Jolly Roger_01_04
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LE VELE DELLA POESIA<br />
LE VELE DELLA POESIA<br />
le dee dell’amore<br />
Le figure femminili sono come porti sicuri<br />
ed è così dolce sapere che esistono<br />
di Federica Terrida<br />
Nell’amore regna la bellezza,<br />
è nutrimento dell’universo e la<br />
sua manifestazione è nella divinità<br />
interiore. Dea è colei che,<br />
senza spada ma con il cuore, è<br />
guerriera nell’amore.<br />
Ed è proprio verso il regno del<br />
divino che il galeone sognante<br />
si solleverà con il soffio del<br />
magico vento del mito affinché,<br />
caro equipaggio, emerga<br />
un’inebriante dolcezza capace<br />
di trasmetterci una felicità profonda.<br />
Il nostro veliero, approdato nei<br />
pressi delle coste dell’India, si<br />
lascia teneramente accarezzare<br />
da una leggera brezza marina.<br />
E nel suo movimento sembra<br />
quasi respirare, vibrando a ogni<br />
inspiro ed espiro, al ritmo del<br />
sublime suono della musica del<br />
mare e dell’universo intero.<br />
E come nell’opera “à la Recherche<br />
du temps perdu”, lo<br />
scrittore Proust, con il profumo<br />
della madeleine, viaggia<br />
a ritroso nel tempo, anche noi<br />
udendo un’eco che risuona in<br />
lontananza, un’antica frequenza<br />
cosmica, la cui delicata fragranza<br />
si diffonde ovunque, ci<br />
ricordiamo delle nostre origini<br />
celesti. Una sillaba mistica che,<br />
ci accompagnerà, congiungendo<br />
mente e corpo, nell’essenza<br />
divina dell’amore. Ed è proprio<br />
al suono dell’Om che, un improvviso<br />
arcobaleno di colori<br />
“speziati”, dipingendo l’orizzonte,<br />
incanta il nostro sguardo.<br />
Avvolti in una sorta di illusione<br />
ottica, intravediamo i sinuosi<br />
movimenti delle danzatrici,<br />
sacerdotesse indiane, alle quali<br />
si uniscono le ninfe celesti del<br />
tempio cambogiano di Angkor<br />
Wat, le Apsara, le cui mani, occhi<br />
e corpo ci narrano delle affascinanti<br />
storie senza le parole<br />
e che, come fiori, i cui petali<br />
sono rivolti verso il sole, uniscono<br />
terra e cielo, e l’umano<br />
al divino. Inebriati dalle danze<br />
cosmiche, volteggiando come<br />
dervisci rotanti, giungiamo alle<br />
porte di un regno dorato che ci<br />
permetterà di esserne parte solo<br />
aprendo il cuore …siamo nel<br />
Regno delle Dee dell’Amore.<br />
E se è vero, che poeticamente<br />
pensando, la parola Amore deriva<br />
da A-mors, ossia non morte,<br />
allora è vero che tutto ciò che<br />
Amor sfiorerà eterno sarà. E il<br />
suo tocco ora, caro equipaggio<br />
del galeone sognante, è su di noi<br />
perché “Amor... ch’al cor gentil<br />
ratto s’apprende”... e la porta<br />
magicamente si apre, mentre<br />
sorridenti figure, adornate di<br />
fiori e di perle si accolgono tra<br />
loro. Sono le figlie del brillante<br />
sole e dell’argentea luna, sono<br />
le spose del cielo che, cantando<br />
soavemente, mentre varchiamo<br />
la soglia, ci bisbigliano che<br />
l’amore dovrebbe essere simile<br />
al respiro, un movimento inconscio<br />
come il battito del nostro<br />
cuore. E quanti colori, quante<br />
sfaccettature ha questo infinito<br />
sentimento. In silenzio, con<br />
devozione lo osserviamo nelle<br />
sue divine manifestazioni; ecco<br />
difronte a noi l’amore devoto<br />
della dolce e spirituale Dea<br />
Paravati che ci affascina, come<br />
lei fece con Shiva, come pure la<br />
fluttuante Saraswati, Dea della<br />
fertilità che volando con il suo<br />
cigno ci saluta gioiosamente.<br />
Ma è una Dea, su un fiore di loto,<br />
che attira più di altre la nostra<br />
attenzione… il suo nome... Lakshmi...<br />
Dea lunare dalla pelle<br />
dorata, la cui bellezza esteriore<br />
è specchio della sua divina interiorità.<br />
Lei, purezza di mente<br />
e di cuore, espressa nel suo volto,<br />
dai perfetti e delicati lineamenti,<br />
posando gli occhi su di<br />
noi con “com-passione”, mormora...<br />
“Che dentro voi regni<br />
la gioia, la grazia e l’abbondanza”,<br />
trasmettendoci una forza<br />
e una felicità tali, che il nostro<br />
galeone trasportato da un’onda<br />
pura di felicità, si innalza facendo<br />
rotta verso luoghi a noi<br />
più conosciuti,verso Occidente,<br />
verso il mitico mondo greco. E<br />
mentre salutiamo, congiungendo<br />
le mani all’altezza del petto<br />
con un leggero inchino, il misterioso<br />
Oriente, che ci ha donato<br />
nel profumo del fiore di loto la<br />
consapevolezza di come ognuno<br />
di noi, sebbene possa avere<br />
ANNO I • NUMERO IV • maggio 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />
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