You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
COPIA OMAGGIO<br />
GI<br />
O<br />
La rivista dei supermercati<br />
MARZO 2018/ n°12 - ANNO II<br />
VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />
PASQUA<br />
COME APPARECCHIARE<br />
LA TAVOLA PER LA FESTA<br />
NUTRIZIONE<br />
ASPARAGI E CARCIOFI<br />
CARBURANTE VERDE<br />
COLOMBA & CO<br />
DA NORD A SUD<br />
TUTTI I DOLCI<br />
DELLA TRADIZIONE<br />
VIAGGI<br />
VIENNA: LA CITTÀ<br />
DEI SOGNI<br />
PASSATEMPO DESIGN LIBRI MOSTREMODAVIAGGIOROSCOPO<br />
Primavera<br />
nell’aria
20<br />
SOMMARIO<br />
7 EDITORIALE<br />
Sulla copertina di questo numero abbiamo scritto in<br />
bella evidenza Primavera nell’aria. A giudicare ...<br />
10 IN TRENTA GIORNI<br />
Il razzo della SpaceX parte per Marte. Creato il primo<br />
embrione uomo-pecora. Italiani sempre più vecchi.<br />
Apre la Milano Fashion Week.<br />
15 UN UNIVERSO AL FEMMINILE<br />
L’8 marzo è la festa della donna. Ma che cosa si<br />
festeggia? Quali sono le origini di questa ricorrenza?<br />
75<br />
20 COVER STORY / PASQUA<br />
Pasqua annuncia la rinascita, fisica e simbolica.<br />
Celebratela ponendo attenzione a tutto. Anche ai<br />
dettagli della tavola. Ecco come apparecchiarla.<br />
27 DOLCI TRADIZIONI<br />
Nord e Sud hanno diverse tradizioni per i dolci<br />
pasquali: la colomba e la pastiera.<br />
31 SPECIALE VINI<br />
Il panorama enologico italiano è molto ricco,<br />
soprattutto in primavera. Alla scoperta dei migliori<br />
vini rossi, bianchi e rosé.<br />
35 NUTRIZIONE / ASPARAGI E CARCIOFI<br />
Sono due alimenti che andrebbero sempre integrati<br />
nel piano alimentare. Sono diuretici, hanno funzioni<br />
prebiotiche e ci aiutano a prevenire molte patologie.<br />
39 FOOD & DRINK<br />
Esiste il sale spray? Sì, e l’ha inventato un giovane<br />
imprenditore italiano che si è aggiudicato il premio<br />
per l’innovazione Oscar Green.<br />
15<br />
41 RICETTE DI PRIMAVERA<br />
Quattro piatti che esaltano il profumo<br />
e i sapori della nuova stagione, una rinascita<br />
anche in cucina con colori e sapori nuovi.<br />
41<br />
3
SOMMARIO<br />
50 GASTRONOMIA MADE IN OLTREPÒ<br />
Da oltre 60 anni, la gastronomia Savignoni di Voghera<br />
sforna gustosi piatti. E dal 2015 il laboratorio artigianale<br />
segue tutta la gastronomia dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver.<br />
59<br />
54 GENOVA, PATRIA DELLA FOCACCIA<br />
La focaccia croccante è un prodotto della tradizione<br />
ligure riproposto con una ricetta tutta speciale dalla<br />
Drago Forneria Genovese.<br />
59 VIAGGI / VIENNA<br />
Con un fascino senza tempo e una magica atmosfera<br />
che da sempre richiama numerosi visitatori, Vienna è<br />
una delle mete più gettonate d’Europa e non solo.<br />
67 BENESSERE / ORA LEGALE<br />
Domenica 25 marzo scatta l’ora legale e le lancette<br />
dell’orologio vanno spostate in avanti per risparmiare<br />
energia. Che cosa comporta?<br />
71 BELLEZZA<br />
Tra l’olio di cocco e quello di mandorle, c’è chi<br />
preferisce l’acqua micellare e chi il tradizionale<br />
detergente viso. L’importante è struccarsi bene.<br />
75 STILE DI VITA<br />
Pulizie di primavera? Perché non mettere allora in atto<br />
il metodo giapponese Konmari?<br />
Le rubriche<br />
09 POSTA DEI LETTORI<br />
57 HOME DESIGN<br />
79 SALUTE<br />
83 FITNESS<br />
87 AMICI ANIMALI<br />
89 MODA<br />
92 PASSATEMPO<br />
95 MOSTRE<br />
97 LIBRI<br />
98 OROSCOPO<br />
89<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Evelin Eugenia Bruno, Daniele Colombo, Gaia Cortese,<br />
Maurizio Ferrari, Davide Grilli, Lily, Nunzia Picariello.<br />
VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />
www.supergulliver.it<br />
Numero verde: 800753346<br />
Magazine dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver - Copia omaggio<br />
Anno II - numero 12 - 2018 - marzo<br />
Editore<br />
Alfi S.r.l. , Via Voghera, 59<br />
15052 Casalnoceto (AL)<br />
Direttore responsabile<br />
Alessandro Barbieri<br />
Redazione: MY DIGITAL PASSION S.r.l.<br />
www.mydigitalpassion.it<br />
P.zza Giovine Italia, 5 - 20123 MILANO;<br />
redazione-gulli@mydigitalpassion.it<br />
Grafica e impaginazione<br />
Lucia Lena<br />
Marketing e pubblicità<br />
Enrico Lanfranchi<br />
Foto<br />
istokphoto<br />
Stampa<br />
Tiber S.p.A.<br />
Via della Volta, 179 - 25124 Brescia<br />
tel. +39 030.354.34.39 - P.iva 02828600987<br />
Pubblicazione mensile<br />
Iscrizione al Tribunale Ordinario di Alessandria n° 509/2017 -<br />
Reg.Stampa 44 del 15/03/2017.<br />
LE NOSTRE PROMOZIONI SONO SFOGLIABILI ANCHE SU DOVECONVIENE:<br />
Scarica gratis l’app di DoveConviene sul tuo smartphone e trova il punto vendita più vicino a te!<br />
Con un semplice click puoi sfogliare il nostro volantino, consultare le offerte speciali,<br />
conoscere gli orari e il numero di telefono dei nostri punti vendita e scoprire tante altre novità!
EDITORIALE<br />
Cari lettori,<br />
sulla copertina di questo numero abbiamo scritto in bella<br />
evidenza Primavera nell’aria. A giudicare dagli ultimi<br />
giorni di febbraio, quando ancora stiamo ultimando la<br />
preparazione del fascicolo di marzo, nell’aria c’è tutto<br />
fuorché la primavera. Ma, si sa, la natura è un po’ folle e ci<br />
ha abituato a cambiamenti repentini, talvolta in peggio<br />
altre volte in meglio. Ma a noi piace guardare al futuro<br />
sempre con grande ottimismo. D’altro canto le lancette<br />
dell’orologio biologico di Madre Terra corrono veloci e<br />
il 20 marzo, giorno dell’equinozio di primavera, è<br />
proprio dietro l’angolo. La parola stessa, che deriva dal<br />
latino æquinoctium, significa “notte uguale”, ovvero il<br />
dì, o meglio la parte del giorno in cui c’è luce, dura<br />
quanto la notte. Insomma, la bella stagione è alle<br />
porte e noi siamo pronti a accoglierla nel migliore<br />
dei modi, tanto più che il suo arrivo annuncia la<br />
Pasqua. Quest’anno, la più importante festa della<br />
religione cristiana, cade bassa, ovvero domenica 1°<br />
aprile. Pasqua è infatti una festa mobile, il che significa che<br />
la sua data varia a seconda del ciclo lunare e la si fissa la domenica successiva alla prima luna piena<br />
di primavera che, in questo caso è il 31 marzo. Proprio perché è bassa, siamo stati costretti a giocare<br />
d’anticipo affrontando i temi pasquali sul numero di marzo. Ma tant’è, avrete tutto il tempo per<br />
organizzarla al meglio. Con la cover story di questo numero, che ha un taglio decisamente pratico,<br />
vi diamo qualche utile consiglio per apparecchiare la tavola in occasione del pranzo di Pasqua in<br />
modo da renderla assolutamente speciale. L’occhio vuole, anzi, esige la sua parte, e dovrete quindi<br />
porre la massima attenzione anche ai dettagli, per esempio nella preparazione del centrotavola o<br />
dei segnaposti, con la stessa cura che porrete per la preparazione del menù. Con un po’ di fantasia<br />
e i nostri consigli, riuscirete ad organizzare anche la parte estetica, cioè la “scena”, in cui si svolgerà il<br />
pranzo pasquale. Se poi amate sperimentare ai fornelli, troverete quattro ricette che ben si addicono<br />
al periodo pasquale e, più in generale, alla nuova stagione che bussa alle porte. Non mancano le<br />
idee per i dolci della tradizione e qualche dritta utile per scegliere il vino giusto da abbinare alle varie<br />
portate.<br />
Prima di raggiungere l’equinozio e quindi la Pasqua, il mese porta con sé un’altra ricorrenza. L’otto<br />
marzo si celebra infatti la Giornata internazionale della donna, un evento che tutti conoscono e di<br />
cui tutti, o quasi, rispettano le tradizioni. Ma cosa si festeggia esattamente? La domanda può sembrare<br />
banale ma non lo è affatto: anni di consuetudine con questa ricorrenza, molto sfruttata dal punto di<br />
vista commerciale, ne hanno fatto perdere di vista le origini e il significato, che invece vale la pena di<br />
conoscere o di ricordare. A pagina 15 troverete tutte le informazioni e, come sempre, un po’ di storia.<br />
Prima di lasciarvi alla lettura, concedeteci un’ultima nota che riguarda sempre marzo. Nella notte tra<br />
il 24 e il 25 scatta l’ora legale. Certo, nell’era degli smartphone è impossibile sbagliare, visto che si<br />
sincronizzano da soli. Ma, alla fine, ci si dimentica sempre di sistemare gli orologi, quelli veri, che tutti<br />
noi abbiamo in casa. Ricordatevi quindi di regolarli per tempo, spostando le lancette un’ora avanti, per<br />
l’esattezza alle 2:00 di notte le lancette andranno spostate sulle 3:00.<br />
7
Le vostre lettere<br />
EXPO CINOFILA<br />
A GAVI<br />
Gentilissima redazione, volevo<br />
segnalarvi che il prossimo 25<br />
aprile 2018 si svolgerà a Gavi<br />
la 3° Expo Cinofila Amatoriale<br />
Città di Gavi, manifestazione<br />
che è sponsorizzata dal punto<br />
vendita <strong>Gulli</strong>ver di Gavi presso<br />
il centro commerciale Il Forte<br />
che ringraziamo moltissimo.<br />
Ivano Bernini, presidente<br />
Gruppo Cinofilo Gaviese<br />
Ringraziamo il signor Ivano<br />
Bernini, presidente del Gruppo<br />
Cinofilo Gaviese, per il suo impegno.<br />
Su sua gentile richiesta,<br />
siamo molto felici di pubblicare<br />
la locandina dell’evento. Inoltre<br />
ci uniamo ai suoi ringraziamenti<br />
rivolti a tutte le persone, alle<br />
aziende e alle istituzioni che collaborano<br />
e partecipano attivamente<br />
all’organizzazione e alle<br />
attività della manifestazione.<br />
FIOCCO ROSA<br />
Gentile redazione di <strong>Gulli</strong>, mi<br />
chiamo Nicole sono di Genova<br />
e sono incinta di una<br />
femminuccia che nascerà ad<br />
agosto, sono felicissima ma<br />
anche molto in ansia perché<br />
spero di fare le cose in modo<br />
corretto. Già ora compro i vostri<br />
prodotti di gastronomia e<br />
ortofrutta perché so che sono<br />
buoni, freschissimi e controllati.<br />
So che è presto ma non vedo<br />
l’ora di poter preparare alla<br />
mia piccola tante pappine con<br />
le vostre buonissime verdure!!!<br />
Per lei voglio il meglio e sono<br />
sicura che <strong>Gulli</strong>ver possa offrirle<br />
quello che cerco. Grazie!<br />
Nicole,Genova<br />
Carissima Nicole, siamo felici<br />
che lei ci abbia scritto e le facciamo<br />
i migliori auguri per la<br />
sua gravidanza. I nostri prodotti<br />
sono sempre ultra controllati<br />
per cercare di offrire genuinità e<br />
qualità, sotto l’occhio vigile del<br />
nostro esperto Marco Derizio<br />
che controlla personalmente<br />
tutti i prodotti dell’ortofrutta<br />
(veda anche <strong>Gulli</strong> di giugno<br />
2017). Lei, la sua piccola e tutti<br />
i clienti di <strong>Gulli</strong>ver, sono in buone,<br />
anzi, buonissime mani.<br />
UN GIGANTE<br />
PER AMICO ONLUS<br />
Anche per la denuncia dei redditi<br />
2017 è possibile destinare<br />
il 5 per mille alla ONLUS “Un<br />
gigante per amico”, un’associazione<br />
senza scopo di lucro<br />
che ha come missione quella di<br />
aiutare le famiglie dei colleghi<br />
più sfortunati<br />
Destinare il 5 per mille non<br />
ha nessun costo e rappresenta<br />
un gesto altruistico. Basta<br />
compilare il riquadro sul 730<br />
UNICO-CU con la firma e il codice<br />
fiscale dell’associazione<br />
(94022760063). Si può contribuire<br />
anche con bonifico bancario<br />
alle coordinate bancarie<br />
riportate più sotto.<br />
Un Gigante per amico Onlus<br />
Codice fiscale: 94022760063<br />
Via Voghera, 59<br />
15052 Casalnoceto (Al)<br />
IBAN IT44 I 083 2456 4000<br />
0000 0614 016.<br />
Come contattarci<br />
Per inviare le lettere alla redazione di <strong>Gulli</strong> potete utilizzare<br />
la posta elettronica redazione-gulli@mydigitalpassion.it,<br />
oppure la posta tradizionale, inviando le lettere ad Alfi s.r.l,<br />
via Voghera 59, 15052 Casalnoceto (AL). In alternativa potete<br />
lasciare le vostre lettere al box informazioni del negozio<br />
<strong>Gulli</strong>ver presso il quale vi servite. Basterà indirizzarle senza<br />
affrancatura alla Redazione di <strong>Gulli</strong>.<br />
9
ATTUALITÀ<br />
IN TRENTA GIORNI<br />
Il razzo della SpaceX parte per Marte. Creato il primo<br />
embrione uomo-pecora. Italiani sempre più vecchi. Apre<br />
la Milano Fashion Week. In pillole, i fatti dell’ultimo mese.<br />
MARTE - Il viaggio del<br />
razzo spaziale Falcon<br />
Heavy della SpaceX è<br />
iniziato nella serata del 6<br />
febbraio. Un primo passo<br />
verso la “conquista” del<br />
Pianeta rosso?<br />
1<br />
2 CHIMERA Per la prima volta è stato creato in<br />
laboratorio un embrione ibrido uomo-pecora,<br />
in cui una cellula su 10.000 è umana. La notizia<br />
arriva dagli scienziati dell’università della<br />
California Davis. L’ibrido, dicono i ricercatori,<br />
è un passo verso la possibilità di far crescere<br />
organi umani negli animali. L’embrione è<br />
stato ottenuto introducendo cellule staminali<br />
adulte riprogrammate nell’embrione di una<br />
pecora, che poi è stato lasciato crescere per<br />
28 giorni. Anche se c’è molto da lavorare -<br />
sottolineano i ricercatori - gli organi prodotti<br />
in queste chimere interspecie potrebbero un<br />
giorno costituire un modo per soddisfare la<br />
domanda di organi, trapiantando ad esempio<br />
un pancreas ibridizzato in un paziente-<br />
2
ATTUALITÀ<br />
3<br />
11<br />
3 VECCHIA ITALIA - L’Istat ha diffuso gli indicatori<br />
demografici del Paese rilevando come al primo gennaio<br />
2018 la popolazione italiana sia di 60 milioni 494 mila<br />
persone, quasi 100 mila in meno sull’anno precedente.<br />
Nel 2017 le nascite sono state 464 mila, nuovo minimo<br />
storico, il 2% in meno rispetto al 2016 (473 mila). I<br />
decessi sono 647 mila, 31mila in più del 2016 (+5,1%). Il<br />
saldo naturale nel 2017 è negativo (-183 mila) e registra<br />
un minimo storico. Il saldo migratorio con l’estero,<br />
positivo per 184 mila unità, registra un consistente<br />
incremento sull’anno precedente, quando risultò pari<br />
a +144 mila. Aumentano le immigrazioni, pari a 337<br />
mila (+12%) mentre diminuiscono le emigrazioni, 153<br />
mila (-2,6%). Le iscrizioni dall’estero di individui di<br />
nazionalità straniera sono 292 mila (+10,9% sul 2016)<br />
mentre 45 mila italiani sono rientrati in patria (+19,9%).<br />
Rimane invariata la speranza di vita alla nascita: 80,6<br />
anni per gli uomini e 84,9 anni per le donne.<br />
4 GREEN - Torino si candida a diventare<br />
la Capitale verde europea del 2021,<br />
riconoscimento della Commissione Europea<br />
per città di almeno 100 mila abitanti con<br />
standard ambientali di qualità certificati,<br />
impegnate in ambiziosi obiettivi di sviluppo<br />
sostenibile e pianificazione territoriale. Per<br />
questo la giunta comunale ha aperto un<br />
tavolo di lavoro per avviare la candidatura al<br />
titolo che, finora non ha mai visto una città<br />
italiana sul podio. Diventare Capitale Verde,<br />
significa aumento dei turisti e della visibilità<br />
sui media internazionali oltre a investimenti<br />
esteri e maggiori risorse per i progetti<br />
ambientali. Per la candidatura saranno<br />
coinvolte le aree e servizi Ambiente, Mobilità,<br />
Verde e Urbanistica, Sistema informativo,<br />
Energy management.<br />
4<br />
11
ATTUALITÀ<br />
5 FASHION - 64 sfilate<br />
e 18 eventi hanno<br />
caratterizzato il fitto<br />
calendario della<br />
settimana della moda<br />
milanese che ha<br />
tenuto a battesimo<br />
le collezioni Autunno<br />
Inverno 2018-2019<br />
delle principali maison<br />
mondiali. Moncler ha<br />
aperto i lavori con un<br />
evento speciale per<br />
il quale ha coinvolto<br />
otto stilisti d’eccezione.<br />
Tra questi il designer<br />
Pierpaolo Piccioli,<br />
direttore creativo<br />
di Valentino che ha<br />
interpretato l’iconico<br />
piumino in versione<br />
couture, realizzando<br />
dei veri e propri abiti.<br />
Lunghi, minimalisti,<br />
elegantissimi e<br />
naturalmente<br />
imbottiti.<br />
6<br />
7 Sono in tutto undici le tombe di origine longobarda<br />
trovate a Belcreda, una frazione nei pressi di Gambolò in<br />
provincia di Pavia. Secondo la Sovrintendenza alle belle<br />
arti il sito risale al VI secolo dopo Cristo, periodo in cui il<br />
popolo Longobardo si stanziò in Italia. Il ritrovamento<br />
lo scorso 12 febbraio, mentre le ruspe dell’Eni stavano<br />
lavorando per la realizzazione di un nuovo metanodotto.<br />
Lungo il canale sono state rinvenute profonde fosse<br />
orientate da Est a Ovest nelle quali sono emersi i primi<br />
reperti. Per ora solo vasi, ma c’è chi spera di trovare<br />
oggetti simili a quelli esposti nei musei civici di Pavia (a<br />
destra uno scudo da parata).<br />
6 STOP - Quest’anno i rubinetti<br />
delle “magiche”acque curative<br />
delle Terme di Salice rimarranno<br />
chiusi. La proprietà, la romana<br />
Dionisi & Partner Broker Srl, che<br />
aveva rilevato la struttura nel<br />
2015 ha alzato bandiera bianca.<br />
Oltre dieci milioni di debiti<br />
pesano sui bilanci della società,<br />
un “rosso” che ha letteralmente<br />
mandato in fumo i progetti di<br />
rilancio previsti per la struttura.<br />
Per Salice Terme è l’ennesimo<br />
colpo: dopo i fasti del secolo<br />
scorso, da una decina di anni il<br />
piccolo borgo è infatti entrato in<br />
una fase di declino.<br />
5<br />
7<br />
12
ATTUALITÀ<br />
8<br />
8 CANE ROBOT - Si chiama<br />
Spot Mini, è un robot a<br />
quattro zampe costruito<br />
negli Stati Uniti dal colosso<br />
Boston Dynamics. Si tratta<br />
di un cane robot al quale è<br />
stata innestata una pinza al<br />
posto della testa. L’abilità di<br />
Spot Mini, dicono i creatori,<br />
è quella di aprire le porte.<br />
Infatti i suoi progettisti lo<br />
hanno ideato per aiutare gli<br />
esseri umani in situazioni di<br />
emergenza.<br />
9<br />
9 CANZONETTE - Sono Ermal<br />
Meta e Fabrizio Moro, con Non<br />
mi avete fatto niente, i vincitori<br />
della 68.ma edizione del Festival<br />
di Sanremo, la prima diretta da<br />
Claudio Baglioni e condotta da<br />
Michelle Hunziker e Pier Francesco<br />
Favino. Al secondo posto si<br />
piazzano Lo Stato Sociale con Una<br />
vita in vacanza e al terzo Annalisa<br />
con Il mondo prima di te. Ron, con<br />
il brano Almeno pensami, scritta<br />
da Lucio Dalla, ha vinto il premio<br />
della critica Mia Martini.<br />
13
FOCUS<br />
di Francesco Orsenigo<br />
UNA DATA DA RICORDARE<br />
Quella che confidenzialmente si chiama Festa<br />
delle donne è in realtà la Giornata internaziona-<br />
UN UNIVERSO<br />
al femminile<br />
L’8 marzo è la giornata internazionale della donna<br />
e tutti, o quasi, rispettano la tradizione. Ma che cosa<br />
si festeggia? Quali sono le origini di questa ricorrenza?<br />
L<br />
L’otto marzo è il giorno dedicato alle donne:<br />
un evento che tutti conoscono e di cui tutti, o<br />
quasi, rispettano le tradizioni. Guai allora, per i<br />
maschi, arrivare a casa senza il dovuto omaggio<br />
floreale (mimose, naturalmente), accompagnato<br />
dagli auguri per la “festa delle donne”. Le donne,<br />
invece, si godono una giornata fatta di attenzioni<br />
particolari da parte di media e istituzioni, da<br />
