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Firenze<br />
Mostre<br />
Angelo Massimo Nostro<br />
Si è da poco conclusa la personale<br />
dell’artista calabrese al Gruppo Donatello<br />
Opere pittoriche, grafiche e sculture raccontano un flusso<br />
creativo nutrito di significati allegorici e suggestioni metafisiche<br />
di Eleonora d’Aquino / foto courtesy dell’artista<br />
Si è conclusa recentemente la mostra<br />
personale di pittura, scultura e<br />
poesia di Angelo Massimo Nostro<br />
intitolata Il Respiro Dicente ed allestita con<br />
particolare attenzione e dettaglio nella storica<br />
sede del Gruppo Donatello in via degli<br />
Artisti a Firenze. L’artista è tornato a Firenze,<br />
dove in passato ha compiuto gli studi<br />
universitari ed iniziato l’attività di architetto,<br />
con una mostra unica che ha suscitato<br />
particolare interesse per la singolarità e<br />
l’innovazione stilistica dei suoi dipinti. Le<br />
opere del maestro sono l’esito di una ricerca<br />
assidua nutrita da una delicata sensibilità<br />
artistica, da una profonda conoscenza<br />
poetico-filosofico-letteraria, ma anche da<br />
studi di disegno, scultura ed architettura<br />
e da quella passione per l’arte che, come<br />
“respiro dicente” appunto, tutto muove in<br />
un percorso evolutivo infinito. Trasportato<br />
in dimensioni, tempi e spazi sconosciuti,<br />
Eva, tufo patinato<br />
l’essere umano, liberato da realtà effimere,<br />
può tuffarsi nelle acque del pensiero, della<br />
poesia, della pittura, dell’arte espressa in<br />
ogni sua forma, per ritrovare la parte migliore<br />
di sé recuperando così l’autenticità<br />
perduta. Oltre all’emozione che si avverte<br />
al cospetto delle opere del maestro, è dunque<br />
il significato che ci coinvolge in riflessioni<br />
e quesiti esistenziali. Queste opere,<br />
infatti, vanno al di là del semplice aspetto<br />
figurativo; l’artista utilizza le sue composizioni<br />
figurative con dualità di valori. Da<br />
un lato le sue immagini manifestano il loro<br />
valore significante in senso allegorico<br />
e metafisico, sostenuto per ciascun’opera<br />
da sintesi poetiche descrittive (che l’artista<br />
in veste di poeta ha posto al lato delle<br />
stesse), e dall’altro illustrano un nuovo<br />
linguaggio dal valore strettamente estetico,<br />
per geometria compositiva (anatomica<br />
e non). Tutto ciò si percepisce attraverso la<br />
strutturazione compositiva e spaziale della<br />
stessa tela, mediante armoniose ricerche<br />
cromatiche che in certi casi giungono<br />
anche a figurazioni astratte, assumendo<br />
aspetti materici che rafforzano profondità<br />
e trasparenze prospettiche. L’artista, nel<br />
personalizzare stilisticamente il proprio<br />
linguaggio pittorico, incide, quasi scolpisce<br />
lo strato abbondante di colore passato<br />
a spatola per ottenere variazioni di piano e<br />
di livello cromatico. Il susseguirsi delle sue<br />
opere, pittoriche e plastiche coerentemente<br />
col titolo Il Respiro Dicente, dà chiara e<br />
logica lettura dei contenuti metaforici che<br />
l’artista si è prefisso per raccontare il suo<br />
mondo interiore. Angelo Massimo Nostro<br />
afferma che l’arte non è altro che “flusso<br />
creativo che pervade tutti gli esseri umani”.<br />
Alcuni diventano strumento di questo<br />
flusso e trasformano in rappresentazione<br />
le proprie emozioni, proiettando ed inventando<br />
nuovi linguaggi senza limiti di tempo<br />
né vincoli stilistici. Allora, questi diventano<br />
musicisti, poeti, ancora pittori, attori, performer.<br />
Questi artisti, anche se con punti<br />
di vista diversi, hanno lo stesso scopo comune:<br />
il raggiungimento, l’esaltazione e la<br />
rappresentazione dell’equilibrio armonico<br />
del nostro essere, della nostra esistenza,<br />
dentro e fuori di noi. Quando questo equilibrio<br />
è raggiunto, l’opera si oggettivizza<br />
diventando essa stessa percezione e tangibilità<br />
condivisa (suoni, cromatismi, tridimensionalità<br />
plastica, creazione di forme<br />
nuove, fusioni di pensiero e materia), ovvero<br />
fonte di ispirazione per chi osserva. Il<br />
flusso continua ad espandersi in noi attraverso<br />
le opere degli artisti, creando nuova<br />
arte. Attraverso le poesie e le opere artistiche<br />
di Angelo Massimo Nostro abbiamo<br />
colto nel corso della mostra la dualità metafisica<br />
del pensiero, riconducibile al concetto<br />
di “doppia vista” teorizzato da Arthur<br />
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ANGELO MASSIMO NOSTRO