Rivista Aprile 2020
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Ritratti
d’artista
Mimma Di Stefano
Un universo plastico sospeso tra realismo poetico e simbolismo etico
di Silvia Ranzi
Da oltre un ventennio l’artista
Mimma Di Stefano si dedica
con passione e perizia all’arte
scultorea, privilegiando l’espressività
di materiali duttili a lei congeniali
nella messa in opera di studiate ed originali
ideazioni di classica ed elegante
compostezza. Si è formata, quale discepola
della rinomata scultrice fiorentina
Amalia Ciardi Duprè, presso
lo studio-laboratorio della Fondazione
Museo CAD a Firenze, di cui è membro
nel consiglio direttivo. Ad oggi ha riscosso
successo di critica e pubblico,
conseguendo l’apprezzamento per un
iter stilistico consolidato dalla morbida
ed accurata modellazione di opere
realizzate nella tecnica della manipolazione
dell’argilla e del gesso, a crudo
o patinati da tenui cromie, per approdare
anche alla realizzazione di fusioni
in bronzo. Il suo estro creativo
interpreta nella plasticità della materia,
forgiata con soavità di intenti, soggetti
consoni al suo mondo interiore
tra realismo lirico e simbolismo etico.
Affascinata dall’esercizio tridimensionale
impresso dalla manualità sulla
creta, dà corpo a trasognate raffigurazioni
che alternano la trascendenza
del sacro a temi iconologici di denuncia
sociale, per spaziare dal recupero
mnemonico delle proprie origini nella
rievocazione di luoghi cari alla fattura
di compositi intrecci di figure, onorando
i sentimenti più vivi e
genuini dettati dalla poetica
degli affetti. Il culto dei valori
familiari rappresenta una
delle fonti ispirative che trapela
dalle volumetrie nell’atto
di ricreare volti di persone
care, nella dinamica del fluire
del tempo, assaporato e
ritmato dalle stagioni del vivere.
La sublimazione dell’amore
di coppia è suggellato
da movenze corporee nella
celebrazione sponsale della
vita che si perpetua nella polarità
maschio-femmina, declinata
nella complicità del
quotidiano. Lo stesso genere
del ritratto, nella modalità
del mezzo busto o a figura
intera, restituisce la fisicità
dei lineamenti insieme alla
resa psicologica del carattere
di amici o conoscenti nella
vitalità delle trame relazionali.
Emblematici sono i bassorilievi
che rappresentano
un sentito omaggio alle origini
abruzzesi: se da un lato
la veduta del borgo paesistico, nel
bassorilievo patinato Il mio giardino
(2008) offre l’atmosfera neoromantica
Segreto di fanciulli (2015), terracotta, cm 50x54x100
Dominio e prepotenza (2017), terracotta, cm 50x38x40
Madonna consolatrice (2014), altorilievo in terracotta, cm 100x90
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MIMMA DI STEFANO