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Ricerca sui siti UNESCO

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INTRODUZIONE<br />

La ricerca si prefigge l’obiettivo di analizzare i <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> Patrimonio Mondiale (Heritage) e MaB (Man and<br />

Biosphere) presenti e riconosciuti nel territorio piemontese con la metodologia dell’Approccio Sistemico e<br />

della Blue Economy.<br />

Il metodo sviluppato nella presente ricerca parte quindi dall’approccio metodologico del Design Sistemico,<br />

che unisce una concezione progettuale peculiare del design con il pensiero sistemico, che offre una visione<br />

di processo interdisciplinare, in grado di affrontare la complessità di un sistema articolato come quello<br />

di un territorio regionale. L’attenzione all’aspetto culturale-economico è peculiare della Blue Economy,<br />

che permette di implementare l’approccio sistemico con una visione di sviluppo economico sostenibile ed<br />

integrato del territorio, in cui le potenzialità culturali, sociali e naturali vengono lette e incentivate in stretta<br />

relazione con il sistema economico territoriale.<br />

Scopo del progetto non è dunque analizzare i singoli <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> Heritage e MaB, proponendo soluzioni<br />

progettuali di valorizzazione individuale, ma di investigare le relazioni che ciascun sito crea con il territorio<br />

specifico in cui è inserito per andare a definire le peculiarità di ogni singola realtà e, al contempo, le<br />

caratteristiche trasversali che accomunano il sistema <strong>UNESCO</strong> piemontese e le possibili relazioni che ne<br />

possono scaturire in un’ottica di creazione di un sistema regionale. La chiave di lettura comune rimane<br />

l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale di ogni sito, senza perdere di vista l’impatto economico<br />

che esso ha sulla realtà territoriale.<br />

Un modello produttivo di sviluppo sostenibile vede la compresenza armonica di espressioni culturali<br />

collettive, settori economico-industriali e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale locale: questi<br />

tre fattori sono il fulcro di una progettazione strategica in grado di andare oltre l’innovazione di prodotto/<br />

servizio fine a sé stessa, sviluppando temi ad ampio raggio su cui devono convergere necessariamente<br />

molteplici saperi e diversi attori locali.<br />

La metodologia applicata alla ricerca per la realizzazione di un distretto regionale del Piemonte di<br />

tutti i <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> concretizza dunque la visione olistica del Design Sistemico, partendo da un’analisi dei<br />

singoli <strong>siti</strong> che mira a definire nel dettaglio le caratteristiche di ciascun sito, indagando quelle che sono<br />

caratteristiche di sistema che accomunano il patrimonio <strong>UNESCO</strong> piemontese. In particolare, la metodologia<br />

prende in considerazione quattro macro-aree culturali di analisi: cultura generale, cultura gastronomica,<br />

cultura materiale e cultura produttiva. Per ciascun sito è stata fatta un’analisi generale di contesto per<br />

poi andare a definire le relazioni sistemiche <strong>sui</strong> singoli ambiti delle tre aree, al fine di determinare e creare<br />

le relazioni caratterizzanti il sistema regionale. Tali relazioni sono state la chiave di confronto e definizione<br />

delle possibili connessioni con altri <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> europei, che pongono l’obiettivo di incentivare la diffusione<br />

delle buone pratiche che la Regione Piemonte può scambiare con il resto d’Europa, in particolare con le<br />

Nazioni limitrofe in un’ottica di continuità territoriale.<br />

Nel complesso, la ricerca ha permesso di analizzare in maniera approfondita le potenzialità sociali,<br />

ambientali ed economiche dei <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> MaB e Heritage, definendo le relazioni sistemiche fondamentali<br />

per creare un distretto regionale del Piemonte di tutti i <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong>. Il progetto ha infine posto le basi per<br />

la creazione di nuove relazioni con altri <strong>siti</strong> <strong>UNESCO</strong> europei, vagliando le possibilità di collaborazione in<br />

coerenza alle peculiarità culturali di ciascun distretto.<br />

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