concludere magari con un’uscita serale con le<br />
amiche, per festeggiare. Già, ma cosa si festeggia?<br />
La domanda non è né retorica né provocatoria:<br />
anni di consuetudine con questa ricorrenza, molto<br />
sfruttata anche dal punto di vista commerciale,<br />
ne hanno fatto perdere di vista le origini e il<br />
significato, che invece vale la pena di conoscere.<br />
le della donna, ufficializzata dalle Nazioni Unite<br />
nel 1977: ricorda le conquiste sociali, economiche<br />
e politiche del genere femminile, ma anche le<br />
discriminazioni e le violenze di cui le donne sono<br />
state e sono ancora oggetto in tutto il mondo. A<br />
ben vedere, quindi, non c’è solo da festeggiare.<br />
Anche se l’Onu l’ha fatta sua solo alla fine degli<br />
anni Settanta del secolo scorso, la festa della<br />
donna ha una tradizione molto più antica: in<br />
Italia si celebra dal 1922, in alcuni Paesi europei<br />
L’ONU ha ufficializzato<br />
la festa nel 1977<br />
15
FOCUS<br />
dal 1911 e negli Stati Uniti, dove la ricorrenza è<br />
nata, addirittura dal 1909. Sulle motivazioni che<br />
hanno spinto a istituirla circolano molte voci:<br />
cominciamo a sgomberare il campo da quelle<br />
prive di fondamento.<br />
LEGGENDE METROPOLITANE<br />
Una spiegazione molto popolare vuole che la<br />
festa della donna sia stata istituita dopo che<br />
decine di operaie americane, l’8 marzo 1908,<br />
persero la vita nell’incendio della loro fabbrica<br />
a New York, dove erano state rinchiuse perché<br />
non partecipassero a uno sciopero. Ma, ahimè,<br />
per quanto la storia sia suggestiva è anche completamente<br />
falsa: l’incendio a cui fa riferimento<br />
non è mai avvenuto. Un rogo simile si verificò<br />
effettivamente tre anni dopo, nel 1911, ma a<br />
quella data la Giornata della donna si celebra-<br />
Le manifestazioni agli<br />
inizi del 900 in favore del<br />
diritto di voto femminile<br />
va già da due anni e quindi quell’episodio non<br />
può esserne all’origine.<br />
Altrettanto infondato il collegamento<br />
che alcuni fanno con la memoria di una<br />
violenta repressione della polizia, in occasione di<br />
una manifestazione sindacale che si era tenuta<br />
a New York (ma alcuni dicono a Chicago) nel<br />
1857. Anche in questo caso, non c’è nulla di vero.<br />
DIRITTO DI VOTO<br />
L’origine della festività è forse più prosaica di<br />
quanto raccontato fin qui, ma non per questo<br />
meno densa di significati. L’iniziativa fu presa<br />
dal Partito socialista americano, che nel 1909<br />
raccomandò a tutte le sezioni di “riservare l’ultima<br />
domenica di febbraio a una manifestazione<br />
in favore del diritto di voto femminile”. La prima<br />
vera Giornata della donna, dunque, si tenne negli<br />
Stati Uniti, il 23 febbraio di quell’anno. L’anno<br />
successivo l’idea fu ripresa dalla Conferenza internazionale<br />
delle donne socialiste, che si era<br />
tenuta a Copenhaghen. La ricorrenza iniziò poi<br />
a diffondersi in tutta Europa, dove però ognuno<br />
17
MA ESISTE ANCHE<br />
QUELLA DELL’UOMO<br />
Non sarà altrettanto conosciuta né<br />
ugualmente celebrata, ma anche<br />
gli uomini hanno la loro Giornata<br />
internazionale: si festeggia il 19<br />
novembre e ha lo scopo di promuovere<br />
l’attenzione alla salute dell’uomo e del<br />
ragazzo, il miglioramento delle relazioni<br />
di genere, l’uguaglianza di genere e<br />
la proposta di modelli positivi di ruoli<br />
maschili. Istituita nel 1999, la Giornata<br />
internazionale dell’uomo gode del<br />
patrocinio dell’Onu ed è celebrata in<br />
circa 60 Paesi.<br />
la festeggiava un po’ quando voleva: il 18 marzo<br />
in Francia; il 19 in Germania, Austria, Svizzera e<br />
Danimarca; il 1° maggio in Svezia.<br />
QUESTIONI DI CALENDARIO<br />
Per arrivare a definire la data ufficiale della Giornata<br />
internazionale della donna bisogna aspettare<br />
gli ultimi atti della Prima guerra mondiale<br />
e spostarsi a San Pietroburgo, in Russia, dove le<br />
donne della capitale organizzarono una grande<br />
manifestazione per chiedere la fine del conflitto.<br />
L’impatto della protesta fu tale che quell’episodio<br />
è considerato l’inizio della prima fase della<br />
rivoluzione russa, detta Rivoluzione di febbraio.<br />
Ma non va dimenticato che a quel tempo la<br />
Russia non aveva ancora attuato la riforma del<br />
calendario e quel giorno, che nelle cronache<br />
russe venne catalogato come 23 febbraio, era,<br />
per il resto del mondo, l’8 marzo!<br />
La ricorrenza venne dichiarata prima Giornata<br />
internazionale dell’operaia e poi Giornata internazionale<br />
della donna e celebrata in via ufficiale<br />
nei Paesi comunisti: altrove le celebrazioni avvenivano<br />
lo stesso, ma più che altro per impulso<br />
di partiti e associazioni. In Italia si festeggia per<br />
la prima volta il 12 marzo 1922 (era la prima<br />
domenica successiva all’8 marzo), su iniziativa<br />
del Partito comunista italiano. Finché, come abbiamo<br />
visto, nel 1977 la festa della donna viene<br />
istituzionalizzata dall’Onu.<br />
FOCUS<br />
DITELO CON UN FIORE<br />
Bene, se per quanto riguarda la storia della ricorrenza<br />
ora è tutto chiaro, resta da spiegare il perché<br />
della mimosa, il fiore profumato che puntualmente<br />
tinge di giallo le giornate dedicate alle donne.<br />
Ma non dappertutto: se ricordare l’8 marzo con<br />
un omaggio floreale è infatti una consuetudine<br />
diffusa in molti Paesi, l’uso esclusivo della mimosa<br />
sembra essere tutto italiano.<br />
Inutile cercare risposte nell’origine della pianta, in<br />
qualche recondita simbologia o antica usanza. La<br />
mimosa (Acacia dealbata il suo nome scientifico)<br />
non fa parte delle nostra tradizioni più genuine: è<br />
originaria della Tasmania (Australia) e si è diffusa<br />
in Europa come pianta ornamentale solo a partire<br />
dall’Ottocento.<br />
La ragione della sua scelta come simbolo dell’8<br />
marzo è molto più semplice: fu proposta nel 1946<br />
da Teresa Mattei, giovane partigiana e deputata del<br />
partito comunista alla Costituente, perché fiorisce<br />
nei primi giorni di marzo e a quel tempo era facile<br />
trovarla nei campi, dove si poteva raccogliere a<br />
mazzi. Insomma, era un fiore per tutti. G<br />
L’8 marzo è l’occasione per riflettere<br />
sul passato ma, soprattutto, sulle<br />
condizioni future delle donne<br />
19
COVER STORY<br />
di Evelin Eugenia Bruno<br />
Colori e<br />
creatività<br />
Il periodo della<br />
Pasqua coincide<br />
con l’arrivo della<br />
primavera. Entrambe<br />
annunciano<br />
la rinascita, fisica<br />
e simbolica.<br />
Celebratele ponendo<br />
attenzione a tutto.<br />
Anche ai dettagli<br />
della tavola.<br />
20
COVER STORY<br />
Se le ricette e la preparazione dei dolci di<br />
Pasqua vi vedranno impegnati ai fornelli e in<br />
cucina, dove potrete dare libero sfogo alla<br />
vostra fantasia, dedicate un po’ di tempo ad<br />
organizzare anche la parte estetica, la “scena”<br />
dove si svolgerà il vostro pranzo pasquale.<br />
Come per tutte le ricorrenze che prevedano<br />
un pranzo, apparecchiare la tavola di Pasqua<br />
in modo da renderla assolutamente speciale<br />
alla vista, è importante almeno quanto studiare<br />
ricette adatte e gradite a tutti gli invitati.<br />
L’occhio vuole, anzi, esige la sua parte, e il<br />
concetto va applicato sia alle portate che<br />
allieteranno i commensali sia per la predisposizione<br />
della tavola. Apparecchiare con un<br />
tocco di raffinatezza il luogo dove celebrerete<br />
la ricorrenza non è, però, un’operazione difficile.<br />
Al contrario sarà sufficiente utilizzare in<br />
modo armonioso i colori che caratterizzano<br />
il periodo e arricchire il tutto con qualche<br />
simbolo tipicamente pasquale. Magari frutto<br />
della vostra creatività.<br />
21
Vibrazioni luminose<br />
e molto intense<br />
CENTROTAVOLA Tra marzo e aprile la natura<br />
ci regala una varietà eccezionale di fiori con<br />
cui creare centrotavola di sicuro effetto. Potete<br />
decidere se scegliere fiori molto gentili e dalle<br />
sfumature tenui, o qualcosa di più intenso<br />
e luminoso. Per esempio i tulipani: i colori<br />
abbondano e possono esservi d’aiuto per<br />
trasformare l’atmosfera di casa. Divertitevi ad<br />
abbinare tovaglia e accessori.<br />
COVER STORY<br />
Mazzolini diversi<br />
pertutti gli ospiti<br />
SEGNAPOSTO I fiori<br />
freschi possiedono<br />
una magia rara. Oltre<br />
al centrotavola potete<br />
creare un piccolo<br />
pensiero per ogni<br />
ospite preparando<br />
mazzolini di fiori,<br />
anche diversi, che<br />
potranno servire<br />
come segnaposto e<br />
una volta terminato il<br />
pranzo sarà un dono<br />
gentile da lasciare agli<br />
amici.<br />
COLORE Ogni anno<br />
si finisce per lasciare<br />
nella credenza servizi<br />
inutilizzati da anni: perché<br />
non cogliere l’occasione<br />
per creare un’atmosfera<br />
speciale? Scegli un colore<br />
e prova a giocare con<br />
tutte le sue sfumature:<br />
puoi dipingere tante uova<br />
in tinte simili e cercare<br />
elementi di decoro grezzi,<br />
più rustici, come la iuta.<br />
Andate alla ricerca di materiali<br />
che stacchino con il servizio<br />
23
COVER STORY<br />
Un tocco d’arte<br />
sulle uova<br />
Bianco<br />
candido<br />
UOVA D’ARTISTA Mettete a bollire alcune<br />
uova, lasciatele raffreddare, poi dipingete<br />
con colori naturali e tanta fantasia: potrete<br />
scrivere il nome dell’invitato in modo che l’uovo<br />
faccia anche da segnaposto o aggiungere<br />
una semplice decorazione. In base ai colori<br />
che avete scelto potete divertirvi con gli<br />
abbinamenti. Per esempio, potreste creare un<br />
centrotavola stracolmo di uova multicolore.<br />
NATURALI Se volete usare colori naturali al 100%<br />
aggiungete 2 cucchiai di aceto bianco in 250 cl<br />
d’acqua in un pentolino. Portate ad ebollizione, e<br />
aggiungete il colorante desiderato, e fate cuocere<br />
per 30 minuti. Per il giallo usate lo zafferano, per il<br />
rosa le rape rosse, per l’arancione le bucce di cipolla<br />
dorata e per il blu il cavolo rosso o viola e per il<br />
verde gli spinaci.<br />
ANCORA FIORI Se non volete<br />
colorare le uova, fate bollire<br />
quelle bianche e unitele a fiori e<br />
nastri colorati. Secondo le regole<br />
della cromoterapia il giallo vince<br />
depressione e apatia, stimola<br />
l’umore, favorisce l’allegria e la<br />
fiducia. Insomma l’ideale per un<br />
pranzo pasquale da condividere<br />
con i vostri cari.<br />
Colori<br />
naturali<br />
25
NUTRIZIONE<br />
di Nunzia Picariello<br />
La colomba è il dolce<br />
più consumato dagli italiani<br />
durante la Pasqua<br />
I DOLCI<br />
DELLA TRADIZIONE<br />
Nord e Sud hanno due diverse tradizioni per i dolci pasquali,<br />
ma entrambe meritano di finire sulle nostre tavole<br />
L<br />
Le giornate si allungano, il sole inizia a scaldare e<br />
ci dice che la primavera ormai bussa alle porte. La<br />
natura rifiorisce e fin dall’antichità, gli uomini ne<br />
celebrano il ritorno. La Pasqua, oggi legata al rito<br />
cattolico della resurrezione di Cristo, ha origine pagane<br />
antichissime collegate al culto della rinascita.<br />
La Pasqua si celebra anche e soprattutto a tavola<br />
e le cucine si riempiono dei profumi dei piatti tradizionali.<br />
Il pranzo pasquale, come quello natalizio,<br />
non può che chiudersi in bellezza, con la pasticceria,<br />
legata anch’essa ai simboli della festa: l’uovo di<br />
cioccolato, per esempio, è il simbolo per eccellenza<br />
della nuova nascita e la colomba, immancabile<br />
protagonista, è leggendaria ambasciatrice di pace<br />
e di un nuovo inizio.<br />
Oggi ne esistono varianti infinite: classica con copertura<br />
di glassa e mandorle, con copertura di cioc-<br />
colato, con ripieni diversi. Che sia di fabbricazione<br />
artigianale o industriale, la Colomba resta il dolce<br />
pasquale più consumato da Nord a Sud e presente<br />
in sei tavole italiane su dieci.<br />
COLOMBA: LE ORIGINI<br />
Ma qual è l’origine della Colomba? Mentre si pensa<br />
quasi certa l’origine lombarda, si fatica invece a<br />
stabilire l’esatto periodo di nascita, perché le leggende<br />
al riguardo sono diverse. Una di queste fa<br />
riferimento al re longobardo Alboino che assediò<br />
Pavia per tre anni. Alla vigilia della Pasqua, Alboino<br />
riuscì finalmente a venire a capo della città. Prima di<br />
metterla a ferro e fuoco, decise di accettare i doni<br />
dei suoi abitanti, che speravano di portarlo a più<br />
ragionevoli decisioni. I pavesi gli regalarono così<br />
dei pani dolci, a forma di colomba, per celebrare<br />
27
NUTRIZIONE<br />
la pace. Si racconta che questi pani deliziarono<br />
così tanto il palato del re, che finì per promettere<br />
clemenza per la città.<br />
L’altra leggenda vuole che le colombe ricordino la<br />
battaglia di Legnano, vinta dai comuni lombardi<br />
contro Federico Barba Rossa. Pare che, durante la<br />
battaglia, tre colombe si posarono sugli stendardi<br />
dei comuni. Questo evento fu visto come un buon<br />
auspicio e un guerriero del Carroccio ebbe l’idea di<br />
confezionare dei pani a forma di Colomba proprio<br />
per celebrare la vittoria.<br />
Leggende a parte, la diffusione a livello industriale<br />
della colomba si deve alla geniale idea, nel 1930,<br />
del direttore pubblicità della Motta, Dino Villani che,<br />
per sfruttare le macchine dell’azienda produttrice di<br />
panettoni, propose di fare un dolce simile a forma<br />
di Colomba da mangiare per la festa della Pasqua.<br />
Riconoscerete la sua bontà già dall’aspetto: gonfia,<br />
ben lievitata, netta, anche nella forma.<br />
LA PASTIERA: IL DOLCE DIVINO<br />
Un dolce tipico della tradizione partenopea sta però<br />
insidiando il primato di questo lievitato: parliamo<br />
della pastiera che, con il suo inconfondibile aroma<br />
di fiori d’arancio, sta conquistando la penisola da<br />
Napoli, dov’è regina, fino a Milano.<br />
La sua origine è molto antica e, come nel caso<br />
della colomba. Si narra che la sirena Partenope, a<br />
primavera, allietasse le genti del golfo di Napoli con<br />
canti meravigliosi e che questi, per ringraziare di<br />
tanta bellezza, le offrissero sette doni: farina, ricotta,<br />
grano cotto, uova, fiori d’arancio, spezie e zucchero.<br />
Con questi regali, gli dei del mare realizzarono un<br />
dolce dal profumo e dalla bontà divini.<br />
Più probabile la storia che vuole questo dolce come<br />
invenzione delle mani sapienti delle monache del<br />
La pastiera napoletana<br />
è sempre più diffusa in Italia<br />
I DOLCI DI PASQUA<br />
PER REGIONE<br />
Regione che vai, usanza che trovi: in<br />
veneto si mangia la Fugassa, un lievitato<br />
simile alla Colomba; in Toscana, troviamo<br />
un dolce molto simile, la schiacciata di<br />
Pasqua; in Abruzzo è possibile degustare<br />
il Fiadone (anche salato); mentre in Puglia<br />
troviamo le Scarcelle, variante regionale<br />
degli impasti (molto semplici, simili a<br />
pane) contenenti uova soda diffusi un<br />
po’ in tutto il sud Italia. Le Pardulas sarde<br />
sono invece delle tortine ripiene di ricotta,<br />
uvetta e aromatizzate con limone o<br />
arancia.<br />
Le scarcelle sono dolci<br />
della tradizione pugliese<br />
molto simili al pane.<br />
convento di San Gregorio Armeno. Pare che queste<br />
fossero delle vere maestre pasticciere che solevano<br />
deliziare i palati più ricchi durante le feste della Pasqua.<br />
Il gusto deciso, il sapore intenso della Pastiera<br />
si dice abbia stregato perfino la regina Maria Teresa<br />
d’Austria. Soprannominata la “regina che non ride<br />
mai”, proprio a lei scappò un sorriso all’assaggio di<br />
questa prelibatezza.<br />
La realizzazione in casa di questo dolce è impegnativa,<br />
ma non difficile. La parte più faticosa consiste nel<br />
mettere a bagno il grano per alcuni giorni nell’acqua,<br />
avendo cura di cambiarla giornalmente. Oggi<br />
però questa parte può essere omessa in quanto<br />
esistono in commercio praticissimi composti di<br />
grano già cotto. La pastiera va preparata qualche<br />
giorno prima (la tradizione campana vuole che<br />
si prepari il giovedì santo), perché deve “addà riposà”<br />
ossia occorre lasciarla riposare affinché tutti<br />
gli ingredienti si assestino in modo da sprigionare<br />
al meglio le essenze.<br />
G<br />
29
BIANCO,<br />
ROSSO<br />
O ROSÉ?<br />
Il panorama enologico italiano<br />
è molto ricco, in particolare nei<br />
periodi di transizione<br />
come la primavera. Ecco come<br />
rendere il cambio di stagione<br />
interessante e scoprire qualcosa<br />
di diverso.<br />
SPECIALE VINI<br />
di Maurizio Ferrari<br />
Le stagioni di transizione sono sempre affascinanti.<br />
La natura si trasforma, cambia, si percepisce il fermento<br />
nell’aria e questo cambiamento lo si può<br />
ritrovare anche in tavola. La primavera è uno dei<br />
periodi in cui ci si può sbizzarrire trovando tanti prodotti<br />
che si accavallano e rendono i mesi coinvolti<br />
delle cornucopie per quanto riguarda gli ingredienti.<br />
A tanta abbondanza corrisponde un’altrettante<br />
ricchezza a tavola con ricette che pescano praticamente<br />
in tre stagioni. Nelle battute iniziali della<br />
primavera si avrà ancora il ricordo dell’inverno, poi<br />
ci sarà il boom di questa stagione e, infine, i prodotti<br />
dell’estate inizieranno a contaminare i piatti.<br />
Scegliere il vino giusto può essere difficile o, forse,<br />
divertente. Come la natura si diverte nel ricominciare,<br />
a tavola si può provare a fare qualche cosa di<br />
diverso dal solito e proporre nuovi abbinamenti.<br />
A primavera quali vini bere? Certamente dipende<br />
da quello che si porta in tavola, ma come l’aria si<br />
fa più calda la voglia di vini impegnativi, capaci di<br />
scaldare, sciama. Come sciamano brasati, arrosti,<br />
stracotti e cacciagione, i piatti che richiedono rossi<br />
corposi, con affinamenti importanti, capaci di contrastare<br />
in bocca i sapori forti delle ricette invernali.<br />
Ora si cerca qualcosa di più leggero, più adatto alla<br />
nuova stagione.<br />
INIZIA LA STAGIONE DEI BIANCHI<br />
Di certo i vini del momento sono i bianchi. La primavera<br />
(e più il là l’estate) è il loro regno: freschi,<br />
acidi, aromatici, leggeri, di corpo. Ce n’è per tutti i<br />
gusti, dall’aperitivo in poi. C’è veramente l’imbarazzo<br />
della scelta. Visto che si sta proponendo qualcosa<br />
di diverso dal solito, il primo che consigliamo è il<br />
31
SPECIALE VINI<br />
Vallée d’Aoste Muscat de Chambave Doc. Anche<br />
se è fatto con uve moscato non è un vino dolce:<br />
è secco. Da provare con piatti di pesce, crostacei<br />
e ostriche, oppure come vino da meditazione per<br />
apprezzarne l’aroma unico.<br />
Arriva dalla Sicilia la Malvasia Secca, è anch’essa<br />
un vino con una caratteristica impronta aromatica,<br />
ma non essendo dolce, si sposa con piatti a base<br />
di pesce, crostacei e molluschi. Risalendo lungo lo<br />
stivale si incontra il Greco di Tufo Docg, un vino<br />
bianco che può essere invecchiato. Dal profumo<br />
