11.03.2020 Views

ondaverde-028

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In Primo Piano<br />

decenni fa, è diventato<br />

infatti più difficile e più<br />

facile nello stesso tempo.<br />

Per un verso, le nuove<br />

automobili sul mercato<br />

sono in grado di svolgere<br />

numerose attività al posto<br />

del conducente come, ad<br />

esempio, svoltare, frenare<br />

e accelerare. Gli ADAS<br />

svolgono queste azioni<br />

in base ai molteplici dati<br />

che vengono raccolti da<br />

un sofisticato apparato<br />

di sensori ed elaborati<br />

mediante complessi<br />

algoritmi, portando così<br />

il “sistema” ad assumere<br />

autonomamente decisioni.<br />

Per altro verso, come<br />

scrivono gli esperti del<br />

Dutch Safety Board: “I<br />

veicoli di questo tipo<br />

dispongono di talmente<br />

tanti hardware e software<br />

che sono praticamente<br />

dei computer con le ruote<br />

(o vere e proprie “scatole<br />

nere”, come si legge più<br />

avanti nello studio, n.d.r.).<br />

Il che, nella pratica, ha<br />

conseguenze profonde per<br />

i conducenti, per gli altri<br />

utenti della strada e per le<br />

infrastrutture. Ciò comporta<br />

cambiamenti radicali nella<br />

natura dell’automobile:<br />

una trasformazione che,<br />

come nel caso di qualsiasi<br />

innovazione, non solo offre<br />

progressi, ma anche nuovi<br />

rischi per la sicurezza”.<br />

La guida di un veicolo<br />

equipaggiato con ADAS,<br />

infatti, non richiede più da<br />

parte del conducente un<br />

costante impegno attivo,<br />

ma assegna piuttosto a<br />

quest’ultimo un ruolo che<br />

lo studio olandese definisce<br />

espressamente in termini di<br />

“controllore del processo”.<br />

Se occasionalmente il<br />

sistema coglie di sorpresa<br />

il conducente con<br />

interventi improvvisi o,<br />

inaspettatamente, non entra<br />

in funzione al momento<br />

opportuno o nel modo più<br />

adeguato la domanda “chi è<br />

al volante?” diventa dunque<br />

una “domanda cruciale”,<br />

come affermano gli autori<br />

dello studio.<br />

Tanto più che nei<br />

prossimi anni in attesa<br />

dell’allettante quanto<br />

futuristica prospettiva<br />

dell’auto autonoma, in cui<br />

il conducente è del tutto<br />

superfluo e l’auto si guida<br />

da sola, mentre i passeggeri<br />

a bordo si occupano di<br />

qualcosa di completamente<br />

diverso, dovremo assistere<br />

sulle nostre strade ad<br />

una situazione “ibrida”,<br />

in cui i veicoli saranno<br />

controllati sia dagli umani<br />

sia dalle macchine. “Una<br />

combinazione rischiosa<br />

a causa della crescente<br />

interazione tra umani e<br />

veicoli”, avvertono gli<br />

esperti, “il cui grado potrà<br />

variare a seconda del tipo<br />

di ADAS e che può cambiare<br />

ulteriormente nel tempo in<br />

seguito ad aggiornamenti<br />

dei software”.<br />

Il concetto di “innovazione<br />

responsabile”, richiamato<br />

in conclusione dal Dutch<br />

Safety Board, si concretizza<br />

dunque in un invito,<br />

rivolto tanto all’industria<br />

automobilistica quanto ai<br />

governi, perché valutino<br />

in modo più approfondito i<br />

rischi che possono derivare<br />

dalle innovazioni di settore<br />

e dimostrino maggiore<br />

trasparenza sugli effettivi<br />

risultati conseguiti nel<br />

migliorare la sicurezza<br />

stradale, prendendo in<br />

crescente considerazione il<br />

ruolo dei conducenti umani<br />

e l’interazione uomomacchina.<br />

Un appello alla<br />

responsabilità, sottolinea lo<br />

studio, oggi indispensabile<br />

per poter sfruttare in pieno<br />

il potenziale contributo<br />

offerto dell’innovazione<br />

tecnologica alla sicurezza<br />

stradale, nell’interesse<br />

dell’obiettivo europeo “zero<br />

vittime della strada entro il<br />

2050”.<br />

Le raccomandazioni del<br />

DUTCH SAFETY BOARD<br />

Ai produttori automobilistici e alle organizzazioni ombrello OICA e ACEA:<br />

1. Dimostrare che lo sviluppo e l’introduzione degli ADAS sta avvenendo secondo i principi di innovazione responsabile.<br />

Alle associazioni BOVAG e RAI:<br />

2. Assicurarsi che i membri BOVAG forniscano ai loro clienti istruzioni complete sulle possibilità e sulle limitazioni dei loro veicoli<br />

equipaggiati con ADAS. E assicurarsi che i membri BOVAG siano in grado di farlo.<br />

Al Ministro delle Infrastrutture e della Gestione delle Risorse Idriche:<br />

3. Prendere iniziativa nel quadro dell’UNECE per inserire i fattori umani e l’innovazione responsabile all’ordine del giorno.<br />

4. Sostenere le iniziative di Euro NCAP volte a rendere i fattori umani e l’informazione del consumatore sugli ADAS una parte integrante<br />

della valutazione della sicurezza del veicolo (sistema a stelle Euro NCAP).<br />

5. Migliorare le possibilità di apprendimento dagli incidenti stradali in generale e del ruolo degli ADAS in particolare e intraprendere misure<br />

volte a migliorare la sicurezza stradale sulla base dei risultati dello studio.<br />

6. Nell’ambito della Commissione europea, affermare che le normative sui veicoli devono essere in linea con l’attuale generazione di ADAS<br />

(SAE livello 2 e inferiore). La responsabilità di dimostrare che i nuovi ADAS migliorano la sicurezza deve essere posta chiaramente nelle<br />

mani dei produttori. Inoltre, occorre incentrare l’attenzione sull’introduzione di requisiti in materia di fattori umani, formazione degli<br />

utenti, accesso ai dati degli ADAS dopo gli incidenti e indagine sugli incidenti da parte dei produttori.<br />

marzo-aprile 2020 3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!