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sede museale di Arte Contemporanea (Tavola 8).<br />

La reggia di Valcasotto, sita nel comune di Garessio, Cuneo, alle pendici del Bric Mindino. Nasce nell’XI secolo<br />

come certosa dedicata a san Brunone. Nel corso dei secoli subì diversi saccheggi ed incendi che ne modificarono<br />

la struttura. Nel 1803 dopo la discesa in Italia delle truppe napoleoniche che, per occupare l’edificio<br />

ne danneggiarono in maniera importante la parte posteriore, l’Ordine dei certosini venne sciolto e la struttura<br />

venduta a privati, per passare nel 1837 fra le residenze di casa Savoia, acquistata da Carlo Alberto, che<br />

utilizzò il palazzo come residenza reale estiva e suo figlio Vittorio Emanuele II vi soggiornò durante diverse<br />

battute di caccia. La venaria reale di Valcasotto fu venduta, nel 1881 da re Umberto I a privati.<br />

Nel 2000 la certosa è passata alla Regione Piemonte ed è stata aperta solo sporadicamente al pubblico a<br />

causa dei restauri di cui è attualmente oggetto. Del complesso restano il corpo centrale e le due ali laterali<br />

(all’interno del quale troviamo diverse sale, la cucina e la cappella) che circondano il cortile porticato che si<br />

affaccia sul fiume, della parte posteriore oggi restano soltanto alcune tracce. Il complesso garessino fa parte<br />

del circuito dei “Castelli Aperti” del basso Piemonte. Attualmente il complesso è chiuso e non visitabile<br />

(Tavola 8).<br />

ANALISI DEI SITI - CASTELLO DI RACCONIGI, GOVONE e POLLENZO<br />

L’edificazione del castello di Racconigi avvenne verso la fine del XII e l’inizio del XIII secolo ad opera dei<br />

marchesi di Saluzzo. Nel corso dei secoli l’edificio subì diversi passaggi di proprietà fino al 1500 quando i Savoia<br />

lo trasformarono da fortezza a dimora e nel castello si trasferì Ludovico D’Acaja con tutta la sua corte.<br />

Nel secolo successivo il castello fu teatro di importanti lavori di ristrutturazione diretti da Guarino Guarini<br />

che cominciò inoltre la sistemazione del parco collaborando con l’architetto francese Le Nôtre. Ad opera del<br />

Guarini è da attribuirsi la splendida facciata nord secentesca. Durante le rivolte giacobine di fine Settecento<br />

il castello fu costretto a subire l’occupazione e la confisca dei beni da parte delle truppe francesi. Dopo<br />

un periodo di decadenza tornò di proprietà dei Savoia e, Carlo Alberto affidò i nuovi lavori di risistemazione<br />

all’ingegnere Melano e all’architetto Palagi. Oggi tutti gli ambienti del castello rivelano l’impronta di questi<br />

interventi riconoscibili nei pavimenti, nei camini e negli arredi. Anche la direzione dei lavori del parco fu affidata<br />

al Palagi che lo progettò e realizzò secondo la moda neogotica proveniente dall’Inghilterra.<br />

Con il trasferimento della capitale a Roma, il castello fu utilizzato come residenza estiva ma continuò a<br />

mantenere il suo prestigio ospitando illustri personaggi dell’epoca. Ultimo proprietario del castello fu Umberto<br />

II che lo ottenne da Vittorio Emanuele III come dono di nozze.<br />

Il parco del castello di Racconigi è un luogo carico di suggestioni, non solo scenario del palazzo ma anche<br />

testimonianza dell’abilità degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che lo realizzarono.<br />

Fu proprio lo scenografo Pregliasco ad arricchire il percorso di “scene” che evocavano opere letterarie e glorie<br />

storiche per rendere la passeggiata nel parco un percorso emozionale ed evocativo che preannunciava la<br />

visione paesaggistica del Kurten.<br />

Nel corso del XIX e XX secolo la Residenza di Racconigi è stata molto amata dai reali quale privilegiato luogo<br />

di villeggiatura estiva: Carlo Alberto e Maria Teresa nella prima metà dell’Ottocento, Vittorio Emanuele III<br />

ed Elena del Montenegro nei primi decenni del Novecento, Umberto II e Maria José negli ultimi anni della<br />

monarchia. Oggi, dopo una serie di interventi e restauri il parco si presenta nello stesso aspetto voluto dal<br />

giardiniere tedesco nell’Ottocento. Luogo suggestivo in ogni stagione, è ricco di una grande varietà di specie<br />

vegetali e di animali protetti. Dal 1997 dall’inizio degli anni Novanta il complesso ha aperto le porte al pubblico,<br />

offrendo ogni anno percorsi restaurati e ospitando eventi culturali. Nel luglio 2010 il parco del Castello<br />

di Racconigi vince l’ottava edizione del concorso, organizzato da Briggs&Stratton “Il parco più bello d’Italia”<br />

(Tavola 9).<br />

La grandiosa costruzione del castello di Govone, in muratura, è decorata con raffinata eleganza. L’edificio è<br />

costituito da due piani principali e un terzo di minor altezza, tra loro collegati da eleganti scaloni e scale di<br />

servizio. La facciata è ricca di decorazioni e sculture ed è affiancata da due avancorpi in mattoni rossi, rivolti<br />

a mezzogiorno. Lo scalone d’onore è formato da quattro rampe marmoree, fiancheggiate da parapetti a<br />

balaustra e decorate da possenti telamoni e bassorilievi provenienti dal Castello di Venaria Reale.<br />

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