Rivista Aprile 2020
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I libri del
Mese
Ascolta l’infinito
Storia e misteri lungo la via Francigena nella pedalata
letteraria dello scrittore esordiente Luca De Vincentis
di Elisabetta Mereu / Foto courtesy Luca De Vincentis
Leggendo questo libro mi è venuta
in mente la canzone di
Lucio Battisti che parlava di discese
ardite e di risalite, perché in sella
alla sua bici ne ha fatte tante Luca De
Vincentis, fisioterapista di Lissone, che
per i suoi 40 anni la scorsa estate si è
voluto regalare un viaggio in solitaria
sulle due ruote, lungo il tratto della via
Francigena (420 km.) che lo ha portato
da Lucca a Roma. Per cinque giorni ha
lasciato in mano ai colleghi il suo ambulatorio
privato, alla moglie Sonia e ai genitori
la cura dei tre amatissimi figli ed
è partito per questa avventura da cui è
scaturita la pubblicazione di Ascolta l’infinito,
titolo ispirato da un brano di Fiorella
Mannoia, che per tutto il racconto
sarà un enigmatico “mantra”. In questa
sua prima esperienza come scrittore, il
dottore brianzolo racconta il percorso
effettuato fra suggestive città e borghi
della Toscana e del Lazio. E lo fa con dovizia
di particolari, dati storici e aneddoti
curiosi, dopo essersi a lungo documentato
su monumenti, piazze e chiese talvolta
già visti in precedenti vacanze. Si
trasforma così in un appassionato promoter/gourmet
dei bellissimi e magici
Luca De Vincentis a Siena in Piazza del Campo
luoghi in cui ha sostato e mangiato, ma
anche e sopratutto in un cicerone alla ricerca
di un percorso spirituale all’interno
del suo stesso “io” dove, fra ricordi
e realtà, incappa in personaggi, sigle e
numeri misteriosi che si sveleranno solo
alla fine del viaggio. «Questo è il mio
primo romanzo − dice l’autore − ma siccome
è proprio vero che quando scopri
qualcosa che ti piace non puoi più farne
a meno, sto già lavorando al secondo».
Dunque, lui che fin da bambino è stato
un “divoratore” di libri, da consumatore
è diventato produttore di parole, perchè
ha capito che la scrittura può essere
una bella terapia per la mente e uno
strumento molto efficace per conoscere
meglio se stessi e trasmettere emozioni,
pensieri, sentimenti e riflessioni.
Viaggiare in solitudine lo ha aiutato a far
riemergere ricordi dell’infanzia sua o dei
familiari più cari. Ricordi che erano solo
accantonati in un angolo ben riscaldato
del suo cuore. Sembra aver fatto
suo l’aforisma di Confucio “Ovunque tu
vada, vacci con tutto il tuo cuore”, perché
è quello il vero fil rouge della pedalata
che Luca fisicamente ha fatto lungo
le strade sterrate dell’amata Toscana e
del Lazio, ma soprattutto
dentro se stesso,
così da scandagliare
nelle pieghe dell’anima
e nella profondità dei
propri sentimenti. Nonostante
abbia sempre
pensato di essere
molto razionale e pragmatico,
questo viaggio
introspettivo gli ha fatto
capire di quanta sensibilità
il suo cuore sia
capace, plasmato dagli
affetti che lo circondano
e che riempiono le sue
giornate e tutto il suo
essere. “Nel mezzo del
cammin...” della sua vita, dopo questo
momento di ricerca di qualcosa di più
spirituale, il protagonista diventa così
un uomo nuovo, più consapevole dei
veri valori della vita. Un figlio, marito e
padre migliore perché ha imparato a far
scaturire e ad amare le proprie fragilità,
facendole diventare un punto di forza.
Con Ascolta l’infinito, Luca De Vincentis
ha tracciato una sorta di immaginaria linea
esistenziale fra generazioni, a partire
dai suoi predecessori per arrivare ai
suoi tre figli. Quasi la consegna di un
testimone di quei valori morali e sentimenti
puri che deve essere passato da
padre in figlio durante la corsa della vita.
Una chiave di lettura utile ad ognuno
di noi.
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Luca De Vincentis
Ascolta l’infinito - Luca De Vincentis
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