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La Toscana Nuova maggio 2019

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Firenze<br />

Mostre<br />

Angelo Massimo Nostro<br />

Si è da poco conclusa la personale<br />

dell’artista calabrese al Gruppo Donatello<br />

Opere pittoriche, grafiche e sculture raccontano un flusso<br />

creativo nutrito di significati allegorici e suggestioni metafisiche<br />

di Eleonora d’Aquino / foto courtesy dell’artista<br />

Si è conclusa recentemente la mostra<br />

personale di pittura, scultura e<br />

poesia di Angelo Massimo Nostro<br />

intitolata Il Respiro Dicente ed allestita con<br />

particolare attenzione e dettaglio nella storica<br />

sede del Gruppo Donatello in via degli<br />

Artisti a Firenze. L’artista è tornato a Firenze,<br />

dove in passato ha compiuto gli studi<br />

universitari ed iniziato l’attività di architetto,<br />

con una mostra unica che ha suscitato<br />

particolare interesse per la singolarità e<br />

l’innovazione stilistica dei suoi dipinti. Le<br />

opere del maestro sono l’esito di una ricerca<br />

assidua nutrita da una delicata sensibilità<br />

artistica, da una profonda conoscenza<br />

poetico-filosofico-letteraria, ma anche da<br />

studi di disegno, scultura ed architettura<br />

e da quella passione per l’arte che, come<br />

“respiro dicente” appunto, tutto muove in<br />

un percorso evolutivo infinito. Trasportato<br />

in dimensioni, tempi e spazi sconosciuti,<br />

Eva, tufo patinato<br />

l’essere umano, liberato da realtà effimere,<br />

può tuffarsi nelle acque del pensiero, della<br />

poesia, della pittura, dell’arte espressa in<br />

ogni sua forma, per ritrovare la parte migliore<br />

di sé recuperando così l’autenticità<br />

perduta. Oltre all’emozione che si avverte<br />

al cospetto delle opere del maestro, è dunque<br />

il significato che ci coinvolge in riflessioni<br />

e quesiti esistenziali. Queste opere,<br />

infatti, vanno al di là del semplice aspetto<br />

figurativo; l’artista utilizza le sue composizioni<br />

figurative con dualità di valori. Da<br />

un lato le sue immagini manifestano il loro<br />

valore significante in senso allegorico<br />

e metafisico, sostenuto per ciascun’opera<br />

da sintesi poetiche descrittive (che l’artista<br />

in veste di poeta ha posto al lato delle<br />

stesse), e dall’altro illustrano un nuovo<br />

linguaggio dal valore strettamente estetico,<br />

per geometria compositiva (anatomica<br />

e non). Tutto ciò si percepisce attraverso la<br />

strutturazione compositiva e spaziale della<br />

stessa tela, mediante armoniose ricerche<br />

cromatiche che in certi casi giungono<br />

anche a figurazioni astratte, assumendo<br />

aspetti materici che rafforzano profondità<br />

e trasparenze prospettiche. L’artista, nel<br />

personalizzare stilisticamente il proprio<br />

linguaggio pittorico, incide, quasi scolpisce<br />

lo strato abbondante di colore passato<br />

a spatola per ottenere variazioni di piano e<br />

di livello cromatico. Il susseguirsi delle sue<br />

opere, pittoriche e plastiche coerentemente<br />

col titolo Il Respiro Dicente, dà chiara e<br />

logica lettura dei contenuti metaforici che<br />

l’artista si è prefisso per raccontare il suo<br />

mondo interiore. Angelo Massimo Nostro<br />

afferma che l’arte non è altro che “flusso<br />

creativo che pervade tutti gli esseri umani”.<br />

Alcuni diventano strumento di questo<br />

flusso e trasformano in rappresentazione<br />

le proprie emozioni, proiettando ed inventando<br />

nuovi linguaggi senza limiti di tempo<br />

né vincoli stilistici. Allora, questi diventano<br />

musicisti, poeti, ancora pittori, attori, performer.<br />

Questi artisti, anche se con punti<br />

di vista diversi, hanno lo stesso scopo comune:<br />

il raggiungimento, l’esaltazione e la<br />

rappresentazione dell’equilibrio armonico<br />

del nostro essere, della nostra esistenza,<br />

dentro e fuori di noi. Quando questo equilibrio<br />

è raggiunto, l’opera si oggettivizza<br />

diventando essa stessa percezione e tangibilità<br />

condivisa (suoni, cromatismi, tridimensionalità<br />

plastica, creazione di forme<br />

nuove, fusioni di pensiero e materia), ovvero<br />

fonte di ispirazione per chi osserva. Il<br />

flusso continua ad espandersi in noi attraverso<br />

le opere degli artisti, creando nuova<br />

arte. Attraverso le poesie e le opere artistiche<br />

di Angelo Massimo Nostro abbiamo<br />

colto nel corso della mostra la dualità metafisica<br />

del pensiero, riconducibile al concetto<br />

di “doppia vista” teorizzato da Arthur<br />

50<br />

ANGELO MASSIMO NOSTRO

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