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Rivista Aprile 2020

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A cura di

Paolo Bini

Arte del

Vino

Chianti Classico: il mito del

gallo nero si rinnova

di Paolo Bini / foto Chiara Daniele e Caterina Mori

L’attenzione di tutti è oggi chiaramente

volta verso la situazione

di emergenza sanitaria

che ci vede costretti a proteggere noi

stessi e la comunità intera. Sembra

passato un secolo ma era soltanto

metà febbraio quando la Stazione Leopolda

accolse oltre 3000 persone fra

operatori, professionisti e giornalisti

accreditati per salutare in due giornate

il nuovo Chianti Classico. Un’affluenza

impressionante, con visitatori da tutto

il mondo, che oggi ci rende quasi

increduli alla luce di quanto accaduto

pochi giorni dopo. Giusto il tempo

di godersi fortunatamente il vernissage

di questo prodotto che il mondo

ci invidia. Chianti Classico DOCG significa

ovviamente mito del gallo nero

ma soprattutto indica quel territorio

che da oltre 300 anni è stimato essere

area elettiva dell’ottimo vino a base

uva Sangiovese. Una zona oggi coperta

dai comuni fiorentini di San Casciano

VP, Greve, Barberino Tavarnelle e

da quelli senesi di Radda, Gaiole, Castelnuovo

Berardenga, Castellina e in

parte Poggibonsi.

I nuovi Chianti Classico sono

figli di annate diverse in

base alla tipologia. Sicuramente

si presenta per la

prima volta il risultato della

vendemmia 2018 arrivata

dopo una stagione non

semplicissima, tendenzialmente

umida ma che alla

fine dell’estate ha regalato

giornate ottime e ha consentito

un buon raccolto

e di conseguenza un vino

equilibrato. La calda annata

2017 e la splendida

2016 sono state invece degustate

nelle tipologie Riserva

(minimo 2 anni di

invecchiamento) e Gran

Selezione (minimo 30 mesi

di evoluzione prima della

messa in commercio).

Entusiasmante comprendere

le differenze qualitative

a seconda delle aziende

ma soprattutto a secon-

da dell’annata e del comune di provenienza

con la consueta epica sfida

fra la forza dei Chianti Classico di Greve

e l’eleganza di quelli nativi di Radda.

Ogni anno è un’occasione,

ogni anno è competizione,

ogni anno è una sorpresa, ma

con la solida certezza che il

Chianti Classico regala ogni

anno emozioni attraverso la

sua assoluta qualità e la grande

tradizione.

Questi giorni di clausura non

ci impediranno di degustarlo

e continuare ad abbinarlo

ai prodotti gastronomici della

nostra terra: salumi, primi

piatti al ragù, formaggi o carne

rossa più o meno strutturata,

con il Chianti Classico

annata, Riserva o Gran Selezione,

per lasciare evadere i

nostri sensi; almeno questo

sarà ancora consentito e sicuramente

appagante.

CHIANTI CLASSICO

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