />

contrasta con<br />

l’interno rosa.<br />

Taglio brioso e<br />

asimmetrico per<br />

l’abito midi di<br />

Rebecca Vallance,<br />

un elegante<br />

monospalla<br />

percorso da un<br />

lungo volant.<br />

Sandali infradito<br />

in pelle celeste<br />

con borchie<br />

Rockstud. Un<br />

tocco rock-chic<br />

by Valentino<br />

Garavani.<br />

Valentino Garavani firma la borsa<br />

Rockstud Spike in suede celeste<br />

trapuntato con borchie metalliche.


MODA<br />

Rosa<br />

LAVANDA<br />

L’eleganza prende<br />

le sembianze<br />

della borsa Amy<br />

di Salvatore<br />

Ferragamo amo in<br />

lussuosa suosa pelle<br />

granulata rosa<br />

lavanda.<br />

Décolleté con tacco a stiletto alto<br />

by Sergio Rossi. La pelle rosa ha un<br />

graffiante effetto screpolato.<br />

Pelle rosa per i sandali fantasia<br />

di Prada con tacco largo<br />

medio ed elegante cinturino<br />

allaa<br />

caviglia.<br />

Sophia Webster<br />

firma questi raffinati<br />

sandali in satine rosa<br />

impreziositi da inserti<br />

gioiello sulla punta.<br />

Da cerimonia.<br />

Eleganti e<br />

sensuali: sono i<br />

sandali Medusa<br />

by Versace, con<br />

cinturini in pelle<br />

e tacco a stiletto<br />

alto. La chiusura è<br />

alla caviglia.<br />

Gonna in<br />

maglia<br />

firmata Stella<br />

McCartney:<br />

taglio midi con<br />

orlo svasato<br />

e silhouette<br />

fasciante.<br />

Borsa Gucci<br />

Marmont in soffice<br />

velluto rosa, decorata<br />

con maxi cristalli. Un<br />

accessorio glamour<br />

per il giorno come<br />

per la sera.<br />

Wifi Medium di Dolce & Gabbana: borsa in<br />

vitello bottalato con pattina in pelle liscia.<br />

La catena richiama il logo dorato.<br />

Una tempesta di cristalli e il cinturino<br />

alla caviglia: sono i sandali in satin pink<br />

lavender di Alexander McQueen.


Passatempo<br />

di Francesco Orsenigo<br />

TUTTO<br />

scorre<br />

Fiumi di parole, di lettere, di persone. Avere una riunione fiume, essere un fiume in piena. Pochi<br />

modi di dire rendono così bene l’idea dell’inarrestabilità di certe situazioni: potere di un termine<br />

che ci è più connaturato di quanto si pensi. Sui fiumi abbiamo plasmato la nostra storia,<br />

costruendo città sulle loro sponde. Beviamo la loro acqua e la usiamo per irrigare i campi, ma<br />

anche per trasportare merci, ricavare energia e nutrimento. I fiumi, insomma, sono la nostra vita:<br />

vale la pena di conoscerli meglio.<br />

PARTIAMO...<br />

1 Il fiume Aril, che sfocia<br />

nel Lago di Garda vicino<br />

a Malcesine (Vr), ha una<br />

particolarità. Quale?<br />

A - È il fiume più corto<br />

d’Italia.<br />

B - È una famosa meta degli<br />

appassionati di rafting.<br />

C - Vi scorre acqua salata.<br />

3 Il Danubio è il fiume<br />

navigabile più lungo dell’Unione<br />

europea. Quanti Stati attraversa?<br />

A - Sette<br />

B - Dieci<br />

C - Cinque.<br />

92<br />

2 Qual è il fiume più lungo<br />

del mondo?<br />

A - Il Nilo.<br />

B - Il Rio delle Amazzoni.<br />

C - Il Fiume azzurro.


