Jolly Roger_01_04
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letteratura<br />
Eri 1992). Nel fascicolo I giorni di Cabiria citato<br />
sopra si racconta dei due finali di Tigre reale.<br />
L’adozione di un finale alternativo per le copie<br />
destinate all’esportazione era una pratica diffusa.<br />
Nel finale della copia italiana, Giorgio La Ferlita<br />
(Alberto Nepoti), sposa Erminia (Valentina Frascaroli)<br />
e ha un figlio, mentre la contessa Natka<br />
(Pina Menichelli) muore in solitudine dopo un<br />
ultimo appuntamento con Giorgio. Nel finale per<br />
l’esportazione, che sui quaderni di descrizione<br />
delle parti conservati nell’archivio del Museo<br />
del Cinema di Torino viene definito “speciale inglese”,<br />
Giorgio non sposa Erminia. Natka chiede<br />
un ultimo appuntamento a Giorgio. Durante<br />
l’incontro presso l’hotel dell’Odeon, scoppia un<br />
incendio. Natka e Giorgio vengono chiusi a chiave<br />
nella camera dal marito della contessa. I due<br />
riescono a salvarsi, mentre il marito geloso viene<br />
dato in pasto alle fiamme dai capricci di questo<br />
finale alternativo. Copie sono conservate presso:<br />
Cineteca Nazionale (Roma); Museo Nazionale<br />
del Cinema (Torino); Nederlands Filmmuseum<br />
(Amsterdam). I nulla osta e alcuni quaderni di<br />
produzione relativi al film e alla produzione<br />
dell’Itala Film sono conservati presso il Museo<br />
Nazionale del Cinema di Torino.<br />
Il film è stato proiettato durante la XI edizione<br />
del Festival Internazionale Cinema Giovani (ora<br />
Torino Film Festival, 13-20 novembre 1993) nella<br />
sezione Il centenario - Cinema e critica. Gli<br />
anni del mutoin una copia colorata e restaurata<br />
dal Museo Nazionale del Cinema di Torino in<br />
collaborazione con la Cineteca del Comune di<br />
Bologna. I colori usati rispecchiano quelli usati<br />
abitualmente all’epoca dall’Itala Film e sono<br />
arancio, rosso, giallo, verde, verde speciale, rosa<br />
e blu. Una copia restaurata del film della durata<br />
di 80 minuti (35mm, 1.742 metri) è stata proiettata<br />
nel 1994 al Festival del Cinema Ritrovato<br />
di Bologna, con didascalie in italiano e accompagnamento<br />
al pianoforte del Maestro Stefano<br />
Maccagno (velocità: 18 f/s). Provenienza: Museo<br />
Nazionale del Cinema (Torino).<br />
Affetti, amori, passioni, frivolezze... tutto rientra nel grande paniere<br />
della vita, raccontata con la tipica profonda leggerezza di Massimo<br />
Scalabrino, che per l’occasione ci propone, nascosto tra le righe di un<br />
romanzo gradevolissimo, un vero e proprio tour guidato nella storia<br />
della stampa europea dei secoli passati, facendoci percepire appieno<br />
“il profumo dei libri”.<br />
NELLE MIGLIORI LIBRERIE<br />
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ANNO I • NUMERO IV • maggio 2<strong>01</strong>8