caratteristico, si percepisce al naso la mineralità dei<br />
terreni, si abbina a piatti di pesce importanti, ma<br />
anche a un risotto con funghi. Una buona bottiglia è<br />
perfetta per pranzi o cene dove si vuol fare una bella<br />
figura. Più immediato, ricco di profumi e piacevole<br />
da bere è il vino ottenuto da uve Passerina, questo<br />
vitigno è diffuso nel Centro Italia, specialmente nelle<br />
Marche, Abruzzo e una parte del Lazio. È un vino che<br />
al naso ricorda la frutta tropicale, i fiori bianchi ed è<br />
caratterizzato da una spiccata acidità, per questo<br />
si può anche trovare in versione spumantizzata.<br />
AL TRAMONTO UN ROSÉ<br />
La bella stagione oltre a celebrare i vini bianchi è<br />
anche il momento del rosé: un vino che sta trovando<br />
sempre più estimatori. I rosati sono vini con una<br />
duplice anima, portano con sé caratteristiche tipiche<br />
dei bianchi e dei rossi, cosa che li rende adatti ad<br />
accompagnare quasi tutti i piatti, spaziando dai<br />
primi al pesce, passando anche per la carne. Un<br />
Bardolino Chiaretto Doc è adatto come vino<br />
da aperitivo o da abbinare al sushi o piatti delicati<br />
a base di pesce. Un rosé ottenuto da uve Negramaro,<br />
invece, si presta ad accompagnare piatti più<br />
strutturati come le zuppe di pesce. Se si cerca un<br />
vino a tutto pasto, allora la scelta giusta è il Cerasuolo<br />
d’Abruzzo, ottenuto da uve Montepulciano.<br />
Il vino bianco è il re della<br />
bella stagione. Ma crescono<br />
gli estimatori del rosé<br />
ROSSI GIOVANI O DI CORPO?<br />
E per chi ama qualcosa di più deciso ma pur sempre<br />
delicato c’è spazio per i rossi giovani, caratterizzati<br />
da una buona acidità e da tannini non troppo aggressivi.<br />
Da provare una Lacrima di Morro d’Alba<br />
Doc, vino tipico delle Marche, caratterizzato da<br />
profumi fruttati e delicati, tanto che questo vino si<br />
può abbinare anche a zuppe di pesce. Un altro vino<br />
da scoprire è il Monica di Sardegna Doc. Si tratta<br />
di un antico vitigno, arrivato in Sardegna intorno<br />
all’anno Mille, che dà un vino dai tannini morbidi<br />
e dai profumi fruttati. È un vino molto versatile,<br />
può essere raffreddato e usato come aperitivo o<br />
per accompagnare un piatto di pasta con un ragù<br />
di carne.<br />
BOLLICINE PER TUTTE LE STAGIONI<br />
Gli spumanti sono dei veri e propri passepartout.<br />
Ormai hanno perso la loro aurea di vino del-le feste<br />
e sono consumati tutto l’anno. Con l’avvicinarsi della<br />
bella stagione, con giornate sempre più calde, si<br />
può iniziare a gustare un aperitivo all’aperto e qui<br />
si possono mettere in fresco diversi tipi di bollicina.<br />
In questo caso si può scegliere un Prosecco Docg,<br />
di Asolo se lo si preferisce secco o di Conegliano-<br />
Valdobbiadene se si gradisce un po’ più abboccato<br />
(dolce). Questo è il classico, si può provare a fare un<br />
salto in Centro Italia, enologicamente parlando, e<br />
provare uno spumante a base di Cococciola: sarà<br />
una piacevole scoperta.<br />
G<br />
33
NUTRIZIONE<br />
di Daniele Colombo<br />
Carciofi e asparagi<br />
fanno bene alla salute<br />
e sono molto versatili in cucina<br />
CARCIOFI&ASPARAGI,<br />
CARBURANTE VERDE<br />
PER UN PIENO DI SALUTE<br />
Sono due alimenti che andrebbero sempre integrati<br />
nel piano alimentare. Sono diuretici, hanno funzioni<br />
prebiotiche e ci aiutano a prevenire molte patologie.<br />
Rispettare la stagionalità nel consumo di ortofrutta<br />
è uno dei principi basilari della dieta mediterranea,<br />
riconosciuta, non a caso, patrimonio culturale immateriale<br />
dell’umanità. Uno stile di vita, questo<br />
è il vero significato del termine dieta (di origine<br />
greca) che il mondo ci invidia. L’Oms, del resto,<br />
suggerisce un consumo di almeno 400 grammi<br />
al giorno di frutta e verdura (e non andrebbero<br />
dimenticati gli 80 grammi giornalieri di vegetali a<br />
foglia verde!) in modo da garantire l’assunzione di<br />
circa 1,5 grammi di fitocomponenti nutraceutici. Se<br />
vogliamo essere da modello, pertanto, dobbiamo<br />
dare il buon esempio.<br />
PASSAGGIO DI TESTIMONE<br />
Nel cambio di stagione, dall’inverno alla primavera,<br />
guardando all’immenso patrimonio ortofrutticolo<br />
del nostro Paese, c’è quasi un passaggio di testimone<br />
tra due alimenti molto importanti, che andrebbero<br />
sempre integrati nel nostro piano alimentare:<br />
carciofi e asparagi. Due cibi per alcuni versi difficili<br />
da un punto di vista gustativo: mettono a dura<br />
prova i sommelier, per esempio, quando si tratta<br />
di fare abbinamenti con i vini. Ma proprio dietro<br />
quei sapori particolari si nascondono preziose virtù.<br />
Entrambi, va, detto, sono accomunati da una caratteristica:<br />
la proprietà diuretica grazie, per esempio,<br />
35
NUTRIZIONE<br />
Ricchi di ferro, di acido<br />
folico e di vitamina K, gli<br />
asparagi sono un potente detox<br />
all’elevata quantità d’acqua. Con l’avvicinarsi della<br />
bella stagione abbiamo sempre più bisogno di cibi<br />
detox per rimetterci in piena forma dopo qualche<br />
eccesso invernale. Dunque, approfittiamone. L’asparago,<br />
in particolare, è ricco di asparagina, amminoacido<br />
dall’odore acre che aiuta i reni a innescare<br />
questa funzione «spazzina» che mantiene in salute<br />
l’organismo. Lo stesso accade con la cinarina, di cui<br />
è ricco il carciofo, e che gli conferisce il caratteristico<br />
sapore amarognolo. Essendo però termolabile, per<br />
trarne i massimi benefici, sarebbe più opportuno<br />
consumare i carciofi crudi.<br />
Entrambi poi sono ricchi di fibra e possono definirsi<br />
alimenti prebiotici (da non confondere con il termine<br />
probiotici che si riferisce ad alimenti fermentati,<br />
come lo yogurt). Questi alimenti nutrono i miliardi<br />
di batteri che costituiscono la nostra flora intestinale<br />
e che sono al centro delle attenzioni degli studi<br />
più all’avanguardia, dopo che si è scoperto che<br />
potrebbero rivestire un ruolo chiave nell’innescare<br />
o disinnescare diverse patologie, comprese l’obesità<br />
e la depressione.<br />
CARBURANTE “VERDE”<br />
Nello specifico, il «carburante» contenuto nei carciofi,<br />
e che piace ai nostri amici batteri, si chiama inulina.<br />
I carciofi sono, poi, al centro degli esperimenti più<br />
innovativi. Ricercatori del Consiglio nazionale delle<br />
ricerche (Ispa-Cnr) di Bari sono riusciti a dimostrare<br />
che possono fungere dei veicoli per particolari<br />
ceppi batterici con funzionalità prebiotica (ovvero<br />
in grado di alimentare la flora batterica «buona»).<br />
Un successo destinato a portare sul mercato nuovi<br />
alimenti detti «funzionali», orientati in chiave salutistica.<br />
Il cuore di carciofo contiene, infine, sostanze<br />
protettrici a livello cardiovascolare e antiossidanti.<br />
Anche l’asparago è ricco di fibra, sostanza per cui<br />
oggi si consiglia l’aumento del consumo, fino a 25<br />
grammi al giorno. Ma ha anche altre peculiarità.<br />
Una, molto importante, è la ricchezza di glutatione<br />
e quercetina, due molecole oggi al centro di diversi<br />
studi. La prima, come ricorda il National Cancer<br />
Institute, per il ruolo di prevenzione contro diverse<br />
forme di cancro. La seconda, che appartiene alla<br />
categoria dei flavonoidi (polifenoli), come molecola<br />
antinvecchiamento. Ma i benefici dell’asparago non<br />
si esauriscono qui. Sono ricchi di ferro, non a caso<br />
crescono in terreni ferrosi. E anche di acido folico<br />
e vitamina K, che contrasta l’osteoporosi. C’è poi<br />
una curiosità, che cela aspetti ancora misteriosi.<br />
Tutti sanno che, dopo il consumo di asparagi, la<br />
pipì assume un odore sgradevole. Nulla di preoccupante:<br />
la cosa è semplicemente dovuta ad alcune<br />
sostanze solforose, come quelle che si trovano per<br />
esempio nel cavolfiore.<br />
SFIDA A COLPI DI DOP E IGP<br />
Anche la sfida tra carciofo e asparago, sul piano dei<br />
prodotti a marchio tutelati dall’Unione europea, è<br />
sostanzialmente in pareggio. Sono intorno a cinque<br />
i prodotti Dop/Igp vantati da entrambi. Tra questi i<br />
più noti sono il Carciofo Spinoso Dop di Sardegna<br />
e l’Asparago Bianco Dop di Bassano, senza contare<br />
poi le decine di prodotti tradizionali o quelli ancora<br />
più di nicchia, come i presidi Slow Food.<br />
E IN CUCINA?<br />
Venendo agIi utilizzi in cucina, chi vuole sfruttare al<br />
massimo le qualità nutrizionali dell’asparago può<br />
ricorrere alla marinatura con succo di limone, che<br />
potenzia tra l’altro l’assunzione del ferro. La tradizione<br />
gioca naturalmente nell’abbinamento con<br />
le uova o in risotti a base di riso Carnaroli (che dà<br />
morbidezza, grazie all’elevato contenuto di amido).<br />
Alcuni chef stellati accostano l’asparago con le alici<br />
marinate. Il carciofo è uno degli alimenti che più<br />
stimolano i grandi cuochi, grazie alla sua duttilità.<br />
Anche qui si può ricorrere alle classiche preparazioni<br />
con il riso o ai celeberrimi carciofi alla giudia,<br />
antico piatto romano nato nel ghetto ebraico della<br />
Capitale. O farsi tentare dalle nuove strade che<br />
portano a pensarlo in diverse declinazioni, in un<br />
brodo, caramellato, come gelato o dessert. Non<br />
resta che sperimentare. Entrambi sono sempre un<br />
pieno di salute.<br />
G<br />
37
CAFFÈ SOSTENIBILE<br />
La sostenibilità per Lavazza parte dalla tazzina. La miscela ¡Tierra!,<br />
100 per cento arabica, viene prodotta solo con caffè proveniente<br />
da aziende agricole del Brasile certificate Rainforest Alliance, una<br />
associazione che dal 1987 lavora per conservare la biodiversità<br />
e garantire uno stile di vita sostenibile. Le miscele del progetto<br />
¡Tierra! provengono solo da aree dove si coniugano il rispetto per<br />
l’ambiente, per il sociale e l’eccellenza del prodotto. L’obiettivo di<br />
Lavazza è di riuscire a ottenere un caffè di qualità, migliorando al<br />
contempo le condizioni di vita dei contadini.<br />
PESCAMARA<br />
Si chiama Pescamara, ed è la<br />
nuova bevanda per la bella<br />
stagione realizzata da Tassoni.<br />
Si tratta di una bibita che si<br />
ispira a un dolce tipico della<br />
tradizione piemontese: le<br />
pesche ripiene all’amaretto.<br />
Tassoni ha voluto così creare<br />
una bevanda al gusto<br />
di pesca con una nota<br />
particolare data dalle<br />
mandorle amare.<br />
Naturalmente, come<br />
è nella tradizione<br />
Tassoni, tutti gli<br />
ingredienti sono di<br />
origine naturale e<br />
non di sintesi: succo<br />
di pesca, estratto di<br />
mandorle amare,<br />
estratto da carota<br />
nera e cartamo<br />
(una pianta che ha<br />
fiori gialli simili ai<br />
girasoli). Pescamara<br />
arriverà sugli scaffali<br />
per l’estate 2018.<br />
Info: web: www.<br />
tassoni.it<br />
SALE SPRAY<br />
FOOD NEWS<br />
di Maurizio Ferrari<br />
SUPER<br />
SPECK<br />
Lo speck non è tutto tt uguale,<br />
in Alto Adige lo sanno bene.<br />
In quel lembo di Italia al<br />
confine con l’Austria, oltre al<br />
tradizionale speck dall’aroma<br />
affumicato, ne producono una<br />
variante caratterizzata da un<br />
maggior contento di grasso.<br />
Si tratta del Bauernspeck Alto<br />
Adige che viene realizzato con<br />
metodi tradizionali e diversi<br />
tagli di maiale, non solo la<br />
coscia, cosa che ne caratterizza<br />
il gusto e lo rende unico. Sono<br />
solo sei i produttori, una vera<br />
chicca da provare almeno una<br />
volta.<br />
Tra i vincitori del premio per l’innovazione<br />
Oscar Green, sostenuto da Campagna Amica di<br />
Coldiretti, c’è Emanuele Grima. Questo giovane<br />
imprenditore ha creato un sale spray aromatizzato.<br />
Un’ idea che gli ha permesso di vincere il premio<br />
nella categoria Impresa 2.Terra. Attraverso un<br />
processo di distillazione si crea un liquido salato che<br />
può essere nebulizzato sui piatti. Questo prodotto<br />
presenta notevoli vantaggi: prima di tutto ha un basso<br />
contenuto di sodio e poi, grazie al metodo di estrazione degli<br />
aromi, permette di dare profumo ai piatti in modo semplice. Più<br />
gusto e meno sodio, un passo in avanti verso un’alimentazione<br />
più sana e consapevole.<br />
39
RICETTE<br />
Testi e ricette Maurizio Ferrari<br />
A Pasqua<br />
PORTA LA PRIMAVERA<br />
A TAVOLA<br />
Quattro ricette che portano il profumo e i sapori della<br />
nuova stagione, una rinascita che parte anche dal piatto<br />
con colori e sapori capaci di sorprendere<br />
Tutti a tavola, Pasqua e la primavera stanno arrivando e con loro il menù si può<br />
rinnovare, come la natura che ci circonda. L’inizio della bella stagione fa venir voglia<br />
di giocare, come un gioco è la prima ricetta: le zeppole. La tradizione vuole che<br />
siano dolci e preparate in occasione di San Giuseppe (19 marzo), ma qui vogliamo<br />
scherzare un po’ e le abbiamo trasformate in un antipasto. Esatto, sono salate e<br />
con una doppia farcitura, per soddisfare tutti i palati.<br />
Primavera significa anche asparagi e allora perché non renderli protagonisti del<br />
primo piatto? Un ingrediente dalle interessanti proprietà nutrizionali anche se con<br />
qualche piccola controindicazione sulla quale si può soprassedere: sono buoni<br />
e fanno bene. La domenica e durante le feste la pasta al forno è una ricetta che<br />
piace, qui la proponiamo in versione vegetariana dove i protagonisti principali<br />
sono proprio gli asparagi.<br />
A Pasqua l’uovo è un simbolo religioso e laico insieme, l’abbiamo inserito in una<br />
ricetta che, anch’essa, affonda nella tradizione della cucina italiana: il polpettone.<br />
Al mix di carne trita abbiamo aggiunto un cuore verde e le uova sode. In tavola<br />
la fetta, o le fette, di polpettone saranno accompagnate da una verdura che sta<br />
andando verso il termine della sua stagione: il carciofo. Abbiamo creato una<br />
staffetta ideale tra il nuovo e il vecchio, con un occhio particolare agli effetti che<br />
questi ortaggi hanno sul nostro organismo.<br />
Alla fine arriva il momento del dolce. Rimanendo sempre in tema pasquale<br />
abbiamo voluto creare delle mezze uova di cioccolato (simpatico il trucco per<br />
realizzare, ma per ora non sveliamo niente ) ripiene di zabaione e guarnite con<br />
una gelatina alla pesca. Per completarlo useremo fragole ricoperte di cioccolato<br />
e lamponi, così per finire un pasto in modo goloso. Buon appetito. G<br />
PER REALIZZARE<br />
LE RICETTE<br />
PROPOSTE<br />
ABBIAMO FATTO<br />
LA SPESA IN UN<br />
SUPERMERCATO<br />
GULLIVER, COME<br />
NORMALI CLIENTI.<br />
L’OBIETTIVO È<br />
QUELLO DI RENDERE<br />
FACILMENTE<br />
RIPRODUCIBILI<br />
I PIATTI PROPOSTI<br />
41
RICETTE<br />
ZEPPOLE SALATE<br />
INGREDIENTI: 100 g latte fresco<br />
microfiltrato Consilia 150 g di acqua <br />
100 g di burro Consilia 150 g farina 00 Bio<br />
Consilia 260 g di uova Consilia allevate<br />
a terra (circa 6-7) 150 g ricotta Consilia<br />
50 g pecorino dolce grattugiato 30 g<br />
bottarga 20 g capperi Consilia sottaceto <br />
50 g di fagiolini ½ finocchio 120 g yogurt<br />
greco 1 confezione di salmone affumicato<br />
scozzese Consilia Sale Pepe<br />
PREPARAZIONE: Far bollire l’acqua con il<br />
latte, un pizzico di sale e il burro. Gettare in una<br />
sola volta tutta la farina e continuare a cuocere<br />
mescolando finché non si stacca dalle pareti. Far<br />
raffreddare e incorporare le uova fino a ottenere<br />
un impasto liscio. Con il sac-à-poche formare<br />
le zeppole direttamente sulla teglia, cuocere in<br />
forno a 190°C per 20-25 minuti, finché non sono<br />
dorate e asciutte. In alternativa, crearle sulla carta<br />
da forno e friggerle in olio bollente.<br />
Cuocere i fagiolini, lasciandoli croccanti e tagliarli<br />
a pezzetti. Mescolare ricotta, pecorino e bottarga<br />
grattugiati, qualche cappero tritato e pepe.<br />
Tritare finemente il finocchio e un cetriolino,<br />
mescolare con lo yogurt e con il salmone tritato<br />
grossolanamente, qualche goccia di tabasco<br />
verde e poco pepe. Tagliare a metà parte delle<br />
ciambelline, riempirle con la crema al salmone e<br />
guarnire con una fettina di salmone e di cetriolino.<br />
Ripetere con le altre, usando con la crema di<br />
ricotta e guarnire con i capperi rimasti, i fagiolini<br />
a pezzetti e qualche scaglia di bottarga.<br />
MEDIA<br />
40’<br />
25’<br />
Vino consigliato: un piatto che può essere accompagnato<br />
con una bollicina o, meglio ancora,<br />
con un Gavi Docg, un bianco piemontese capace<br />
di sorprendere per i suoi profumi.<br />
43
RICETTE<br />
LASAGNE VEGETARIANE<br />
INGREDIENTI: 1 confezione di pasta per<br />
lasagne Consilia 500 g latte intero Consilia<br />
50 g di farina 00 bio Consilia 50 g di burro<br />
Consilia 2 uova fresche da allevamento<br />
a terra Consilia (solo tuorlo) 300 g di<br />
asparagi 300 g zucchine 200 g pisellini<br />
surgelati Consilia 20 g arachidi Consilia <br />
100 g di parmigiano grattugiato Consilia <br />
200 g stracchino light Consilia 3 cucchiai di<br />
olio extra vergine bio Consilia Sale Pepe <br />
Noce moscata<br />
PREPARAZIONE: Per la besciamella, tostare<br />
la farina nel burro sciolto e, fuori dal fuoco, versare<br />
il latte tutto in una volta, continuando a<br />
mescolare, in modo da evitare grumi. Rimettere<br />
sul fuoco e cuocere fino a ottenere una salsa<br />
densa: eventualmente, passarla con il frullatore<br />
a immersione. Fuori dal fuoco incorporare 80<br />
g di formaggio e i tuorli d’uovo. Insaporire con<br />
sale, pepe e noce moscata.<br />
Tagliare a pezzi le verdure, rosolarle 5 minuti in<br />
poco olio, in modo che restino croccanti. Salare<br />
e pepare. Cuocere la sfoglia per un minuto in<br />
acqua bollente salata e scolarla.<br />
Preparare le lasagne: mettere uno strato di<br />
sfoglia, velare con la salsa, quindi farcire con<br />
le verdure, qualche pezzetto di stracchino e il<br />
parmigiano. Esaurire gli ingredienti e terminare<br />
con qualche punta di asparago e le arachidi<br />
tritate. Cuocere in forno a 180°C per 15 minuti.<br />
FACILE<br />
30’<br />
25’<br />
Vino consigliato: con questo piatto,<br />
vista la presenza degli asparagi,<br />
si può ò puntare a un buon Prosecco Docg<br />
45
RICETTE<br />
POLPETTONE CON ERBETTE,<br />
UOVA SODE E CARCIOFI<br />
FACILE<br />
30’<br />
1H<br />
INGREDIENTI: 400 g di carne trita scelta<br />
di manzo 200 g di carne trita di manzo<br />
da sugo 200 g di salamella 100 g di<br />
ricotta Consilia 100 g di erbette o spinaci<br />
già puliti 8 fette di pancarrè 5 uova da<br />
allevamento a terra Consilia 6 carciofi <br />
60 g di parmigiano grattugiato 40 g di<br />
pecorino grattugiato 30 cl olio Sale Pepe<br />
Prezzemolo Mezzo bicchiere di latte<br />
PREPARAZIONE: Far lessare 3 uova (5 minuti).<br />
Preparare un impasto con la carne trita e la<br />
salsiccia sbriciolata, 2 fette di pancarrè ammorbidite<br />
nel latte, il formaggio grattugiato, le uova<br />
rimanenti, poco sale e pepe. Lessare le erbette<br />
al dente.<br />
Stendere l’impasto di carne su carta forno, quindi<br />