4 Il Rio Catatumbo è un fiume dell’America<br />

l’<br />

eric<br />

latina, famoso per il suo relámpago. Di cosa si<br />

tratta?<br />

A - Di una specie ittica, dalle carni prelibate,<br />

presente solo nel suo bacino.<br />

B - Di una spettacolare cascata.<br />

C - Di un fenomeno atmosferico.<br />

6 Il fiume Qiantang, in Cina, richiama ogni<br />

autunno moltissimi turisti che accorrono per<br />

vedere:<br />

A - L’acqua che si colora di un rosso intenso.<br />

B - Enormi banchi di migliaia e migliaia di pesci<br />

che risalgono la corrente.<br />

C - L’acqua che scorre al contrario.<br />

5 Oltre ai fiumi sotterranei, esistono<br />

anche quelli sottomarini.<br />

A - Vero.<br />

B - Falso.<br />

C - Vero, ma non si tratta di veri fiumi.<br />

In base alle risposte giuste sei...<br />

5/6: ...promosso a pieni voti.<br />

Le sai davvero tutte!<br />

3/4: ...abbastanza preparato,<br />

ma puoi migliorare.<br />

1/2: ...una frana. Di fiumi, torrenti e<br />

affini sai poco!<br />

forma un delta esteso quanto la Valle d’Aosta!<br />

4 Un fenomeno atmosferico. Alla foce, nel lago Maracaibo, in Venezuela,<br />

si verificano tempeste di fulmini che si ripetono per dieci ore a notte detti,<br />

appunto, Relámpago del Catatumbo. Quando si scatenano, si contano fino<br />

a 280 scariche elettriche all’ora, visibili a chilometri di distanza.<br />

5 Non sono veri fiumi. Si tratta di correnti d’acqua mescolata a solfuro<br />

d’idrogeno, prodotto della decomposizione organica. Divenuta più pesante<br />

dell’acqua salata, questa miscela gassosa percorre il fondale proprio come<br />

un fiume, con tanto di sponde e detriti trasportati dalla corrente.<br />

6 L’acqua che scorre al contrario. Ogni autunno, per una settimana, il<br />

fronte di marea risale il corso del fiume, generando onde improvvise e<br />

spettacolari, alte diversi metri e che possono raggiungere i 40 km/h di<br />

velocità. In Cina questo fenomeno è conosciuto come Drago d’argento.<br />

SOLUZIONI<br />

1 È il fiume più corto d’Italia. Nonostante sia attraversato da 3 ponti e formi<br />

anche delle piccole cascate, infatti, è lungo solo 175 metri! A Malcesine un<br />

