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LE VELE DELLA POESIA<br />

LE VELE DELLA POESIA<br />

le dee dell’amore<br />

Le figure femminili sono come porti sicuri<br />

ed è così dolce sapere che esistono<br />

di Federica Terrida<br />

Nell’amore regna la bellezza,<br />

è nutrimento dell’universo e la<br />

sua manifestazione è nella divinità<br />

interiore. Dea è colei che,<br />

senza spada ma con il cuore, è<br />

guerriera nell’amore.<br />

Ed è proprio verso il regno del<br />

divino che il galeone sognante<br />

si solleverà con il soffio del<br />

magico vento del mito affinché,<br />

caro equipaggio, emerga<br />

un’inebriante dolcezza capace<br />

di trasmetterci una felicità profonda.<br />

Il nostro veliero, approdato nei<br />

pressi delle coste dell’India, si<br />

lascia teneramente accarezzare<br />

da una leggera brezza marina.<br />

E nel suo movimento sembra<br />

quasi respirare, vibrando a ogni<br />

inspiro ed espiro, al ritmo del<br />

sublime suono della musica del<br />

mare e dell’universo intero.<br />

E come nell’opera “à la Recherche<br />

du temps perdu”, lo<br />

scrittore Proust, con il profumo<br />

della madeleine, viaggia<br />

a ritroso nel tempo, anche noi<br />

udendo un’eco che risuona in<br />

lontananza, un’antica frequenza<br />

cosmica, la cui delicata fragranza<br />

si diffonde ovunque, ci<br />

ricordiamo delle nostre origini<br />

celesti. Una sillaba mistica che,<br />

ci accompagnerà, congiungendo<br />

mente e corpo, nell’essenza<br />

divina dell’amore. Ed è proprio<br />

al suono dell’Om che, un improvviso<br />

arcobaleno di colori<br />

“speziati”, dipingendo l’orizzonte,<br />

incanta il nostro sguardo.<br />

Avvolti in una sorta di illusione<br />

ottica, intravediamo i sinuosi<br />

movimenti delle danzatrici,<br />

sacerdotesse indiane, alle quali<br />

si uniscono le ninfe celesti del<br />

tempio cambogiano di Angkor<br />

Wat, le Apsara, le cui mani, occhi<br />

e corpo ci narrano delle affascinanti<br />

storie senza le parole<br />

e che, come fiori, i cui petali<br />

sono rivolti verso il sole, uniscono<br />

terra e cielo, e l’umano<br />

al divino. Inebriati dalle danze<br />

cosmiche, volteggiando come<br />

dervisci rotanti, giungiamo alle<br />

porte di un regno dorato che ci<br />

permetterà di esserne parte solo<br />

aprendo il cuore …siamo nel<br />

Regno delle Dee dell’Amore.<br />

E se è vero, che poeticamente<br />

pensando, la parola Amore deriva<br />

da A-mors, ossia non morte,<br />

allora è vero che tutto ciò che<br />

Amor sfiorerà eterno sarà. E il<br />

suo tocco ora, caro equipaggio<br />

del galeone sognante, è su di noi<br />

perché “Amor... ch’al cor gentil<br />

ratto s’apprende”... e la porta<br />

magicamente si apre, mentre<br />

sorridenti figure, adornate di<br />

fiori e di perle si accolgono tra<br />

loro. Sono le figlie del brillante<br />

sole e dell’argentea luna, sono<br />

le spose del cielo che, cantando<br />

soavemente, mentre varchiamo<br />

la soglia, ci bisbigliano che<br />

l’amore dovrebbe essere simile<br />

al respiro, un movimento inconscio<br />

come il battito del nostro<br />

cuore. E quanti colori, quante<br />

sfaccettature ha questo infinito<br />

sentimento. In silenzio, con<br />

devozione lo osserviamo nelle<br />

sue divine manifestazioni; ecco<br />

difronte a noi l’amore devoto<br />

della dolce e spirituale Dea<br />

Paravati che ci affascina, come<br />

lei fece con Shiva, come pure la<br />

fluttuante Saraswati, Dea della<br />

fertilità che volando con il suo<br />

cigno ci saluta gioiosamente.<br />

Ma è una Dea, su un fiore di loto,<br />

che attira più di altre la nostra<br />

attenzione… il suo nome... Lakshmi...<br />

Dea lunare dalla pelle<br />

dorata, la cui bellezza esteriore<br />

è specchio della sua divina interiorità.<br />

Lei, purezza di mente<br />

e di cuore, espressa nel suo volto,<br />

dai perfetti e delicati lineamenti,<br />

posando gli occhi su di<br />

noi con “com-passione”, mormora...<br />

“Che dentro voi regni<br />

la gioia, la grazia e l’abbondanza”,<br />

trasmettendoci una forza<br />

e una felicità tali, che il nostro<br />

galeone trasportato da un’onda<br />

pura di felicità, si innalza facendo<br />

rotta verso luoghi a noi<br />

più conosciuti,verso Occidente,<br />

verso il mitico mondo greco. E<br />

mentre salutiamo, congiungendo<br />

le mani all’altezza del petto<br />

con un leggero inchino, il misterioso<br />

Oriente, che ci ha donato<br />

nel profumo del fiore di loto la<br />

consapevolezza di come ognuno<br />

di noi, sebbene possa avere<br />

ANNO I • NUMERO IV • maggio 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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