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Ricerca sui siti UNESCO

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12. CONCLUSIONE SUL DISTRETTO <strong>UNESCO</strong> DEL PIEMONTE<br />

L’ analisi dei <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> Heritage, MaB, Creative Cities ha permesso di studiare le caratteristiche salienti<br />

di ciascuno, capire i criteri di riconoscimenti che ne hanno determinato l’assegnazione e poterne nel proseguimento<br />

futuro della ricerca delineare le linee guida nell’ottica dell’Approccio Sistemico e della Blue<br />

Economy.<br />

I <strong>siti</strong> Heritage si contraddistinguono per la propria caratterizzazione storica, artistica e culturale, mentre<br />

quelli MaB fanno risaltare quelle che sono le peculiarità naturali e paesaggistiche dei territori e quelli Creative<br />

Cities le caratteristiche di creatività e del saper fare.<br />

I <strong>siti</strong> presentati si contraddistinguono per la propria caratterizzazione naturalistica, paesaggistica, storica,<br />

artistica e culturale, componenti che però non sempre si relazionano in modo così coerente con la natura e<br />

la realtà che attualmente li circonda. Nelle approfondite relazioni per essere nominati <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> le domande<br />

enfatizzano il rapporto con le attività produttive, sociali e culturali di ogni singolo luogo ma nella realtà<br />

non sempre la situazione è solo quella descritta. Non hanno in verità presentato una realtà ingannevole,<br />

ma nella quotidianità si constata sempre più che le varie azioni che riguardano feste, mostre, produzioni<br />

ed altre attività promosse da enti pubblici e privati hanno la tendenza a riferirsi alla cultura consumistica<br />

diffusa dai vari mezzi di comunicazione che tende a mostrare un modello di riferimento standardizzato che<br />

si divarica dalla cultura materiale locale.<br />

Ogni singolo sito MaB, seppur caratterizzato da una componente naturalistica forte, ha al proprio interno<br />

altre peculiarità forti che lo relazionano fortemente anche con i <strong>siti</strong> Heritage.<br />

Per esempio i Lagoni di Mercurago sono sia sito Heritage per quanto riguarda la componente storica dei<br />

reperti archeologici palafitticoli, sia Area Naturale MaB delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. In<br />

entrambi è evidenziata sia l’importanza naturalistica del luogo, sia quella storica; si può comprendere facilmente<br />

che la loro interdipendenza, se fosse accentuata, valorizzata e perseguita concretamente potrebbe<br />

essere una risorsa indispensabile per le attività che si potrebbero sviluppare in coerenza con il luogo.<br />

Come si può notare dallo schema grafico del Piemonte (Tavola 1), in cui le caratteristiche principali dei diversi<br />

<strong>siti</strong> sono sintetizzate con parole chiave, si è in presenza di un patrimonio veramente molto ricco, ma che<br />

purtroppo è costituito da un enorme patrimonio di grandi risorse non interconnesse.<br />

Bisogna cercare di valorizzare al meglio quanto si ha a disposizione cercando di vedere i diversi <strong>siti</strong> non<br />

singolarmente, ma come appartenenti ad un sistema complessivo in cui tutti siano tra loro relazionati pur<br />

mantenendo nel contempo le proprie caratteristiche peculiari.<br />

Questo è lo scopo che ci si prefigge nella continuazione della ricerca in cui, con la metodologia dell’Approccio<br />

Sistemico/ Blue Economy, si cercheranno di indicare le relazioni che possono generarsi tra i diversi <strong>siti</strong><br />

e di come ognuno possa con le proprie qualità attivare un impulso generativo con le attività che caratterizzano<br />

il proprio territorio.<br />

Le risorse ambientali, paesaggistiche, monumentali, storiche saranno in pericolo nel futuro perché le attività<br />

che si svolgono intorno non le considerano come facenti parti del proprio valore, ma sono invece proiettate<br />

verso ad un’economia che guarda al consumo ed ai mercati internazionali. I diversi <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> che hanno<br />

un consistente patrimonio, e anche in generale tutti gli altri territori, dovranno sviluppare un paradigma<br />

culturale e un modo di agire in cui si considerino le attività non come punto unico di riferimento ma come<br />

snodo che si relazioni alle altre in modo da formare uno scambio po<strong>siti</strong>vo di conoscenza, di intenti e che si<br />

metta in contatto con loro in un rapporto di flussi generati che fluiscono da un sistema ad un altro senza<br />

scarti considerando le risorse come materia in continua trasformazione e patrimonio comune.<br />

Si potranno così delineare diversi sistemi relazionali tra i diversi <strong>siti</strong> del Piemonte con una visione strategica<br />

coerente e nello stesso tempo indicare come le risorse specifiche dei singoli territori possano far<br />

nascere localmente sistemi relazionali in cui nella loro valorizzazione si generino nuove attività e si rinnovino<br />

quelle esistenti generando un nuovo sistema sociale, culturale, produttivo ed economico sensibile ed orgoglioso<br />

dei propri Beni Comuni.<br />

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