cartello segnala l’Aril come “il fiume più corto del mondo”, ma sembra che<br />

questo record spetti al Reprua, in Georgia, di appena 27 metri.<br />

2 Il Rio delle Amazzoni. Fino a non molto tempo fa, questo titolo era<br />

assegnato al Nilo (6.853 km), ma nuove misurazioni, effettuate circa dieci<br />

anni or sono, hanno individuato una diversa sorgente per il fiume latino<br />

americano, che ora misura 6.992 km. Il Fiume azzurro, in Cina, è al terzo<br />

posto, con 6.300 km.<br />

3 Attraversa dieci Paesi. Sorge nella Foresta nera, in Germania, e nel suo<br />

corso di 2.900 km bagna 4 capitali nazionali: Vienna, Bratislava, Budapest<br />

e Belgrado. Sfocia nel Mar Nero, al confine tra Romania e Ucraina, dove<br />

93


Passatempo<br />

IL CRUCIVERBA E LA PAROLA NASCOSTA<br />

(E.E.B.)<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />

12 12<br />

13 14<br />

15 16 17 18<br />

20 21 22 23 24<br />

25 26 27 28 29<br />

Allena la tua mente<br />

con il Cruci<strong>Gulli</strong><br />

di questo mese<br />

Colei che parla con sfoggio di<br />

ridondanze e ampollosità – 52.<br />

Il Mar situato tra la parte meridionale<br />

della penisola balcanica<br />

e quella occidentale dell’Anatolia<br />

– 53. Quarta nella scala – 54. Denominazione<br />

dell’auto-edizione<br />

usata per indicare la diffusione,<br />

nell’URSS, di opere letterarie o<br />

saggistiche al di fuori dell’editoria<br />

ufficiale – 55. Ilaria Alpi.<br />

Orizzontali: 1. Far acquisire dimestichezza, entrare in<br />

confidenza –12. La rondine che non ha ancora abbandonato<br />

il nido – 13. Quando i bambini non fanno ciò che gli dice<br />

il genitore – 15. “Inizio e fine” di Alessandro Magno – 16.<br />

Theodore Roosevelt – 17. Il cuore di Gaio – 18. Tomografia<br />

Computerizzata – 19. Il Depretis, politico italiano (iniz.) – 20.<br />

Commercianti di cuoio – 23. Una piccola Citroën, usata per<br />

il tempo libero, conosciuta anche come “spiaggina” – 25. La<br />

squadra che ha ideato le prime frecce per bicicletta – 26. Il Te,<br />

inno cristiano in prosa di origine antica – 29. Il nitroglicole,<br />

conosciuto anche come Etilene Glicol DiNitrato (sigla) – 30.<br />

Antico strumento a fiato ad ancia labiale degli australiani<br />

aborigeni – 33. Iniziali del Lewis, l’atleta chiamato figlio del<br />

vento – 34. Studium Biblicum Franciscanum – 36. Come<br />

si … dire – 38. Nome di Mammucari e Teocoli – 39. Bigio<br />

senza bio – 40. Lo risolve il Detective – 43. Noé…senza<br />

capo – 45. Due terzi di Eco – 46. Inizio e fine di alibi – 47.<br />

94<br />

30 31 32<br />

50 51 52<br />

33 34 35<br />

36 37 38<br />

39 40 41 42<br />

43 44 45 46<br />

47 48 49<br />

53 54 55<br />

Verticali: 2. Le sei lettere<br />

scandite in una famosa canzone<br />

brasiliana in voga nelle feste – 3.<br />

Irrecuperabili, vani – 4. La Bilancia<br />

per i Latini – 5. International Data<br />

Base – 6. Associazione Italiana<br />

Internal Auditors – 7. Contrario<br />

di ripetuti e fitti – 8. La vecchia<br />

imposta comunale sugli immobili<br />

– 9. Gusto… francese – 10.<br />

Personaggio di cui si parla nel<br />

Nuovo Testamento, primo vescovo<br />

di Cesarea di Palestina – 11.<br />

Jules, scrittore e aforista francese<br />

– 13. Capitale del Bangladesh –<br />

14. Così è chiamata la paura del<br />

dolore – 21. Obsessive Compulsive Disorder – 22. 3°, 4°<br />

e 1° di guida – 23. Il 2001 per gli antichi romani – 24.<br />

Contiene il giorno più caldo dell’anno – 27. Educational<br />

Employees Credit Union – 28. Lo tira chi si spaventa – 31.<br />

Iniziali dell’Aykroyd dei Ghostbusters – 32. Giorno – 35.<br />

Il verso della pecora per i bimbi – 36. Risposta positiva<br />

– 37. Iniziali dell’eroina del videogioco Tomb Raider<br />

– 39. Sigla dello standard di seconda generazione di<br />

telefonia mobile – 41. Paella…priva di pla – 42. Ridley,<br />

personaggio in foto e regista de “Il Gladiatore” – 43. Tra<br />

ieri e domani – 44. Nome di una città in Turchia che si<br />

trova sull’estuario del fiume Evros – 46. Auguri senza<br />

consonanti – 48. Società costituita a Milano nel 1910<br />

per la gestione degli impianti elettrici comunali e del<br />

servizio di illuminazione pubblica – 49. Nome della<br />

decima lettera degli alfabeti fenicio ed ebraico – 50. Ti<br />

Amo – 51. Versus, contro.<br />

Risolvete il cruciverba e scoprite la parola segreta celata nei quadretti a fondo grigio.<br />

Un piccolo aiuto? È una giornata mondiale e si “festeggia” il 22 marzo.