ricoprire con uno strato molto sottile di erbette<br />
e poi mettere al centro le uova sode sgusciate.<br />
Arrotolare nel foglio di carta forno. Far rosolare<br />
il polpettone, in 4-5 cucchiai di olio, da tutti i lati<br />
in una teglia adatta al forno, quindi cuocere a<br />
180°C per 30 minuti.<br />
Pulire i carciofi, togliere le foglie più dure e la barba<br />
centrale e tagliare i gambi a pezzetti. Lasciarli<br />
in acqua acidulata. Preparare il ripieno tritando<br />
le fette rimanenti di pancarrè, aggiungere il pecorino<br />
grattugiato, sale, pepe, prezzemolo tritato<br />
finemente, e 4-5 cucchiai di olio.<br />
Farcire con questo impasto i carciofi, quindi cuocerli<br />
con 5-6 cucchiai di olio, i gambi a pezzetti<br />
e poco sale, per 30 minuti circa, aggiungendo<br />
mezzo bicchiere di acqua dopo averli rosolati.<br />
Vino consigliato: per questo piatto rimaniamo<br />
in Piemonte eproponiamo un rosso:<br />
un Dolcetto l di Ovada Doc è perfetto<br />
47
INGREDIENTI: 200 g di cioccolato<br />
fondente Consilia 100 g di cioccolato<br />
bianco Consilia 120 g tuorli di uova<br />
allevate a terra Consilia (6-7) 250 g di<br />
Marsala 20 g di amido di mais 250 g<br />
panna fresca 130 g Zucchero 6 savoiardi<br />
1 cucchiaino di estratto di vaniglia Scorza<br />
di 1 limone 250 g di fragole 100 g di<br />
lamponi 1 bottiglietta di succo di pesca<br />
Consilia 2 fogli di gelatina alimentare<br />
RICETTE<br />
MEZZE UOVA DI CIOCCOLATO<br />
CON ZABAIONE E FRAGOLE<br />
PREPARAZIONE: Sciogliere a bagnomaria 150<br />
g di cioccolato fondente, aggiungere fuori dal<br />
fuoco 50 g di cioccolato tritato, farlo sciogliere e<br />
riportare qualche istante sul bagnomaria: così il<br />
cioccolato risulterà più lucido e resistente.<br />
Preparare i mezzi gusci, con gli appositi stampi o<br />
intingendo nel cioccolato dei palloncini, da scoppiare<br />
una volta che si è solidificato. Con quello<br />
avanzato, ricoprire qualche fragola. Sciogliere<br />
il cioccolato bianco e ricoprire le altre fragole.<br />
Mettere a bagno i fogli di gelatina in acqua, scaldare<br />
il succo, unire la gelatina strizzata e versare<br />
in uno stampo di silicone a forma di mezza sfera.<br />
Far raffreddare in frigo.<br />
Per la crema allo zabaione, montare i tuorli con<br />
zucchero e amido di mais, aggiungere il Marsala<br />
fatto scaldare con la vaniglia e la scorza di<br />
limone. Quando la crema è fredda, aggiungere<br />
la panna montata.<br />
Mettere sul fondo del mezzo guscio di cioccolato<br />
il savoiardo a pezzetti, riempire con la crema<br />
allo zabaione.<br />
Sformare una mezza sfera di gelatina e adagiarla<br />
al centro. Guarnire con le fragole ricoperte di<br />
cioccolato e i lamponi.<br />
MEDIA<br />
20’<br />
10’<br />
Vino consigliato: essendo lo zabaione fatto<br />
con il Marsala, lo si può accompagnare<br />
con un bicchiere di quello usato nella preparazione<br />
49
GULLIVER<br />
di Xxxxx Alessandro XxxxxBarbieri<br />
GASTRONOMIA<br />
MADE IN OLTREPÒ<br />
Da oltre 60 anni, la<br />
gastronomia Savignoni<br />
di Voghera sforna<br />
gustosi piatti tipici<br />
della tradizione. E dal<br />
2015 il laboratorio<br />
artigianale segue tutta<br />
la gastronomia dei<br />
Supermercati <strong>Gulli</strong>ver.<br />
50<br />
è un vero e proprio giacimento<br />
inesauribile di specialità che ne fanno<br />
una delle nazioni più ricche dal punto di<br />
L’Italia<br />
vista enogastronomico. Specialità legate<br />
spesso al territorio e alle tradizioni più profonde.<br />
Come quelle di Alessandro Savignoni, al timone<br />
dell’omonima azienda creata a Voghera da sua<br />
nonna oltre sessant’anni fa.<br />
«Il nostro cognome è legato al cibo e alla gastronomia<br />
da svariate generazioni, con mio trisnonno<br />
che ha fatto da apripista nella seconda metà<br />
dell’ottocento avviando una macelleria a Voghera»,<br />
inizia a raccontare Alessandro Savignoni. “Ma<br />
per arrivare alla pasta fresca e alla gastronomia è<br />
dovuta arrivare mia nonna, bolognese doc che ha<br />
portato all’interno della famiglia le tradizioni della
GULLIVER<br />
sua generosa terra. Nel 1954 nonna Carla decide<br />
infatti di aprire il primo negozio in città, 32 metri<br />
quadrati nella centrale via Bidone, creando di<br />
fatto un mix straordinario e unico di competenze<br />
e conoscenze. Da Bologna mia nonna portò le<br />
ricette per fare la pasta fresca, mio nonno i tagli<br />
migliori di carne destinati ai ripieni», racconta<br />
Alessandro. «L’attività prende subito piede, tanto<br />
che alla nonna si sono aggiunti ben presto i tre<br />
figli e le rispettive famiglie: mio padre, mio zio e<br />
mia zia Bruna che, purtroppo, è venuta a mancare<br />
pochi giorni fa.<br />
Quali erano i prodotti dell’epoca?<br />
Inizialmente si produceva solo pasta fresca: i<br />
classici tortellini, gli agnolotti e gli gnocchi. E<br />
fu subito un successo. Erano gli anni del dopoguerra,<br />
in cui l’Italia, dopo decenni di sofferenze,<br />
iniziava a cambiare pelle. C’era tanta voglia di fare<br />
e c’era spazio per tutti. Siamo negli anni del boom<br />
economico, anni in cui le persone potevano<br />
permettersi qualche svago in più, anche solo le<br />
classiche gite fuori porta alla ricerca di prodotti<br />
locali che all’epoca faticavano a raggiungere la<br />
città. Insomma l’attività si consolida negli anni e,<br />
di conseguenza, cresce il ventaglio dell’offerta. E<br />
dal laboratorio iniziano ad arrivare i primi piatti<br />
della gastronomia».<br />
In che anni decolla la gastronomia ?<br />
«Se la pasta fresca ha rappresentato per Savignoni<br />
il primo motore a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, le<br />
attività della gastronomia hanno caratterizzato<br />
il secondo periodo importante della nostra<br />
storia. Anche in questo caso siamo riusciti ad<br />
intercettare le nuove tendenze, i nuovi gusti dei<br />
consumatori che iniziavano a prendere piede<br />
verso la fine degli anni Settanta. Diciamo che la<br />
nostra espansione delle attività ha seguito sempre<br />
i cambiamenti economici ma anche culturali<br />
della società e della nostra città. Il Paese entra in<br />
una sorta di secondo boom economico negli<br />
anni ’80: l’economia va a gonfie vele, c’è lavoro<br />
per tutti e le persone si possono permettere un<br />
tenore di vita decisamente più agiato rispetto<br />
ai decenni precedenti. Sul fronte dei consumi<br />
si cercano piatti diversi, più sfiziosi ed elaborati,<br />
soprattutto piatti della tradizione che nessuno<br />
ha più il tempo di cucinare, o le competenze<br />
per prepararli. Anche le donne lavorano, più per<br />
emanciparsi che per una reale necessità, l’esatto<br />
contrario di quanto accade oggi.<br />
Cresce il lavoro e la dimensione della vostra<br />
azienda, giusto?<br />
Esattamente, nel 1982 la famiglia Savignoni trova<br />
una nuova sede più spaziosa per far fronte alle<br />
crescenti attività e apre un nuovo negozio in<br />
via Depretis, sempre nel centro di Voghera. Non<br />
più solo agnolotti e ravioli ma tanti altri primi<br />
già pronti ai quali si aggiungono sughi e condimenti<br />
di prima qualità. I piatti della gastronomia<br />
si arricchiscono e si diversificano con l’aggiunta<br />
dei secondi di carne e poi anche quelli a base<br />
di pesce. Insomma nel giro di pochi anni siamo<br />
passati da una decina di referenze alle oltre 100<br />
attuali.<br />
Anche il negozio di via De Pretis diventa presto<br />
stretto, o sbaglio?<br />
Nel secondo negozio siamo rimasti fino al 2009,<br />
anno in cui mia moglie ed io decidiamo di spostare<br />
l’attività in via Gabetta, a pochi metri da piazza<br />
Il nuovo laboratorio<br />
alle porte di Voghera<br />
aperto nel 2015<br />
51
GULLIVER<br />
le conoscenze e le competenze specifiche dei<br />
banconieri sulle decine di nuove referenze della<br />
gastronomia che si andavano ad affiancare a<br />
quelle dei salumi e dei formaggi. A ben vedere<br />
è un’attività quella della formazione che non<br />
si esaurisce mai, che richiede aggiornamenti<br />
continui e costanti.<br />
Agli inizi dell’attività.<br />
Nonna Carla e i due figli<br />
Tino e Franco Savignoni<br />
del Duomo. Non solo il negozio è più grande,<br />
ma il laboratorio che si estende alle sue spalle<br />
ci permette di ampliare l’offerta e di migliorare<br />
la produzione. Oggi per esempio abbiamo aggiunto<br />
anche una nuova linea di dolci tradizionali<br />
come il tiramisù, la torta di mele, lo strudel.<br />
Quando la svolta con la grande distribuzione?<br />
Tre anni fa circa ho incontrato per la prima volta<br />
Gilberto Maioli, responsabile commerciale dei<br />
Supermercati <strong>Gulli</strong>ver. Stava lavorando ad un<br />
interessante progetto per aumentare ulteriormente<br />
la qualità dei prodotti da banco e per<br />
diversificare l’offerta al consumatore. Ci propose<br />
una collaborazione per le attività della gastronomia.<br />
Proposta che abbiamo accettato con molto<br />
entusiasmo. Abbiamo iniziato a servire alcuni<br />
punti vendita pilota per verificare sul campo il<br />
progetto e, nel giro di pochi mesi, visti i risultati<br />
positivi siamo partiti con il servizio vero e proprio<br />
estendendolo progressivamente a tutti i negozi<br />
della catena <strong>Gulli</strong>ver.<br />
Si riferisce al progetto Gusto?<br />
Sì, il progetto è partito in concomitanza con<br />
la nostra collaborazione e prevedeva un cambiamento<br />
radicale dell’allestimento dei banchi<br />
gastronomia, più efficienti e completi rispetto a<br />
quelli precedenti. Il progetto prevedeva anche<br />
un’importante attività di formazione e di coinvolgimento<br />
degli addetti alle vendite, per aumentare<br />
52<br />
Come siete riusciti a trasferire la qualità della<br />
produzione artigianale alla GDO?<br />
Da un certo punto di vista è semplice: il prodotto<br />
venduto nei negozi <strong>Gulli</strong>ver viene cucinato con<br />
la stessa cura e la stessa attenzione che poniamo<br />
nei prodotti che vendiamo nel nostro negozio. Le<br />
ricette vengono preparate tutte con il medesimo<br />
procedimento, come se fossero fatte in casa.<br />
Non solo, utilizziamo le stesse materie prime<br />
per tutta la nostra produzione, non facciamo<br />
distinzione. Dal formaggio, ai prosciutti, alla carne,<br />
fino alle farine, tutto è stato scelto in base<br />
a rigidi criteri di qualità. Per esempio la carne<br />
che utilizziamo per i nostri ripieni e per i sughi<br />
proviene da allevamenti piemontesi e francesi<br />
selezionati, in cui i controlli, giustamente, sono<br />
quasi maniacali.<br />
Verso la qualità totale, dunque?<br />
Il lavoro degli addetti alla vendita è fondamentale<br />
perché oltre a servire adeguatamente i clienti,<br />
devono essere in grado di trasferire ai consumatori<br />
informazioni dettagliate su ciò che stanno<br />
acquistando e che porteranno a tavola di lì a<br />
poche ore. La filosofia di <strong>Gulli</strong>ver sembrava ritagliata<br />
su misura per i nostri prodotti. In particolare<br />
il rapporto tra banconiere e consumatore che si<br />
è creato negli anni è raro nella grande distribuzione<br />
che si muove secondo logiche e schemi<br />
totalmente diversi. Per aziende come la nostra<br />
questo approccio è di fondamentale importanza.<br />
Il nostro marchio è conosciuto a Voghera e nelle<br />
zone limitrofe, ma a Genova, giusto per fare un<br />
esempio, nessuno conosce la nostra realtà e il<br />
nostro modo di lavorare. Un assaggio al banco<br />
piuttosto che un consiglio, significa far conoscere<br />
i nostri prodotti al di là della realtà locale. E questo<br />
alla lunga premia tutti.<br />
E dal punto di vista logistico?<br />
All’inizio ci siamo basati sul laboratorio che abbiamo<br />
avviato nel 2009, ma per far fronte agli ordini
GULLIVER<br />
crescenti abbiano dovuto creare una struttura<br />
completamente nuova alle porte di Voghera in<br />
cui, secondo logiche produttive all’avanguardia,<br />
abbiamo serializzato il lavoro del laboratorio tradizionale<br />
che, ci tengo a sottolineare, è rimasto<br />
sempre lo stesso. Gli ordini dai vari punti vendita<br />
arrivano nelle prime ore della mattina e i prodotti<br />
escono dal nostro laboratorio pronti per essere<br />
spediti alla centrale di Casalnoceto la mattina<br />
successiva. Nel giro di 24/36 ore si passa dall’ordine<br />
al prodotto esposto nei banchi gastronomia.<br />
Le portate della gastronomia<br />
seguono le stagioni. Tra poco<br />
sarà pronto il menù di primavera<br />
Parliamo di menù<br />
Con <strong>Gulli</strong>ver abbiamo iniziato con una decina di<br />
referenze, verdure ripiene, grigliate, insalata russa<br />
con tonno, lasagne, gnocchi alla romana, vitello<br />
tonnato fino a raggiungere un totale di circa 100<br />
referenze che si alternano a rotazione. Nel giro di<br />
tre anni non solo abbiamo ampliato l’offerta, ma<br />
abbiamo diversificato i menù in base alle stagioni.<br />
Oltre a un buon numero di piatti che vengono<br />
preparati tutto l’anno, ne cuciniamo un discreto<br />
numero a seconda dei periodi dell’anno. D’estate,<br />
per esempio abbiamo introdotto l’insalata di riso,<br />
il cus cus, insalata di farro, la paella, tutti qui piatti<br />
insomma che seguono la stagionalità.<br />
E per la prossima primavera?<br />
Per la nuova stagione abbiamo in serbo molti<br />
nuovi piatti che affiancheranno le portate già<br />
nel menù della bella stagione, come l’insalata<br />
di mare, gamberi d’argentina con i pomodorini<br />
secchi, polpo e patate. Poi prepariamo sempre<br />
un piatto speciale tutte le settimane che diamo<br />
ai punti vendita per differenziare e arricchire la<br />
vetrina, in modo che i consumatori possano<br />
sperimentare sapori e gusti diversi.<br />
Chi decide le ricette?<br />
Da anni ci avvaliamo di uno chef con il quale<br />
insieme stabiliamo e studiamo le ricette nuove.<br />
Da questo punto di vista siamo sempre in fase di<br />
test, perché continuiamo a sperimentare. Ciclicamente<br />
realizziamo una sorta di panel composto<br />
anche da specialisti, che assaggiano tutti i nuovi<br />
piatti prima di mandarli in produzione.<br />
Per il futuro che cosa vede?<br />
Dico subito che non seguiremo, almeno nell’immediato,<br />
linee di prodotto free from. Mi riferisco<br />
in particolare ai piatti senza glutine. Per realizzarli<br />
seriamente secondo quanto stabilito dai protocolli<br />
vigenti, occorre creare di fatto un laboratorio<br />
totalmente separato che tratti solo ed esclusivamente<br />
certi prodotti in modo da evitare le contaminazioni.<br />
Un fattore fondamentale per chi soffre<br />
realmente di certe patologie. La mia impressione<br />
è che molti stiano seguendo mode, per altro tutte<br />
da verificare dal punto di vista nutrizionale, che<br />
domani potrebbero ridimensionarsi in modo<br />
drastico. Noi facciamo prodotti in linea con la<br />
dieta mediterranea, l’unica oggi che consenta<br />
agli individui sani una corretta alimentazione.<br />
Ma il futuro è delle nuove generazioni e io sono<br />
in una botte di ferro, visto che i miei giovani figli,<br />
Riccardo e Aurora, lavorano già con me. G<br />
53
GULLIVER<br />
di Xxxxx Alessandro Xxxxx Barbieri<br />
GENOVA,<br />
PATRIA DELLA FOCACCIA…<br />
La focaccia croccante è un<br />
prodotto della tradizione<br />
ligure riproposto con una<br />
ricetta tutta speciale dalla<br />
Drago Forneria Genovese.<br />
ll segreto? Materie prime<br />
di qualità, lavorazione<br />
speciale e tempo.<br />
Genova e un po’ tutta la Liguria è un vero e<br />
proprio crogiolo di specialità culinarie divenute<br />
famose in tutto il mondo. In particolare<br />
stupisce, ovviamente in positivo, la capacità<br />
di molte aziende del territorio ligure di reinventarsi<br />
e di proporre in chiave moderna gusti e sapori della<br />
tradizione. È il caso della Drago Forneria Genovese,<br />
un’azienda nata da un’esperienza artigianale che<br />
nell’arco degli anni ha saputo trasformarsi assumendo<br />
dimensioni industriali. Con un unico obiettivo:<br />
difendere la “territorialità culinaria”. Artefice di questo<br />
piccolo sogno è Vincenzo Drago, savonese di nascita<br />
ma genovese fin nel midollo. «Amo Genova e tutto<br />
ciò che riguarda la mia città, che sta crescendo e<br />
54<br />
CROCCANTE<br />
migliorando a vista d’occhio. Insomma, Genova è<br />
nel mio cuore».<br />
A differenza di molti, Vincenzo non ha alle spalle una<br />
tradizione votata al gusto. Tutt’altro. «Nasco come<br />
elettrotecnico e riparavo frigoriferi e elettrodomestici<br />
- racconta a <strong>Gulli</strong> – una competenza che più<br />
tardi ho sfruttato nella mia seconda vita». Già, una<br />
seconda vita, che si costruisce caparbiamente agli<br />
inizi degli anni ’90. Tutto inizia dall’incontro di tre<br />
persone: la sua fidanzata, che diventerà sua moglie,<br />
lo zio di quest’ultima, proprietario di una frequentata<br />
panetteria a Genova Sestri, e un vecchio pasticcere.<br />
Ma andiamo con ordine: lo zio panettiere è conosciuto<br />
in zona per la sua focaccia croccante e vede<br />
in Vincenzo la persona giusta alla quale trasferire<br />
tutti i segreti del suo forno: ricette, procedimento<br />
di lavorazione, metodo di cottura. Tutto quello che<br />
serve per prendere in mano una panetteria già ben<br />
avviata. Drago apprende tutto in poco tempo ma<br />
è giovane e ha idee diverse da quelle dello zio. Per<br />
questo decide insieme alla sua compagna di aprire<br />
un nuovo forno e trova un’occasione da non perdere<br />
in un vecchia struttura da rilevare. Il proprietario cede<br />
l’attività in seguito ad un grave lutto che ha colpito la<br />
sua famiglia e Vincenzo si fa avanti per rilevarla. Tra i<br />
due scocca la scintilla, nel vero senso della parola. Il<br />
giovane Drago ha tanta passione e voglia di fare e il<br />
vecchio fornaio, così come lo zio, si affeziona a lui a
GULLIVER<br />
tal punto da cedergli non<br />
solo il negozio, ma tutta<br />
la sua arte di pasticcere<br />
maturata in anni di lavoro<br />
sulle navi da crociera.<br />
«Facendo tesoro degli<br />
insegnamenti di due veri<br />
mastri fornai, apro la mia<br />
nuova attività commerciale<br />
nel 1994», racconta<br />
Vincenzo Drago. «In breve<br />
il lavora aumenta, anche<br />
perché prendo contatti<br />
con la grande distribuzione<br />
locale che inizio a seguire. Ma il vecchio laboratorio<br />
non è più sufficiente a seguire i miei ritmi e quindi mi<br />
trasferisco per ben due volte nel giro di pochi anni.<br />
Nel 2005, infatti, rilevo una parte di un’importante<br />
area industriale a Genova Pegli in cui costruisco un<br />
laboratorio all’avanguardia per dedicarmi solo alla<br />
produzione per conto terzi».<br />
Qual è la sua specializzazione?<br />
«Negli anni mi sono specializzato nella produzione<br />
della schiacciata, un prodotto della tradizione<br />
genovese che negli anni ho affinato e modificato<br />
realizzando un prodotto oggi, che non ha uguali<br />
sul mercato, la focaccia croccante».<br />
Che cos’ha di particolare la sua focaccia?<br />
«Seguiamo l’antica ricetta che oltre a richiedere una<br />
