28.03.2018 Views

Ricerca sui siti UNESCO

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ANALISI DEI SITI - CASTELLO DEL VALENTINO e MONCALIERI, ACCADEMIA MILITARE e CAVALLERIZZA REALE<br />

Il Castello del Valentino, costruito a partire dal XVI secolo, venne trasformato e ampliato, per volontà di<br />

Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, da Carlo e Amedeo di Castellamonte, (1620-1660): al gusto<br />

francese della madama reale si devono i tetti a falde inclinate.<br />

L’originario carattere di villa fluviale con affaccio sul Po fu in seguito alterato dallo sviluppo del fronte<br />

verso la città, con grande cortile d’onore chiuso su tre lati: in particolare furono rimaneggiati nel secolo XIX<br />

i due corpi laterali perpendicolari alla facciata, dotata di portico con loggia soprastante e affiancata da due<br />

torri quadrilatere. Decaduta a partire dalla morte di Cristina di Francia, la residenza ebbe successive destinazioni<br />

d’uso: scuola di veterinaria nel periodo francese, caserma nel 1824, scuola di applicazione per gli<br />

ingegneri dal 1859, infine sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.<br />

Le stanze al piano nobile conservano importanti decorazioni seicentesche ad affresco e a stucco dorato o<br />

bianco. Un’area di 27.000 metri quadrati a sinistra del Castello è occupata dall’Orto Botanico; fondato da<br />

Vittorio Amedeo II nel 1729, comprende numerose piante rare ed è fornito di ampie serre, un erbario e di una<br />

Biblioteca, dove sono conservate preziose tavole botaniche del XVIII secolo.<br />

Oggetto di restauri in questi ultimi anni, il Castello sta ritrovando l’antico splendore. Le sale del primo piano<br />

vengono riaperte una ad una e ospitano uffici della direzione del Dipartimento Architettura e Design del<br />

Politecnico di Torino. Il 12 maggio 2007 ha riaperto la splendida sala dello Zodiaco, col suo affresco centrale<br />

che raffigura mitologicamente il fiume Po con le fattezze di Poseidone (Tavola 6).<br />

Il Castello di Moncalieri sorge sulla sommità di una collinetta nel centro storico della cittadina. L’attuale<br />

impianto risale al Seicento ed è il risultato dell’ampliamento di un fortilizio medievale, costituito da quattro<br />

torri circolari, due delle quali sono anche visibili in facciata, rivestite in mattoni nel Settecento. Nel 1775<br />

l’edificio subì sostanziali modifiche, ma solo nel 1817 ebbero inizio le vere operazioni di restauro. Le lunghe<br />

maniche laterali vennero arredate, fu riprogettato lo scalone principale, vennero modificati gli appartamenti<br />

vicini e venne costruita la “Cavallerizza” sul fondo del cortile.<br />

Carlo Alberto scelse il Castello quale residenza reale e a questo scopo fu a lungo utilizzato, almeno fino al<br />

1926 quando vi morì Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Nel 1948 il complesso fu dato in<br />

consegna all’Arma dei Carabinieri. Nell’aprile del 2008 è stato gravemente danneggiato da un incendio.<br />

Sono in corso i lavori di restauro e il Castello oggi non è visitabile al pubblico (Tavola 6).<br />

Accademia militare e Cavallerizza Reale<br />

I due edifici costituiscono parte della vasta “zona di comando” che si estende dal braccio nuovo di palazzo<br />

Reale alle rimesse nei pressi di via Rossini, comprendendo la reggia vera e propria, l’Armeria e la Biblioteca<br />

Reale, le Segreterie (oggi Prefettura), gli Archivi, il Teatro Regio, la Zecca (oggi Polizia di Stato), le scuderie.<br />

Si tratta di un complesso architettonico e urbanistico per funzioni burocratiche, rappresentative e di servizio<br />

del potere e dello Stato progettato da Amedeo di Castellamonte nel 1673 e completato, adeguandosi<br />

alle mutate necessità, da Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri, Ernesto Melano, Carlo Mosca.<br />

Le maniche dell’Accademia, inaugurata nel 1680 per l’educazione dei giovani nobili italiani e stranieri ed i<br />

paggi di corte, si affacciavano su di un grande cortile loggiato a colonne binate, danneggiato nel 1943 e poi<br />

distrutto per costruire il nuovo Teatro Regio.<br />

A questo nucleo si affiancano quattro bracci di scuderie a croce, utilizzati in parte per uso della corte: nel<br />

primo dei cortili, aperto su via Verdi, sono stati ricomposti colonne e capitelli provenienti dai porticati dell’Accademia.<br />

Nel 1739-1740 Alfieri realizza una nuova grande cavallerizza per gli accademisti; le scuderie, infine,<br />

vengono portate a compimento nel XIX secolo su progetti di Mosca (braccio verso via Rossini) e di Melano<br />

(rotonda al centro della croce). Del complesso, in parte liberato da usi impropri e già utilizzato come sede<br />

espo<strong>siti</strong>va ed aula magna dell’Università di Torino, è in corso la definizione dei restauri (Tavola 6).<br />

40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!