RAFFAELLO E L’ECO DEL MITO<br />

Gamec - Galleria d’Arte Moderna e<br />

Contemporanea di Bergamo<br />

27.01.2018 - 06.05.2018<br />

www.raffaellesco.it<br />

Un mostra che vuole ripercorrere la vita di Raffaello attraverso<br />

le sue opere, realizzate alle corti di Urbino, Perugia<br />

e Siena. Il pittore ha avuto la possibilità di confrontarsi,<br />

imparare e migliorare la propria<br />

arte venendo a contatto con altri<br />

importanti artisti dell’epoca. Anche<br />

a Bergamo i visitatori potranno<br />

ammirare opere del padre Giovanni<br />

Santi, di Pedro Berrugute,<br />

del Perugino e del Pinturicchio, e<br />

confrontarle con ben dodici dipinti<br />

di Raffaello provenienti da<br />

musei nazionali e internazionali.<br />

Una esposizione per rinverdire le<br />

origine del mito di Raffaello capace<br />

di influenzare molti artisti sino<br />

ai giorni nostri.<br />

AMORE, MUSEI, ISPIRAZIONE.<br />

IL MUSEO DELL’INNOCENZA<br />

DI ORHAN PAMUK A MILANO<br />

Museo Bagatti Valsecchi<br />

19.01.2018 - 24.06.2018<br />

www.museobagattivalsecchi.com<br />

Il Museo dell’innocenza del premio Nobel Orhan Pamuk<br />

arriva al Bagatti Valsecchi con una mostra internazionale<br />

che porta da Istanbul a Milano, la celebre storia<br />

d’amore di Kemal e Füsun, protagonisti del romanzo<br />

omonimo. Saranno esposte 29 vetrine contenenti immagini<br />

e oggetti dalla forte capacità evocativa, capaci<br />

di raccontare la storia dei due protagonisti e far affiorare<br />

la magica atmosfera della Istanbul degli anni Settanta<br />

e Ottanta. Il percorso è arricchito da installazioni<br />

video in cui è la voce dello stesso Orhan Pamuk a raccontare<br />

il senso della straordinaria operazione museale<br />

e a illustrarne il legame con il Museo Bagatti Valsecchi.<br />

MOSTRE<br />

di Maurizio Ferrari<br />

ARTICO, ULTIMA FRONTIERA<br />

Triennale di Milano<br />

08.02.2018 - 25.03.2018<br />

www.triennale.org<br />

Alla scoperta di uno degli ultimi territori non contaminato<br />

dall’uomo: l’Artico. È possibile farlo attraverso gli<br />

scatti di tre maestri della fotografia di reportage: Ragnar<br />

Axelsson (Islanda, 1958), Carsten Egevang (Danimarca,<br />

1969) e Paolo Solari<br />

Bozzi (Roma, 1957). La<br />

mostra è un’indagine<br />

approfondita, attraverso<br />

tre angolazioni diverse,<br />

su Groenlandia,<br />

Siberia e Islanda, e sulla<br />

vita della popolazione<br />

Inuit. Sessanta scatti,<br />

oltre a tre documentari,<br />

vogliono portare all’attenzione di tutti i problemi legati<br />

al cambiamento climatico.<br />

MITO DEL CALCIO: DAL<br />

GLORIOSO PASSATO, UN<br />

ESEMPIO PER IL FUTURO<br />

Palazzo Ferrero - Biella<br />

26.01.2018 - 08.04.2018<br />

www.palazzoferrero.it<br />

Il passato incontra il presente e il futuro del calcio a Biella.<br />

Un mostra, o meglio due mostre che si fondono insieme<br />

per ricordare le gesta dell’allenatore italiano più<br />

vincente con la nazionale,<br />

Vittorio Pozzo, con<br />

una ricca collezione di<br />

maglie di gioco dei campioni<br />

d’oggi e del recente<br />

passato. Pozzo, originario<br />

di Ponderano, un paese<br />

vicino a Biella, tra il 1934<br />

e il 1938 ha portato alla<br />

