Jolly Roger_02_01
Jolly Roger Magazine - Anno II Numero 1 - Gennaio 2019
Jolly Roger Magazine - Anno II Numero 1 - Gennaio 2019
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RIDATECI IL QUADRO!<br />
speciale uffizi<br />
«Esattamente. Volevo a tutti i costi essere io a<br />
consegnare nelle mani di Hitler il quadro. Purtroppo<br />
qualcuno dei miei soldati, terminata la<br />
scorta di assi di abete, pensò di costruire le casse<br />
mancanti recuperando il legname necessario dagli<br />
arredi di Villa Bossi Pucci».<br />
«Fu confondendo gli imballi che il quadro andò<br />
perduto?» Jürgen Schereiber parve non sentirlo e<br />
proseguì senza rispondere:<br />
«I primi di maggio del ‘Quarantacinque, quando<br />
gli ufficiali della Wehrmacht capitolarono, io<br />
mi trovavo a Bolzano e non sapevo ancora che,<br />
solo due giorni prima, il Führer era morto. Fortunatamente<br />
le truppe angloamericane non erano<br />
ancora in vista» Ci fu una lunga pausa, prima che<br />
Schereiber riprendesse il filo del racconto guardando<br />
gli affreschi del soffitto. «Approfittai del<br />
vuoto di potere per trafugare il quadro da consegnare<br />
a Hitler. Riuscii a portarlo fino a Berlino».<br />
«Se il quadro lo aveva lei, com’è finito nella cantina<br />
del Mitte?»<br />
«Purtroppo, a causa della confusione fatta con gli<br />
imballi, quello che riuscii a trafugare da Bolzano<br />
era il Ritratto di giovane con la mela, di Raffaello<br />
Sanzio. La mia delusione per aver tradito i<br />
desideri di Hitler fu grandissima e, da allora, ho<br />
dedicato la mia vita al mantenimento della promessa<br />
mancata».<br />
«Che ne è stato del quadro di Raffaello Sanzio?»<br />
«Fu tanta la mia desolazione che non ne seppi<br />
apprezzare il valore economico. Attesi che le<br />
acque agitate dalla guerra si fossero calmate e<br />
feci in modo di recapitarlo in maniera anonima<br />
al museo fiorentino». Ci fu un’altra lunga pausa<br />
che Keller interruppe con una nuova domanda:<br />
«Finalmente abbiamo l’originale di van Huysum,<br />
cosa vuole che faccia?»<br />
«Lo nasconda bene in vista, se non vuole che<br />
venga trovato».<br />
«Non sono certo di aver capito, Sturmbaunführer».<br />
Tutto sommato, al vecchio invalido essere<br />
appellato con il titolo di maggiore faceva ancora<br />
piacere e lasciò correre:<br />
«Lo regali a un parente… O a un amico se preferisce,<br />
purché non sia in grado di conoscerne il<br />
valore. Avrà bene qualche conoscente ignorante<br />
in materia? Glielo faccia appendere in casa, al<br />
resto penserò io».<br />
«Non vorrei sembrarle…»<br />
«Sgarbato?»<br />
«Mi capisce. È il mio lavoro». Con l’unificazione<br />
delle due Germanie Keller aveva svoltato, ma<br />
per farlo aveva dovuto maneggiare tanto di quel<br />
ciarpane che solo iddio lo sa. E il quadro che<br />
adesso aveva per le mani era l’occasione di tutta<br />
una vita.<br />
«Non è una cosa che può monetizzare dall’oggi<br />
al domani. Spero se ne renda conto».<br />
«Ne sono perfettamente consapevole. Al momento<br />
vorrei solo conoscere un ordine di grandezza».<br />
«Stiamo parlando di un bene che non è vendibile<br />
e come tale non ha quotazioni ufficiali. Soltanto<br />
io posso trovargli una collocazione su un mercato,<br />
per così dire, parallelo. Ma la cosa richiede<br />
tempo e pazienza. Lei ne ha?»<br />
«Ho delle alternative?»<br />
«Nessuna. L’opera appartiene allo Stato italiano<br />
con il quale io non ho contatti diretti… O meglio,<br />
lo Stato italiano non gradirà portare avanti<br />
la contrattazione direttamente con me». L’antiquario<br />
si limitò a interrogare l’interlocutore con<br />
lo sguardo. Man mano che gli erano arrivate<br />
conferme dagli esperti sull’autenticità dell’opera<br />
di van Huysum, aveva maturato su quel quadro<br />
delle aspettative inaudite.<br />
«Non si sgomenti, conosco gli intermediari<br />
giusti». Il leggero sorriso che Jürgen Schereiber<br />
concesse al visitatore fu un inequivocabile<br />
invito a congedarsi. «Sarà mia premura tenerla<br />
informata» disse suonando il campanello. Il governante<br />
comparve dal nulla per accompagnare<br />
Keller alla porta.<br />
Palermo, aeroporto di Punta Raisi<br />
(marzo 1991)<br />
