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Lingua e Cultura<br />
italiana<br />
Infine l’Italia è e rimane il Paese<br />
della cultura, dell’arte, della storia;<br />
è la “Terra Promessa” di chi fa dell’arte, della<br />
cultura e della storia un motivo di vita.<br />
E conoscerne la lingua è lo strum<strong>en</strong>to fondam<strong>en</strong>tale<br />
per potervi <strong>en</strong>trare<br />
nella forma più completa.<br />
112<br />
In questi ultimi anni <strong>SCUOLE</strong> <strong>CCI</strong> si è arricchito<br />
con l’acquisizione di due nuove Istituzioni scolastiche:<br />
la scuola “Edmondo de Amicis” e la scuola<br />
“XX de Junio”.<br />
Questa crescita non è casuale, ma riflette una<br />
scelta fondam<strong>en</strong>tale dell’Ente gestore, che<br />
concretizza la vera ragione d’essere di una<br />
“Scuola Italiana” in Arg<strong>en</strong>tina.<br />
Fino a 20 o 30 anni fa, una scuola italiana era<br />
vista soprattutto come un servizio offerto agli<br />
italiani immigrati, ai loro figli, ai loro nipoti, che in<br />
qualche modo ancora erano legati alla madrepatria,<br />
ancora s<strong>en</strong>tivano “d<strong>en</strong>tro” l’esig<strong>en</strong>za di<br />
conoscere la terra e la cultura dei loro nonni e dei<br />
loro padri; esisteva ancora un legame affettivo<br />
che li faceva s<strong>en</strong>tire parte della “comunità italiana”.<br />
Oggi le motivazioni per scegliere questa nostra<br />
scuola cambiano, come cambia la società e come<br />
cambiano i giovani. Ciò che rimane è il fascino di<br />
conoscere un altro mondo e un altro modo di<br />
p<strong>en</strong>sare.<br />
E le motivazioni sono tante per non fare mai<br />
perdere l’interesse per una “Scuola italiana”, per la<br />
“nostra” scuola.<br />
1. In un mondo in cui i limiti di spazio e tempo<br />
sono ormai superati dalla tecnologia, div<strong>en</strong>ta<br />
indisp<strong>en</strong>sabile per i giovani di oggi aprirsi ad un<br />
mondo che va oltre i confini del proprio Paese,<br />
per valorizzare la ricchezza del proprio Paese<br />
osservandolo anche da altri punti di vista<br />
2. Oggi l’Italia che i giovani scoprono non è più<br />
e non è soltanto quella della pizza e della tarantella,<br />
ma è l’Italia del progresso, della tecnologia<br />
più avanzata, è il Paese in cui il “made in Italy” ha<br />
un significato profondo; conoscere l’Italia significa<br />
guardare al futuro, e non solo rip<strong>en</strong>sare<br />
nostalgicam<strong>en</strong>te ad un Paese che ormai non<br />
esiste più.<br />
3. Infine l’Italia è e rimane il Paese della cultura,<br />
dell’arte, della storia; è la “Terra Promessa” di chi<br />
fa dell’arte, della cultura e della storia un motivo<br />
di vita. E conoscerne la lingua è lo strum<strong>en</strong>to<br />
fondam<strong>en</strong>tale per potervi <strong>en</strong>trare<br />
nella forma più completa.<br />
Oggi quindi una Scuola Italiana assume un ruolo<br />
diverso dal passato: quello di aprire le m<strong>en</strong>ti dei<br />
giovani a nuovi mondi, quello di educarli ad<br />
essere veri “cittadini del mondo”. E per questa<br />
ragione non ha più s<strong>en</strong>so rivolgere l’att<strong>en</strong>zione<br />
solo agli italiani: è una Scuola di tutti, aperta a<br />
chiunque voglia conoscere oltre l’orizzonte del<br />
proprio, pur grande, Paese.<br />
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