vittoria gli azzurri in due<br />

Mondiali e in una Olimpiade. Queste sue gesta sono<br />

celebrate attraverso immagine e altro materiale d’epoca.<br />

A questo calcio romantico viene contrapposta la<br />

collezione di maglie del giornalista Alessandro Alciato. I<br />

visitatori potranno vedere quelle indossate da Gattuso<br />

durante i Mondiali del 2006, di Buffon e di molti altri<br />

campioni.<br />

95


DONATELLA DI<br />

PIETRANTONIO<br />

BELLA MIA<br />

Dopo il successo ottenuto da Donatella<br />

Di Pietrantonio con L’Arminunta (Premio<br />

Campiello 2017), Einaudi ristampa Bella<br />

mia, un romanzo denso uscito nel 2014<br />

che attraversa i temi del lutto, della<br />

sorellanza e della maternità. Caterina e<br />

Olivia sono sorelle gemelle. Olivia, tra<br />

le due, è quella destinata al successo. Almeno così<br />

pare. Tutto si interrompe durante il sisma del 2009 a<br />

L’Aquila: Olivia si attarda a fuggire e muore. Caterina<br />

non dovrà solo fare i conti con la perdita della sorella,<br />

ma si troverà costretta a riconsiderare il suo rapporto<br />

con lei, ora che è destinata a sostituirla nel ruolo di<br />

madre. Infatti Marco, il figlio che Olivia stava crescendo<br />

da sola, viene affidato alle sue cure.<br />

Einaudi – 182 pagine – 12,00 euro<br />

SIRI RANVA HJELM JACOBSEN<br />

ISOLA<br />

Una storia di migrazione nordica e di<br />

un cammino a ritroso, sulle tracce delle<br />

proprie origini. Anni trenta: Fritz e Marita<br />

lasciano Suduroy , isola dell’arcipelago delle<br />

Færøer (Faroe), un pugno di terre sperduto<br />

nell’oceano Atlantico del Nord, verso il<br />

mondo e la modernità per ricominciare<br />

tutto in Danimarca. La prospettiva è una vita di maggior<br />

agio e una conseguente supposta felicità. Quando Marita<br />

muore, portando gran parte delle sue storie con sé nella<br />

tomba, la nipote decide di intraprendere un viaggio nella<br />

terra dei suoi avi. Non comprende la lingua, non sa cosa<br />

l’aspetta, eppure sente che una parte di quelle isole è pure<br />

sempre e ancora, casa sua.<br />

Iperborea – 256 pagine – 17,00 euro<br />

LIBRI<br />

di Nunzia Picariello<br />

ROBERTO CAMURRI<br />

A MISURA D’UOMO<br />

Protagonista del primo romanzo<br />

dell’esordiente Roberto Camurri<br />

è la Pianura Padana, la provincia<br />

e Fabbrico, paese d’origine dello<br />

scrittore. Un paese a misura d’uomo,<br />

dove ci si conosce tutti e dove c’è<br />

spazio, anche fisico, per far crescere<br />

un’amicizia, quella di Davide e Valerio. Finché non<br />

arriva Anela, a portare amore e separare i due amici.<br />

Un romanzo costruito su quadri, che ci restituisce con<br />

struggente malinconia la vita di quei paesi di provincia<br />

dove nulla sembra accadere ma dove in fondo, tutto<br />

succede e la vita, tra le zolle e il frumento, palpita di<br />

sentimento.<br />

NN Editore – 168 pagine – 16,00 euro<br />

CATHERINE DUNNE<br />

COME CADE LA LUCE<br />

Dunne ci racconta la storia di una<br />

famiglia cipriota, costretta a lasciare<br />

il paese a causa del colpo di stato<br />

nel 1974. Gli Emilianides trovano<br />

rifugio a Dublino e qui nascono<br />

Mitros e Melina i due fratelli di<br />