«Ha fatto buon viaggio onorevole? Mi rincresce<br />
averla fatta venire da Roma e senza preavviso».<br />
«Collaborare con lei è sempre un piacere. Di<br />
cosa si tratta?»<br />
L’intermediario palermitano, di ritorno da Berlino,<br />
era atterrato all’aeroporto siciliano nemmeno<br />
due ore prima che arrivasse il volo da Roma.<br />
«Si tratta di una grande opportunità per la nostra<br />
cultura». Detto questo i due uomini aspettarono<br />
di salire in macchina prima di proseguire la conversazione.<br />
Solo quando furono certi di essere<br />
lontani da ascoltatori indiscreti, il faccendiere<br />
siciliano spiegò la situazione. Spiegò anche che<br />
riportare in Italia un quadro di grande valore artistico<br />
costa tanti sacrifici, sia in termini di trattative<br />
che economici. Le prime le avrebbe fatte<br />
lui, grazie alle rete di relazioni su cui la sua organizzazione<br />
poteva contare; per i secondi che si<br />
organizzasse l’onorevole. Il ritorno in termini di<br />
notorietà e consenso elettorale non glielo avrebbe<br />
fatto mancare. Come al solito.<br />
«Lei si esponga, io non le farò mancare la copertura<br />
necessaria» fu la rassicurazione dell’onorevole.<br />
«Quando si è trattato di fare gli interessi del nostro<br />
Paese, lei lo sa, io mi sono sempre esposto<br />
senza riguardi».<br />
«E ogni volta abbiamo ottenuto risultati che hanno<br />
soddisfatto tutti». L’onorevole concluse la<br />
frase ridendo. Per il siciliano la conversazione<br />
poteva finire lì:<br />
«Io sono arrivato, scendo qua. Mi saluti il presidente.<br />
L’autista la riaccompagnerà all’aeroporto».<br />
Berlino, distretto di Reinickendorf<br />
(Agosto 1992)<br />
«Sturmbaunführer, la prego sia più esplicito».<br />
Keller non riusciva a nascondere la smania.<br />
«La smetta di chiamarmi così, per Dio! Il mio<br />
grado di maggiore è decaduto». L’antiquario deglutì,<br />
poi attese qualche decina di secondi e, solo<br />
quando gli parve che uno stato di quiete relativa<br />
Mi appoggio alla vetrina, ascoltando il sole che<br />
picchia e forma ombre geometriche sul pavimento<br />
del negozio.<br />
I disegni natalizi cominciano a venirmi a noia<br />
ma ormai ho deciso di aspettare e rispettare le<br />
La Farfalla<br />
di Rosanna Franceschina<br />
fosse di nuovo calato sul parco della villa di Jürgen<br />
Schereiber, riprese a parlare:<br />
«Cosa vuol dire che gli italiani sono inaffidabili?<br />
Non è certo una novità».<br />
«Vuol dire che il Vaso di fiori dovrà lasciarlo appeso<br />
ancora per un po’ dove sta adesso».<br />
«Non capisco, eravamo d’accordo sul valore del<br />
riscatto… Voglio dire… Sul giusto compenso<br />
che meritiamo per il ritrovamento e la disponibilità<br />
a restituire il quadro. Mi aveva parlato di un<br />
intermediario… Una persona seria…»<br />
«Il mio intermediario è una persona fidata» lo<br />
interruppe risentito il vecchio trafficante d’arte<br />
«ho concluso con lui decine di affari senza il minimo<br />
problema… Purtroppo è successo che chi<br />
avrebbe dovuto garantire la copertura finanziaria<br />
per portare al termine la transazione, è stato arrestato.<br />
Un regolamento di conti fra politici… O<br />
qualcosa del genere».<br />
«Io ho investito tutto sul quadro signor Schereiber,<br />
non poso permettermi di non concludere<br />
l’affare».<br />
«Gli uomini d’affari non si lagnano Keller, lei<br />
pensi a fare l’antiquario. La mediazione è un’arte<br />
che richiede tempo e sangue freddo, lasci che me<br />
ne occupi io. Appena il polverone che sta scuotendo<br />
l’Italia si sarà depositato, vedrà che il mio<br />
intermediario avrà già costruito nuove relazioni<br />
e intavoleremo nuove trattative».<br />
«Ma intanto io…»<br />
«Intanto lei si occupi di conservare l’opera. Il<br />
suo ruolo è quello».<br />
modalità. Tutto sparirà lunedì 7 gennaio. L’Epifania<br />
che tutte le feste porta via, riporrà anche le<br />
strisce dorate e i fiocchi brillanti, cesti con paglia<br />
e i cartelli di auguri.<br />
Finalmente un po’ di sana tristezza vera.<br />
ANNO II • NUMERO I • gennaio 2<strong>01</strong>9 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />
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