SMARTforCITY Numero uno
Smart cities technologies
Smart cities technologies
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
COMMUNITY<br />
ad esempio, supportano il recupero<br />
degli spazi pubblici del quartiere Isola<br />
a Milano con una serie di indagini che<br />
riguardano la geografia dell’offerta<br />
creativa nel quartiere (tipo e sede<br />
delle imprese presenti, distinte per<br />
settore), il mercato urbano e gli spazi<br />
sfitti e/o in dismissione, usi formali e<br />
informali dello spazio pubblico (strade<br />
e piazze, arredo urbano, percorsi). Esistono<br />
poi studi che affrontano il tema<br />
delle nuove categorie dello spazio<br />
pubblico e delle loro regole, come in<br />
Bianchetti (2016) e in Di Lascio e Giglioni<br />
(2017).<br />
I casi studio nelle diverse città e comunità<br />
sono sviluppati con l’intento<br />
di comprendere i processi generali e<br />
contingenti di crescita e cambiamento<br />
contribuendo, da un lato, a un avanzamento<br />
teorico negli studi urbani<br />
e, dall’altro, influenzare le pratiche<br />
di policy in altre città (Wang, Hofe,<br />
2017). Essi sono condotti secondo un<br />
approccio osservativo ed etnografico<br />
urbano-industriale tratto dalla geografia<br />
umana. Lo stesso utilizzato<br />
nelle scienze sociali, inclusi gli studi<br />
economici, ma con una differenza<br />
sostanziale nell’oggetto della ricerca.<br />
Il focus della ricerca, infatti, si sposta<br />
dall’individuo alle interazioni spaziali<br />
tra le persone e gli oggetti con l’intento<br />
di svelare i concetti di spazio e<br />
luogo e tradurli in azioni concrete di<br />
pianificazione (Given, 2008, pp.626-<br />
629; Hutton, 2016, p.238).<br />
Fig. 4 - Ciclicità del metodo della ricerca-azione.<br />
Fonte: Given (2008)<br />
L’analisi comparata di casi-studio mostra<br />
una certa affinità rispetto ad obbiettivi<br />
di tipo qualitativo e presenta<br />
enormi potenzialità nel far emergere<br />
le innovazioni teoriche rispetto agli<br />
studi quantitativi poiché fa leva su<br />
interviste approfondite e analisi discorsive<br />
tenendo conto della variabili<br />
tempo e spazio (anche se la costruzione<br />
di un accurato quadro storico<br />
rappresenta una delle critiche più<br />
importanti a questo metodo).<br />
LE CITTÀ INTELLIGENTI COME<br />
ECOSISTEMI CREATIVI:<br />
UNA QUESTIONE DI METODO.<br />
Esiste ormai un’ampia gamma di<br />
casi-studio sulla mappatura delle imprese<br />
culturali e creative nell’ambito<br />
di progetti di rigenerazione urbana.<br />
Si tratta, tuttavia, di progetti “una<br />
tantum”: la costruzione del distretto<br />
urbano “x”, il recupero dell’area “y”.<br />
Episodi privi di una ciclicità tale da<br />
consentire l’adattamento del processo<br />
progettuale in chiave evolutiva, raggiungere<br />
la profondità necessaria per<br />
attivare le reti locali e trasformarle<br />
in portatori di interesse forti rispetto<br />
alle politiche urbane locali. Inoltre,<br />
la selezione dei casi studio è guidata,<br />
a volte, dall’intrinseco interesse dei<br />
ricercatori verso alcuni casi specifici<br />
che si ritiene possano avere un impatto<br />
importante sulla vita reale oppure<br />
a cui si ha accesso diretto. In questi<br />
casi, la ricerca ha come obbiettivo<br />
l’acquisizione di conoscenze pratiche<br />
e di dettaglio la cui generalizzazione<br />
avviene “naturalmente” attraverso<br />
la diffusione sociale e i processi di<br />
apprendimento. Altre volte, i casi-studio<br />
sono selezionati con l’obbiettivo<br />
di definire assunti concettualmente<br />
rigorosi, simili a leggi, e modelli che<br />
consentano previsioni per una popolazione<br />
più ampia attraverso una<br />
generalizzazione di tipo statistico o<br />
analitico (analizzo il campione, identifico<br />
una legge generale, provo ad<br />
applicarla all’intera popolazione attraverso<br />
la statistica inferenziale). Esiste<br />
poi una terza strada, ad oggi poco praticata,<br />
in cui realtà empirica e concetti<br />
teorici sono considerati mutualmente<br />
costitutivi e la selezione dei casi-studio<br />
avviene su base teorica. Tale approccio,<br />
definito costruttivista, prende<br />
in considerazione un ventaglio di casi<br />
empirici che vanno dalla situazione<br />
più probabile a quella meno probabile<br />
e generalizza sotto il profilo teorico<br />
(non statistico) gli assunti derivanti<br />
dalla loro comparazione. Si tratta di<br />
un approccio che risponde maggiormente<br />
all’esigenze di una ricerca sulla<br />
mappatura delle imprese culturali e<br />
creative nei progetti di rigenerazione<br />
urbana poiché consente di tenere conto<br />
sia degli aspetti teorici (definizioni<br />
e sistemi di classificazione impiegati<br />
per descrivere le imprese nonché la<br />
città come creativa) sia gli aspetti<br />
pratici (fattori dell’ambiente costruito<br />
rilevanti per le imprese e da includere<br />
della progettazione) (Given, 2008,<br />
pp.68-71; Hancock, Algozzine, 2017).<br />
L’approccio costruttivo non prevede<br />
tuttavia l’applicazione reiterata del<br />
framework teorico ai casi studio consentendone<br />
l’adattamento in chiave<br />
evolutiva, come è invece necessario<br />
per trasformare le comunità locali in<br />
agenti del cambiamento creativo nelle<br />
politiche urbane.<br />
La ciclicità è un tratto distintivo, invece,<br />
della ricerca-azione: un metodo<br />
flessibile pensato per supportare il<br />
cambiamento e trasferire la conoscenza<br />
acquisita nella pratica. La ricerca-azione<br />
prevede la stratificazione di<br />
50 <strong>SMARTforCITY</strong> - <strong>Numero</strong> 1 2019