lavorazione particolare e materie prime di qualità,<br />
La linea Le Genovine<br />
è stata studiata appositamente<br />
per i supermercati <strong>Gulli</strong>ver<br />
prevede tempi lunghi. Il risultato è che quando la<br />
si mangia, tutti i sapori e i profumi della Liguria si<br />
sprigionano in bocca».<br />
Ingredienti speciali?<br />
«Nulla di segreto, utilizziamo solo cinque ingredienti<br />
di qualità: olio di oliva, sale, farina, un po’ di malto e<br />
lievito. Il resto sta nel lento procedimento di lievitazione<br />
alle giuste temperature, la cottura e la successiva<br />
asciugatura».<br />
Prima accennava ai tempi, ci spieghi meglio<br />
Per fare la focaccia croccante occorrono cinque<br />
ore, da quando iniziamo la lavorazione a quando<br />
il prodotto è finito. La pasta lievita una prima volta,<br />
passa in macchina e poi viene stesa sulle teglie<br />
dove lievita una seconda volta. Nella fase successiva<br />
viene “stampata” per creare i classici buchi sulla<br />
superficie, sulla quale viene poi spruzzata con un<br />
emulsionatore la miscela cremosa di acqua, olio e<br />
sale. La pasta riposa ancora una volta per ultimare<br />
la lievitazione e passa quindi in forno per la cottura.<br />
Terminata la cottura la focaccia deve asciugare in<br />
modo naturale così che non perda i profumi e i<br />
sentori caratteristici. A procedimento terminato<br />
alla focaccia rimane solo un 3% di acqua, il che le<br />
consente di raggiungere i 150 giorni di durata del<br />
prodotto. Non aggiungiamo nulla, né conservanti,<br />
né additivi. Non c’è nemmeno bisogno di utilizzare<br />
l’atmosfera modificata o l’abbattimento della temperatura<br />
per mantenerla».<br />
Che cosa sono le Genovine?<br />
«È un marchio che abbiamo studiato insieme a <strong>Gulli</strong>ver<br />
e che comprende la schiacciata tradizionale,<br />
venduta anche a tocchetti, la focaccia croccante<br />
all’olio d’oliva e i grissini nelle varianti olio, acqua e<br />
integrali».<br />
State lavorando a prodotti nuovi?<br />
«La focaccia croccante è diventata il fulcro della<br />
nostra attività. Certamente prevediamo di produrla<br />
in più varianti: pizzata, con le olive taggiasche,<br />
e con la polenta. Tenga conto che per la focaccia<br />
croccante stiamo ampliando l’azienda.<br />
Entro giugno sarà attiva una linea di produzione<br />
tecnologicamente avanzata che migliorerà<br />
la fase produttiva e al tempo stesso ridurrà<br />
l’impatto ambientale del nostro stabilimento.<br />
Le ho detto che ho Genova nel cuore?». G<br />
55
DESIGN<br />
di Maurizio Ferrari<br />
DOCCIA MINIMALISTA<br />
Niente di meglio di una<br />
piacevole doccia calda la<br />
sera al ritorno dal lavoro o<br />
dall’attività sportiva. Per<br />
rendere questa esperienza<br />
ancora più gratificante ecco le<br />
nuove cabine doccia firmate<br />
da Arblu. Sei New è il restyling<br />
della collezione di cabine<br />
doccia che si contraddistingue<br />
per il cristallo temperato<br />
dallo spessore di 6 mm, i<br />
profili sono ridotti al minimo<br />
e l’assenza del telaio fa sì che<br />
queste cabine abbiano forme<br />
essenziali, ma senza perdere<br />
di vista la praticità: pulirle<br />
è molto agevole. Vengono<br />
installate tramite un profilo in<br />
alluminio e una guarnizione<br />
ancorata direttamente al<br />
muro. Il vetro temperato può<br />
essere trasparente o con delle<br />
serigrafie.<br />
www.arblu.it<br />
DAL MARE<br />
LA LUCE<br />
DI NIWA<br />
L’ispirazione al designer Christophe<br />
Pillet è arrivata direttamente dal<br />
mare e dalle barche. Niwa nasce<br />
dalle lampade di bordo ed è stata<br />
progettata e realizzata per essere<br />
usata indifferentemente all’interno<br />
o all’esterno. Questa lampada si<br />
contraddistingue per le forme pulite e<br />
lineari, con finiture ricercate. Il bulbo<br />
luminoso è protetto da una campana di<br />
vetro ed entrambi sono fissati a un cono<br />
metallico, declinato di volta in volta in<br />
modi diversi in base alla tipologia della<br />
lampada: sospesa con un cavo nella<br />
versione a sospensione da interni e con<br />
cavo libero nella versione da esterno.<br />
www.oluce.com<br />
57
48 ore<br />
Con un fascino<br />
senza tempo e una<br />
magica atmosfera<br />
che da sempre<br />
richiama numerosi<br />
visitatori, Vienna<br />
è una delle mete<br />
più gettonate<br />
d’Europa e non<br />
solo.<br />
VIAGGI<br />
di Davide Grilli<br />
A VIENNA<br />
La cattedrale di Santo Stefano<br />
ha origini romaniche e ha assunto<br />
la conformazione gotica nel XIV secolo<br />
Affacciata sul Danubio, Vienna è stata rinominata<br />
la “Città dei sogni”. Un giro in carrozza nel centro<br />
storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità<br />
dell’Unesco, una visita ai tanti musei o una sosta<br />
all’Hotel Sacher per assaggiare una fetta della<br />
mitica torta, sono tutti motivi che la rendono<br />
una delle mete perfette per un weekend all’insegna<br />
del romanticismo, ma non solo. La capitale<br />
austriaca è una città con un’anima antica ma, allo<br />
stesso tempo, è una metropoli multiculturale<br />
e moderna che non ha perso il fascino del suo<br />
passato imperiale che rivive nella storia e nel<br />
mito della Principessa Sissi come anche nelle<br />
opere dei tanti compositori nati o vissuti in<br />
questa città. Qualche nome? Mozart, Beethoven,<br />
Schubert e Strauss, il re del valzer. Ecco un<br />
percorso per scoprire le principali attrazioni di<br />
Vienna in solo due giorni.<br />
Giorno<br />
Ore 9.00: La visita della capitale austriaca<br />
parte dal Palazzo Hofburg, ex<br />
residenza invernale dei monarchi asburgici.<br />
Al suo interno è possibile visitare il<br />
Museo di Sissi (www.hofburg-wien.at 12,50<br />
euro, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17.30),<br />
dedicato alla malinconica e solitaria impera-<br />
59
VIAGGI<br />
Sopra: palazzo Hofburg<br />
Sotto: il Museo ALbertina<br />
A lato una giostra del Prater<br />
trice Elisabeth “Sissi” d’Austria e a suo marito<br />
Francesco Giuseppe I, che regnò per quasi 68<br />
anni. All’interno delle mura del palazzo si trova<br />
anche la Scuola di Equitazione Spagnola (www.<br />
srs.at) una tradizionale scuola di equitazione per<br />
cavalli lipizzani, che con i suoi 450 anni di storia<br />
è l’accademia equestre più antica del mondo.<br />
Da non perdere le esibizioni della Scuola in cui<br />
cavalli e fantini riproducono con esattezza le<br />
manovre di guerra medievale. A briglia sciolta, i<br />
cavalli eseguono salti, cambi di passo e andatura<br />
agili e spettacolari.<br />
Ore 10.00: Si prosegue con la visita del museo<br />
Albertina (www.albertina.at, 11,90 euro, tutti<br />
i giorni 10:00-6:00), il più visitato di Vienna e<br />
uno dei più importanti del mondo, è una tappa<br />
obbligata soprattutto per la sua celebre collezione<br />
d’arte grafica. L’esposizione permanente,<br />
recentemente riallestita, “Capolavori del Modernismo”<br />
traccia un arco su oltre 100 anni di storia<br />
artistica – dal modernismo classico al passato<br />
più recente. Sono esposte circa 80 delle opere<br />
più famose di Edvard Munch, tra cui le litografie<br />
“L’urlo” (1895) e “Angoscia” (1896).<br />
Ore 11.00: Superato l’Hotel Sacher, sede della<br />
torta al cioccolato Sacher (che si può acquistare<br />
a 5,60 euro), si arriva all’Opera di Stato,<br />
uno dei più importanti teatri lirici del mondo<br />
in cui si sono esibiti artisti del calibro di Gustav<br />
Mahler (www.wiener-staatsoper.at, 7,50 euro;<br />
orari variano). La visita guidata, della durata<br />
di 40 minuti, comprende il foyer d’ingresso, lo<br />
scalone, il Salone del tè, la Sala di marmo, il foyer<br />
Schwind, la Sala Gustav Mahler e l’auditorio con<br />
vista sul palco.<br />
Ore 12.30: Per il pranzo una bella (e lunga)<br />
passeggiata al Naschmarkt, risalente al 1786,<br />
uno dei mercati più antichi e popolari di Vienna<br />
(dalle 9 del mattino fino alle 18 e 30), una tappa<br />
imperdibile per chi vuole vivere e capire l’anima<br />
della Vienna odierna. Con quasi 120 bancarelle<br />
e locali, rappresenta un’offerta alimentare<br />
variegata che spazia dalla cucina viennese a<br />
quella indiana, vietnamita e italiana. Il sabato<br />
c’è anche il Flohmarkt un coloratissimo mercato<br />
delle pulci.<br />
Ore 15.00: Usciti dal mercato si prosegue nel<br />
quartiere Neubau per un po’ di shopping lungo<br />
la Kirchengasse con i suoi piccoli negozi di<br />
design e abbigliamento alla moda come per<br />
esempio Sight, una boutique al numero 24<br />
(www.sight.at), che propone uno stile giovane<br />
con linee di abbigliamento disegnate in Austria,<br />
Germania, Italia e Ungheria. Le Shop è un originale<br />
negozio di articoli da regalo con oggetti di<br />
design sostenibili e prodotti in modo equo e solidale.<br />
Nel negozio Bilderboxvienna gli amanti<br />
dei fumetti troveranno manga e graphic novel<br />
speciali, anche in lingua originale, provenienti<br />
dagli USA e dalla Francia. Gli amanti dell’arte<br />
potranno fare anche una capatina nella Galerie<br />
Zeitvertrieb, dove si avvicendano numerose<br />
esposizioni di giovani artisti.<br />
61
VIAGGI<br />
Ore 18.00: Tuffatevi nella vita notturna di Leopoldstadt<br />
prendendo l’ascensore fino al 18esimo<br />
piano del Sofitel. Nella parte superiore si<br />
raggiunge Das Loft (www.dasloftwien.at), un<br />
elegante bar panoramico contemporaneo che<br />
offre una panoramica indimenticabile sul centro<br />
storico e anche un affascinante variopinto<br />
soffitto ideato dall’artista svizzera Pipilotti Rist.<br />
I cocktail partono da 10,50 euro.<br />
Ore 21.00: Dopo l’aperitivo, per la cena si può<br />
optare per due ristoranti etnici molto frequentati<br />
dai viennesi che si trovano lungo Praterstrasse,<br />
proprio dietro l’hotel. L’Ansari (www.cafeansari.<br />
at) che propone pietanze della cucina orientale<br />
e georgiana, un ristorante i cui interni sono stati<br />
allestiti dall’architetto viennese Gregor Eichinger.<br />
Oppure il Mochi (www.mochi.at), il locale<br />
adiacente, rinomato per i suoi eccellenti piatti<br />
giapponesi tra cui nigiri sushi e tempura. Il minilocale<br />
porta la firma degli architetti Kohlmayr<br />
Lutter Knapp. La prenotazione è obbligatoria.<br />
Ore 23.00: Se avete ancora energia da spendere<br />
e volete tuffarvi nella animata nightlife viennese,<br />
il famoso Prater ospita la discoteca Pratersauna<br />
(www.pratersauna.tv), una vera e propria sauna<br />
trasformata in uno dei club più “cool” di Vienna.<br />
Oppure si può andare al Fluc (www.fluc.at),<br />
un locale molto apprezzato soprattutto dаl<br />
pubblico giovane е alla moda dove si acolta<br />
prevalentemente musica di genere elettronico.<br />
Ore 10.00: La domenica mattina si va in<br />
Chiesa. La Cattedrale di Santo Stefano<br />
(www.stephanskirche.at) a Stephansplatz<br />
3 è davvero una meta da non<br />
perdere. Parte romanica, parte gotica,<br />
risale al 14esimo secolo e sorge sui resti<br />
di due chiese precedenti. Il suo tetto è ricoperto<br />
da un mosaico di piastrelle colorate. È<br />
possibile e vivamente consigliato salire sui 137<br />
metri della Torre Sud per ammirare il panorama<br />
della città (4,40 euro; dalle 9 alle 17.30) oppure<br />
fare una visita guidata delle catacombe (5,50<br />
euro; dalle 13.30 alle 16.30).<br />
Ore 12.00: Provate la specialità locale, la Wiener<br />
schnitzel, l’originale dalla quale discende<br />
la nostra cotoletta alla milanese, da Plachuttas<br />
Gasthaus zur Oper su Walfischgasse 5-7 (www.<br />
plachutta-oper.at). In questo elegante e moderno<br />
ristorante la cotoletta è servita con insalata<br />
Giorno<br />
Il Castello di Belvedere<br />
ospita il museo di arte moderna<br />
con centinaia di capolavori<br />
di patate e valeriana sul lato. Costa 19,20 euro<br />
ma è abbastanza grande per due persone. Il<br />
vino austriaco ha prezzi che partono da 4.70<br />
euro a bicchiere.<br />
Ore 15.00: La maggior parte dei negozi sono<br />
chiusi la domenica, quindi dirigetevi verso il<br />
quartiere dei musei. Il Leopold Museum (www.<br />
leopoldmuseum.org, 12 euro; aperto tutti i giorni<br />
dalle 10 alle 18) situato a Museumsplatz 1,<br />
ospita diverse opere, tra cui alcuni dipinti di<br />
Egon Schiele accumulati da Rudolf Leopold nel<br />
corso di cinque decenni.<br />
Ore 16.00: Per concludere non può mancare<br />
una visita al Castello di Belvedere, un bellissimo<br />
palazzo barocco formato da due castelli<br />
indipendenti: il Belvedere Superiore e il Belvedere<br />
Inferiore, collegati tra di loro da una lunga<br />
e ampia salita trasformata in giardini. Nella parte<br />
superiore del castello si può ammirare l’arte<br />
moderna del periodo intorno al 1900, tra cui la<br />
più grande collezione di quadri di Gustav Klimt<br />
(la galleria possiede ben 28, tra cui i celebri<br />
quadri “Il bacio” e “Judith 1”).<br />
Nelle altre sale ci sono anche dei capolavori di<br />
Egon Schiele, Oskar Kokoschka, Manet, Monet,<br />
Renoir, Van Gogh, Cezanne. Belvedere superiore,<br />
tutti i giorni dalle 10 alle 18. Nella Orangerie del<br />
Belvedere inferiore si trova il Museo dell’arte<br />
medievale austriaca che raccoglie i capolavori<br />
di scultura e pittura su tavola a soggetto religioso<br />
principalmente realizzati tra la fine del XII<br />
e l’inizio del XVI secolo.<br />
63
Via S.S. 18 Km80 Contrada Cioffi snc<br />
84025 Eboli (SALERNO) - Italia<br />
Tel. 0828 347356<br />
info@caseificiotrestelle.com
VIAGGI<br />
dove dormire<br />
Per chi vuole passare una notte “storica”<br />
l’Hotel Imperial a Kärntner Ring 16<br />
(www.imperialvienna.com) è l’ideale.<br />
Costruito per i sovrani, fu la residenza<br />
viennese del Principe di Württemberg fino<br />
al 1873. Nel corso degli anni ha accolto<br />
ospiti come Richard Wagner, Sigmund<br />
Freud e Charlie Chaplin. Se invece<br />
cercate un hotel un po’ fuori dal comune<br />
l’indirizzo perfetto è l’Hotel Daniel a<br />
Landstrasser Gürtel 5 (www.hoteldaniel.<br />
com), che si trova a soli 15 minuti a piedi<br />
dal centro di Vienna. Nel giardino ospita<br />
una roulotte american style in cui è<br />
possibile pernottare. I 16 metri quadrati di<br />
spazio che offre al suo interno sono stati<br />
allestiti da professionisti dell’arredamento<br />
per interni di barche, che ne hanno fatto<br />
un piacevolissimo rifugio. La roulotte è<br />
dotata di isolamento termico e acustico,<br />
inoltre dispone di aria condizionata,<br />
riscaldamento, flat TV, connessione wi-fi<br />
e di una vasca da bagno libera. Ancora<br />
più stravagante la formula di Urbanauts<br />
Street Lofts: trasformare vecchi negozi<br />
in camere da hotel. Il risultato sono<br />
spazi commerciali in disuso convertiti in<br />
alloggi per turisti che hanno mantenuto<br />
la storia di questi vecchi negozi, officine<br />
e atelier. Ormai esistono ben cinque<br />
Street Lofts (www.urbanauts.at), che<br />
portano nomi come “La sarta”, “L’artista”<br />
o “Il gallerista” e ricordano così l’utilizzo<br />
a cui un tempo erano adibiti i locali. Le<br />
camere, che sono situate nel quarto<br />
distretto nei pressi della nuova Stazione<br />
centrale, si possono prenotare online, il<br />
check-in si fa direttamente in loco con<br />
una chiave elettronica. Per qualcosa di<br />
più intimo, si può optare per il This is not<br />
a hotel, in Obere Donaustrasse 9 (www.<br />
thisisnotahotel.at), un hotel ricavato in<br />
ex locali commerciali che risalgono ad<br />
inizio Novecento nei pressi del Canale<br />
del Danubio con prezzi decisamente più<br />
accessibili.<br />
SACHER TORTE<br />
Vienna è legata a un dolce conosciuto in tutto<br />
il mondo: la Sacher torte, un soffice dolce al<br />
cioccolato con ripieno di marmellata alle albicocche<br />
e una raffinata glassa.<br />
Un’autentica gioia per occhi e palato, la cui<br />
paternità è stata oggetto di una diatriba finita<br />
addirittura in tribunale e conclusa nel 1962 con<br />
un decreto della Corte Suprema Austriaca che<br />
attribuì il diritto AOC (Appellation d’Origine<br />
Controlèe) all’Hotel Sacher dove assaggiare<br />
ancora oggi la ricetta originale, servita con al<br />
centro un medaglione di cioccolato dove è<br />
inciso il nome Hotel Sacher.<br />
Una tappa alla pasticceria Demel (Kohlmarkt<br />
14), storica rivale è doveroso. Si tratta di una<br />
delle migliori e più antiche caffetterie di Vienna,<br />
il caffè preferito della principessa Sissi e dalla<br />
famiglia imperiale degli Asburgo. Qui la superficie<br />
della torta è decorata con un triangolo di<br />
cioccolata dove è scritto Eduard-Sacher-Torte,<br />
il nipote del creatore Franz che lavorò nella<br />
pasticceria concorrente.<br />
Un altro posto dove gustare un’ottima Sacher<br />
è l’Hofburg Café (Innerer Burghof 1). Si trova<br />
all’interno del palazzo imperiale della Hofburg,<br />
dove sono ospitati gli appartamenti e il museo<br />
di Sissi. Un altro celebre caffè storico di Vienna<br />
assolutamente da provare è il Dommayer<br />
(Dommayergasse 1), un caffè elegante, con<br />
grandi lampadari a candeliere, che conserva il<br />
classico stile dei caffè viennesi. Situato vicino<br />
al Castello di Schönbrunn, in questo caffé si<br />
possono degustare i dolci più buoni della città<br />
e una Sacher molto fedele all’originale. G<br />
65
Il salumificio Valverde è situato nel cuore dell’Oltrepo<br />
Pavese, zona di antica tradizione nella produzione di ottimi<br />
insaccati, grazie anche al particolare microclima che ne<br />
favorisce la stagionatura e la maturazione.<br />
Dotato di moderne tecnologie per la lavorazione delle<br />
materie prime accuratamente selezionate, garantisce<br />
una produzione di salumi tipici di elevata qualità nel<br />
rispetto delle ricette originali e delle antiche usanze.<br />
IL SALAME DI<br />
VARZI DOP è una<br />
È garantito dal:<br />
È certificato da:<br />
Il consumatore deve sapere che<br />
il Salame di Varzi DOP<br />
è solo quello accompagnato<br />
dal seguente marchio<br />
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE<br />
ALIMENTARI E FORESTALI<br />
Denominazione di Origine Protetta<br />
ai sensi del Regolamento (CE) n° 1107/96<br />
ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (CE) n° 510/06<br />
ISTITUTO PARMA QUALITA’<br />
perchè ottenuto secondo quanto<br />
stabilito dall’antico e rigido<br />
disciplinare di produzione<br />
Per tutti i prodotti garantisce:<br />
• ASSENZA DI GLUTINE E SUOI DERIVATI<br />
• ASSENZA DI PROTEINE DEL LATTE<br />
• ASSENZA DI LATTOSIO<br />
SALUMIFICIO VALVERDE SRL<br />
Loc. Casa Balestrieri<br />
27050 VALVERDE (PV)<br />
Tel. 0383-589901<br />
Fax 0383-586735<br />
www.salumificio-valverde.it
I<br />
Il dilemma è sempre lo stesso: spostare le lancette<br />
dell’orologio indietro o in avanti? Nella notte<br />
tra sabato 24 e domenica 25 marzo avrà inizio<br />
l’ora legale e l’orologio sarà da spostare un’ora<br />
avanti, per l’esattezza alle 2:00 di notte le lancette<br />
si sposteranno sulle ore 3:00. Addio ora solare<br />
quindi, almeno fino al prossimo 28 ottobre! E<br />