Alexia. Come cade<br />

la luce è soprattutto la storia di<br />

un percorso di crescita, analisi di sentimenti tra i tre<br />

fratelli, e i diversi modi di approcciarsi alla disabilità<br />

di Mitros, che dopo una grave malattia si ritrova su<br />

una sedia a rotelle, muto e incapace di sorridere.<br />

Un romanzo famigliare denso, in cui emerge<br />

con prepotenza la forza dei legami di sangue. Lo<br />

scrittore Roddy Doyle definisce la scrittura della<br />

Dunne: «appassionante, elegante, necessaria e<br />

autentica».<br />

Guanda – 363 pagine – 18,90 euro<br />

BEATRICE MAUTINO<br />

IL TRUCCO C’È E SI VEDE<br />

In farmacia una crema per il viso costa molto<br />

più che al supermercato. In profumeria, il<br />

prezzo triplica. Ma davvero le creme più<br />

costose sono quelle più efficaci? Oppure il<br />

marketing e il packaging ci fanno credere<br />

che sia così? Beatrice Mautino, biotecnologa<br />

e divulgatrice scientifica, prova a spiegare in<br />

questo libro quanto ci sia di vero e di falso<br />

nel mondo della cosmesi. Un mondo dove<br />

finora, anche grazie all’assenza di chiara<br />

legislazione in materia, vige il caos informativo.<br />

Shampoo, creme anticellulite e anti rughe,<br />

trucco, parabeni, proteine della seta, germe di<br />

grano: dopo la lettura di questo libro saprete<br />

difendervi dalla cosmesi dal marketing facile.<br />

Chiarelettere – 240 pagine – 15,00 euro<br />

97


OROSCOPO<br />

di Lily<br />

ARIETE<br />

21 marzo - 20 aprile<br />

TORO<br />

21 aprile - 20 maggio<br />

GEMELLI<br />

21 maggio - 21 giugno<br />

CANCRO<br />

22 giugno - 22 luglio<br />

I profumi della primavera vi fanno<br />

partire con il piglio giusto e potrebbe<br />

venirvi voglia di un nuovo obbiettivo,<br />

ma investite soldi solo quando<br />

siete sicuri che tornino indietro. In<br />

un rapporto complicato potreste essere<br />

tentati di far ingelosire il vostro<br />

partner. Peggiorereste le cose. Siete<br />

molto insicuri in questo momento,<br />

perciò, cercate di evitare di commettere<br />

errori fatali fermandovi in tempo<br />

e pensandoci su. Il vostro facile nervosismo<br />

sarà la causa di fastidiosi alti<br />

e bassi fisici. Risparmiate le energie e<br />

non stressatevi troppo.<br />

Dovete ancora sistemare questioni<br />

arretrate, e le vostre finanze potrebbero<br />

risentirne. Eppure, da ora e per<br />

i prossimi due mesi potreste ottenere<br />

ottimi risultati, quindi sfruttate questo<br />

“vento” favorevole. Il vostro amore<br />

non è ricambiato come meriterebbe<br />

e se siete in coppia da tempo, cercate<br />

di sistemare gli obbiettivi comuni;<br />

se siete freschi di colpo di fulmine,<br />

potrete fare cambiamenti positivi.<br />

Buone prospettive per i single! Vi<br />

ricaricate di energia positiva e questo<br />

migliora il vostro essere, ma non<br />

esagerate e riposatevi.<br />

Questa stagione è un boom di emozioni.<br />

Avrete soddisfazioni entro luglio<br />

sul piano del lavoro, ma dovrete<br />

guardarvi intorno già da ora per riuscire<br />

a trovare la stabilità che da tanto<br />

cercate. In amore, accusate qualche<br />

tensione di coppia. È un buon momento<br />

