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Rivista Aprile 2020

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Arte e

gusto

Tabacco, vinsanto e gorgonzola

Un tris di sensazioni olfattive tutto da scoprire

di Elena Maria Petrini / foto Maurizio Mattei

La penisola italiana e l'isola di Cuba:

due terre molto lontane ma

unite dalla tradizione della coltivazione

del tabacco. Cuba con i suoi Habanos,

composti da capa, capote e tripa,

autentiche opere d'arte dai sentori tostati

di cuoio, spezie e aromi tropicali che

ne fanno un prodotto unico al mondo; l’Italia

che, in virtù del suo clima mediterraneo,

è il primo produttore dell'UE con

circa 50.000 tonnellate annue. Quattro le

regioni che ne producono il 97%: l’Umbria

e il Veneto con i tabacchi Virginia; la

Campania con le varietà Burley, Paraguay

e Badisher; la Toscana con la specie Kentucky.

Il rimanente della produzione

nazionale è in Puglia, con i tabacchi Xanthi

e Yakà, in Abruzzo, con il Perustitza,

una piccola quantità di Maryland nel

Lazio ed anche in Sicilia si registra la varietà

Kentucky. Il nostro paese detiene un

posto di prim'ordine nel panorama della

tabaccheria mondiale, con prodotti di

grande tradizione in grado di regalarci

sentori raffinati e complessi ed un'ampia

panoramica di note aromatiche e tostate.

La “fascia” dei nostri sigari si presenta di

un bel colore bruno (tonaca di frate); al

tatto sono piacevolmente ruvidi e oleo-

Assortimento di formaggi erborinati con rum invecchiato, frutta secca, tè nero, fiori eduli, bergamotto,

pera, mandorle, cacao, riduzione di birra nera, caffè e polvere di peperoncino, olive nere e aceto balsamico

di Modena, tartufo bianco e nocciola

si. Il “ripieno” è assemblato

con cura, e questa sapiente

lavorazione ne fa un

prodotto unico apprezzato

nel mondo. La degustazione

che vi propongo è in

abbinamento con un altro

prodotto di eccellenza nazionale

come il vinsanto, a

sua volta perfetto con i formaggi

“erborinati” (o fromage

bleu) ma non solo.

Il vinsanto ha origini molto

antiche, a cominciare

dal nome: è stato chiamato

così probabilmente per

le proprietà "miracolose" dimostrate

durante la peste

del XIV secolo oppure perché

paragonato, per la sua

fragranza, ad un vino passito

greco chiamato Xanthos,

oppure ancora per

essere un vino adoperato

per la celebrazione della messa. I grappoli

migliori venivano appesi o stesi su

stuoie e fatti appassire nel periodo di luna

calante fino alla settimana santa, da

cui forse la scelta del nome. Le uve − so-

Degustazione di vinsanto del Chianti e del Chianti Classico e assortimento

di sigari cubani e italiani

litamente a bacca bianca, Trebbiano e

Malvasia, talvolta anche con Sangiovese

(almeno il 50% per la varietà occhio

di pernice) −, una volta appassite, venivano

pigiate e il mosto trasferito in piccoli

fusti di varie essenze e di dimensioni

variabili (in genere tra 15 e 100 litri) detti

“caratelli”. Classificato tra i vini liquorosi,

per disciplinare invecchiato almeno

tre anni e quattro per la versione riserva,

si presenta con tonalità che vanno dal

giallo paglierino dorato all'ambrato saturo;

all'olfatto è intenso, caratteristico ed

etereo; il gusto, armonico e vellutato, si

distingue per spiccata rotondità e morbidezza.

Tra gli abbinamenti ideali col

vinsanto suggeriamo sia quello con i sigari,

per una particolare “fumata lenta”,

sia con i formaggi erborinati nella versione

dolce e piccante, dai sentori di forte

aromaticità e di lunghissima persistenza

gusto-olfattiva, che trovano un equilibrio

armonico per la spiccata rotondità e

morbidezza del vino che avvolge il palato

ed attenua l’esuberanza del formaggio e

degli estri dell’erborinatura.

TABACCO, VINSANTO E GORGONZOLA

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