se da un lato quella notte dormiremo un’ora in<br />
meno, tutto sommato beneficeremo di qualche<br />
ora di luce solare in più.<br />
Lo scopo dell’ora legale, infatti, è quello di consentire<br />
un risparmio energetico grazie al minore<br />
utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale<br />
non aumenta ovviamente le ore di luce disponibili,<br />
ma porta a un maggior sfruttamento delle ore<br />
di luce “naturale” che sono solitamente sprecate<br />
a causa delle abitudini di orario (scuola, lavoro).<br />
Ipotizziamo per esempio che una persona dorma<br />
BENESSERE<br />
ORA LEGALE:<br />
di Gaia Cortese<br />
Domenica 25 marzo scatterà<br />
l’ora legale e le lancette<br />
dell’orologio andranno<br />
spostate in avanti. Oltre al<br />
risparmio energetico che cosa<br />
comporta? Vi spieghiamo<br />
tutto in questo articolo.<br />
È TEMPO<br />
DI SPOSTARE<br />
LE LANCETTE<br />
Lo spostamento delle lancette<br />
provoca un’alterazione<br />
del ciclo sonno-veglia<br />
67
Pastificio Ligure Artigianale dal 1988<br />
Tutta la bontà della più ghiotta e attenta tradizione culinaria e gastronomica ligure<br />
la potete ritrovare nelle specialità del pastificio artigianale Stemarpast, a Genova.<br />
Stemarpast produce pasta fresca, pasta ripiena e le tipiche salse liguri: pesto genovese e salsa di noci.<br />
STEMARPAST srl<br />
3/H Lungo Torrente Secca - 16163 GENOVA<br />
www.stemarpast.it - info@stemarpast.com<br />
Tel. 010.723111
BENESSERE<br />
ogni giorno dalle 23 alle 7. In estate il sole sorge<br />
ben prima delle 7, pertanto, utilizzando l’ora legale,<br />
è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e<br />
ritardare di un’ora l’utilizzo della luce elettrica di<br />
sera. Proprio per avere quell’ora di luce in più di<br />
sera, la maggior parte delle persone attende con<br />
entusiasmo il cambio dell’ora a inizio primavera,<br />
ma siamo sicuri che l’ora legale non porti con sé<br />
qualche fastidio?<br />
EFFETTO JET LAG<br />
Nei giorni immediatamente successivi al cambio<br />
dell’ora, alcune persone lamentano disturbi<br />
dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si<br />
tratta dello stesso fenomeno del jet lag, quando<br />
ci si sposta in aereo tra paesi con diversi fusi orari;<br />
nel caso di passaggio da ora solare a legale tuttavia,<br />
l’effetto è minore perché il cambiamento<br />
di orario è di una sola ora e molte persone non<br />
avvertono alcun disturbo. Secondo una ricerca<br />
del Codacons (Coordinamento delle associazioni<br />
per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti<br />
e dei consumatori ), il cambio dell’ora avrà effetti<br />
su 9 milioni di italiani, pari al 15% della popolazione.<br />
Sembra infatti che lo sfasamento di un’ora<br />
determini conseguenze sia a livello di umore,<br />
sia a livello fisico. Risintonizzare i ritmi biologici<br />
provoca un disagio per l’organismo, sia nei bambini<br />
che negli adulti. È stato infatti dimostrato<br />
come il passaggio dall’ora solare all’ora legale<br />
(e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza,<br />
apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi,<br />
addirittura stati depressivi. Non è certo un caso<br />
se in farmacia, a seguito del cambio ora solare/<br />
Il cambio dell’ora genera<br />
in molti di noi stanchezza<br />
e molto nervosismo<br />
E SE ABOLISSIMO<br />
L’ORA LEGALE?<br />
Cosa comporterebbe l’abolizione dell’ora<br />
legale? Non c’è da stupirsi che qualcuno si<br />
sia fatto questa domanda e che, sempre da<br />
un sondaggio condotto dal Codacons, risulti<br />
che gli italiani sono per il 50% a favore e per<br />
il 50% contrari all’ora legale. Una soluzione<br />
di questo tipo comporterebbe l’utilizzo<br />
dell’ora solare tutto l’anno, eliminando i fastidi<br />
legati al cambio di ora. Intanto, lo scorso 8<br />
febbraio, all’Europarlamento di Strasburgo<br />
è stata approvata una risoluzione che invita<br />
la Commissione a condurre una valutazione<br />
approfondita della direttiva che dal 2001<br />
disciplina il cambio dell’ora e, se necessario, a<br />
formulare una proposta di revisione.<br />
ora legale, si impennino puntualmente anche le<br />
vendite di prodotti contro il jet lag.<br />
CAMBIO DELL’ORA:<br />
AFFRONTALO COSÌ<br />
Senza dover ricorrere necessariamente acquistare<br />
in farmacia prodotti contro il jet lag, tra i suggerimenti<br />
per superare al meglio il passaggio da ora<br />
solare a ora legale c’è quello di provare ad andare<br />
a letto presto nei giorni immediatamente prima<br />
del cambio dell’ora e alzarsi di buon ora nello<br />
stesso weekend, abituandosi così gradualmente<br />
al cambiamento. Praticare poi attività fisica è<br />
sempre una buona abitudine, anche perché il<br />
movimento aiuta a superare gli effetti dei malesseri<br />
stagionali, attenua gli effetti ormonali causati<br />
dal cambio dell’ora e ci permette di mantenere<br />
un pizzico di buon umore.<br />
G<br />
69
BELLEZZA<br />
di Gaia Cortese<br />
BUONANOTTE<br />
make up!<br />
Tra l’olio di cocco e quello di mandorle, c’è<br />
chi preferisce l’acqua micellare e chi il tradizionale<br />
detergente viso. Quel che è importante è struccarsi<br />
nella maniera più corretta e delicata possibile.<br />
Struccarsi a fine giornata è un’abitudine fondamentale<br />
per la salute e il benessere della pelle,<br />
e la regola è: “Mai andare a letto truccate”. Una<br />
regola semplice, che è anche il dogma della ormai<br />
famosa truccatrice Clio Zammatteo, divenuta<br />
celebre attraverso il proprio canale YouTube e il<br />
proprio blog. Per molte di noi, struccarsi di sera è<br />
un rituale noioso, soprattutto quando non si vede<br />
l’ora di sprofondare tra le braccia di Morfeo, perché<br />
reduci da una giornata troppo impegnativa<br />
o da una serata fuori con gli amici che ci ha fatto<br />
fare le ore piccole. La verità è che non c’è scusa<br />
che tenga: prima di andare a dormire, il make up<br />
deve sempre essere rimosso. Data per certa (e<br />
condivisa da tutte!) questa regola, la questione<br />
si sposta inevitabilmente su come rimuovere il<br />
make up correttamente. Quali prodotti usare? E<br />
quali sarebbe meglio evitare? Un errore comune<br />
riguarda la scelta dei prodotti. Esistono pelli<br />
secche, grasse, miste o particolarmente sensibili;<br />
è chiaro che le esigenze di una pelle secca siano<br />
diverse da quelle di una pelle mista o grassa e<br />
che, l’attenzione non debba essere rivolta solo<br />
alla crema idratante da usare, ma anche al de-<br />
71
<strong>Gulli</strong>ver presenta la nuova linea di prodotti a marchio Consilia,<br />
selezionati per darti la qualità delle migliori marche ad un prezzo conveniente ogni giorno.<br />
PROVALI! L’ASSORTIMENTO CONTINUA A CRESCERE!
BELLEZZA<br />
tergente viso per rimuovere il trucco. Capire che<br />
tipo di pelle abbiamo e orientarsi all’acquisto di<br />
un prodotto adatto è la prima cosa giusta da fare.<br />
ACQUA MICELLARE,<br />
TUTTO IN UNO!<br />
Un prodotto per la pelle che pulisce il viso delicatamente<br />
e rimuove in maniera completa il<br />
make up è l’acqua micellare, utilizzata in un’unica<br />
soluzione come struccante, idratante e tonico<br />
per il viso. Come funziona? L’acqua micellare è<br />
composta da micelle, ossia minuscole particelle<br />
che galleggiano in una soluzione d’acqua dolce<br />
e che hanno la capacità di pulire perché sono<br />
attratte dalle impurità prodotte dalla pelle stessa.<br />
Quando l’acqua micellare viene applicata sulla<br />
pelle del viso, le micelle si legano con i residui<br />
di sporco del viso, in superficie ma anche in<br />
profondità, per poi dissolversi e lasciare la pelle<br />
pulita, fresca e idratata.<br />
SALVIETTINE STRUCCANTI<br />
(IL MENO POSSIBILE)<br />
Le più pigre opteranno anche per l’utilizzo delle<br />
salviettine struccanti, facili e veloci da usare.<br />
Il problema delle salviettine struccanti è che<br />
contengono ingredienti aggressivi, tra cui i tensioattivi<br />
che sciolgono il trucco e lo sporco. L’aggressività<br />
degli ingredienti nonché l’azione di<br />
sfregamento continuo sulla pelle durante il loro<br />
utilizzo, possono rendere la pelle ipersensibile e<br />
quindi arrossarla. Le salviettine quindi sono da<br />
usare in casi eccezionali, senza mai diventare<br />
un’abitudine quotidiana.<br />
Per rimuovere il make up,<br />
l’olio di cocco rappresenta<br />
una valida soluzione<br />
La zona degli occhi<br />
è molto delicata. Fate molta<br />
attenzione ai prodotti<br />
ATTENZIONE AGLI OCCHI!<br />
Un errore da evitare assolutamente è provare<br />
a rimuovere il trucco degli occhi con prodotti<br />
formulati appositamente per il viso. La zona degli<br />
occhi è infatti molto delicata e troppo sensibile<br />
per essere trattata con prodotti pensati per zone<br />
diverse, perché di regola sono troppo aggressivi<br />
e irritanti. La zona degli occhi e il loro contorno<br />
rappresentano una delle zone più delicate<br />
del corpo umano, dunque sono da trattare con<br />
cautela estrema. La regola è utilizzare prodotti<br />
oftalmologicamente testati e, nel rimuovere il<br />
trucco, fare attenzione a non stressare o sfregare<br />
la zona.<br />
SCRUB, OLI & CO.<br />
Molti detergenti per il viso hanno anche la funzione<br />
di scrub: contengono particelle esfolianti con<br />
cui si riesce a realizzare una pulizia estremamente<br />
profonda. Usare questi prodotti tutti i giorni non<br />
è una buona abitudine però; anche lo scrub vero<br />
e proprio, infatti, viene consigliato solo una volta<br />
ogni settimana, per non stressare troppo la cute.<br />
Le ultime tendenze mettono poi al primo posto<br />
gli oli naturali per rimuovere il make up. Tra questi<br />
il più versatile sembra essere l’olio di cocco, in<br />
grado di idratare, ammorbidire la pelle e rimuovere<br />
con estrema facilità anche il trucco waterproof.<br />
C’è poi anche l’olio di mandorle dolci che vanta<br />
proprietà idratanti per la pelle del viso e del corpo.<br />
Utilizzato per struccarsi, non provoca alcun effetto<br />
collaterale e, abbinato all’olio di ricino, è un mix<br />
perfetto per pulire a fondo e in modo naturale<br />
ciglia e sopracciglia.<br />
G<br />
73
STILE DI VITA<br />
di Gaia Cortese<br />
Marie Kondo ha inventato<br />
un sistema per ordinare<br />
la propria casa e la vita<br />
RIORDINARE CASA<br />
Pulizie di primavera? Ormai<br />
la stagione dei fiori bussa<br />
alle porte e il desiderio<br />
di rinnovamento si fa<br />
sentire. Perché non mettere<br />
allora in atto il metodo<br />
giapponese Konmari?<br />
E LA PROPRIA VITA<br />
Alzi la mano chi ancora non ha letto il libro “Il magico<br />
potere del riordino” della scrittrice giapponese<br />
Marie Kondo, un vero e proprio vademecum<br />
per chi ambisce a riordinare definitivamente la<br />
propria casa e a liberarsi una volta per tutte delle<br />
cose superflue. Scettici? Eppure Marie Kondo<br />
è ormai considerata un’esperta internazionale<br />
dell’arte del riordino ed è ormai riconosciuta sia<br />
in Giappone sia a livello internazionale, grazie ai<br />
libri che ha scritto e ai programmi televisivi a cui<br />
ha partecipato. Nel libro che l’ha resa famosa,<br />
Marie Kondo spiega come sia possibile mettere<br />
in pratica un’operazione eccezionale di riordino<br />
seguendo il suo metodo, il metodo Konmari, ossia<br />
La scrittrice giapponese<br />
è considerata un’esperta<br />
dell’arte del riordino<br />
75
STILE DI VITA<br />
una serie di semplici consigli per riordinare non<br />
solo la casa, ma anche la propria vita. Un metodo<br />
che, pur basandosi molto sull’aspetto emotivo,<br />
permette di scegliere senza troppe titubanze quali<br />
sono gli oggetti di cui abbiamo davvero bisogno e<br />
quali, invece, non ci occorrono più. Se ormai abbiamo<br />
stuzzicato la vostra curiosità, eccovi spiegato<br />
in soli 10 punti il metodo Konmari.<br />
G<br />
Il riordino va<br />
effettuato tutto in<br />
una volta (sei mesi<br />
circa è l’arco di tempo<br />
necessario).<br />
Non riordinate stanza<br />
per stanza ma una<br />
categoria per volta. Vi<br />
accorgerete, infatti,<br />
che spesso anche la<br />
stessa tipologia di<br />
oggetti (libri, riviste,<br />
accessori tecnologici...)<br />
è sparsa in più punti della casa e<br />
questo genera disordine.<br />
Mai buttare via le<br />
cose degli altri: è una<br />
grave mancanza di<br />
rispetto.<br />
Radunate tutte le cose<br />
che appartengono alla<br />
stessa categoria sul<br />
pavimento e poi decidete<br />
da dove iniziare. È l’unica<br />
maniera per avere<br />
un quadro di insieme<br />
della quantità di cose<br />
che possediamo e per<br />
scegliere cosa conservare<br />
(e quindi riporre<br />
ordinatamente in armadi<br />
e cassetti).<br />
Pensare solo<br />
alle cose da<br />
eliminare ci rende<br />
infelici. Meglio<br />
scegliere che<br />
cosa conservare.<br />
È un po’ come<br />
la questione<br />
del mezzo bicchiere pieno<br />
o mezzo bicchiere vuoto.<br />
Dipende tutto da che<br />
prospettiva guardiamo<br />
la cosa. Eliminare può<br />
sembrare una privazione,<br />
conservare ha sicuramente<br />
una definizione di per sé più<br />
positiva.<br />
Prima di<br />
buttare via le<br />
cose pensate<br />
all’ideale<br />
di vita a cui<br />
aspirate.<br />
Questo<br />
consiglio è<br />
utilissimo<br />
per un efficace cambio<br />
dell’armadio, solitamente<br />
uno degli spazi più<br />
affollati in casa. E pensate<br />
soprattutto a quanto<br />
tempo libero avreste in<br />
più se smetteste una volta<br />
per tutte di riordinare casa<br />
ogni tre per due. Il metodo<br />
Konmari sostiene poi che<br />
un eccezionale riordino<br />
attuato in casa, non può<br />
che portare a uno stile di<br />
vita migliore. Vale la pena<br />
provare.<br />
Conservate solo<br />
le cose che vi<br />
emozionano e<br />
buttate via il<br />
resto. Capitolo<br />
a parte per le<br />
foto e le lettere<br />
conservate che<br />
generano sempre<br />
tanti ricordi e di<br />
cui è sempre difficile sbarazzarsi.<br />
Eliminate però tutti quegli oggetti<br />
che non vi trasmettono sensazioni<br />
positive: ne farete a meno o li<br />
sostituirete con qualcosa che<br />
sceglierete meglio.<br />
Riordinare deve<br />
essere un evento<br />
speciale non una<br />
cosa da fare tutti i<br />
giorni.<br />
Svuotate la borsa<br />
ogni giorno.<br />
Eliminate scontrini<br />
della spesa, volantini,<br />
fazzoletti usati e tutta la<br />
cianfrusaglia che finisce<br />
inevitabilmente nella<br />
borsa. E datemi retta,<br />
fatelo ogni giorno.<br />
Contenitori<br />
e divisori non servono:<br />
destinate uno spazio ad<br />
ogni categoria di cose. E<br />
soprattutto ricordatevi<br />
che più contenitori<br />
avete, più troverete<br />
una scusa per riempirli,<br />
mentre la regola base è<br />
“Less is more”.<br />
77
SALUTE<br />
di Gaia Cortese<br />
Allergia<br />
O INTOLLERANZA<br />
ALIMENTARE?<br />
Indicano entrambe una reazione indesiderata<br />
dell’organismo al contatto con una determinata sostanza,<br />
ma non sono la stessa cosa. Facciamo un po’ di chiarezza<br />
sfatando anche alcuni falsi miti che spopolano su Internet<br />
S<br />
Sempre più spesso si sente parlare di allergie e<br />
di intolleranze alimentari. Nell’ultimo periodo,<br />
grazie al proliferare sui social network di campagne<br />
pro o contro qualcosa, la confusione sul<br />
significato di questi due termini regna sovrana.<br />
Eppure sono due manifestazioni di “fastidio” ad<br />
una determinata sostanza, che nascono da due<br />
sistemi del corpo e presentano sintomi completamenti<br />
diversi. Nelle allergie, infatti entra in gioco il<br />
sistema immunitario, mentre nelle intolleranze è<br />
il sistema digerente ad essere chiamato in causa.<br />
LE ALLERGIE<br />
Le allergie rappresentano di fatto una risposta<br />
eccessiva da parte del nostro sistema immunitario<br />
Per scoprire se siamo<br />
allergici, dobbiamo sottoporci<br />
a specifici test cutanei<br />
79
SALUTE<br />
Per le intolleranze<br />
occorrono test approfonditi<br />
eseguiti in laboratorio<br />
ad alcuni agenti estranei, che prendono così il<br />
nome di allergeni. Quando per esempio ingeriamo<br />
alcuni cibi ai quali siamo allergici oppure<br />
entriamo in contatto con determinate sostanze,<br />
il nostro corpo manda un segnale di allarme,<br />
ovvero la reazione allergica, al nostro sistema di<br />
difesa. Da cosa dipendono le allergie?<br />
Le reazione allergiche sono determinate dalla<br />
presenza di anticorpi specifici (detti immunoglobuline<br />
IgE), che reagiscono in modo molto<br />
deciso e forte al contatto con queste sostanze.<br />
La loro reazione scatena quindi la produzione di<br />
istamina, una sostanza che a sua volta innesca<br />
una cascata di eventi: per esempio il manifestarsi<br />
di liquido nei tessuti, prurito, arrossamento,<br />
orticaria, vasodilatazione, infiammazione delle<br />
mucose, arrossamento. Tutti eventi che possono<br />
raggiungere una gravità tale tanto da portare al<br />
cosiddetto shock anafilattico.<br />
LE INTOLLERANZE ALIMENTARI<br />
Le intolleranze alimentari dipendono dal fatto<br />
che il nostro metabolismo ha una sorta di “buco”,<br />
ovvero non riesce a metabolizzare la sostanza,<br />
per esempio il lattosio e il glucosio, alla quale si<br />
è intolleranti. Quindi le intolleranze non sono<br />
allergie e non coinvolgono il sistema immunitario.<br />
Tanto che la reazione che abbiamo descritto<br />
poco sopra non si innesca. Cosa succede dunque,<br />
quando assumiamo un alimento al quale<br />
siamo intolleranti? Di fatto il nostro organismo<br />
è incapace di assorbirlo correttamente e non<br />
riesce né a digerirlo né a metabolizzato. Per cui<br />
nel nostro corpo si manifestano i classici fastidi<br />
classificati in gonfiore, meteorismo, diarrea e<br />
dolore addominale.<br />
ALLERGICI O INTOLLERANTI?<br />
Essendo due manifestazioni totalmente diverse,<br />
anche per la diagnosi sono necessari test e esami<br />
differenti. Per le allergie è necessario cercare gli<br />
anticorpi specifici per un determinato alimento,<br />
cioè quelli che fanno scattare la reazione esagerata.<br />
Questa ricerca può essere effettuata sia “in<br />
vivo” (mediante test cutanei a lettura immediata<br />
da effettuare con estratti commerciali purificati<br />
di alimenti o con il cibo fresco) che “in vitro”<br />
mediante un test di laboratorio effettuato sul<br />
sangue del paziente capace di individuarli.<br />
Nel caso delle intolleranze alimentari, invece,<br />
bisogna evidenziare la carenza di un determinato<br />
enzima attraverso test specifici. Quello più comune<br />
è relativo alla sospetta intolleranza al lattosio.<br />
Si tratta del Breath Test con cui si riscontra un<br />
deficit della lattasi, ovvero l’enzima preposto alla<br />
digestione del latte.<br />
L’Unione europea effettua<br />
controlli costanti sulla sicurezza<br />
degli additivi alimentari<br />
I FALSI MITI<br />
Una delle leggende metropolitane che impazzano<br />
erroneamente sul web nell’ultimo periodo<br />
sostiene che a causare le allergie sarebbero gli<br />