per i single mentre, chi è<br />

passato per questioni legali, deve<br />

cercare di andare avanti. Quando un<br />

amore è forte, è proprio nei momenti<br />

più complicati che brilla più del sole<br />

in mezzo al buio. Sarete energici,<br />

ma prestate ugualmente attenzione<br />

nell’alimentazione.<br />

È il momento di tirare fuori la grinta<br />

per opporvi alle troppe costrizioni subite,<br />

e questa situazione alimenterà<br />

anche la vostra ansia. Al lavoro, non<br />

esagerate con le parole o vi ritroverete<br />

dalla parte del torto. L’amore è sotto<br />

torchio in questo momento e chi<br />

sbaglia è fuori. Non vi sentite a vostro<br />

agio ma un rapporto extraconiugale<br />

porterebbe solo a cattivi risultati. Fate<br />

chiarezza e sistemate quello che non<br />

va. Dovrete farvi forza e resistere,<br />

perché riceverete molti colpi. Vorreste<br />

cambiare tutto, ma la paura di sbagliare<br />

vi frenerà.<br />

LEONE<br />

23 luglio - 23 agosto<br />

VERGINE<br />

24 agosto - 22 settembre<br />

BILANCIA<br />

23 settembre - 22 ottobre<br />

SCORPIONE<br />

23 ottobre - 22 novembre<br />

Dopo tanta tempesta, le acque finalmente<br />

si calmano e tutto procede per<br />

il meglio. Come nel telefono senza<br />

fili, c’è sempre qualcuno che capisce<br />

male e confonde ciò che ha sentito,<br />

quindi pensate con la vostra testa e<br />

andate all’origine per essere sicuri.<br />

In amore c’è chi parte per uscire da<br />

un rapporto che non funziona, e chi<br />

arriva perché ha trovando la propria<br />

metà perfetta con la quale potrebbe<br />

pensare di fare un passo importante.<br />

Togliete dalla mente quello che vi ha<br />

fatto star male e non buttatevi giù,<br />

perché il sole tornerà presto.<br />

Le finanze non sono male, ma avrete<br />

più uscite del solito. Chi fa più cose<br />

contemporaneamente, accuserà un<br />

calo delle energie. Ma se volete raggiungere<br />

l’obbiettivo, non dovrete<br />

mollare proprio adesso. I single che<br />

trovano un nuovo amore, non guardino<br />

al passato con malinconia, e chi<br />

sta ancora cercando, punti al meglio<br />

anche se per ora siete stati poco fortunati.<br />

Siete tesi come corde di violino<br />

ma questo periodo durerà poco e<br />

appena avrete risolto ciò che causa il<br />

vostro stress, le cose andranno sicuramente<br />

meglio.<br />

Vorreste cambiare la vostra vita professionale<br />

ma ora non potete. Chi sta<br />

creando una squadra di lavoro, tenga<br />

gli occhi aperti e stia attento a chi<br />

fa il doppio gioco. Non commettete<br />

l’errore di portare i problemi di lavoro<br />

a casa, sarebbe un’inutile rischio. In<br />

questo momento evitate se potete<br />

di lanciarvi “senza paracadute” in un<br />

rapporto appena nato. La salute non<br />

vi aiuta: con quei piccoli fastidi che si<br />

alternano e che non vi danno tregua,<br />

anche l’umore ne risentirà parecchio.<br />

Non arrabbiatevi e cercate di mantenere<br />

la calma il più possibile.<br />

Otterrete buoni risultati in ogni ambito.<br />

Per i giovani, si prospettano delle<br />

belle opportunità lavorative mentre, i<br />

veterani, avranno l’occasione per brillare<br />

ancora. I liberi professionisti apriranno<br />