additivi, presenti nei nostri alimenti. Per chiarezza,<br />
gli additivi alimentari sono sostanze che vengono<br />
aggiunte ai cibi per migliorarne la conservabilità<br />
e ostacolare la proliferazione batterica. Il loro<br />
uso è regolamentato e autorizzato dall’Unione<br />
Europea. L’elenco di queste sostanze viene<br />
periodicamente revisionato dall’EFSA, l’organo<br />
tecnico incaricato di verificarne la sicurezza. Tutti<br />
gli additivi presenti oggi in commercio hanno<br />
ricevuto un’approvazione iniziale e sono periodicamente<br />
sottoposti a severi e costanti controlli<br />
e per questo motivo sono sicuri. Eliminare gli<br />
additivi dagli alimenti non solo è sconsigliabile<br />
ma potrebbe anche pericoloso. Ricordiamo l’uso<br />
dei nitrati nei salumi, indispensabili per diminuire<br />
il rischio mortale del botulino.<br />
G<br />
81
FITNESS<br />
di Davide Grilli<br />
Le macchine permettono<br />
al corpo di lavorare<br />
in scarico di peso<br />
GYRO GYRO…<br />
Si chiama gyrotonic<br />
ed è un allenamento<br />
che prende spunto<br />
dagli esercizi isometrici<br />
di altre attività fisiche<br />
come danza, yoga e arti<br />
marziali, sfruttando lenti<br />
movimenti circolari.<br />
S<br />
Se avete visto i video di Lady Gaga o di Madonna<br />
alle prese con macchinari particolari, o vi è capitato<br />
di navigare sul blog di Elena Santarelli, vi<br />
chiederete che (strano) tipo di attività sportiva<br />
stiano praticando? Si tratta del gyrotonic un<br />
metodo di allenamento effettuato con appositi<br />
macchinari in grado di potenziare mobilità,<br />
capacità di allungamento ed elasticità delle articolazioni<br />
e dell’apparato muscolo-scheletrico.<br />
A cosa servono questi macchinari? Le macchine,<br />
TONIC<br />
basate su cinghie e tiranti, permettono al corpo<br />
di lavorare “in scarico di peso”, rendendo l’attività<br />
idonea a persone di ogni età e con ogni tipo di<br />
preparazione fisica.<br />
Nella sua variante a corpo libero si parla di invece<br />
di gyrokinesis. Entrambi si basano su movimenti<br />
lenti e rotatori che coinvolgono articolazioni,<br />
muscoli, tendini e legamenti, una nuova moda<br />
che sta conquistando un gran numero di vip:<br />
Ornella Muti, Paola Perego, Elena Santarelli, Luca<br />
Zingaretti, Luisa Ranieri e Serena Autieri, solo per<br />
fare alcuni nomi.<br />
Le tecniche e i macchinari del gyrotonic sono<br />
state inventate negli anni ’80 del secolo scorso<br />
dall’ungherese Juliu Horvath, un ballerino solista<br />
del Romanian State Opera. Negli anni ’70<br />
si rifugiò negli stati Uniti dove proseguì la sua<br />
carriera artistica fino alla drammatica rottura del<br />
tendine d’Achille. L’infortunio lo spinse a creare<br />
una disciplina per il potenziamento delle funzioni<br />
83
FITNESS<br />
Gli esercizi lavorano<br />
delicatamente sui muscoli<br />
e sulle articolazioni<br />
I PRINCIPALI BENEFICI<br />
Ecco i benefici di queste discipline, che vanno<br />
praticate con l’aiuto di un personal trainer in<br />
sessioni da un’ora.<br />
Tonificano la muscolatura<br />
Aumentano la flessibilità<br />
Migliorano la postura<br />
Contrastano dolori articolari e mal di<br />
schiena<br />
Aiutano il sistema circolatorio, sanguigno e<br />
linfatico<br />
Agiscono sul sistema respiratorio in quanto<br />
ogni movimento, come nello yoga, deve<br />
essere all’unisono con il respiro<br />
Migliorano la capacità polmonare e<br />
cardiovascolare<br />
Favoriscono la coordinazione e la<br />
propriocettività, ossia il senso di sé nello<br />
spazio<br />
Favoriscono il recupero dopo infortuni a<br />
spalle o ginocchia<br />
Aiutano a rilassarsi e a combattere stress,<br />
ansia e tensioni<br />
L'attività è idonea a persone<br />
di ogni età e con ogni tipo<br />
di preparazione fisica<br />
muscolari, alla quale dette il nome di “Yoga for<br />
dancers” e che costituì la base per lo sviluppo<br />
del gyrotonic, un concentrato di stretching, di<br />
ginnastica posturale, di educazione al respiro, di<br />
potenziamento e controllo muscolare, di forza e<br />
flessibilità. La disciplina da lui inventata utilizza<br />
infatti gli esercizi isometrici di altre attività posturali<br />
come la danza, lo yoga, le arti marziali, il<br />
nuoto sfruttando i movimenti tridimensionali e<br />
circolari. Ogni movimento è accompagnato poi<br />
dalla respirazione per favorire un uso corretto del<br />
diaframma, donando così maggiore efficacia e<br />
fluidità agli esercizi.<br />
Gli esercizi permettono di lavorare in modo sistematico<br />
e delicato sulle articolazioni e sui muscoli.<br />
Nessuna parte del corpo rimane esclusa: muscoli<br />
e organi vengono coinvolti dai movimenti ondulatori<br />
e ritmici, permettendo loro di allungarsi<br />
e potenziarsi con il minimo sforzo. Il tutto con<br />
variazioni di intensità e velocità di esecuzione<br />
sincronizzate di volta in volta con il respiro. Trat-<br />
tandosi di movimenti dolci e a bassa intensità,<br />
possono essere praticati da tutti, senza limita-<br />
zioni di età. ll Gyrotonic si svolge con particolari<br />
macchinari che si adattano ad ogni corpo e ad<br />
ogni condizione in modo dolce, così da evitare<br />
micro fratture o infortuni: i movimenti vengono<br />
infatti eseguiti in fase di scarico del peso che si<br />
avvale di tiranti e cinghie per essere mantenuto.<br />
Su internet all’indirizzo www.gyrotonic.com<br />
si possono trovare gli indirizzi di studi<br />
qualificati di tutto il mondo dove<br />
provare questa disciplina. G<br />
85
AMICI ANIMALI<br />
di Evelin Eugenia Bruno<br />
L’ARCA DEGLI<br />
animali<br />
La rubrica di questo mese dedicata<br />
ai nostri amici animali<br />
è un po’ più ricca del solito. A<br />
darci un importante contributo<br />
è Luciana Zucchi, presidente<br />
dell’associazione L’Arca degli animali<br />
Onlus di Voghera. «Le attività<br />
dell’Arca degli animali partono<br />
nel 2007, ma la Onlus vera e propria<br />
è stata costituita nel giugno<br />
del 2011», ha detto il presidente.<br />
Quali sono le attività?<br />
«Siamo un gruppo di 30 volontarie.<br />
Proveniamo da associazioni<br />
diverse e abbiamo deciso<br />
di riunire le forze per salvare gli<br />
animali che, senza di noi, non<br />
avrebbero visibilità e possibilità<br />
di essere adottati. Ciascuna di noi<br />
ha i propri impegni di lavoro e<br />
personali e spesso per far fronte<br />
alle necessità dell’associazione ci<br />
autotassiamo, per esempio per<br />
far sterilizzare cani e gatti. I nostri<br />
“pelosetti” sono vaccinati, sverminati<br />
e chippati, provengono<br />
a volte da situazioni disagiate e<br />
altre da cucciolate indesiderate».<br />
Che cosa significa vivere con<br />
un animale domestico?<br />
«È una delle esperienze più belle<br />
che si possono provare nella vita.<br />
Solo chi ha la fortuna di avere un<br />
animale domestico può sperimentare<br />
l’allegria e la compagnia<br />
che ci regala. È stato scientificamente<br />
dimostrato che la loro<br />
presenza nelle nostre case faccia<br />
respirare un clima più tranquillo e<br />
sereno e abbia un effetto positivo<br />
sulla nostra salute e sulle nostre<br />
emozioni. Molti studi hanno evidenziato<br />
questi benefici ed è per<br />
questo che molti animali vengono<br />
utilizzati nella pet terapy per<br />
diverse patologie e, addirittura,<br />
vengono ammessi negli ospedali.<br />
Loro, i nostri amici a quattro<br />
zampe, non si scoraggiano mai,<br />
sono una compagnia preziosa,<br />
silenziosa e costante, specie nei<br />
momenti tristi: percepiscono il<br />
nostro stato d’animo e vogliono<br />
starci vicino per rassicurarci».<br />
Un ruolo sociale ben preciso?<br />
«Sì, per le persone anziane e sole<br />
gli animali sono un aiuto per affrontare<br />
la solitudine e la depressione.<br />
E i loro effetti benefici ri-<br />
guardano anche i bambini. Quelli<br />
che crescono con un animale al<br />
loro fianco sviluppano senso di<br />
responsabilità e amore».<br />
Non tutti la pensano come noi<br />
«Alcuni sostengono che gli animali<br />
debbano vivere liberi e non<br />
dipendere da alcun padrone, altri<br />
ritengono che possiamo farli<br />
soffrire lasciandoli a casa da soli<br />
per diverse ore. Certe persone, a<br />
causa dei divieti, all’avvicinarsi del<br />
periodo delle vacanze, pensano<br />
addirittura che sia lecito abbandonarli.<br />
Un animale domestico è<br />
un membro della famiglia e come<br />
tale deve ricevere un pasto<br />
sicuro due volte al giorno, una<br />
cuccia calda, cure mediche e<br />
amore, amore, amore.<br />
Lo stesso amore che loro ci danno<br />
in modo incondizionato. G<br />
87
MODA<br />
di Evelin Eugenia Bruno<br />
Design affusolato quello di<br />
Gianvito Rossi sulle pumps in<br />
suede: la nuance celeste si abbina<br />
ad abiti chiari o jeans cropped.<br />
AZZURRO<br />
Cielo<br />
Little Boy Blue e Pink Lavender, sono<br />
due delle nuance della primavera 2018<br />
proposte da Pantone. Qui interpretate<br />
dalle più quotate fashion house.<br />
Borsa a spalla Dionysus in<br />
pelle celeste by Gucci: un<br />
tocco giovane per il giorno<br />
come per la sera.<br />
Un tacco<br />
multicolore<br />
a forma di<br />
accendino<br />
sostiene il<br />
design dei<br />
tronchetti<br />
avveniristici<br />
in jersey di<br />
Vetements.<br />
Azzurro cielo per la<br />
nuova Kan I di Fendi<br />
con profili ondulati<br />
e fiori in nappa<br />
multicolore.<br />
Effetto sicuro<br />
con lo borsa a<br />
spalla Dolce &<br />
Gabbana. La<br />
tinta celeste<br />
contrasta con<br />
l’interno rosa.<br />
Taglio brioso e<br />
asimmetrico per<br />
l’abito midi di<br />
Rebecca Vallance,<br />
un elegante<br />
monospalla<br />
percorso da un<br />
lungo volant.<br />
Sandali infradito<br />
in pelle celeste<br />
con borchie<br />
Rockstud. Un<br />
tocco rock-chic<br />
by Valentino<br />
Garavani.<br />
Valentino Garavani firma la borsa<br />
Rockstud Spike in suede celeste<br />
trapuntato con borchie metalliche.
MODA<br />
Rosa<br />
LAVANDA<br />
L’eleganza prende<br />
le sembianze<br />
della borsa Amy<br />
di Salvatore<br />
Ferragamo amo in<br />
lussuosa suosa pelle<br />
granulata rosa<br />
lavanda.<br />
Décolleté con tacco a stiletto alto<br />
by Sergio Rossi. La pelle rosa ha un<br />
graffiante effetto screpolato.<br />
Pelle rosa per i sandali fantasia<br />
di Prada con tacco largo<br />
medio ed elegante cinturino<br />
allaa<br />
caviglia.<br />
Sophia Webster<br />
firma questi raffinati<br />
sandali in satine rosa<br />
impreziositi da inserti<br />
gioiello sulla punta.<br />
Da cerimonia.<br />
Eleganti e<br />
sensuali: sono i<br />
sandali Medusa<br />
by Versace, con<br />
cinturini in pelle<br />
e tacco a stiletto<br />
alto. La chiusura è<br />
alla caviglia.<br />
Gonna in<br />
maglia<br />
firmata Stella<br />
McCartney:<br />
taglio midi con<br />
orlo svasato<br />
e silhouette<br />
fasciante.<br />
Borsa Gucci<br />
Marmont in soffice<br />
velluto rosa, decorata<br />
con maxi cristalli. Un<br />
accessorio glamour<br />
per il giorno come<br />
per la sera.<br />
Wifi Medium di Dolce & Gabbana: borsa in<br />
vitello bottalato con pattina in pelle liscia.<br />
La catena richiama il logo dorato.<br />
Una tempesta di cristalli e il cinturino<br />
alla caviglia: sono i sandali in satin pink<br />
lavender di Alexander McQueen.
Passatempo<br />
di Francesco Orsenigo<br />
TUTTO<br />
scorre<br />
Fiumi di parole, di lettere, di persone. Avere una riunione fiume, essere un fiume in piena. Pochi<br />
modi di dire rendono così bene l’idea dell’inarrestabilità di certe situazioni: potere di un termine<br />
che ci è più connaturato di quanto si pensi. Sui fiumi abbiamo plasmato la nostra storia,<br />
costruendo città sulle loro sponde. Beviamo la loro acqua e la usiamo per irrigare i campi, ma<br />
anche per trasportare merci, ricavare energia e nutrimento. I fiumi, insomma, sono la nostra vita:<br />
vale la pena di conoscerli meglio.<br />
PARTIAMO...<br />
1 Il fiume Aril, che sfocia<br />
nel Lago di Garda vicino<br />
a Malcesine (Vr), ha una<br />
particolarità. Quale?<br />
A - È il fiume più corto<br />
d’Italia.<br />
B - È una famosa meta degli<br />
appassionati di rafting.<br />
C - Vi scorre acqua salata.<br />
3 Il Danubio è il fiume<br />
navigabile più lungo dell’Unione<br />
europea. Quanti Stati attraversa?<br />
A - Sette<br />
B - Dieci<br />
C - Cinque.<br />
92<br />
2 Qual è il fiume più lungo<br />
del mondo?<br />
A - Il Nilo.<br />
B - Il Rio delle Amazzoni.<br />
C - Il Fiume azzurro.
4 Il Rio Catatumbo è un fiume dell’America<br />
l’<br />
eric<br />
latina, famoso per il suo relámpago. Di cosa si<br />
tratta?<br />
A - Di una specie ittica, dalle carni prelibate,<br />
presente solo nel suo bacino.<br />
B - Di una spettacolare cascata.<br />
C - Di un fenomeno atmosferico.<br />
6 Il fiume Qiantang, in Cina, richiama ogni<br />
autunno moltissimi turisti che accorrono per<br />
vedere:<br />
A - L’acqua che si colora di un rosso intenso.<br />
B - Enormi banchi di migliaia e migliaia di pesci<br />
che risalgono la corrente.<br />
C - L’acqua che scorre al contrario.<br />
5 Oltre ai fiumi sotterranei, esistono<br />
anche quelli sottomarini.<br />
A - Vero.<br />
B - Falso.<br />
C - Vero, ma non si tratta di veri fiumi.<br />
In base alle risposte giuste sei...<br />
5/6: ...promosso a pieni voti.<br />
Le sai davvero tutte!<br />
3/4: ...abbastanza preparato,<br />
ma puoi migliorare.<br />
1/2: ...una frana. Di fiumi, torrenti e<br />
affini sai poco!<br />
forma un delta esteso quanto la Valle d’Aosta!<br />
4 Un fenomeno atmosferico. Alla foce, nel lago Maracaibo, in Venezuela,<br />
si verificano tempeste di fulmini che si ripetono per dieci ore a notte detti,<br />
appunto, Relámpago del Catatumbo. Quando si scatenano, si contano fino<br />
a 280 scariche elettriche all’ora, visibili a chilometri di distanza.<br />
5 Non sono veri fiumi. Si tratta di correnti d’acqua mescolata a solfuro<br />
d’idrogeno, prodotto della decomposizione organica. Divenuta più pesante<br />
dell’acqua salata, questa miscela gassosa percorre il fondale proprio come<br />
un fiume, con tanto di sponde e detriti trasportati dalla corrente.<br />
6 L’acqua che scorre al contrario. Ogni autunno, per una settimana, il<br />
fronte di marea risale il corso del fiume, generando onde improvvise e<br />
spettacolari, alte diversi metri e che possono raggiungere i 40 km/h di<br />
velocità. In Cina questo fenomeno è conosciuto come Drago d’argento.<br />
SOLUZIONI<br />
1 È il fiume più corto d’Italia. Nonostante sia attraversato da 3 ponti e formi<br />
anche delle piccole cascate, infatti, è lungo solo 175 metri! A Malcesine un<br />
cartello segnala l’Aril come “il fiume più corto del mondo”, ma sembra che<br />
questo record spetti al Reprua, in Georgia, di appena 27 metri.<br />
2 Il Rio delle Amazzoni. Fino a non molto tempo fa, questo titolo era<br />
assegnato al Nilo (6.853 km), ma nuove misurazioni, effettuate circa dieci<br />
anni or sono, hanno individuato una diversa sorgente per il fiume latino<br />
americano, che ora misura 6.992 km. Il Fiume azzurro, in Cina, è al terzo<br />
posto, con 6.300 km.<br />
3 Attraversa dieci Paesi. Sorge nella Foresta nera, in Germania, e nel suo<br />
corso di 2.900 km bagna 4 capitali nazionali: Vienna, Bratislava, Budapest<br />
e Belgrado. Sfocia nel Mar Nero, al confine tra Romania e Ucraina, dove<br />
93
Passatempo<br />
IL CRUCIVERBA E LA PAROLA NASCOSTA<br />
(E.E.B.)<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />
12 12<br />
13 14<br />
15 16 17 18<br />
20 21 22 23 24<br />
25 26 27 28 29<br />
Allena la tua mente<br />
con il Cruci<strong>Gulli</strong><br />
di questo mese<br />
Colei che parla con sfoggio di<br />
ridondanze e ampollosità – 52.<br />
Il Mar situato tra la parte meridionale<br />
della penisola balcanica<br />
e quella occidentale dell’Anatolia<br />
– 53. Quarta nella scala – 54. Denominazione<br />
dell’auto-edizione<br />
usata per indicare la diffusione,<br />
nell’URSS, di opere letterarie o<br />
saggistiche al di fuori dell’editoria<br />
ufficiale – 55. Ilaria Alpi.<br />
Orizzontali: 1. Far acquisire dimestichezza, entrare in<br />
confidenza –12. La rondine che non ha ancora abbandonato<br />
il nido – 13. Quando i bambini non fanno ciò che gli dice<br />
il genitore – 15. “Inizio e fine” di Alessandro Magno – 16.<br />
Theodore Roosevelt – 17. Il cuore di Gaio – 18. Tomografia<br />
Computerizzata – 19. Il Depretis, politico italiano (iniz.) – 20.<br />
Commercianti di cuoio – 23. Una piccola Citroën, usata per<br />
il tempo libero, conosciuta anche come “spiaggina” – 25. La<br />
squadra che ha ideato le prime frecce per bicicletta – 26. Il Te,<br />
inno cristiano in prosa di origine antica – 29. Il nitroglicole,<br />
conosciuto anche come Etilene Glicol DiNitrato (sigla) – 30.<br />
Antico strumento a fiato ad ancia labiale degli australiani<br />
aborigeni – 33. Iniziali del Lewis, l’atleta chiamato figlio del<br />
vento – 34. Studium Biblicum Franciscanum – 36. Come<br />
si … dire – 38. Nome di Mammucari e Teocoli – 39. Bigio<br />
senza bio – 40. Lo risolve il Detective – 43. Noé…senza<br />
capo – 45. Due terzi di Eco – 46. Inizio e fine di alibi – 47.<br />
94<br />
30 31 32<br />
50 51 52<br />
33 34 35<br />
36 37 38<br />
39 40 41 42<br />
43 44 45 46<br />
47 48 49<br />
53 54 55<br />
Verticali: 2. Le sei lettere<br />
scandite in una famosa canzone<br />
brasiliana in voga nelle feste – 3.<br />
Irrecuperabili, vani – 4. La Bilancia<br />
per i Latini – 5. International Data<br />
Base – 6. Associazione Italiana<br />
Internal Auditors – 7. Contrario<br />
di ripetuti e fitti – 8. La vecchia<br />
imposta comunale sugli immobili<br />
– 9. Gusto… francese – 10.<br />
Personaggio di cui si parla nel<br />
Nuovo Testamento, primo vescovo<br />
di Cesarea di Palestina – 11.<br />
Jules, scrittore e aforista francese<br />
– 13. Capitale del Bangladesh –<br />
14. Così è chiamata la paura del<br />
dolore – 21. Obsessive Compulsive Disorder – 22. 3°, 4°<br />
e 1° di guida – 23. Il 2001 per gli antichi romani – 24.<br />
Contiene il giorno più caldo dell’anno – 27. Educational<br />
Employees Credit Union – 28. Lo tira chi si spaventa – 31.<br />
Iniziali dell’Aykroyd dei Ghostbusters – 32. Giorno – 35.<br />
Il verso della pecora per i bimbi – 36. Risposta positiva<br />
– 37. Iniziali dell’eroina del videogioco Tomb Raider<br />
– 39. Sigla dello standard di seconda generazione di<br />
telefonia mobile – 41. Paella…priva di pla – 42. Ridley,<br />
personaggio in foto e regista de “Il Gladiatore” – 43. Tra<br />
ieri e domani – 44. Nome di una città in Turchia che si<br />
trova sull’estuario del fiume Evros – 46. Auguri senza<br />
consonanti – 48. Società costituita a Milano nel 1910<br />
per la gestione degli impianti elettrici comunali e del<br />
servizio di illuminazione pubblica – 49. Nome della<br />
decima lettera degli alfabeti fenicio ed ebraico – 50. Ti<br />
Amo – 51. Versus, contro.<br />
Risolvete il cruciverba e scoprite la parola segreta celata nei quadretti a fondo grigio.<br />
Un piccolo aiuto? È una giornata mondiale e si “festeggia” il 22 marzo.