le porte del successo. Se avete<br />

terminato un rapporto e siete ancora<br />

single, forse non avete dimenticato<br />

il passato. Non trascinate il ricordo<br />

di una persona che non sta più con<br />

voi, pensate alla vostra felicità. Siate<br />

chiari con voi stessi e vivrete meglio.<br />

La salute è ottima e vi libererete presto<br />

da vecchi acciacchi. Viaggiate e<br />

divertitevi, ne avete bisogno.<br />

SAGITTARIO<br />

23 novembre - 21 dicembre<br />

CAPRICORNO<br />

22 dicembre - 20 gennaio<br />

ACQUARIO<br />

21 gennaio - 19 febbraio<br />

PESCI<br />

20 febbraio - 20 marzo<br />

Chi ha avuto qualche incertezza nel<br />

lavoro, otterrà finalmente ottimi<br />

risultati. Abbiate pazienza e non<br />

siate permalosi. I giovani che si lanceranno<br />

sul lavoro, se la caveranno<br />

egregiamente e per tutti ci saranno<br />

grandi opportunità. Dopo la fine di<br />

un rapporto c’è sempre un nuovo inizio.<br />

Che sia la volta buona? Perché si<br />

avverino nuovi incontri, dovete uscire<br />

di casa più spesso mettendo un po’<br />

da parte il lavoro. Nelle coppie innamorate<br />

ci sarà un grande desiderio di<br />

un bimbo. La vostra grinta vi aiuterà<br />

a raggiungere al meglio gli obiettivi.<br />

Le vostre entrate finanziarie rallentano:<br />

ma non preoccupatevi è solo momentaneo!<br />

Dovete solo aspettare con<br />

pazienza e i risultati arriveranno presto.<br />

Ora non è il momento per chiedere<br />

aumenti o promozioni. Nell’amore,<br />

invece, dovete tagliare un rapporto<br />

che non funziona più. In famiglia,<br />

alcune piccole discussioni possono<br />

farvi prendere fuoco facilmente a<br />

causa della tensione che vi trascinate<br />

da tempo. Sarete disattenti e questo<br />

vi creerà dei problemi perché potreste<br />

farvi male, perciò concentratevi e siate<br />

più attenti.<br />

Concluderete ciò che non siete riusciti<br />

a portare a termine. Come dice<br />

il proverbio “chi lascia la vecchia via<br />

per quella nuova, sa quel che lascia<br />

ma non sa quello che trova” e la vostra<br />

situazione lavorativa è proprio<br />

così. Vi annoiate e vorreste cambiare,<br />

ma non sempre è la mossa giusta. In<br />

amore finalmente c’è un po’ di calma<br />

dopo tanti cambiamenti. Se nel rapporto<br />

c’è uno che comanda l’altro, si<br />

crea disequilibrio che non bisogna<br />

accettare. Ora siete tranquilli e le cose<br />

che fino a poco tempo fa vi creavano<br />

problemi, volano via come foglie.<br />

Nel lavoro vi farete rispettare e sarete<br />

benvoluti. Siete passati per un periodo<br />

non facile, ma siete stati bravi<br />

e ora vi sentite decisamente meglio.<br />

L’amore deve uscire allo scoperto,<br />

perché è stato per troppo tempo<br />

all’ombra della paura. Chi cerca l’anima<br />

gemella, e si sente al meglio della<br />

propria sensualità, ha già la vittoria in<br />

pugno. È il momento delle prove su<br />

strada per i rapporti di vecchia data.<br />

Andrà avanti solo chi è forte. Non vi<br />

agitate e controllate la vostra golosità<br />

con l’aiuto di un esperto che trovi una<br />

dieta adatta al vostro organismo.<br />

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