RAFFAELLO E L’ECO DEL MITO<br />
Gamec - Galleria d’Arte Moderna e<br />
Contemporanea di Bergamo<br />
27.01.2018 - 06.05.2018<br />
www.raffaellesco.it<br />
Un mostra che vuole ripercorrere la vita di Raffaello attraverso<br />
le sue opere, realizzate alle corti di Urbino, Perugia<br />
e Siena. Il pittore ha avuto la possibilità di confrontarsi,<br />
imparare e migliorare la propria<br />
arte venendo a contatto con altri<br />
importanti artisti dell’epoca. Anche<br />
a Bergamo i visitatori potranno<br />
ammirare opere del padre Giovanni<br />
Santi, di Pedro Berrugute,<br />
del Perugino e del Pinturicchio, e<br />
confrontarle con ben dodici dipinti<br />
di Raffaello provenienti da<br />
musei nazionali e internazionali.<br />
Una esposizione per rinverdire le<br />
origine del mito di Raffaello capace<br />
di influenzare molti artisti sino<br />
ai giorni nostri.<br />
AMORE, MUSEI, ISPIRAZIONE.<br />
IL MUSEO DELL’INNOCENZA<br />
DI ORHAN PAMUK A MILANO<br />
Museo Bagatti Valsecchi<br />
19.01.2018 - 24.06.2018<br />
www.museobagattivalsecchi.com<br />
Il Museo dell’innocenza del premio Nobel Orhan Pamuk<br />
arriva al Bagatti Valsecchi con una mostra internazionale<br />
che porta da Istanbul a Milano, la celebre storia<br />
d’amore di Kemal e Füsun, protagonisti del romanzo<br />
omonimo. Saranno esposte 29 vetrine contenenti immagini<br />
e oggetti dalla forte capacità evocativa, capaci<br />
di raccontare la storia dei due protagonisti e far affiorare<br />
la magica atmosfera della Istanbul degli anni Settanta<br />
e Ottanta. Il percorso è arricchito da installazioni<br />
video in cui è la voce dello stesso Orhan Pamuk a raccontare<br />
il senso della straordinaria operazione museale<br />
e a illustrarne il legame con il Museo Bagatti Valsecchi.<br />
MOSTRE<br />
di Maurizio Ferrari<br />
ARTICO, ULTIMA FRONTIERA<br />
Triennale di Milano<br />
08.02.2018 - 25.03.2018<br />
www.triennale.org<br />
Alla scoperta di uno degli ultimi territori non contaminato<br />
dall’uomo: l’Artico. È possibile farlo attraverso gli<br />
scatti di tre maestri della fotografia di reportage: Ragnar<br />
Axelsson (Islanda, 1958), Carsten Egevang (Danimarca,<br />
1969) e Paolo Solari<br />
Bozzi (Roma, 1957). La<br />
mostra è un’indagine<br />
approfondita, attraverso<br />
tre angolazioni diverse,<br />
su Groenlandia,<br />
Siberia e Islanda, e sulla<br />
vita della popolazione<br />
Inuit. Sessanta scatti,<br />
oltre a tre documentari,<br />
vogliono portare all’attenzione di tutti i problemi legati<br />
al cambiamento climatico.<br />
MITO DEL CALCIO: DAL<br />
GLORIOSO PASSATO, UN<br />
ESEMPIO PER IL FUTURO<br />
Palazzo Ferrero - Biella<br />
26.01.2018 - 08.04.2018<br />
www.palazzoferrero.it<br />
Il passato incontra il presente e il futuro del calcio a Biella.<br />
Un mostra, o meglio due mostre che si fondono insieme<br />
per ricordare le gesta dell’allenatore italiano più<br />
vincente con la nazionale,<br />
Vittorio Pozzo, con<br />
una ricca collezione di<br />
maglie di gioco dei campioni<br />
d’oggi e del recente<br />
passato. Pozzo, originario<br />
di Ponderano, un paese<br />
vicino a Biella, tra il 1934<br />
e il 1938 ha portato alla<br />
vittoria gli azzurri in due<br />
Mondiali e in una Olimpiade. Queste sue gesta sono<br />
celebrate attraverso immagine e altro materiale d’epoca.<br />
A questo calcio romantico viene contrapposta la<br />
collezione di maglie del giornalista Alessandro Alciato. I<br />
visitatori potranno vedere quelle indossate da Gattuso<br />
durante i Mondiali del 2006, di Buffon e di molti altri<br />
campioni.<br />
95
DONATELLA DI<br />
PIETRANTONIO<br />
BELLA MIA<br />
Dopo il successo ottenuto da Donatella<br />
Di Pietrantonio con L’Arminunta (Premio<br />
Campiello 2017), Einaudi ristampa Bella<br />
mia, un romanzo denso uscito nel 2014<br />
che attraversa i temi del lutto, della<br />
sorellanza e della maternità. Caterina e<br />
Olivia sono sorelle gemelle. Olivia, tra<br />
le due, è quella destinata al successo. Almeno così<br />
pare. Tutto si interrompe durante il sisma del 2009 a<br />
L’Aquila: Olivia si attarda a fuggire e muore. Caterina<br />
non dovrà solo fare i conti con la perdita della sorella,<br />
ma si troverà costretta a riconsiderare il suo rapporto<br />
con lei, ora che è destinata a sostituirla nel ruolo di<br />
madre. Infatti Marco, il figlio che Olivia stava crescendo<br />
da sola, viene affidato alle sue cure.<br />
Einaudi – 182 pagine – 12,00 euro<br />
SIRI RANVA HJELM JACOBSEN<br />
ISOLA<br />
Una storia di migrazione nordica e di<br />
un cammino a ritroso, sulle tracce delle<br />
proprie origini. Anni trenta: Fritz e Marita<br />
lasciano Suduroy , isola dell’arcipelago delle<br />
Færøer (Faroe), un pugno di terre sperduto<br />
nell’oceano Atlantico del Nord, verso il<br />
mondo e la modernità per ricominciare<br />
tutto in Danimarca. La prospettiva è una vita di maggior<br />
agio e una conseguente supposta felicità. Quando Marita<br />
muore, portando gran parte delle sue storie con sé nella<br />
tomba, la nipote decide di intraprendere un viaggio nella<br />
terra dei suoi avi. Non comprende la lingua, non sa cosa<br />
l’aspetta, eppure sente che una parte di quelle isole è pure<br />
sempre e ancora, casa sua.<br />
Iperborea – 256 pagine – 17,00 euro<br />
LIBRI<br />
di Nunzia Picariello<br />
ROBERTO CAMURRI<br />
A MISURA D’UOMO<br />
Protagonista del primo romanzo<br />
dell’esordiente Roberto Camurri<br />
è la Pianura Padana, la provincia<br />
e Fabbrico, paese d’origine dello<br />
scrittore. Un paese a misura d’uomo,<br />
dove ci si conosce tutti e dove c’è<br />
spazio, anche fisico, per far crescere<br />
un’amicizia, quella di Davide e Valerio. Finché non<br />
arriva Anela, a portare amore e separare i due amici.<br />
Un romanzo costruito su quadri, che ci restituisce con<br />
struggente malinconia la vita di quei paesi di provincia<br />
dove nulla sembra accadere ma dove in fondo, tutto<br />
succede e la vita, tra le zolle e il frumento, palpita di<br />
sentimento.<br />
NN Editore – 168 pagine – 16,00 euro<br />
CATHERINE DUNNE<br />
COME CADE LA LUCE<br />
Dunne ci racconta la storia di una<br />
famiglia cipriota, costretta a lasciare<br />
il paese a causa del colpo di stato<br />
nel 1974. Gli Emilianides trovano<br />
rifugio a Dublino e qui nascono<br />
Mitros e Melina i due fratelli di<br />
Alexia. Come cade<br />
la luce è soprattutto la storia di<br />
un percorso di crescita, analisi di sentimenti tra i tre<br />
fratelli, e i diversi modi di approcciarsi alla disabilità<br />
di Mitros, che dopo una grave malattia si ritrova su<br />
una sedia a rotelle, muto e incapace di sorridere.<br />
Un romanzo famigliare denso, in cui emerge<br />
con prepotenza la forza dei legami di sangue. Lo<br />
scrittore Roddy Doyle definisce la scrittura della<br />
Dunne: «appassionante, elegante, necessaria e<br />
autentica».<br />
Guanda – 363 pagine – 18,90 euro<br />
BEATRICE MAUTINO<br />
IL TRUCCO C’È E SI VEDE<br />
In farmacia una crema per il viso costa molto<br />
più che al supermercato. In profumeria, il<br />
prezzo triplica. Ma davvero le creme più<br />
costose sono quelle più efficaci? Oppure il<br />
marketing e il packaging ci fanno credere<br />
che sia così? Beatrice Mautino, biotecnologa<br />
e divulgatrice scientifica, prova a spiegare in<br />
questo libro quanto ci sia di vero e di falso<br />
nel mondo della cosmesi. Un mondo dove<br />
finora, anche grazie all’assenza di chiara<br />
legislazione in materia, vige il caos informativo.<br />
Shampoo, creme anticellulite e anti rughe,<br />
trucco, parabeni, proteine della seta, germe di<br />
grano: dopo la lettura di questo libro saprete<br />
difendervi dalla cosmesi dal marketing facile.<br />
Chiarelettere – 240 pagine – 15,00 euro<br />
97
OROSCOPO<br />
di Lily<br />
ARIETE<br />
21 marzo - 20 aprile<br />
TORO<br />
21 aprile - 20 maggio<br />
GEMELLI<br />
21 maggio - 21 giugno<br />
CANCRO<br />
22 giugno - 22 luglio<br />
I profumi della primavera vi fanno<br />
partire con il piglio giusto e potrebbe<br />
venirvi voglia di un nuovo obbiettivo,<br />
ma investite soldi solo quando<br />
siete sicuri che tornino indietro. In<br />
un rapporto complicato potreste essere<br />
tentati di far ingelosire il vostro<br />
partner. Peggiorereste le cose. Siete<br />
molto insicuri in questo momento,<br />
perciò, cercate di evitare di commettere<br />
errori fatali fermandovi in tempo<br />
e pensandoci su. Il vostro facile nervosismo<br />
sarà la causa di fastidiosi alti<br />
e bassi fisici. Risparmiate le energie e<br />
non stressatevi troppo.<br />
Dovete ancora sistemare questioni<br />
arretrate, e le vostre finanze potrebbero<br />
risentirne. Eppure, da ora e per<br />
i prossimi due mesi potreste ottenere<br />
ottimi risultati, quindi sfruttate questo<br />
“vento” favorevole. Il vostro amore<br />
non è ricambiato come meriterebbe<br />
e se siete in coppia da tempo, cercate<br />
di sistemare gli obbiettivi comuni;<br />
se siete freschi di colpo di fulmine,<br />
potrete fare cambiamenti positivi.<br />
Buone prospettive per i single! Vi<br />
ricaricate di energia positiva e questo<br />
migliora il vostro essere, ma non<br />
esagerate e riposatevi.<br />
Questa stagione è un boom di emozioni.<br />
Avrete soddisfazioni entro luglio<br />
sul piano del lavoro, ma dovrete<br />
guardarvi intorno già da ora per riuscire<br />
a trovare la stabilità che da tanto<br />
cercate. In amore, accusate qualche<br />
tensione di coppia. È un buon momento<br />
per i single mentre, chi è<br />
passato per questioni legali, deve<br />
cercare di andare avanti. Quando un<br />
amore è forte, è proprio nei momenti<br />
più complicati che brilla più del sole<br />
in mezzo al buio. Sarete energici,<br />
ma prestate ugualmente attenzione<br />
nell’alimentazione.<br />
È il momento di tirare fuori la grinta<br />
per opporvi alle troppe costrizioni subite,<br />
e questa situazione alimenterà<br />
anche la vostra ansia. Al lavoro, non<br />
esagerate con le parole o vi ritroverete<br />
dalla parte del torto. L’amore è sotto<br />
torchio in questo momento e chi<br />
sbaglia è fuori. Non vi sentite a vostro<br />
agio ma un rapporto extraconiugale<br />
porterebbe solo a cattivi risultati. Fate<br />
chiarezza e sistemate quello che non<br />
va. Dovrete farvi forza e resistere,<br />
perché riceverete molti colpi. Vorreste<br />
cambiare tutto, ma la paura di sbagliare<br />
vi frenerà.<br />
LEONE<br />
23 luglio - 23 agosto<br />
VERGINE<br />
24 agosto - 22 settembre<br />
BILANCIA<br />
23 settembre - 22 ottobre<br />
SCORPIONE<br />
23 ottobre - 22 novembre<br />
Dopo tanta tempesta, le acque finalmente<br />
si calmano e tutto procede per<br />
il meglio. Come nel telefono senza<br />
fili, c’è sempre qualcuno che capisce<br />
male e confonde ciò che ha sentito,<br />
quindi pensate con la vostra testa e<br />
andate all’origine per essere sicuri.<br />
In amore c’è chi parte per uscire da<br />
un rapporto che non funziona, e chi<br />
arriva perché ha trovando la propria<br />
metà perfetta con la quale potrebbe<br />
pensare di fare un passo importante.<br />
Togliete dalla mente quello che vi ha<br />
fatto star male e non buttatevi giù,<br />
perché il sole tornerà presto.<br />
Le finanze non sono male, ma avrete<br />
più uscite del solito. Chi fa più cose<br />
contemporaneamente, accuserà un<br />
calo delle energie. Ma se volete raggiungere<br />
l’obbiettivo, non dovrete<br />
mollare proprio adesso. I single che<br />
trovano un nuovo amore, non guardino<br />
al passato con malinconia, e chi<br />
sta ancora cercando, punti al meglio<br />
anche se per ora siete stati poco fortunati.<br />
Siete tesi come corde di violino<br />
ma questo periodo durerà poco e<br />
appena avrete risolto ciò che causa il<br />
vostro stress, le cose andranno sicuramente<br />
meglio.<br />
Vorreste cambiare la vostra vita professionale<br />
ma ora non potete. Chi sta<br />
creando una squadra di lavoro, tenga<br />
gli occhi aperti e stia attento a chi<br />
fa il doppio gioco. Non commettete<br />
l’errore di portare i problemi di lavoro<br />
a casa, sarebbe un’inutile rischio. In<br />
questo momento evitate se potete<br />
di lanciarvi “senza paracadute” in un<br />
rapporto appena nato. La salute non<br />
vi aiuta: con quei piccoli fastidi che si<br />
alternano e che non vi danno tregua,<br />
anche l’umore ne risentirà parecchio.<br />
Non arrabbiatevi e cercate di mantenere<br />
la calma il più possibile.<br />
Otterrete buoni risultati in ogni ambito.<br />
Per i giovani, si prospettano delle<br />
belle opportunità lavorative mentre, i<br />
veterani, avranno l’occasione per brillare<br />
ancora. I liberi professionisti apriranno<br />
le porte del successo. Se avete<br />
terminato un rapporto e siete ancora<br />
single, forse non avete dimenticato<br />
il passato. Non trascinate il ricordo<br />
di una persona che non sta più con<br />
voi, pensate alla vostra felicità. Siate<br />
chiari con voi stessi e vivrete meglio.<br />
La salute è ottima e vi libererete presto<br />
da vecchi acciacchi. Viaggiate e<br />
divertitevi, ne avete bisogno.<br />
SAGITTARIO<br />
23 novembre - 21 dicembre<br />
CAPRICORNO<br />
22 dicembre - 20 gennaio<br />
ACQUARIO<br />
21 gennaio - 19 febbraio<br />
PESCI<br />
20 febbraio - 20 marzo<br />
Chi ha avuto qualche incertezza nel<br />
lavoro, otterrà finalmente ottimi<br />
risultati. Abbiate pazienza e non<br />
siate permalosi. I giovani che si lanceranno<br />
sul lavoro, se la caveranno<br />
egregiamente e per tutti ci saranno<br />
grandi opportunità. Dopo la fine di<br />
un rapporto c’è sempre un nuovo inizio.<br />
Che sia la volta buona? Perché si<br />
avverino nuovi incontri, dovete uscire<br />
di casa più spesso mettendo un po’<br />
da parte il lavoro. Nelle coppie innamorate<br />
ci sarà un grande desiderio di<br />
un bimbo. La vostra grinta vi aiuterà<br />
a raggiungere al meglio gli obiettivi.<br />
Le vostre entrate finanziarie rallentano:<br />
ma non preoccupatevi è solo momentaneo!<br />
Dovete solo aspettare con<br />
pazienza e i risultati arriveranno presto.<br />
Ora non è il momento per chiedere<br />
aumenti o promozioni. Nell’amore,<br />
invece, dovete tagliare un rapporto<br />
che non funziona più. In famiglia,<br />
alcune piccole discussioni possono<br />
farvi prendere fuoco facilmente a<br />
causa della tensione che vi trascinate<br />
da tempo. Sarete disattenti e questo<br />
vi creerà dei problemi perché potreste<br />
farvi male, perciò concentratevi e siate<br />
più attenti.<br />
Concluderete ciò che non siete riusciti<br />
a portare a termine. Come dice<br />
il proverbio “chi lascia la vecchia via<br />
per quella nuova, sa quel che lascia<br />
ma non sa quello che trova” e la vostra<br />
situazione lavorativa è proprio<br />
così. Vi annoiate e vorreste cambiare,<br />
ma non sempre è la mossa giusta. In<br />
amore finalmente c’è un po’ di calma<br />
dopo tanti cambiamenti. Se nel rapporto<br />
c’è uno che comanda l’altro, si<br />
crea disequilibrio che non bisogna<br />
accettare. Ora siete tranquilli e le cose<br />
che fino a poco tempo fa vi creavano<br />
problemi, volano via come foglie.<br />
Nel lavoro vi farete rispettare e sarete<br />
benvoluti. Siete passati per un periodo<br />
non facile, ma siete stati bravi<br />
e ora vi sentite decisamente meglio.<br />
L’amore deve uscire allo scoperto,<br />
perché è stato per troppo tempo<br />
all’ombra della paura. Chi cerca l’anima<br />
gemella, e si sente al meglio della<br />
propria sensualità, ha già la vittoria in<br />
pugno. È il momento delle prove su<br />
strada per i rapporti di vecchia data.<br />
Andrà avanti solo chi è forte. Non vi<br />
agitate e controllate la vostra golosità<br />
con l’aiuto di un esperto che trovi una<br />
dieta adatta al vostro organismo.<br />
98